Corso di Microeconomia (Prof. Dettori) – A. A. 2015/16
(Traccia degli argomenti sviluppati durante le lezioni)
 Introduzione al corso
 Programma
 Approccio allo studio
 Libri di testo
 Esame
 Didattica
 L’economia (politica)
 Nozione di fenomeno economico:
“Qualunque atto umano,
volontariamente determinato,
concernente l’impiego di risorse scarse”
Requisiti:
a) Atto umano
- L’economia come attività tipicamente umana
b) Atto volontario
- Attività di scelta (libertà)
- L’economia come scienza delle scelte
E’ l’economia una scienza?
c) Atto concernente l’impiego di risorse scarse
 Le risorse
- Nozione
materiali
- Beni
immateriali
- Beni e servizi (anche l’uomo è un bene)
ad uso singolo
- Beni
durevoli (ad uso ripetuto)
-
Valore capitale e reddito
Un bene vale quanto i redditi che può procurare
Il valore dei beni durevoli(nozione di valore attuale)
Stock (fondo di ricchezza) e flusso (di servizi)
 La scarsità
-
Valenza relativa del concetto
La molteplicità degli usi accentua la scarsità
Le radici della scarsità
Il paradosso della ricchezza
 Le attività economiche:
Consumo
- essenziali
Produzione
Risparmio
- complementari
Investimento
Scambio
- sociali
Distribuzione del reddito
2
CLASSIFICAZIONI DEI BENI (finestra)
B. economici (scarsi)
o (scarsità)
B. liberi (sovrabbondanti)
B. di consumo
o (destinazione)
Fattori produttivi
Input (fattori produttivi)
o (processo di produzione)
Output (prodotti)
rinnovabili
Risorse originarie (B. naturali)
non rinnovabili
o (origine)
Risorse derivate (B. prodotti)
Terra
fisso: B. strumentali
o Categorie di input
Capitale
circolante: B. intermedi
Lavoro
3
Economia e società
La divisione del lavoro
Lo scambio
L’organizzazione sociale dell’economia (ovvero del modo in cui si
realizzano la divisione del lavoro e lo scambio)
I fondamentali problemi economici:
- Cosa, come, quanto produrre;
- Quanto consumare e risparmiare e quanto investire.
accentrate (economia di piano)
Scelte
decentrate (economia di mercato)
Caratteri dell’economia di mercato:
- proprietà privata dei beni;
- specializzazione delle funzioni economiche;
- pluralità di soggetti (operatori, agenti economici)
chiamati ciascuno ad effettuare le scelte ritenute opportune.
Famiglie
Fondamentali operatori economici
Imprese
Il funzionamento di un’economia di mercato
Un terzo operatore: lo Stato (settore pubblico)
Le ragioni:- il mercato ha bisogno di regole;
- non tutta la ricchezza è privatizzabile;
- anche l’organizzazione sociale è un bene (pubblico).
Un quarto operatore economico: il “resto del mondo”
Economia chiusa ed economia aperta
Microeconomia e macroeconomia
4
Il mercato
La domanda e l’offerta
I fattori che influenzano la domanda
Sostituibilità e complementarità tra i beni
Funzione generale di domanda
(e derivazione di quella marshalliana)
Spostamenti lungo la curva di domanda
(Funzione e valore di una funzione)
Trasposizioni della curva di domanda
Le cause di trasposizione
I fattori che influenzano l’offerta
La funzione generale di offerta
(e derivazione di quella marshalliana)
Spostamenti lungo la curva di offerta
Trasposizioni della curva di offerta
Le cause di trasposizione
Domanda (offerta) individuale e di mercato
5
FATTORI CHE INFLUENZANO LA DOMANDA (finestra)
(nel caso dei beni di consumo)
o Le preferenze (i gusti)
o Il reddito (i prezzi dei servizi produttivi)
o I prezzi dei beni
FATTORI CHE INFLUENZANO L’OFFERTA (finestra)
o La tecnologia produttiva
o I costi di produzione (i prezzi dei servizi produttivi)
o I prezzi dei beni
CAUSE DI TRASPOSIZIONE DELLA DOMANDA (finestra)
o Mutamento dei gusti
o Variazioni del reddito
o Variazioni nel prezzo dei beni collegati
o Imposte o sovvenzioni concernenti il consumo
o Le aspettative
o Mutamento nel numero dei consumatori
CAUSE DI TRASPOSIZIONE DELL’OFFERTA (finestra)
o Il prezzo delle risorse
o Mutamenti della tecnologia
o I prezzi degli altri beni
o Imposte e sovvenzioni concernenti la produzione o la vendita
o Le aspettative
o Il numero dei venditori presenti sul mercato
6
L’aggregazione delle funzioni di domanda o di offerta
(funzioni dirette e funzioni inverse)
L’equilibrio del mercato
Significato analitico (statica e dinamica)
Gli eccessi di domanda o di offerta
Un esempio numerico
I vantaggi dello scambio
Domanda ed offerta marshalliane
come funzioni dei “prezzi di riserva”
Benefici lordi e benefici netti
Rendita (o surplus) del compratore
(del consumatore)
Rendita (o surplus) del venditore
(del produttore)
Se il mercato è in equilibrio,
i surplus complessivi sono al massimo livello
Il calcolo del surplus
Le alterazioni forzate dell’equilibrio
Prezzi “amministrati” e contingentamenti
(o razionamenti) della quantità
“Tetti” di prezzo
“Pavimenti” di prezzo
7
Imposte e sovvenzioni incidenti sullo scambio
- Terminologia
- Classificazione
Prezzo di domanda e prezzo d’offerta
Imposta sulla quantità
La determinazione dell’equilibrio alterato
L’esempio numerico
Le sovvenzioni (sussidi)
(simmetrie con l’imposizione)
La determinazione dell’equilibrio alterato
L’esempio numerico
La riallocazione del surplus
(la perdita netta di surplus)
Trasferimento ed incidenza dell’imposta e del sussidio
Imposte e sussidi ad valorem
(aliquota percentuale)
Esempi numerici
Particolarità del calcolo
8
Il comportamento degli operatori economici
Il consumo
(attività volta al soddisfacimento dei bisogni)
I bisogni
- Nozione
- Tipologia
I problemi del consumatore
I differenti approcci alla teoria del consumo
L’utilità
 Nozione
 Caratteri:
- fattore psicologico
- ruolo della dotazione complessiva di ricchezza
 Postulati di base:
- utilità totale crescente
- utilità addizionale decrescente
Funzione generale di utilità
L’utilità di un singolo bene
L’utilità marginale (UM)
Delimitazione del problema del consumatore
L’utilità della moneta (ovvero, del reddito spendibile)
(utilità indiretta)
L’utilità marginale della moneta
(utilità marginale ponderata dei singoli beni)
L’equilibrio del consumatore
Il livellamento delle utilità marginali ponderate
9
I limiti dell’approccio cardinalista alla teoria del consumo
La struttura ordinale delle preferenze
L’insieme rappresentativo delle preferenze
Le ipotesi di base (assiomi e postulati)
1. Completezza
- continuità delle preferenze
- divisibilità delle quantità
2. Non sazietà (utilità totale crescente)
- monotonicità delle preferenze
3. Convessità (utilità addizionale decrescente)
4. Transitività
L’individuazione delle curve di indifferenza
- Informazioni derivanti dalle ipotesi di base
- Informazioni che solo il diretto interessato possiede
La mappa delle curve d’indifferenza
Caratteri delle curve d’indifferenza:
- non possono essere crescenti;
- non possono intersecarsi;
- sono convesse rispetto all’origine degli assi.
Il problema del consumatore e l’insieme-opportunità
Il vincolo di bilancio
- Nozione
- Rappresentazione
- Variazioni
- Significato
- Interpretazione nel caso di più di due beni
10
Il saggio marginale di sostituzione tra i beni (SMS)
- Nozione
- Il segno
- Significato analitico
SMS ed UM
- Le ragioni della convessità
L’equilibrio del consumatore
- Determinazione
- Significato analitico (condizione di equilibrio)
- Un esempio numerico
Casi particolari di vincolo di bilancio
(vincolo di bilancio spezzato)
Le alterazioni della convessità
Sostituibilità e complementarità tra i beni rispetto alle preferenze
Beni perfettamente sostituibili (perfetti sostituti)
Beni perfettamente complementari (perfetti complementi)
Beni ininfluenti (o neutrali)
Beni sgraditi (o “mali”)
Casi particolari di equilibrio
- Preferenze concave
- Perfetti sostituti
- Perfetti complementi
11
L’individuazione di una misura cardinale dell’utilità
Le trasformazioni di funzioni monotòne
Esempi di trasformazioni monotòne
Funzione di utilità e curve d’indifferenza
Casi particolari di funzioni d’utilità
 Perfetti sostituti
 Perfetti complementi
 Funzione di Cobb-Douglas
La curva reddito-consumo
La curva (domanda) di Engel
Classificazioni dei beni
 Beni normali (superiori)
 Beni inferiori
 Beni di lusso (voluttuari)
 Beni necessari
Preferenze omotetiche (casi particolari)
 Perfetti sostituti
 Perfetti complementi
 Funzione di Cobb-Douglas
La curva prezzo-consumo
12
Derivazione della curva di domanda (marshalliana)
I beni di Giffen
La domanda “incrociata”
(in relazione al prezzo di un altro bene)
 Beni complementi (complementari)
 Beni sostituti (sostitutivi, sostituibili, rivali,
concorrenti, surrogati, succedanei, supplementari)
L’elasticità della domanda
 Nozione
 Componenti concettuali
 Fattori determinanti
 Campo di variazione
La determinazione del coefficiente di elasticità (η)
 nel discreto
 nel continuo
 elasticità d’arco
 misura geometrica dell’elasticità
Casi particolari
(elasticità costante, nulla, infinita)
La funzione della spesa
 Spesa totale
 Spesa media
 Spesa marginale
La relazione tra spesa ed elasticità della domanda
13
Il caso della domanda lineare
Altri campi di applicazione del concetto di elasticità
 Curva di Engel (elasticità della domanda
rispetto al reddito)
 Elasticità incrociata (elasticità della domanda
rispetto al prezzo di un altro bene)
 Elasticità dell’offerta (rispetto al prezzo)
Gli effetti provocati da una variazione di prezzo
 Effetto prezzo
 Effetto di sostituzione
 Effetto di reddito (reale)
Reddito nominale e reddito reale
Le differenti nozioni di reddito reale
- come benessere, in termini di utilità (Hicks)
- come potere d’acquisto (Slutsky)
La scomposizione dell’effetto prezzo (i diversi metodi)
 Variazione compensativa del reddito (Hicks)
 Variazione di costo (Slutsky)
 Variazione equivalente del reddito (Hicks)
Il segno delle variazioni
Il caso dei beni di Giffen
La funzione di domanda compensata
Casi particolari
 Perfetti complementi
(solo effetto di reddito)
14
 Perfetti sostituti
(solo effetto di reddito
 solo effetto di sostituzione)
Estensione del modello di scelta del consumatore
o Le dotazioni (di ricchezza)
 Il valore della dotazione e sue variazioni
- variazioni della dotazione
- variazioni di prezzo
 Equilibrio, domanda lorda e domanda netta
o L’offerta di lavoro
La produzione
Economia e tecnica
Problemi economici della produzione:







Cosa produrre?
Come?
Quanto?
Perché?
Per chi?
Quando?
Dove?
La funzione (tecnica) della produzione
L’insieme opportunità del produttore
 Gli isoquanti di produzione
 Il Saggio Marginale Tecnico di Sostituzione
(SMTS) tra i fattori
15
 L’isocosto
 L’equilibrio del produttore
Particolari funzioni di produzione
 Cobb-Douglas
 Fattori perfetti sostituti
 Fattori perfetti complementi
(Tecnica a coefficienti fissi, oppure
Funzione di Leontief o con proporzioni fisse
Fattori fissi e fattori variabili
- ipotesi teoriche
- riscontri reali
- il fattore tempo
La produttività (o prodotto) di un singolo fattore
 Nozione
 Misura:
- Produttività totale (PT)
- Produttività media (PU)
- Produttività marginale (PM)
PM e SMTS
Rivisitazione dell’equilibrio del produttore
(livellamento delle produttività marginali ponderate)
I rendimenti di scala
 Nozione
 Tipologia
 Grado di omogeneità di una funzione
16
La via dell’espansione della produzione
Il costo di produzione
Tipologia dei costi
 rispetto alla quantità prodotta:
- Costo totale (CT)
- Costo medio o unitario (CU)
- Costo marginale (CM)
 rispetto alla modificabilità:
- Costi fissi (CF)
- Costi variabili (CV)
 rispetto alla quantità ed alla modificabilità:
- Costo medio fisso (CUF)
- Costo medio variabile (CUV)
- Costo medio totale (CUT o, semplicemente, CU)
La rappresentazione delle curve di costo
 Relazione tra CT, CU e CM
 La misura dei costi totali in termini di superficie
 Casi particolari
La governabilità dei costi
 nel breve periodo
 nel lungo periodo
La costruzione della curva di inviluppo
I soggetti produttori (cenni)
 Impresa: - capitalistica
- cooperativa
 Soggetto pubblico
 Organizzazione non-profit
17
L’obiettivo dell’impresa (capitalistica)
La funzione del ricavo
 Ricavo totale (RT)
 Ricavo medio (RU)
 Ricavo marginale (RM)
Il profitto
 Profitto totale (ПT)
 Profitto medio (ПU)
 Profitto marginale (ПM)
La massimizzazione del profitto
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO (finestra)
Ipotesi assunte: 1) i costi totali non possono diminuire,
se viene aumentata la quantità prodotta;
2) il ricavo marginale non può aumentare,
se aumenta la quantità venduta.
Nell’ambito di tali ipotesi, il profitto totale è massimo quando
CM = RM,
ad eccezione dei casi in cui:
a) CM ed RM siano entrambi costanti;
b) CM risulti decrescente ed RM risulti costante.
18
Le diverse forme di mercato
La concorrenza perfetta
 Condizioni operative:
-
perfetta omogeneità del prodotto;
imprese price-taker (non price-maker);
libertà di entrata e di uscita (assenza di barriere);
perfetta mobilità dei fattori produttivi;
perfetta informazione.
 Implicazione: tempo e spazio irrilevanti.
L’equilibrio di concorrenza perfetta
 Equilibrio di mercato
 Equilibrio della singola impresa (nel breve periodo)
-
La funzione del ricavo
La massimizzazione del profitto
La curva di offerta
Condizione di ingresso nel mercato
Condizione di permanenza nel mercato
(limitatamente al breve periodo)
 Equilibrio di lungo periodo
- La presenza di profitti (nel breve periodo)
stimola l’ingresso di nuove imprese
(nel lungo periodo)
- Lo slittamento verso destra della curva di offerta
di mercato (offerta dell’industria) ed effetti
sul prezzo di equilibrio
- La tendenza all’annullamento del profitto
 (Profitto normale ed Extraprofitto)
- I problemi interpretativi dell’equilibrio di lungo periodo
19
Il monopolio (definizione)
Cause: a) monopolio legale
- riserva di legge
- licenze governative
- appalti
b) monopolio di fatto
- monopolio naturale
- controllo esclusivo su un input fondamentale
- brevetti
Il ricavo del monopolista
 Domanda e ricavo (coincidenza con la funzione della spesa
da parte degli acquirenti)
 Il ricavo marginale (il caso della domanda lineare)
 Ricavo marginale ed elasticità della domanda
La massimizzazione del profitto





Confronto fra CT e RT
L’equilibrio: CM = RM (necessariamente η ≥ |l| )
Il monopolista non esprime una curva d’offerta
La posizione di profitto è inattaccabile
L’inefficienza (perdita netta di monopolio)
La discriminazione di prezzo nel monopolio
 Profitto di monopolio e surplus dei consumatori
 I tre tipi (o gradi) di discriminazione
- I: discriminazione perfetta
- II: discriminazione per scaglioni di quantità
- III: discriminazione “personalizzata”
 Il mark-up (margine di profitto) o indice di Lerner
(il ruolo dell’elasticità della domanda)
20
La concorrenza monopolistica (o imperfetta)
 Retrospettiva storica
 Differenze rispetto alle altre forme di mercato
- concorrenza perfetta
- monopolio
- oligopolio
L’equilibrio di breve periodo (con profitti)
L’equilibrio di lungo periodo (equilibrio di gruppo)
 Le modalità per il conseguimento dell’equilibrio di gruppo
 L’annullamento del profitto
- Differenza rispetto alla concorrenza perfetta
- L’inefficienza (capacità produttiva in eccesso)
L’oligopolio
 Definizione
 “Indeterminatezza oligopolistica”
 Approcci teorici
Aspetti rilevanti dell’oligopolio:
1) comportamento dei partecipanti:
accordo
a) accettazione reciproca
competizione
b) non accettazione
(competizione finalizzata alla sopraffazione)
2) ruolo dei partecipanti:
a) identico (paritario)
leader
b) differente
follower
3) Variabile strategica
a) prezzo
b) quantità
21
Il duopolio di Cournot
 Ipotesi generali del modello
 Il problema di ciascuna impresa
 Le curve di isoprofitto
 Le curve di reazione (curve di offerta)
 L’equilibrio (significato degli aggiustamenti:
simultaneità delle decisioni)
 La stabilità dell’equilibrio
 Il modello a costi nulli
Estensione del modello di Cournot
Il modello di Bertrand (determinazione simultanea del prezzo)
Oligopolio con leadership
 Decisioni sequenziali
 Leadership di quantità (modello di Stackelberg)
- comportamento del (dei) follower
- comportamento del leader
Oligopolio collusivo (cartelli)
 Assimilazione al monopolio
 Il problema del rispetto degli accordi
22
Teoria dei giochi
La matrice delle vincite (payoff)
Giochi
- simultanei
- ripetuti
- sequenziali
- cooperativi
- non cooperativi (competitivi)
Strategia
- dominante
- pura
- mista
Equilibrio di Nash
Il dilemma del prigioniero
Rappresentazione ad albero (gioco in forma estesa)
Il mercato dei fattori produttivi
Produttività e domanda di fattore
 Produttività (prodotto) marginale in valore
 La domanda di fattore
L’offerta di fattore (cenni)
 Fattori producibili
 Fattori non producibili
 Il lavoro
23
L’equilibrio nel mercato dei fattori
 Concorrenza
- Equilibrio di mercato
- Equilibrio della singola impresa
 Monopsonio
 Costo di acquisizione del fattore
- totale (CTXi)
- medio (CUXi)
- marginale (CMXi)
 L’equilibrio
 Monopolio bilaterale
 Le condizioni di equilibrio
nelle varie configurazioni di mercato
La teoria dell’equilibrio economico generale
 Da Smith a Walras
 Equilibri parziali ed equilibrio generale
 La complessità del compito
Il modello walrasiano
 Caratteristiche
 Le ipotesi di base
- I “fondamentali” dell’economia
- Concorrenza perfetta generalizzata
 Il modello senza accumulazione
-
Le ipotesi assunte
Dalle funzioni individuali a quelle di sistema
I gruppi di equazioni
Il numero delle equazioni e delle incognite
24
I problemi del modello walrasiano
 La significatività delle soluzioni
 La determinatezza del modello
- La “legge di Walras”
- La funzione del “numerario”
- Le implicazioni
 Prezzi relativi
La versione grafica del modello walrasiano semplificato
 Il diagramma a “scatola” di Edgeworth
(ipotesi: economia di puro scambio)
-
“Chiusura” della scatola e dotazione iniziale
L’area del vantaggio reciproco
Vincolo di bilancio ed equilibrio
Criterio paretiano di efficienza (Pareto-efficienza)
Le domande nette reciproche (Legge di Walras)
La “curva dei contratti” (soluzioni efficienti)
 La scatola di Edgeworth nella produzione
 L’efficienza nel modello walrasiano
Primo teorema fondamentale dell’economia del benessere
 Enunciato
 Soluzioni efficienti, ma insoddisfacenti
Secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere
 Enunciato
 Implicazioni
25
PRIMO TEOREMA FONDAMENTALE
DELL’ECONOMIA DEL BENESSERE (finestra)
L’equilibrio economico generale di tipo walrasiano (concorrenza perfetta)
individua una situazione di ottimo sociale paretiano (Pareto-efficienza).
SECONDO TEOREMA FONDAMENTALE
DELL’ECONOMIA DEL BENESSERE (finestra)
Qualunque configurazione sociale Pareto-efficiente può essere il risultato
di un equilibrio di concorrenza perfetta (di tipo walrasiano), a condizione
che:
a) le preferenze siano convesse;
b) i rendimenti di scala non siano crescenti;
c) le dotazioni iniziali vengano opportunamente ridistribuite.
I “fallimenti” del mercato
(non si consegue l’efficienza)
 Cause:
a) non si realizzano le condizioni richieste
- insufficiente concorrenza
- informazione imperfetta
b) alterazioni forzate dell’equilibrio
(prezzi amministrati; imposte e sussidi allo scambio)
c) limiti intrinseci
- esternalità
- beni pubblici
26
Le esternalità
 Nozione e tipologia
 Cause
- costi (benefici) privati e sociali
- il calcolo di convenienza nelle scelte individuali
La corretta impostazione del problema
Le ipotesi di soluzione
1. Divieto assoluto
2. Regolamentazione
3. Internalizzazione delle esternalità
 Imposta sull’esternalità (Pigou)
 Libera contrattazione (Coase)
- I “diritti di proprietà”
- Teorema di Coase
Beni pubblici e beni privati
 Caratteri distintivi
- rivalità nel consumo
- escludibilità dai benefici (indivisibilità dei benefici)
Beni pubblici puri e spuri
 Beni da club (club goods)
 Beni a proprietà comune (commons)
Il problema della gestione dei beni pubblici:
esistono domanda ed offerta, ma non può operare il mercato
La domanda di beni pubblici
 La curva della disponibilità a pagare
 L’aggregazione (verticale) delle domande individuali
 Il problema del free riding
27