Leucemie dell’adulto
Un’informazione della Lega
contro il cancro
per malati e familiari
Impressum
_Editrice
Lega svizzera contro il cancro
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_Direzione del progetto
Susanne Lanz, Lega svizzera contro il
cancro, Berna
_Supervisione specialistica
(in ordine alfabetico)
Prof. Dr. Jakob R. Passweg, capo clinica
ematologia, Ospedale universitario,
Basilea
PD Dr. med. Urs Schanz, vicedirett. della
clinica di ematologia, Ospedale universitario, Zurigo
_Testo
Ruth Jahn, giornalista scientifica, Berna
Susanne Lanz, Lega svizzera contro il
cancro, Berna
_Traduzione
Dott. Paolo Giannoni, Traduzioni
Giannoni, Thun
_Lettorato
Francesca Pedrocchi, Laureata in traduzione ETI UNIGE, Soduno
_Immagini
Copertina: Adamo ed Eva, secondo un
disegno di Albrecht Dürer
p. 4: Craig Tuttle/CORBIS
pp. 10, 20, 38: ImagePoint SA, Zurigo
p. 28: mauritius images
_Design
Wassmer Graphic Design, Zäziwil
_Stampa
Ast & Fischer SA, Wabern
Il testo originale è in tedesco. È disponibile anche la versione in francese.
© 2011
Lega svizzera contro il cancro, Berna
LCS / 6.2011 / 1000 I / 3081
Indice
Editoriale
5
La formazione del sangue
Come si formano le cellule del sangue
6
7
Le diverse forme di leucemia
Il termine «leucemia»
Leucemie acute e leucemie croniche
Leucemie mieloide e leucemie linfatiche I possibili cause e rischi
I possibili sintomi
8
8
9
11
11
12
Esami e diagnosi
Gli stadi della malattia
14
16
Indicazioni generali sulla terapia
La scelta della terapia
La terapia nell’ambito di uno studio clinico
Gli effetti indesiderati
Gli effetti sulla fertilità e sulla sessualità
17
17
18
19
21
Metodi terapeutici
Sorveglianza attiva (active surveillance)
La chemioterapia (citostatici)
Il trapianto di cellule staminali e di midollo osseo
Altri trattamenti medicamentosi
La radioterapia (irradiazione)
La medicina complementare
22
22
22
25
27
30
31
Quale terapia per quale tipo di leucemia?
La cura delle leucemie acute La cura delle leucemie croniche
Che cosa fare in caso di disturbi?
Il post-trattamento e la riabilitazione
32
32
33
35
36
Convivere con una leucemia
37
Glossario
39
Appendice
42
Leucemie dell’adulto
3
4
Leucemie dell’adulto
Cara lettrice, caro lettore
Per agevolare la
lettura, nel testo
ci si riferisce a
entrambi i sessi
usando la sola
forma femminile
o maschile.
Nel primo momento la diagnosi di
leucemia rappresenta uno shock
per il paziente e i suoi familiari.
La quotidianità e anche la prospettiva di vita, improvvisamente,
cambiano e il pensiero ritorna continuamente su innumerevoli domande ancora senza risposta, in
un alternarsi di speranze e paure.
Questo opuscolo descrive gli aspetti fondamentali della malattia, della diagnosi e della terapia delle
diverse forme di leucemia. Constaterà come la leucemia sia un
termine generale: vi sono infatti
molti tipi di leucemie che hanno
decorsi differenti e che, di conseguenza, sono curate in modo diverso. Le leucemie hanno però
tutte una cosa in comune: la crescita incontrollata delle cellule
ematiche nel midollo osseo.
Grazie ai progressi della medicina,
negli ultimi anni le terapie per
molti tipi di leucemia sono divenute
più efficaci e meglio tollerate, le
probabilità di guarigione sono più
elevate e la qualità di vita dei malati è migliorata, anche se non tutti possono essere certi di guarire.
Quando si manifesta una leucemia
acuta, solitamente il trattamento
deve iniziare subito. Ecco perché
anche Lei, magari, ha già iniziato
la terapia. Poi possono sorgere
delle domande e questo opuscolo
cerca di dare le risposte.
In caso di leucemia cronica a volte
non è necessario sottoporsi urgentemente a una cura. Avrà così
il tempo di informarsi meglio sulla
malattia e di riflettere sulla sua
situazione.
La malattia stessa è accompagnata da sintomi come l’affaticamento, la suscettibilità alle infezioni,
la tendenza ad avere emorragie e
simili. Inoltre, nella maggior parte
dei casi anche le terapie provocano
effetti indesiderati. Le cure richiederanno coraggio, pazienza e fiducia:
nei numerosi opuscoli della Lega
contro il cancro (vedi l’appendice)
troverà ulteriori indicazioni ed informazioni che potranno aiutarla a
convivere con la leucemia.
Le auguriamo di riuscire a trovare,
assieme ai suoi familiari, ai medici
che la curano e magari anche con
l’aiuto di consulenti competenti
(vedi l’appendice), il modo migliore
per lei per compiere questo percorso.
Lega contro il cancro
Nota
In questo opuscolo ci occuperemo unicamente delle forme di leucemia degli adulti; in età
infantile (di regola fino ai 16 anni) il decorso della malattia e il trattamento sono diversi.
L’opuscolo non affronta neppure il mieloma multiplo (plasmocitoma), i linfomi e la leucemia
a cellule capellute.
Leucemie dell’adulto
5
La formazione del sangue
Il sangue e le sue cellule
Il sangue è formato da una parte
liquida – il plasma – e dalle cellule ematiche. Vi sono tre tipi di
cellule del sangue, ognuno dei
quali assolve funzioni diverse nell’organismo:
> i globuli rossi (eritrociti) trasportano l’ossigeno dai polmoni all’intero organismo;
> i globuli bianchi (leucociti)
combattono gli agenti patogeni. I globuli bianchi si suddividono in tre gruppi: linfociti,
granulociti e monociti;
> le piastrine (trombociti)
proteggono dalle emorragie
in caso di ferite.
Il midollo osseo: la «fabbrica»
del sangue
Le cellule del sangue si rigenerano
continuamente. Esse non si formano nei vasi sanguigni bensì
nel midollo osseo. Possiamo immaginarci il midollo osseo come
una sorta di fabbrica del sangue
con un grosso deposito di materie
prime: il deposito contiene le cellule staminali ematopoietiche che
si rinnovano continuamente e
dalle quali si formano i diversi tipi
di cellule del sangue.
Le cellule ematiche, che costituiscono il 45 per cento circa del sangue, nuotano nel plasma.
Maturazione delle cellule
del sangue
La maggior parte delle cellule del
sangue maturano nel midollo osseo. I linfociti maturano anche nei
linfonodi, nelle tonsille, nel timo,
nella milza e in altri organi detti
«organi linfatici».
Le cellule del sangue raggiungono
la maturazione in diverse fasi: le
cellule staminali ematopoietiche
si sviluppano in precursori linfoidi
o mieloidi, dai quali poi si sviluppano le diverse cellule del sangue
(vedi il grafico).
> Nel midollo osseo dai precursori mieloidi (dal greco myelon
Midollo osseo? Midollo spinale?
Il midollo osseo si trova all’interno delle ossa. Nell’adulto è il
midollo delle ossa piatte (p.es. lo sterno, il bacino, il corpo vertebrale, il cranio) a servire da luogo di produzione del sangue.
Malgrado il nome sia simile, il midollo spinale – che è un fascio di
nervi all’interno della spina dorsale – non ha nulla in comune con
il midollo osseo.
6
Leucemie dell’adulto
= midollo) si sviluppano, passando per altre cellule precursori, i globuli rossi, le piastrine
e due tipi di globuli bianchi:
i granulociti ed i monociti.
> Nel midollo osseo e negli
organi linfatici dai precursori
linfoidi si sviluppano i linfociti,
un tipo di globuli bianchi.
L’organismo sano produce i vari
tipi di cellule del sangue nella
quantità di cui ha bisogno. Le cellule del sangue entrano in circolazione quando hanno attraversato
tutte le fasi di sviluppo e sono
completamente mature per la funzione che devono svolgere.
Come si formano le cellule del sangue
Sangue
Cellule staminali
nel midollo osseo
Precursori
linfoidi
Linfocita T
Linfocita B
Precursori
mieloidi
Precursore
granulocita
monocita
Monocita
Precursore
eosinofilo
Polinucleare
eosinofilo
Precursore
basofilo
Polinucleare
basofilo
Precursore
globulo rosso
Globulo
rosso
Precursore
piastrina
Piastrine
Polinucleare
neutrofilo
Nel midollo osseo, dalle cellule staminali ematopoietiche si sviluppano precursori
linfoidi e mieloidi. Attraverso ulteriori fasi di sviluppo, essi maturano, formando globuli bianchi, globuli rossi e piastrine (vedi anche «Maturazione delle cellule del sangue», p. 6).
Leucemie dell’adulto
7
Le diverse forme di leucemia
Il termine «leucemia»
Il termine leucemia indica collettivamente diverse malattie tumorali del sistema ematopoietico e
quindi del midollo osseo.
Quando dei precursori di cellule
ematiche ancora immaturi degenerano in senso canceroso e non
maturano più come dovrebbero, si
ha una leucemia.
Può accadere che il normale processo di maturazione delle cellule
ematiche si interrompa e che nel
sangue arrivino cellule ematiche
immature e non funzionali in
grande quantità, i cosiddetti blasti
(dal greco blastos = germe, germoglio) oppure che il sangue sia
inondato da un solo tipo di cellule
ematiche mature, per il momento
ancora funzionali.
Il quadro clinico cambia a seconda
dello stadio di sviluppo in cui si
trova la cellula quando degenera
(vedi il grafico a p. 7), dalla cellula
staminale ai vari precursori.
8
Leucemie dell’adulto
Quando prendono il sopravvento
singoli tipi di cellule ematiche
(nella maggior parte dei casi si
tratta di globuli bianchi), le altre
cellule del sangue sono soppiantate ed hanno quindi difficoltà a
svolgere le proprie funzioni, come
il trasporto dell’ossigeno, la difesa
dalle malattie o l’emostasi (vedi
anche «Sintomi», pp. 12 sg.).
Leucemia significa letteralmente
«sangue bianco», perché in certe
forme della malattia il sangue di
chi ne soffre è di colore chiaro,
rosso pallido, a causa della carenza
di globuli rossi.
Vi sono molte diverse forme di
leucemia. Esse si distinguono in
base al genere di globuli bianchi
colpiti, il loro stato di maturazione
e l’evoluzione della malattia. Semplificando si distingue tra:
Leucemie acute
> leucemia mieloide acuta
(LMA o LAM)
> leucemia linfatica acuta (LLA)
Leucemie croniche
> leucemia mieloide cronica
(LMC)
> leucemia linfatica cronica (LLC)
Leucemie acute e
leucemie croniche
> La differenziazione tra leucemia acuta e cronica si basa
sull’evoluzione della malattia.
> Le leucemie mieloidi e linfatiche si distinguono in base
al tipo di cellule precursori
degenerate (vedi il grafico
a p. 7).
Le leucemie acute
La leucemia acuta si sviluppa molto rapidamente e i sintomi possono insorgere praticamente da
un giorno all’altro. Nelle leucemie
acute la maturazione dei precursori delle cellule sanguigne è alterata.
Il midollo osseo e il sangue sono
inondati da cellule immature (i cosiddetti blasti), che non sono in
grado di svilupparsi ulteriormente
e che – pur essendo inutili per l’organismo – si diffondono e soppiantano le cellule sane.
Le leucemie croniche
Restano silenti spesso per mesi
o anni, durante i quali esse lentamente progrediscono. Nelle leucemie croniche, le cellule ematiche
maturano in modo quasi normale,
ma la moltiplicazione di singoli
tipi di cellule del sangue è fuori
controllo.
Diversamente da ciò che avviene
nelle leucemie acute, nelle leucemie croniche le cellule immature
si sviluppano in parte in cellule
ematiche mature, inizialmente funzionali.
L’organismo viene sommerso da
cellule immature, ma soprattutto
da globuli bianchi maturi.
Le leucemie croniche possono insorgere a qualsiasi età, ma colpiscono per lo più le persone anziane.
La LLC è la forma di leucemia più
frequente.
Le leucemie acute colpiscono sia
le persone anziane sia quelle giovani. Negli adulti la forma più frequente è la LMA, nei giovani (fino
ai 16 anni) la LLA.
Leucemie dell’adulto
9
10
Leucemie dell’adulto
Leucemie mieloide e
leucemie linfatiche?
Le leucemie mieloidi
… interessano i precursori mieloidi: le cellule precursori dei granulociti e raramente anche delle
piastrine e dei globuli rossi.
Le leucemie linfatiche
… implicano una degenerazione
dei precursori linfoidi (precursori
dei linfociti).
I possibili cause e rischi
Nella maggior parte delle leucemie non si riesce a spiegare con
certezza come siano insorte. Alcuni fattori e circostanze possono
aumentare il rischio di ammalarsi,
ma non causano la leucemia in
tutti i soggetti.
Possibili fattori di rischio:
> Certe sostanze chimiche
(ad es. il benzene e determinati
insetticidi), farmaci (ad es. i
citostatici) o le radiazioni ionizzanti (raggi X) possono favorire l’insorgenza di una leucemia in soggetti che siano stati
esposti ad essi spesso o per
un periodo prolungato.
> Negli ultimi anni sono aumentate le leucemie secondarie:
i pazienti che sono stati curati
per un’altra forma di cancro
con la chemioterapia o con
la radioterapia si ammalano
successivamente di leucemia.
> Da molto tempo si studia
l’influenza dell’elettrosmog
(radiazioni elettromagnetiche)
da diversi punti di vista.
Ad oggi non vi sono evidenze
scientifiche fondate.
> Non è sicuro che i fattori genetici rivestano un ruolo.
Il rischio può essere leggermente più alto a livello statistico nelle famiglie in cui vi siano
già stati più casi di leucemia.
Gli uomini sono più colpiti
In Svizzera si registrano più di
850 nuovi casi di leucemia all’anno. Gli uomini sono più colpiti
delle donne.
Su dieci soggetti colpiti, due hanno
meno di 50 anni, tre hanno un’età
compresa tra i 50 e i 69 anni e cinque hanno più di 70 anni. La leucemia è una malattia che può colpire
anche i bambini. Ma il trattamento
e la malattia stessa hanno un’evoluzione diversa rispetto agli adulti.
Per tale ragione in questo opuscolo non viene trattata la forma
pediatrica.
Leucemie dell’adulto
11
I possibili sintomi
Le cellule leucemiche scalzano le
cellule sane, che quindi non sono
più in grado di svolgere correttamente le proprie funzioni all’interno dell’organismo. La maggior
parte dei sintomi vanno ricondotti
a questo processo di rimozione.
Troppo pochi globuli rossi
La carenza di globuli rossi causa
l’anemia. L’organismo riceve troppo poco ossigeno e questo si manifesta con affaticamento e un calo
del rendimento. Al minimo sforzo
fisico insorgono difficoltà respiratorie e cardiopalmo.
Emogramma di una persona sana
Questo elenco la può aiutare a comprendere meglio l’entità delle
anomalie dovute alla malattia (vedi anche p. 14).
>Globuli rossi (eritrociti)
donne: 4,0–5,2 mila miliardi per litro di sangue
uomini: 4,5–5,9 mila miliardi per litro di sangue
>Emoglobina (pigmento rosso degli eritrociti)
donne: 120–160 g per litro di sangue
uomini: 140–180 g per litro di sangue
>Numero dei globuli bianchi (leucociti)
4,0–10,0 miliardi per litro di sangue
I globuli bianchi si suddividono in tre gruppi:
– granulociti 50–70%
– linfociti
25–45%
– monociti 2–6%
>Numero delle piastrine (trombociti)
150–350 mila miliardi per litro di sangue
>Percentuale di globuli rossi nel sangue (ematocrito)
donne: 37–46% (0,37–0,46 litri di globuli rossi/litro di sangue)
uomini: 41–50% (0,41–0,50 litri di globuli rossi/litro di sangue)
I valori di riferimento sopra indicati possono variare leggermente da laboratorio a laboratorio.
12
Leucemie dell’adulto
Carenza di globuli bianchi sani
A causa della carenza di globuli
bianchi sani, l’organismo si difende
con maggiore fatica dagli agenti
patogeni ed è maggiormente soggetto alle infezioni.
Le donne osservano spesso un
aumento del flusso mestruale.
Spesso i pazienti presentano sintomi simili a quelli dell’influenza,
come p. es. febbre e mal di testa
oppure sono colpiti improvvisamente da infezioni come la polmonite. Possono presentarsi anche infiammazioni delle gengive,
delle radici dentarie, della mucosa orale, delle tonsille e della
regione anale.
Ulteriori sintomi:
> Un’infestazione delle meningi
molli può provocare mal di
testa e intontimento, disturbi
alla vista, un senso di intorpidimento agli arti o paralisi.
> I linfonodi possono essere
ingrossati.
> La milza nell’alto ventre a
sinistra e il fegato a destra
possono essere ingrossati e
comprimere lo stomaco e l’intestino. Questo senso di pressione può aumentare dopo i
pasti. La ragione dell’ingrossamento della milza e del fegato
è il deposito delle cellule leucemiche in tali organi.
> È anche possibile che le cellule
leucemiche si accumulino nelle
ossa e provochino dolori.
Carenza di piastrine
Se mancano piastrine, il sangue
non coagula più correttamente ed
aumenta il rischio di emorragie.
Esce sangue dal naso, compaiono
emorragie sottocutanee puntiformi
(petecchie) o a macchioline (porpora) e difficoltà ad arrestare le
emorragie, ad esempio dopo lievi
ferite o terapie odontoiatriche.
Chi ne soffre sviluppa anche con
maggior frequenza ematomi bluastri in caso di contusioni.
Leucemie dell’adulto
13
Esami e diagnosi
A seconda dei disturbi di cui soffre
e della loro durata, il suo medico
curante avrà un primo sospetto.
La domanda che si pone a questo
punto è: si tratta di una leucemia
o no e, se sì, di quale tipo di leucemia?
Per formulare una diagnosi che sia
il più precisa possibile e per individuare la migliore terapia è necessario eseguire una serie di accertamenti.
Esame obiettivo
Comprende la palpazione dei linfonodi e degli organi – ad esempio
della milza e del fegato – che possono essere ingrossati. La milza si
trova nell’alto ventre a sinistra, il
fegato a destra.
L’emogramma
L’«emogramma di una persona
sana» (vedi p. 12) ci mostra le
componenti e la composizione del
sangue in un organismo sano. In
caso di leucemia, parte dei valori
sono molto alterati.
Con le analisi del sangue è possibile riconoscere i cambiamenti
nella composizione sanguigna e
nel rapporto tra le singole cellule
ematiche.
14
Leucemie dell’adulto
Può risultare caratteristico il numero elevato di globuli bianchi.
Inoltre, nelle leucemie acute, si ha
anche una riduzione nel numero
dei globuli rossi, delle piastrine e
a volte anche dei globuli bianchi.
Il prelievo del sangue consente
spesso di fare una prima «tipizzazione» delle cellule che hanno provocato la malattia: si valuta quale
sottogruppo di globuli bianchi
(vedi p. 6) sia degenerato e in
quale stadio di maturazione e di
quale possibile forma di leucemia
possa trattarsi.
E’ inoltre possibile accertare anche
le generali condizioni di salute e
il funzionamento di organi importanti come i reni e il fegato.
Indagine del midollo osseo
Se si rafforza il sospetto che si tratti di leucemia, si esamina di norma
anche il midollo osseo. In questo
modo si precisano la diagnosi ed
altri caratteri e ciò è importante
perché questo influenza la scelta
della terapia.
I prelievi di midollo osseo sono effettuati per lo più dal bacino (cresta iliaca) e raramente anche dallo
sterno, in anestesia locale e di norma ambulatorialmente.
> Con la puntura (l’aspirato) si
aspira una piccola quantità di
midollo osseo con un ago, per
poi analizzarla. Il risultato delle
analisi è disponibile dopo
24–48 ore circa.
> Inoltre, per una diagnosi più
precisa, si preleva spesso
anche un campione più grande
di tessuto (biopsia del midollo
osseo). L’analisi in laboratorio
richiede da tre a sette giorni
circa.
Immunotipizzazione
Questo procedimento consente di
caratterizzare determinate espressioni superficiali delle cellule, prelevando le cellule leucemiche dal
sangue o dal midollo osseo. In
questo modo è possibile precisare
i sottogruppi di leucemia e pianificare in modo più mirato la terapia.
Indagine citogenetica e
di genetica molecolare
Le cellule sono esaminate mediante analisi dei cromosomi per
individuare eventuali danni genetici. Certe anomalie genetiche sono
tipiche di singole forme di leucemia e sono rilevanti anche per scegliere la terapia. Un esempio in tal
senso è rappresentato dal cromosoma Filadelfia (vedi il riquadro).
Alcune anomalie genetiche delle
cellule leucemiche concernono
solamente piccoli segmenti genetici e quindi non sono diagnosticabili osservando i cromosomi.
Per questo, per scoprire tali difetti,
sono stati elaborati test più raffinati (di genetica molecolare).
Il cromosoma Filadelfia
Nelle leucemie mieloidi croniche (LMC) e a volte anche nelle
leucemie linfatiche acute (LLA) si riscontra un difetto genetico
caratteristico nei globuli bianchi degenerati: il cosiddetto cromosoma Filadelfia, un cambiamento del cromosoma 22.
Questo difetto genetico comporta la formazione di una proteina
abnorme nei globuli bianchi colpiti, che provoca una proliferazione incontrollata delle cellule.
Leucemie dell’adulto
15
Questi difetti genetici sono per lo
più rilevabili solo nelle cellule cancerose. Non sono congeniti e non
possono essere trasmessi per via
ereditaria ai discendenti.
Gli stadi della malattia
Puntura lombare
Se si sospetta una forma leucemica linfatica acuta, si indaga anche il liquido del midollo spinale,
il cosiddetto liquor, perché potrebbe essere stato colpito il sistema
nervoso. Con un ago inserito tra
due vertebre lombari, si aspira un
piccolo quantitativo di questo liquido.
Più immature sono le cellule nel
momento in cui degenerano, più
rapidamente si diffondono le cellule stesse e progredisce la malattia.
Diagnostica per immagini
È possibile stabilire la diffusione
della malattia in base all’ingrossamento di linfonodi o di organi
come la milza o il fegato. Ciò avviene ricorrendo a diverse tecniche di imaging come le ecografie,
le radiografie, la tomografia computerizzata (TAC) o la risonanza
magnetica (RM, in inglese MRI).
Per ogni tipo di leucemia vi sono
ulteriori sistemi di classificazione
per definire gli stadi o le fasi della malattia.
Le diverse indagini consentono
di riconoscere e valutare l’entità
della malattia.
Per questo si distingue innanzitutto tra leucemie acute (a decorso
rapido) e croniche (a decorso lento). Vedi anche pagina 9.
Si parla quindi di stadi precoci o
avanzati della malattia sulla base
di criteri precisamente definiti, ad
esempio della fase cronica, della
fase accelerata e – nel caso della
leucemia mieloide cronica – della
crisi blastica.
Assumono rilevanza, a seconda
delle circostanze, anche la diffusione nell’organismo di cellule
leucemiche (la cosiddetta infiltrazione leucemica di altri organi
come il fegato, la milza ecc.) o i
cosiddetti marker prognostici.
16
Leucemie dell’adulto
Indicazioni generali sulla terapia
•I singoli metodi terapeutici
sono descritti da pagina 22.
Troverà
altre informazioni
•
sulla terapia delle leucemie
da pagina 32.
La terapia si decide sulla base del
suo caso specifico. Per la scelta
della terapia sono determinanti
una serie di fattori, tra cui:
> il tipo di leucemia,
> i valori ematici e gli esiti degli
altri esami (vedi pp. 14 sgg.),
> l’età e le condizioni generali di
salute (sistema immunitario,
altre patologie) e anche l’atteggiamento del paziente stesso.
Gli scopi terapeutici
Curativo
Questo significa che la terapia può
essere mirata alla guarigione.
Palliativo
(dal latino palliare = coprire, avvolgere, ammantare)
Quando è poco probabile che si
riesca a guarire, è possibile perlomeno far regredire parzialmente
le cellule leucemiche, per rallentare il decorso della malattia, ridurre i sintomi e migliorare per quanto possibile la qualità della vita.
Inoltre esistono possibilità mediche, infermieristiche, psicologiche e spirituali per alleviare i
disturbi come il dolore o la paura.
La scelta della terapia
Le diverse terapie si differenziano
in base alla loro azione terapeutica e tollerabilità. A volte si combinano sostanze o metodi terapeutici diversi per un migliore esito
del trattamento.
Alcuni metodi terapeutici possono
essere applicati ripetutamente, se
la malattia si scatena nuovamente
dopo un primo trattamento. Nella
maggior parte dei casi, però, si
cambia il piano terapeutico o si
alternano le sostanze.
L’oncologo o l’ematologo discuterà
con lei della terapia e le illustrerà
dettagliatamente il procedimento.
Si faccia spiegare con precisione
le terapie e il loro svolgimento e la
motivazione del piano terapeutico.
Può fare domande in qualsiasi
momento, riesaminare una decisione presa in passato o prendersi
del tempo per riflettere.
Nel caso di una leucemia acuta
bisogna però prendere subito
delle decisioni perché la malattia
progredisce rapidamente e può
causare velocemente la morte se
non viene curata.
> Le suggeriamo di farsi accompagnare ai colloqui col medico
da un familiare o comunque da
una persona di fiducia.
Leucemie dell’adulto
17
> Può anche chiedere un secondo
parere medico. Il medico che
La segue per gli esami e le
cure non lo interpreterà come
un segno di sfiducia nei suoi
confronti ma come un suo
naturale diritto.
> Può anche essere che lei abbia
bisogno di una consulenza
psico-oncologica. In questo
tipo di consulenza si affrontano anche aspetti che vanno
al di là della terapia, come ad
esempio il carico psicologico
o i problemi sociali.
La terapia nell’ambito
di uno studio clinico
La ricerca medica sviluppa in continuazione nuovi approcci terapeutici e metodi di cura. Dopo numerose fasi si esamina, nell’ambito
di studi clinici, assieme ai pazienti,
se grazie alle innovazioni sia possibile migliorare l’efficacia e la
tollerabilità di terapie già consolidate.
L’obiettivo è che le persone trattate
traggano beneficio dalle nuove
forme di terapia, ad esempio un
allungamento della vita, il rallentamento della progressione della
malattia, meno dolori ecc.
I pazienti che acconsentono a farsi
curare nel quadro di uno studio
clinico, pensano anche ai possibili
18
Leucemie dell’adulto
benefici per le persone che si ammaleranno di cancro dopo di loro.
Può darsi che le venga proposto
di effettuare tutta o parte della terapia nel quadro di un tale studio
clinico. Può anche informarsi lei direttamente su studi attuali in corso.
La partecipazione a uno studio clinico è volontaria; può decidere in
maniera autonoma se farlo o no.
Anche dopo aver dato il suo assenso può sempre cambiare idea.
Solo un colloquio personale con
il suo medico potrà chiarire quali
vantaggi o svantaggi potrebbe
avere nel suo caso la partecipazione a uno studio clinico.
Più ampie informazioni si trovano
nell’opuscolo «Trattamento dei
tumori nell’ambito di uno studio
clinico» (vedi p. 44).
Gli effetti indesiderati
La comparsa e la gravità degli effetti indesiderati variano da individuo a individuo. Alcuni effetti
indesiderati descritti nel capitolo
«Metodi terapeutici» (vedi p. 22)
possono manifestarsi durante il
trattamento e scomparire in seguito spontaneamente; altri effetti
si manifestano solo più tardi, cioè
una volta conclusa la terapia vera
e propria.
La maggior parte degli effetti collaterali si attenua dopo alcuni giorni,
talvolta dopo settimane e mesi.
Diversi effetti indesiderati oggi possono essere attenuati con misure
mediche e infermieristiche in modo
da risultare meno molesti. È però
necessario che lei comunichi all’équipe curante i suoi disturbi.
Importante
> Alcuni effetti indesiderati sono
prevedibili. Per alleviarli le
saranno prescritti fin dall’inizio
determinati farmaci di accompagnamento (vedi p. 30).
Si attenga scrupolosamente
alle prescrizioni mediche.
> Si consulti sempre con l’équipe
curante prima di assumere altri
farmaci di sua iniziativa. Ciò vale
anche per pomate, medicamenti di medicina complementare, lozioni ecc. Pur trattandosi
di prodotti «naturali» e apparentemente innocui potrebbero
interferire con la terapia.
Numerosi opuscoli della Lega contro il cancro (vedi pp. 43 sg.) illustrano le terapie antitumorali più
diffuse e gli effetti della malattia e
della terapia, fornendo utili indicazioni per conviverci meglio.
Si prenda il tempo per porre tutte le domande che ha in merito alla terapia
>Quali sono i pro e i contro dei diversi piani terapeutici, anche in relazione alla
qualità di vita e/o all’aspettativa di vita?
>Esistono alternative alla terapia proposta?
>Quali sono gli effetti indesiderati previsti? Sono passeggeri o permanenti?
Come si possono combattere?
>Quali sono le possibili conseguenze della malattia e delle cure sulla fertilità e
la sessualità?
>Che effetti avranno la malattia e la terapia sulla sua vita quotidiana, sulle
persone a lei vicine e sul suo benessere?
>L’eventuale rinuncia a certe terapie quali effetti concreti avrebbe sulla sua
speranza di vita e sulla sua qualità di vita?
>Quali sono i sintomi di cui deve immediatamente informare il medico?
Leucemie dell’adulto
19
20
Leucemie dell’adulto
Gli effetti sulla fertilità
e sulla sessualità
Una chemioterapia (ad alto dosaggio) ed una irradiazione corporea
totale – effettuate solo in caso di
trapianti di staminali – possono
nuocere alla fertilità. Quindi se, al
momento della diagnosi, ha ancora in progetto di avere dei figli,
è importante che ne parli col medico prima dell’inizio della terapia.
Ciò vale anche per le persone più
giovani, che al momento della diagnosi forse non pensano ancora a
farsi una famiglia.
Dopo la chemioterapia è possibile
che gli uomini e le donne siano
colpiti da sterilità permanente o
transitoria. È anche possibile che
le donne entrino precocemente in
menopausa (fine della fertilità).
Dopo una chemioterapia ad alto dosaggio o l’irradiazione corporea totale prima di un trapianto di staminali o di midollo osseo, gli uomini
e le donne diventano nella maggior
parte dei casi sterili e le donne entrano definitivamente in menopausa.
> Gli uomini hanno la possibilità
di congelare gli spermatozoi
prima di iniziare la terapia e
di depositarli in una banca
del seme. Il procedimento
si chiama crioconservazione
e consente di soddisfare suc-
cessivamente il desiderio
di avere un figlio proprio,
mediante la cosiddetta riproduzione assistita.
> L’assicurazione di base della
cassa malati non è tenuta a
coprire i costi della conservazione. Vale comunque la pena
trattare questo punto con la
cassa malati, magari con l’appoggio del medico, che potrà
anche informarla sui costi.
> Attualmente non vi sono ancora
procedimenti consolidati per
le donne per il mantenimento
della fertilità. In parte li si sta
sperimentando. La invitiamo
ad informarsi in merito.
> Si faccia spiegare le misure
attualmente possibili.
Bisogna utilizzare dei
contraccettivi?
Durante le terapie oncologiche e
per un certo periodo dopo la loro
conclusione (1–2 anni o più) bisogna usare contraccettivi, anche se
la capacità di procreare è limitata.
Il suo medico curante la informerà
accuratamente in merito.
Per saperne di più sul cancro
e la sessualità …
… consultare gli opuscoli
«Il cancro e la sessualità femminile» e «Il cancro e la sessualità maschile» (vedi p. 43).
Leucemie dell’adulto
21
Metodi terapeutici
•Legga anche i capitoli «Le diverse forme di leucemia» e «Indicazioni generali sulla terapia».
Nel singolo caso non si applicano tutti i metodi terapeutici
descritti di seguito. Da pagina 32
potrà leggere quando viene
applicato quale metodo.
•
Sorveglianza attiva
(active surveillance)
Nel caso di certe leucemie che
progrediscono molto lentamente
– soprattutto nella leucemia linfatica cronica (LLC) – e in presenza
di determinate condizioni, la terapia può essere rimandata. In tali
casi saranno sufficienti visite di
controllo a intervalli di tempo regolari.
In assenza di anemia e se il numero di piastrine non cala vistosamente, l’aumento dei globuli
bianchi modificati non causa inconvenienti gravi per il paziente.
Il trattamento si rende necessario soltanto se il paziente presenta
sintomi o disturbi fastidiosi come
per esempio forte gonfiore dei
linfonodi o della milza, febbre,
perdita di peso, anemia, difficoltà
respiratorie.
Nel caso delle leucemie acute non
bisogna mai attendere ma cominciare sempre la terapia il quanto
prima.
La chemioterapia
(citostatici)
Si tratta di una terapia con farmaci che attaccano le cellule o che ne
arrestano la crescita, i cosiddetti
citostatici (dal greco zyto = cellula,
statikós = fermare).
I citostatici si diffondono in tutto il
corpo attraverso i vasi sanguigni,
hanno cioè un effetto sistemico.
Essi devono impedire che le cellule
cancerose o leucemiche a rapido
sviluppo si dividano e quindi si
moltiplichino.
In questo modo si danneggiano
anche le cellule sane a rapido sviluppo e cioè le normali cellule del
sistema ematopoietico (midollo
Le leucemie non sono operabili
Le cellule leucemiche non formano noduli solidi, confinati ad un
organo o ad una regione corporea. Le cellule malate arrivano attraverso il sangue in tutto il corpo. Per questo non è possibile rimuovere chirurgicamente le leucemie.
22
Leucemie dell’adulto
osseo), le cellule dei follicoli piliferi, le cellule delle mucose (bocca, stomaco, intestino, vagina).
Il danneggiamento, non voluto, di
cellule sane è la causa principale
di vari possibili effetti collaterali
della chemioterapia.
Mentre però le cellule cancerose
muoiono, nella maggior parte dei
casi le cellule sane possono riprendersi, cosicché gli effetti indesiderati regrediscono dopo la
fine del trattamento.
A seconda del tipo di leucemia, si
impiegano citostatici diversi: ne
esistono oltre cento. Spesso nelle
leucemie si combinano più citostatici.
Procedimento
> Le chemioterapie vengono
eseguite in regime ambulatoriale o di ricovero.
> I citostatici vengono somministrati per via endovenosa
oppure in compresse.
> Spesso viene somministrata
una combinazione di diversi
citostatici.
> Le chemioterapie eseguite
per via endovenosa durano
in genere vari mesi (in cicli,
con delle pause tra un ciclo e
l’altro). La terapia con compresse può anche continuare
per tutta la vita.
Possibili effetti indesiderati
> Cambiamenti del quadro
ematologico, con possibili
conseguenze come pallore,
stanchezza, maggiore rischio
di contrarre infezioni o di
avere emorragie
> Nausea e vomito
> Disturbi gastrointestinali
> Problemi alle mucose
(secchezza, infiammazione)
> Perdita dei capelli
> Eruzioni cutanee
> Disturbi dell’attività cardiaca
o delle funzioni nervose
(p. es. formicolii, insensibilità);
danni alla fertilità
Quali siano gli effetti collaterali che
si manifestano nei singoli soggetti,
quando e con quale grado di intensità, dipende dal tipo di farmaco,
dalla combinazione di farmaci e
dalla predisposizione individuale.
Il suo medico e il suo specialista la
informeranno e la consiglieranno
in merito.
Legga anche il riquadro a pagina 26.
Chemioterapia a dosi elevate
Una chemioterapia ad alto dosaggio viene eseguita solo se seguita
da un trapianto di staminali o di
midollo osseo.
Leucemie dell’adulto
23
Con un dosaggio elevato di citostatici, in determinati tipi di leucemia aumentano le possibilità che
le cellule leucemiche siano interamente distrutte. Parallelamente
aumentano però anche gli effetti
indesiderati.
Il sistema ematopoietico (midollo
osseo) risulta particolarmente colpito: esso viene infatti distrutto
completamente e deve essere successivamente ricostruito.
Esecuzione
Le chemioterapie ad alto dosaggio
con successivo trapianto di staminali e midollo osseo sono eseguite
in regime di ricovero presso centri specializzati, dove i pazienti e
i loro familiari ricevono tutte le
informazioni necessarie su benefici e rischi e anche sulle diverse
misure accompagnatorie.
A seconda del tipo di leucemia, si
integra la terapia con un’irradiazione corporea totale (vedi p. 30).
La durata di una chemioterapia
ad alto dosaggio, incluso il successivo trapianto di staminali o di
midollo osseo, varia da uno a tre
mesi. Di regola si lascia l’ospedale
dopo quattro – otto settimane dal
trapianto.
Nel caso delle chemioterapie ad
alto dosaggio si rendono necessarie misure specifiche per la prevenzione delle infezioni, perché le
difese del corpo sono indebolite.
Per questo in ospedale i pazienti sono curati nel reparto di isolamento, in una stanza da soli.
Chemioterapia e meningi molli
La leucemia acuta (più che altro quella linfatica) aggredisce talvolta anche le
meningi molli. Non tutti i citostatici arrivano però al sistema nervoso centrale,
e quindi al cervello, dal sangue; alcuni non riescono a superare la cosiddetta
barriera ematoencefalica.
Perciò per alcuni tipi di leucemia – a scopo preventivo o terapeutico – è necessario
iniettare i citostatici direttamente nel liquido cefalorachidiano (liquor) in cui sono
immersi il cervello e il midollo spinale.
Ciò avviene con una puntura dell’involucro del midollo spinale o – più raramente
– mediante l’inserimento per via chirurgica direttamente nel liquor. I due metodi
comportano certamente un fastidio, ma di norma non sono dolorosi.
24
Leucemie dell’adulto
Il trapianto di cellule
staminali o di midollo
osseo
Dopo una chemioterapia ad alto
dosaggio, il midollo osseo ematopoietico distrutto deve essere ricostruito, mediante trapianto di cellule staminali o di midollo osseo.
Per il trapianto di staminali, le cellule sono prese dal sangue, per
quello di midollo osseo dal midollo osseo.
Si distingue tra:
> Trapianto allogenico
Il soggetto riceve le cellule
staminali o il midollo osseo
da un donatore idoneo.
> Trapianto autologo
Prima della chemioterapia
ad alto dosaggio al paziente
vengono prelevate delle cellule
staminali o del midollo osseo,
per poi crioconservarle.
Infine al paziente vengono reinfuse per via endovenosa le cellule
sane, che sono in grado di trovare
da sole la strada fino al midollo
osseo.
Opportunità e rischi
Una chemioterapia ad alto dosaggio a cui fa seguito un trapianto di
staminali o di midollo osseo rappresenta una grossa sfida, a livello fisico ed emotivo. Essa compor-
ta un ricovero ospedaliero lungo
ed una fase intensa di cure postdimissioni.
Si ponderano prima opportunità e
rischi e si verifica caso per caso,
nel dettaglio, sulla base di diversi criteri, se le possibilità di guarigione in questo modo aumentino.
Il requisito fondamentale sono le
buone condizioni generali del paziente.
Questa terapia viene presa in considerazione soprattutto per i soggetti giovani. Tuttavia, se le condizioni lo permettono, oggi può
essere effettuata anche in persone
più anziane e in una forma e un
dosaggio adeguati.
Possibili effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati di una chemioterapia ad alto dosaggio sono
simili a quelli delle chemioterapie
in generale (vedi p. 23), ma più
marcati.
> Aumenta significativamente
il rischio di infezioni ed emorragie perché vengono distrutte
non solo le cellule leucemiche,
ma anche le normali cellule
ematopoietiche e il sistema
immunitario.
> Certi effetti indesiderati possono manifestarsi anche dopo
dei mesi, quindi dopo la conclusione del trapianto di staminali o di midollo osseo.
Leucemie dell’adulto
25
> Esiste anche un rischio leggermente accresciuto di altri tipi
di cancro durante gli anni
successivi al trattamento.
> Se si esegue anche un’irradiazione corporea totale, bisogna
attendersi una sterilità permanente (vedi p. 21).
Nel caso dei trapianti allogenici
Si possono avere due forme diverse di reazioni di rigetto:
> L’organismo rifiuta le cellule
trapiantate. Oggi si riesce
per lo più a prevenire questa
forma di rigetto. Quando si
presenta, si tratta comunque
di una complicazione grave.
> Un rischio ancora maggiore
è costituito dal fatto che le
cellule trapiantate rigettino
l’organismo in cui sono state
trapiantate. Gli effetti negativi di questa cosiddetta
malattia del trapianto contro
l’ospite (in inglese: Graft
versus Host) variano per
intensità e frequenza ma,
purtroppo, non sono sempre
trattabili farmacologicamente;
possono essere transitori o
diventare cronici.
Compaiono eruzioni cutanee,
eritemi, come dopo una forte
scottatura solare, diarrea
grave o itterizia. Si possono
avere delle limitazioni funzionali anche delle ghiandole
salivali e lacrimali nonché
delle mucose.
Per saperne di più sul trapianto
di staminali e di midollo osseo …
… come paziente e come familiare
(che potrebbe mettersi a disposizione come donatore) si informi nel
suo centro di trattamento oppure
si metta in contatto con la Fondazione svizzera Cellule staminali
del sangue e con la Fondazione
per la promozione dei trapianti di
midollo osseo (vedi p. 45).
Gli effetti collaterali variano da individuo a individuo
Quali effetti secondari si manifestino nel singolo soggetto e con
quale intensità dipende dal tipo di farmaco, dalla combinazione dei
medicinali e dalla predisposizione individuale del soggetto. Il suo
medico e lo specialista la informeranno e consiglieranno in merito.
Legga anche «Gli effetti indesiderati» da pagina 18.
26
Leucemie dell’adulto
Altri trattamenti
medicamentosi
Inibitori tirosin-chinasici
La tirosin-chinase è un enzima
prodotto in eccesso da certe cellule leucemiche.
I farmaci che si basano su questo
principio inibiscono in modo mirato
una determinata tirosin-chinase,
provocando un rallentamento della
moltiplicazione delle cellule leucemiche.
Questo tipo di farmaci sono chiamati anche inibitori della trasduzione del segnale (STI).
Rispondono però solo le cellule
leucemiche che presentano il cromosoma Filadelfia (vedi p. 15). Di
conseguenza possono essere impiegati solo nel caso delle leucemie mieloidi croniche (LMC) ed
occasionalmente anche nelle leucemie linfatiche acute (LLA).
Procedimento
> Nella leucemia mieloide
cronica la terapia viene eseguita ambulatorialmente.
> Gli inibitori tirosin-chinasici
sono assunti sotto forma
di compresse.
> Nella leucemia linfatica acuta
gli inibitori tirosin-chinasici
sono somministrati in concomitanza con una chemioterapia in regime ospedaliero.
> Si assumono gli inibitori
tirosin-chinasici periodicamente o per tutta la vita.
Possibili effetti indesiderati
Gli effetti secondari degli inibitori
tirosin-chinasici sono relativamente meno pesanti perché agiscono in modo piuttosto specifico
sulle cellule leucemiche. Tuttavia,
molte persone trattate con gli inibitori tirosin-chinasici soffrono di
disturbi.
Si tratta principalmente di: nausea,
vomito, edemi (accumulo di liquidi corporei nei tessuti), diarrea,
dolori muscolari, crampi, mal di
testa, eruzioni cutanee.
Legga anche il riquadro a pagina 26.
Fattori di crescita
Si tratta di sostanze che stimolano
ed accelerano nel midollo osseo
la moltiplicazione e la maturazione delle cellule ematiche e il passaggio delle stesse dal midollo
osseo al circolo sanguigno. Sono
chiamati fattori di crescita ematopoietici.
Vengono impiegati, in determinate situazioni, per la terapia delle
diverse forme di leucemia, anche
se non sono in grado di guarire
dalla leucemia.
Leucemie dell’adulto
27
28
Leucemie dell’adulto
Immunoterapie
Terapia con anticorpi
L’organismo produce in modo naturale gli anticorpi per difendersi
in modo mirato da virus, batteri
ecc. Essi sono una componente
essenziale del nostro sistema immunitario.
Alcuni dei farmaci oggi disponibili
si basano su questo fatto. Gli anticorpi impiegati vengono però prodotti in laboratorio con l’ingegneria genetica, per un determinato
bersaglio.
Essi sono in grado di riconoscere
un recettore specifico ed unico
sulla superficie delle cellule cancerose o leucemiche. Si attaccano
ad esso e così marcano le cellule.
In questo modo le cellule immunitarie dell’organismo possono riconoscere e distruggere le cellule
difettose o indesiderate.
E’ importante che il recettore compaia con una particolare frequenza
sulle cellule leucemiche e raramente su quelle sane in modo che
gli anticorpi risparmino il più possibile le cellule sane.
Certi anticorpi possono anche essere accoppiati ad un citostatico
(vedi pp. 22 sgg.) e «portare» direttamente la relativa sostanza
alle cellule leucemiche in maniera
mirata. In questo modo si danneggiano di meno le cellule sane.
> La terapia si svolge in regime
ambulatoriale o di ricovero.
> Gli anticorpi sono somministrati per via endovenosa,
in più cicli.
> La durata della terapia con
anticorpi può variare.
Possibili effetti indesiderati
Febbre, brividi, stanchezza, eruzioni cutanee, prurito, dolori, cambiamento del quadro ematologico,
vertigini, problemi respiratori, ingrossamento della lingua e delle
fauci, di rado disturbi del ritmo
cardiaco ed altri problemi cardiocircolatori. Alcune reazioni diminuiscono via via che si fanno le
fleboclisi.
Legga anche il riquadro a pagina 26.
Interferoni
Gli interferoni (IFN) sono proteine
di segnale che stimolano nell’organismo sano il suo sistema immunitario. Il termine significa «interferire» (dall’inglese to interfere).
Gli interferoni possono anche essere prodotti per sintesi (in laboratorio). Hanno un effetto aspecifico, nel senso che in generale
scatenano una reazione immunitaria.
Leucemie dell’adulto
29
> Le terapie con interferoni
sono somministrate ambulatorialmente.
> Ci si inietta da soli gli interferoni sotto la cute.
> Sono impiegati quotidianamente e come terapia permanente.
Possibili effetti indesiderati
Febbre, brividi, sintomi di tipo influenzale, peggioramento della
capacità di concentrazione e di
memorizzazione, depressioni, vertigini, confusione, neuriti.
Legga anche il riquadro a pagina 26.
La radioterapia
(irradiazione)
Le leucemie non vengono mai
trattate esclusivamente con la radioterapia, ma l’irradiazione può
essere indicata in vari casi,
> come irradiazione corporea
totale e ad integrazione della
chemioterapia ad alto dosaggio per preparare ad un trapianto allogenico (e a volte
anche autologo) di midollo
osseo o di cellule staminali
(vedi pp. 25 sg.);
> come irradiazione locale per
trattare manifestazioni localizzate della malattia non sufficientemente controllate dai
farmaci (per es. sistema nervoso centrale o testicoli).
Spesso si irradia il capo
(vedi anche il riquadro p. 24)
Farmaci di accompagnamento
Per combattere i sintomi legati alla malattia o alle terapie,
come febbre e infezioni, mancanza di ossigeno, anemia e dolori,
il medico può prescrivere – anche a fini preventivi – alcuni altri
farmaci o terapie. La invitiamo ad assumerli rispettando le prescrizioni:
>medicamenti contro la nausea e il vomito (i cosiddetti antiemetici),
>antibiotici contro le infezioni batteriche,
>antimicotici contro le infezioni da funghi,
>preparati cortisonici per vari disturbi,
>trasfusioni di sangue o farmaci per la carenza di ossigeno
>trasfusione di piastrine in caso di rischio di emorragia.
30
Leucemie dell’adulto
per impedire alle cellule leucemiche di colpire le meningi
molli o per intervenire se è
già accaduto;
> come irradiazione locale,
per alleviare il dolore negli
stadi patologici avanzati.
Possibili effetti indesiderati
Caduta dei capelli in caso di irradiazione del capo, irritazioni cutanee, secchezza della mucosa orale,
difficoltà di deglutizione o anche
diarrea. Dopo un’irradiazione corporea totale ad alte dosi vi sono
quasi sempre danni a carico della
fertilità (vedi p. 21); a lungo termine è anche maggiore il rischio
di ammalarsi ancora di cancro.
Legga anche «Gli effetti indesiderati» da pagina 18.
La medicina
complementare
Numerosi malati di cancro ricorrono, oltre alle tradizionali terapie
mediche, anche ai metodi complementari di cura. Complementari significa che tali metodi completano la terapia medica classica.
Alcuni di questi metodi possono
contribuire a migliorare il benessere e la qualità della vita. Normalmente sono inefficaci contro il
tumore stesso.
Alcuni metodi vengono applicati
anche in alternativa, cioè in sostituzione della terapia antitumorale
tradizionale. La Lega contro il
cancro lo sconsiglia. Troverà
maggiori informazioni in merito
nell’opuscolo «Alternativi? Complementari?» (vedi p. 43).
Parli con il suo medico, la sua
équipe curante o il suo medico di
famiglia se intende ricorrere a una
terapia di medicina complementare o lo sta già facendo. È il modo
migliore per chiarire se e quali
metodi potrebbero essere utili nel
suo caso senza compromettere
l’effetto della terapia antitumorale
raccomandata dall’équipe medica.
Comunque non usi preparati della
medicina complementare senza
avvisare prima il medico. Anche
se apparentemente innocui possono essere inconciliabili con la
terapia antitumorale ed essere
dunque controindicati.
Per ulteriori informazioni sulle
singole terapie …
… le misure lenitive e il modo
di affrontare la malattia e la
terapia, la invitiamo a consultare opuscoli come «Terapie
medicamentose dei tumori»,
«La radioterapia», «Difficoltà
di alimentazione e cancro» ecc.
(vedi pp. 43 sg.).
Leucemie dell’adulto
31
Quale terapia per quale tipo di leucemia?
La cura delle leucemie
acute
• Vedi anche il capitolo «Indicazioni generali sulla terapia»
da pagina 17.
I singoli metodi terapeutici
sono descritti da pagina 22.
•
Una leucemia acuta si aggrava
rapidamente e per questo deve essere immediatamente trattata con
terapie che possono essere somministrate solo in una clinica specializzata. Se non curata, la malattia è letale.
La terapia dura vari mesi e il paziente passa gran parte di questo
periodo in ospedale. L’obiettivo
terapeutico è la piena regressione
delle cellule leucemiche (remissione) e una normalizzazione dei
valori ematici; questo non sempre
è possibile.
La leucemia mieloide acuta (LMA)
In caso di LMA si pratica innanzitutto una chemioterapia intensiva,
chiamata terapia di induzione e
consolidamento.
Nella cosiddetta leucemia promielocitica (un sottogruppo della
LMA) si è dimostrata promettente
una terapia con derivati acidi della vitamina A (acido tutto-transretinoico, ATRA) relativamente
privi di effetti collaterali, combi-
32
Leucemie dell’adulto
nati a chemioterapia o, recentemente, ad arsenico (triossido di
arsenico).
Comunque, si prende in considerazione una chemioterapia ad alto
dosaggio/un’irradiazione corporea totale con successivo trapianto di staminali o midollo osseo,
a seconda delle situazioni, solo
dopo una possibile ricaduta.
Per certe forme di LMA, si possono impiegare anche fattori di crescita durante o dopo una chemioterapia, anche ad alto dosaggio,
per incrementare la formazione di
cellule ematiche.
La leucemia linfatica acuta (LLA)
Prima fase di trattamento
Nella prima fase del trattamento
si effettua una terapia cortisonica,
seguita da una chemioterapia
intensiva con citostatici.
La cosiddetta terapia di induzione
e consolidamento si protrae per
vari mesi, durante i quali il paziente resta in ospedale, tutt’al più interrompendo per brevi periodi la
degenza.
Spesso si rende necessaria anche
una chemioterapia locale delle
meningi (vedi p. 24) o un’irradiazione del capo e/o dei linfonodi
colpiti.
I malati di LLA, positivi al cromosoma Filadelfia (vedi p. 15), sono
per lo più trattati anche con inibitori della tirosin-chinasi.
Seconda fase di trattamento
In un secondo momento si intraprende una terapia di mantenimento con citostatici, che dura
un anno e mezzo circa e che nella
maggioranza dei casi può essere
eseguita ambulatorialmente.
In altri casi si considera una chemioterapia ad alto dosaggio/un’irradiazione corporea totale seguita
da trapianto di staminali o di midollo osseo.
Per certe LLA possono essere
somministrati anche fattori di crescita durante o dopo una chemioterapia, anche ad alto dosaggio,
per incrementare la formazione di
cellule ematiche.
Ricaduta
In caso di recidiva della malattia si può eseguire di nuovo una
chemioterapia o una chemioterapia ad alto dosaggio/ irradiazione
corporea completa con successivo
trapianto di staminali o di midollo
osseo.
La cura delle leucemie
croniche
• Vedi anche il capitolo «Indicazioni generali sulla terapia»
da pagina 17.
I singoli metodi terapeutici
sono descritti da pagina 22.
•
Normalmente la terapia delle leucemie croniche è meno intensiva
e radicale della terapia delle leucemie acute, ma dura più a lungo.
La maggioranza delle terapie possono essere somministrate ambulatorialmente e sotto forma di
compresse, più raramente per fleboclisi.
Non è possibile impedire del tutto
che la malattia progredisca, ma
si possono allungare di molto i
tempi. Attualmente si può ottenere una vera e propria guarigione
delle leucemie croniche solo ricorrendo alla chemioterapia ad alto
dosaggio con successivo trapianto di cellule staminali o di midollo
osseo. Ciò è però raramente possibile.
Leucemie dell’adulto
33
La leucemia mieloide cronica
(LMC)
La terapia deve cominciare relativamente presto.
Oggi i malati sono trattati, in genere per anni, con inibitori della
tirosin-chinasi in combinazione con
interferoni, a seconda della situazione e nel quadro di studi clinici.
In altre situazioni si può somministrare ambulatorialmente una
chemioterapia con citostatici.
In alcuni casi si opta per un trapianto di cellule staminali o midollo osseo dopo chemioterapia
ad alto dosaggio.
La leucemia linfatica cronica
(LLC)
Nel caso di una LLC si può normalmente aspettare con la terapia fino
a quando si manifestano i disturbi che essa provoca, come l’ingrossamento dei linfonodi o della
milza, il peggioramento dei valori ematici, difficoltà respiratorie
e perdita di peso.
È importante sottoporsi regolarmente ai controlli medici (acitve
surveillance).
34
Leucemie dell’adulto
Se determinate caratteristiche delle cellule leucemiche fanno presumere un avanzamento più rapido
della malattia, la terapia comincia
prima.
In questo caso si sceglie una chemioterapia ambulatoriale, al massimo con ricovero per un breve
periodo di tempo, spesso combinata ad una terapia con anticorpi,
che si protrae fino a quando si
ottiene l’effetto desiderato. Nella
maggior parte dei casi ci si deve
però attendere una ricaduta, che
implica una ripresa della terapia.
La terapia viene somministrata, a
seconda delle situazioni, sotto forma di compresse o per fleboclisi.
Nei pazienti più giovani, in presenza di determinate circostanze,
si può considerare un trapianto di
staminali o di midollo osseo dopo
chemioterapia ad alto dosaggio/
irradiazione corporea totale.
I linfonodi fortemente ingrossati
o dolenti possono essere irradiati
(radioterapia).
Che cosa fare in caso
di disturbi?
La moltiplicazione incontrollata
delle cellule leucemiche e le terapie
che bisogna praticare per distruggerle, possono causare diversi
disturbi. Anche per questo motivo
molte terapie sono eseguite in
ospedale.
Tuttavia, anche con le terapie ambulatoriali possono presentarsi
disturbi analoghi, in genere però
meno intensi.
Stanchezza, mancanza di
ossigeno
Quando il numero dei globuli rossi
diminuisce molto, all’organismo
arriva troppo poco ossigeno. La
reazione è molto personale: alcuni
continueranno a sentirsi più o
meno in forma, altri invece – e tra
questi soprattutto le persone anziane – si sentiranno come svuotati di energie.
> Non si affatichi troppo e si
conceda spesso delle pause
per riposare.
> Si faccia aiutare per le attività
che la stancano e si conceda
di dormire a sufficienza.
> Anche una leggera attività
fisica può farle bene. In caso
di disturbi acuti, non esiti a
consultare il medico.
Tendenza a sanguinare
Quando il numero delle piastrine
(trombociti) cala molto, aumenta il
pericolo di emorragie.
> Il modo migliore per ridurre
il rischio di emorragia è di
evitare per quanto possibile
di ferirsi.
> Faccia molta attenzione nel
servirsi di lame e di altri strumenti affilati o appuntiti.
> Se una ferita sanguina e non
si può fermare l’emorragia deve
subito rivolgersi al medico.
Febbre e infezioni
Quando diminuisce il numero di
globuli bianchi sani, aumenta il
pericolo di infezioni.
> È importante non trascurare
segni di infezione e consultare
un medico per il trattamento.
L’automedicazione in farmacia,
in questi casi, non è sufficiente.
> In caso di febbre improvvisa
sopra 38 ° C (misurata sotto
l’ascella) o brividi è assolutamente necessario recarsi dal
medico.
> Cerchi di evitare i luoghi affollati (p. es. i grandi magazzini).
> Eviti gli ambienti con aria
condizionata.
> Segua una dieta equilibrata
e completa.
> Curi attentamente l’igiene
della bocca e dei denti (spazzolino morbido, colluttori).
Leucemie dell’adulto
35
> Nelle situazioni a rischio indossi
una speciale mascherina che
copre il naso e la bocca.
In questo modo potrà in parte
fermare gli agenti patogeni.
La periodicità e il tipo degli esami
di controllo variano a seconda del
tipo di leucemia. Di regola si controlla il sangue e a volte anche il
midollo osseo.
Dolori
Se si ha la leucemia, è possibile
accusare dolori a varie parti del
corpo. Il dolore indebolisce e logora inutilmente, stancando l’ammalato.
Nei primi anni si effettuano controlli più ravvicinati, successivamente gli intervalli tra un controllo
e l’altro si allungano, ma di solito
durano per tutta la vita. I controlli
sono eseguiti dallo specialista che
la ha avuta in cura o dal suo medico.
Non deve sopportare semplicemente il dolore in silenzio. Ne parli al suo medico.
I dolori causati da un cancro possono sempre essere attenuati e
in molti casi eliminati completamente, con farmaci o altri metodi. La terapia del dolore offre tante possibilità, che vanno sfruttate.
Il post-trattamento
e la riabilitazione
Una volta conclusa la terapia, le
saranno consigliati regolari esami
di controllo. Tali esami sono importanti ed hanno tra l’altro lo
scopo di individuare e attenuare i
disturbi dovuti alla malattia e alla
cura.
Non si tratta solo di disturbi fisici. Anche le difficoltà di natura
psichica, professionale o sociale
sono pesanti.
36
Leucemie dell’adulto
In caso di bisogno, è possibile
ricorrere alla consulenza psicooncologica o psicosociale (vedi
l’appendice). Ciò può favorire una
buona riabilitazione (reinserimento).
Non esiti a rivolgersi subito al
medico all’insorgere di sintomi e
disturbi: non aspetti il successivo
controllo.
Per ulteriori informazioni
sulla stanchezza, sui problemi
alimentari, i dolori …
… ed altri sintomi, la invitiamo
a consultare gli opuscoli della
Lega contro il cancro come
«Fatica e stanchezza», «Attività fisica e cancro», «Difficoltà
di alimentazione e cancro» e
«Vivere con il cancro, senza
dolore» ecc. (vedi pp. 43 sg.).
Convivere con la leucemia
Oggigiorno le persone con una
diagnosi di leucemia in generale
vivono più a lungo e godono di
una qualità di vita migliore di un
tempo. Spesso, tuttavia, le terapie
sono lunghe e pesanti. Alcuni riescono a conciliare le terapie con la
loro abituale routine quotidiana.
Per altri invece ciò non è possibile.
Ascoltare se stessi
Si prenda tempo per adattarsi alle
mutate circostanze. Cerchi di capire cosa contribuisce a migliorare
la sua qualità di vita.
Questi interrogativi potrebbero aiutarla a fare più chiarezza:
> Cosa conta di più per me
in questo momento?
> Di cosa ho bisogno?
> Come posso ottenere ciò di
cui ho bisogno?
> Chi potrebbe aiutarmi?
Una volta concluse le terapie, non
è sempre facile tornare alla propria vita di tutti i giorni. Per orientarsi è importante rendersi conto
di quali sono le proprie esigenze.
A tale proposito trova utili informazioni in questo opuscolo e specialmente nella sua appendice.
Comunicare con gli altri
Così come ognuno affronta a modo
suo le questioni esistenziali, ogni
paziente ha il proprio modo di vivere la malattia. Gli atteggiamenti
possono essere i più disparati e
spaziare da «Andrà tutto bene», a
«Basta che tutto vada bene», fino
a «Ormai non c’è più niente da
fare», «Sento che debbo morire».
Il cancro incute paura, indipendentemente dalla prognosi. Alcuni
non vogliono o non osano parlare
delle proprie angosce, inquietudini
e preoccupazioni. Altri invece sentono il bisogno di confidarsi con
qualcuno. Altri ancora si aspettano
che sia il loro entourage a rompere
il ghiaccio e sono delusi se ciò non
accade. Non ci sono regole valide
per tutti. Ciò che una data persona
considera utile, agli occhi di un’altra può apparire del tutto sconveniente.
Chiedere aiuto
Non esiti a usufruire delle molteplici offerte di sostegno. Chieda
consiglio al suo medico o all’équipe
curante. Le saranno proposte e
prescritte misure di sostegno riconosciute dalla cassa malati.
La lega cantonale contro il cancro
e il Servizio sociale dell’ospedale
sono al suo servizio per questioni
psicosociali e per domande riguardanti la riabilitazione oncologica.
Leucemie dell’adulto
37
38
Leucemie dell’adulto
Glossario
Allogenico
Si dice di trapianto quando donatore e ricevente del midollo osseo
sono due persone distinte (il contrario è autologo).
Autologo
Si parla di trapianto autologo
quando il donatore e il ricevente
del midollo osseo sono la stessa
persona (il contrario è allogenico).
Ambulatoriale
Una cura ambulatoriale prevede
che si pratichino le cure senza ricoverare l’ammalato (è il contrario
della degenza ospedaliera).
Barriera ematoencefalica
Barriera virtuale che controlla l’ingresso di sostanze dalla circolazione sanguigna al cervello e lo
protegge da influssi esterni.
Anemia
(dal greco an = senza e haima =
sangue) è la riduzione nel sangue
dei globuli rossi o della → emoglobina.
Blasti
Cellule ematiche non ancora mature.
Antiemetici
Farmaci contro nausea e vomito
(dal greco anti = contro, emesis =
vomitare).
Anticorpi
Sono proteine formate dai linfociti
per difendersi dalle sostanze estranee (i cosiddetti antigeni). Ogni
anticorpo riconosce il «suo» antigene. Gli antigeni si trovano sulla
superficie delle cellule (p. es. sulle
cellule leucemiche o sulle cellule
di agenti patogeni). L’incontro dell’anticorpo con l’antigene scatena
una serie di reazioni che indurranno l’organismo a eliminare la
cellula portatrice dell’antigene, per
esempio una cellula leucemica.
Cellule staminali
Il termine designa le cellule primitive presenti nel midollo osseo.
A partire dalla cellula staminale
comune, si formano gradualmente le singole cellule ematiche, passando per diverse cellule precursori.
Citostatici
Medicamenti di una chemioterapia che impediscono la divisione
delle cellule cancerose o, in condizioni ideali, distruggono le cellule
cancerose in tutto il corpo.
Cortisone
Si tratta del precursore dell’ormone cortisolo, prodotto naturalmente dall’organismo. I derivati
del cortisolo sono impiegati come
farmaci contro le infiammazioni e
possono anche contribuire a combattere le cellule leucemiche.
Leucemie dell’adulto
39
Ematologo
Medico specialista nella diagnosi
e nel trattamento delle malattie
del sangue.
Emoglobina
Pigmento che conferisce ai globuli rossi del sangue il loro colore.
L’emoglobina trasporta l’ossigeno
dai polmoni ai tessuti dell’intero
organismo.
Eritrociti
Globuli rossi.
Fattori di crescita
Sono sostanze messaggere che
causano l’attivazione delle cellule.
I fattori di crescita ematopoietici
stimolano nel midollo osseo la riproduzione e la maturazione delle
cellule ematiche e un loro maggiore passaggio dal midollo al circolo sanguigno.
Granulociti
Famiglia di globuli bianchi caratterizzati da una forma granulare.
Fanno parte del sistema immunitario e intervengono in caso d’infezione batterica o infiammazione.
HLA
I globuli bianchi e in parte anche
le cellule di altri tessuti dell’organismo sono caratterizzati sulla loro
superficie da determinati antigeni
(HLA: Human Leucocyte Antigen,
antigene leucocitario umano).
40
Leucemie dell’adulto
Questi antigeni sono geneticamente determinati e costituiscono
in un certo senso l’impronta digitale delle cellule. Gli antigeni HLA
sono importanti per il sistema immunitario, che attacca le cellule
che non presentano antigeni HLA
appartenenti all’organismo.
Interferoni
Sono formati anche dai globuli
bianchi. Gli interferoni servono
per lo scambio di informazioni tra
i globuli bianchi. Impediscono alle
cellule di moltiplicarsi in modo incontrollato e stimolano le difese
naturali. Per la cura di determinati tipi di leucemia si possono
produrre sinteticamente interferoni, che vengono iniettati sotto
la cute e sono impiegati da soli o
assieme ad altri principi attivi o
citostatici.
Leucociti
Globuli bianchi.
Linfociti
Famiglia di globuli bianchi che circolano in tutto l’organismo. Svolgono una funzione essenziale nel
sistema immunitario riconoscendo
e distruggendo gli elementi estranei e le cellule malate e fabbricando anticorpi.
Macrofagi
Il nome significa letteralmente
grandi cellule «mangiatrici». Possono distruggere anche le cellule
cancerose. Parte importante del
sistema immunitario, individuano
i batteri e le cellule malate o morte
e le rimuovono.
Monociti
Famiglia di globuli bianchi. I monociti sono precursori dei → macrofagi.
Oncologo
Medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento delle malattie tumorali.
Organi linfatici
Sono il timo (dietro lo sterno), la
milza, le tonsille e il tessuto linfatico delle mucose. Assieme ai linfonodi e ai vasi linfatici costituiscono
il sistema linfatico. Il sistema linfatico trasporta tra l’altro le sostanze
nutritive, i prodotti metabolici, i →
linfociti e le sostanze di scarto dei
tessuti.
Petecchie
Emorragie puntiformi sotto la superficie cutanea.
Porpora
Macchioline di sangue visibili sotto la superficie cutanea.
Precursori
Generati dalle cellule staminali,
evolvono nelle cellule del sistema
emopoietico, da cui si formano in
diverse fasi successive i globuli
rossi, quelli bianchi e le piastrine.
Sistema immunitario
È costituito dall’insieme dei meccanismi con cui l’organismo si
difende dagli agenti «estranei»
che provocano una malattia: virus,
batteri, funghi, cellule cancerose.
I globuli bianchi svolgono una
funzione molto importante all’interno di questo sistema.
Terapia di induzione e
consolidamento
L’obiettivo di questa fase terapeutica è di ridurre il numero delle cellule leucemiche in modo che non
siano più rilevabili e che possa riprendere la normale ematopoiesi.
Questo richiede combinazioni di
citostatici aggressivi, somministrati sotto continuo monitoraggio. Il paziente viene ricoverato in
ospedale. A volte sono necessari
anche due blocchi di terapia.
Trombociti
Sono le piastrine, importanti per la
coagulazione del sangue.
Leucemie dell’adulto
41
Appendice
Chieda consiglio
Équipe curante
L’équipe curante può consigliare cosa
fare in caso di disturbi legati alla malattia
e alle terapie. Rifletta anche lei su possibili misure in grado di migliorare la sua
qualità di vita e di favorire la sua riabilitazione.
Se lo ritiene opportuno, chieda di poter
usufruire di una consulenza psicooncologica. Uno psicooncologo è una figura
professionale appositamente formata
per poter offrire sostegno psicologico ai
malati di cancro e ai loro familiari.
Lega cantonale contro il cancro
Le leghe cantonali consigliano, accompagnano e sostengono i malati e i loro
familiari in tutte le fasi della malattia.
Offrono aiuto pratico per risolvere problemi organizzativi, aiuti finanziari in
situazioni di disagio economico legato
alla malattia nonché consulenza assicurativa e orientamento in ambito giuridico.
Informano su diritti a varie prestazioni e
aiutano a ottenerle. Forniscono materiale
informativo. Organizzano gruppi di autoaiuto e corsi.
Anche chi sente di aver bisogno di
sostegno psicooncologico può rivolgersi
alla lega cantonale contro il cancro.
Linea cancro 0800 11 88 11
Le operatrici specializzate della Linea
cancro sono pronte ad ascoltarla, rispondono a qualsiasi domanda sul cancro e
sulle terapie e, all’occorrenza, la indirizzano a centri d’eccellenza, associazioni
di categoria ecc. Le chiamate e le consulenze sono gratuite.
42
Leucemie dell’adulto
Guida cancro
La «Guida cancro» della Lega contro il cancro è un albo virtuale per la divulgazione
di servizi psicosociali offerti in Svizzera:
www.legacancro.ch/guidacancro. Il sito
informa su corsi, servizi di consulenza
ecc. volti a salvaguardare la qualità di
vita dei pazienti e dei loro familiari e a
facilitare loro la convivenza con il cancro
nella quotidianità.
Altri malati di cancro
Piattaforme virtuali di scambio
Chi sente l’esigenza di condividere le proprie esperienze legate alla malattia può
usufruire della piattaforma virtuale di
scambio, moderata dalle operatrici della
Linea cancro www.forumcancro.ch.
Anche l’Associazione Italiana Malati di
Cancro, parenti e amici (AIMaC) ha aperto
un forum di discussione per i pazienti e i loro
familiari: http://forumtumore.aimac.it.
Gruppi di auto-aiuto
Inoltre, partecipando agli incontri dei
gruppi di auto-aiuto, si ha l’opportunità
di parlare con persone che hanno vissuto o stanno vivendo un’esperienza
analoga alla propria e di scambiarsi informazioni di vario tipo.
Intrattenersi con persone accomunate da
uno stesso vissuto, può infondere coraggio e aiutare a sentirsi meno soli. Può
essere utile confrontare il proprio modo
di far fronte a determinate situazioni con
le modalità di gestione della malattia o
del lutto adottate da altri.
Ognuno deve comunque fare le proprie
esperienze e scegliere le strategie più
consone alla propria personalità. Non
c’è, in effetti, un modo giusto o sbagliato
di vivere la malattia.
Servizi di assistenza e di cura a
domicilio o Spitex
In diversi cantoni sono operativi servizi di
assistenza e di cura a domicilio o Spitex
specializzati nella presa a carico di pazienti oncologici. Per conoscerne i recapiti, prenda contatto con la lega cantonale contro il cancro.
È possibile fare capo a queste organizzazioni in ogni fase della malattia. Infermiere abilitate possono renderle visita a
domicilio durante e dopo i cicli di terapia
per consigliarla, fra l’altro, su possibili misure lenitive in caso di effetti indesiderati.
Prestazioni assicurative
Le spese di cura in caso di cancro sono
rimborsate dall’assicurazione malattie
obbligatoria di base (LAMAL), a condizione che risultino da modalità terapeutiche riconosciute risp. che il farmaco
figuri nel cosiddetto Elenco delle specialità dell’Ufficio federale della sanità
pubblica (UFSP). Chieda al suo medico
curante di informarla compiutamente a
tale proposito.
Sono coperte altresì le spese di cura derivanti dalla partecipazione a uno studio
clinico (vedi p. 18) che prevede la somministrazione di sostanze riconosciute.
Le nuove terapie in generale sono invece
soggette a restrizioni.
L’assicurazione malattie obbligatoria di
base (LAMAL) e le assicurazioni integrative non garantiscono la copertura delle
spese dovute a consulti o a trattamenti
aggiuntivi non medici nonché a lungodegenze. Verifichi la sua copertura assicurativa prima di sottoporsi a qualsiasi
terapia oppure chieda alla sua équipe
curante o alla lega contro il cancro del
suo Cantone di residenza di farlo per lei.
Legga anche l’opuscolo «Cancro – le prestazioni delle assicurazioni sociali» (vedi
p. 44).
Opuscoli della Lega
contro il cancro
> Terapie medicamentose dei tumori
Chemioterapia, terapia antiormonale,
immunoterapia
> La radioterapia
> Difficoltà di alimentazione legate
al cancro
> Vivere con il cancro, senza dolore
> Fatica e stanchezza
Individuare le cause, trovare delle
soluzioni
> La terapia antitumorale ha cambiato
il mio aspetto
Suggerimenti e idee da capo a piedi
> Difficoltà di alimentazione e cancro
> Il cancro e la sessualità femminile
> Il cancro e la sessualità maschile
> Alternativi? Complementari?
Rischi e benefici di metodi non
provati in oncologia
> Attività fisica e cancro
Riacquistare fiducia nel proprio corpo
> Accompagnare un malato di cancro
Guida per familiari e amici
Leucemie dell’adulto
43
> Come aiutare il proprio bambino?
Quando mamma o papà si ammala
di cancro
> Scoprire nuovi orizzonti –
Seminari di riabilitazione
Programma di corsi della Lega
contro il cancro
Sul sito www.legacancro.ch/opuscoli
trova tutte le pubblicazioni ottenibili presso la Lega contro il cancro. La maggior
parte delle pubblicazioni sono gratuite e
sono fornite per posta o possono essere
scaricate da Internet. Sono offerte dalla
Lega svizzera contro il cancro e dalla lega
del suo cantone di residenza. Ciò è possibile soltanto grazie ai generosi donatori.
> Rischio di cancro ereditario
Guida per le famiglie con numerosi
casi di cancro.
> Cancro – le prestazioni delle
assicurazioni sociali
Opuscoli di altre
organizzazioni
> Krebs – von den Genen zum
Menschen/Le cancer – des gènes
à l’homme
Un CD-ROM che illustra l’origine e
il trattamento delle malattie tumorali
(fr. 25.–, più spese di spedizione).
Non disponibile in italiano.
«Trattamento dei tumori nell’ambito di
uno studio clinico», reperibile presso
il Gruppo svizzero di ricerca clinica
sul cancro (SAKK), tel. 031 389 91 91,
[email protected], www.sakk.ch.
> Cancro – quando le speranze
di guarigione svaniscono
Internet
> Direttive anticipate della Lega
contro il cancro
Guida e modulo da compilare
(fr. 18.–); download gratuito da:
www.legacancro.ch/direttiveanticipate
www.ail.it
Associazione italiana contro le leucemie,
linfomi e mieloma.
www.aimac.it → tipi di tumore.
Associazione Italiana Malati di Cancro,
parenti e amici.
www.airc.it/conoscere-il-cancro.asp →
Leucemia.
Associazione italiana per la ricerca sul
cancro.
www.forumcancro.ch
Piattaforma virtuale di scambio della
Lega contro il cancro.
Modalità di ordinazione
> Lega cantonale contro il cancro
> Telefono 0844 85 00 00
> [email protected]
> www.legacancro.ch/opuscoli
44
Leucemie dell’adulto
(in ordine alfabetico)
www.legacancro.ch
Informazioni, opuscoli e link della Lega
svizzera contro il cancro.
www.legacancro.ch/guidacancro
Albo virtuale per servizi psicosociali.
www.legacancro.ch/migranti
Schede informative in albanese, portoghese, serbo-croato-bosniaco, spagnolo,
turco e in parte anche in inglese su alcuni
frequenti tipi di cancro e sulla prevenzione. La varietà degli argomenti e delle
lingue sarà via via ampliata.
www.legacancro-ti.ch
Lega ticinese contro il cancro.
www.patientenkompetenz.ch
Fondazione per promuovere l’autodeterminazione in caso di malattia.
Inglese
www.cancer.org → Learn about cancer
→ American Cancer Society.
www.cancer.gov/cancertopics → A to Z
List of cancers → Leukemia.
National Cancer Institute USA.
www.macmillan.org.uk → Cancer types
→ Leukaemia.
A non-profit cancer information service.
Fonti
La Lega svizzera contro il cancro attinge
alle pubblicazioni e ai siti Internet menzionati in questo opuscolo quali fonti
d’informazione. I siti indicati corrispondono a grandi linee ai criteri di qualità
della Health On the Net Foundation e
sono pertanto conformi al cosiddetto
standard HONcode (www.hon.ch/HONcode/Italian).
Indirizzi utili
Associazione svizzera dei trapiantati
di cellule staminali del sangue
Presidente:
Prof. em. Dr. med. Catherine Nissen-Druey
Hirzbodenweg 85
4052 Basilea
Tel. 061 312 95 38
[email protected]
www.svbst.ch
Fondazione per la promozione
del trapianto di midollo osseo
Candy Heberlein
presidente
Vorder Rainholzstrasse 3
8123 Ebmatingen
Tel. 044 982 12 12
[email protected]
www.knochenmark.ch
La fondazione è attiva nella promozione
del dono di midollo osseo. Volontari e
persone colpite da leucemia, alla vigilia
di un trapianto di midollo osseo, possono
rivolgersi alla fondazione.
Fondazione Cellule staminali
del sangue
Laupenstrasse 37
Casella postale 7951
3001 Berna
Tel. 031 380 81 51
[email protected]
www.sbsc.ch
La fondazione ricerca tra l’altro di donatori compatibili per richieste svizzere ed
internazionali.
Leucemie dell’adulto
45
Consulenza e aiuto –
La lega cantonale contro il cancro
10
13
2
1
11
18
17
9
12
19
8
20
6
3
7
4
16
5
1
Krebsliga Aargau
Milchgasse 41, 5000 Aarau
Tel. 062 834 75 75
Fax 062 834 75 76
[email protected]
www.krebsliga-aargau.ch
PK 50-12121-7
2
Krebsliga beider Basel
Mittlere Strasse 35, 4056 Basel
Tel. 061 319 99 88
Fax 061 319 99 89
[email protected]
www.klbb.ch
PK 40-28150-6
3
Bernische Krebsliga
Ligue bernoise contre le cancer
Marktgasse 55, Postfach 184
3000 Bern 7
Tel. 031 313 24 24
Fax 031 313 24 20
[email protected]
www.bernischekrebsliga.ch
PK 30-22695-4
46
Leucemie dell’adulto
15
4
5
14
Ligue fribourgeoise
contre le cancer
Krebsliga Freiburg
Route de Beaumont 2
case postale 75
1709 Fribourg
tél. 026 426 02 90
fax 026 425 54 01
[email protected]
www.liguecancer-fr.ch
CP 17-6131-3
Ligue genevoise
contre le cancer
17, boulevard des Philosophes
1205 Genève
tél. 022 322 13 33
fax 022 322 13 39
[email protected]
www.lgc.ch
CP 12-380-8
6
Krebsliga Glarus
Kantonsspital, 8750 Glarus
Tel. 055 646 32 47
Fax 055 646 43 00
[email protected]
www.krebsliga-glarus.ch
PK 87-2462-9
7
Krebsliga Graubünden
Alexanderstrasse 38, 7000 Chur
Tel. 081 252 50 90
Fax 081 253 76 08
[email protected]
www.krebsliga-gr.ch
PK 70-1442-0
8
Ligue jurassienne
contre le cancer
Rue des Moulins 12
2800 Delémont
tél. 032 422 20 30
fax 032 422 26 10
[email protected]
www.liguecancer-ju.ch
CP 25-7881-3
9
Ligue neuchâteloise
contre le cancer
Faubourg du Lac 17
case postale
2001 Neuchâtel
tél. 032 721 23 25
[email protected]
www.liguecancer-ne.ch
CP 20-6717-9
10 Krebsliga Schaffhausen
Rheinstrasse 17
8200 Schaffhausen
Tel. 052 741 45 45
Fax 052 741 45 57
[email protected]
www.krebsliga-sh.ch
PK 82-3096-2
11 Krebsliga Solothurn
Hauptbahnhofstrasse 12
4500 Solothurn
Tel. 032 628 68 10
Fax 032 628 68 11
[email protected]
www.krebsliga-so.ch
PK 45-1044-7
12 Krebsliga
St. Gallen-Appenzell
Flurhofstrasse 7
9000 St. Gallen
Tel. 071 242 70 00
Fax 071 242 70 30
[email protected]
www.krebsliga-sg.ch
PK 90-15390-1
13 Thurgauische Krebsliga
Bahnhofstrasse 5
8570 Weinfelden
Tel. 071 626 70 00
Fax 071 626 70 01
[email protected]
www.tgkl.ch
PK 85-4796-4
14 Lega ticinese
contro il cancro
Piazza Nosetto 3
6500 Bellinzona
Tel. 091 820 64 20
Fax 091 820 64 60
[email protected]
www.legacancro-ti.ch
CP 65-126-6
15 Ligue valaisanne contre le cancer
Krebsliga Wallis
Siège central:
Rue de la Dixence 19, 1950 Sion
tél. 027 322 99 74
fax 027 322 99 75
[email protected]
www.lvcc.ch
Beratungsbüro:
Spitalzentrum Oberwallis
Überlandstrasse 14, 3900 Brig
Tel. 027 922 93 21
Mobile 079 644 80 18
Fax 027 970 33 34
[email protected]
www.krebsliga-wallis.ch
CP/PK 19-340-2
Lega svizzera
contro il cancro
16 Ligue vaudoise contre le cancer
Place Pépinet 1, 1003 Lausanne
tél. 021 623 11 11
fax 021 623 11 10
[email protected]
www.lvc.ch
CP 10-22260-0
Forum
17 Krebsliga Zentralschweiz
Hirschmattstrasse 29, 6003 Luzern
Tel. 041 210 25 50
Fax 041 210 26 50
[email protected]
www.krebsliga.info
PK 60-13232-5
18 Krebsliga Zug
Alpenstrasse 14, 6300 Zug
Tel. 041 720 20 45
Fax 041 720 20 46
[email protected]
www.krebsliga-zug.ch
PK 80-56342-6
19 Krebsliga Zürich
Moussonstrasse 2, 8044 Zürich
Tel. 044 388 55 00
Fax 044 388 55 11
[email protected]
www.krebsliga-zh.ch
PK 80-868-5
Effingerstrasse 40
Casella postale 8219
3001 Berna
Tel. 031 389 91 00
Fax 031 389 91 60
[email protected]
www.legacancro.ch
CP 30-4843-9
Linea cancro
Tel. 0800 11 88 11
(chiamata gratuita)
lunedì–venerdì
ore 10.00–18.00
[email protected]
www.forumcancro.ch,
piattaforma virtuale della
Lega contro il cancro
Guida cancro
www.legacancro.ch/guidacancro, albo virtuale della
Lega contro il cancro per
la pubblicazione di offerte
psicosociali di sostegno
(corsi, consulenze ecc.) in
Svizzera
Linea stop tabacco
Tel. 0848 000 181
massimo 8 centesimi
al minuto (rete fissa)
lunedì–venerdì
ore 11.00–19.00
Opuscoli
Tel. 0844 85 00 00
[email protected]
www.legacancro.ch/
opuscoli
Siamo molto grati del
suo sostegno.
20 Krebshilfe Liechtenstein
Im Malarsch 4, FL-9494 Schaan
Tel. 00423 233 18 45
Fax 00423 233 18 55
[email protected]
www.krebshilfe.li
PK 90-4828-8
Leucemie dell’adulto
47
Fornito dalla sua lega conto il cancro: