Modulo 7. L’economia reale nel lungo periodo In questo modulo prenderemo in esame i meccanismi che determinano l’evoluzione dei sistemi economici nel lungo periodo. Ciò significa che non siamo adesso interessati a capire le fluttuazione congiunturali, ossia di breve periodo, dell’economia (a questo dedicheremo il modulo 10). Impareremo a capire da cosa dipendono le forti e permanenti differenze nei livelli di reddito che si riscontrano tra le nazioni ma anche le differenze interne ai paesi stessi. In questo modulo ci concentreremo sugli aspetti “reali” del problema, ossia legati alla produttività, mentre gli aspetti monetari saranno trattati nel modulo 8. Questo modulo è strutturato in tre unità didattiche. Nella prima prenderemo in esame i fattori che determinano il livello e il tasso di crescita del prodotto di un sistema economico. La seconda unità approfondisce il ruolo del risparmio e degli investimenti nel processo di crescita; mentre la terza unità di concentra sul mercato del lavoro. UD 7.1. Produzione e crescita nel lungo periodo Inquadramento generale L’obiettivo di questa unità è analizzare i fattori che determinano il livello e la crescita del prodotto di un sistema economico in una prospettiva di lungo periodo. Prenderemo in esame la crescita della produttività del lavoro e cercheremo anche di capire attraverso quali misure lo stato può intervenire per migliorare il livello e il tasso di crescita del prodotto. Obiettivi di apprendimento vedere come il prodotto varia fortemente tra paesi analizzare i fattori che determinano la produttività di un sistema economico esaminare come le politiche pubbliche possono influenzare la crescita della produttività Produzione e crescita economica Il tenore di vita di un paese dipende dalla capacità dei suoi abitanti di produrre beni e servizi, ossia dalla produttività dei suoi lavoratori. La produttività misura l’ammontare di beni o servizi prodotti da ogni lavoratore. Gli standard di vita, misurati in termini di PIL reale pro-capite, variano considerevolmente tra Paesi. Alcuni paesi poveri mostrano tassi di crescita del PIL che paesi ricchi come gli Stati Uniti non fanno riscontrare da molti decenni. La diversità della crescita tra paesi (valori espressi in dollari del 2000) Paese Periodo PIL reale pro-capite inizio periodo PIL reale pro-capite fine periodo Tasso di crescita annuo medio % Giappone 1890-2000 1256 (6) 26460 (3) 2.81 Brasile 1900-2000 650 (9) 7320 (8) 2.45 Messico 1900-2000 968 (7) 8810 (7) 2.23 Canada 1870-2000 1984 (3) 27330 (2) 2.04 Germania 1870-2000 1825 (5) 25010 (4) 2.03 Cina 1900-2000 3940 (9) 1.90 Argentina 1900-2000 1915 (4) 12090 (6) 1.86 Stati Uniti 1870-2000 3347 (2) 34260 (1) 1.81 India 1900-2000 564 (12) 2390 (11) 1.45 Indonesia Gran Bretagna 1900-2000 743 (8) 2840 (10) 1.35 1870-2000 4107 (1) Pakistan 1900-2000 Banglandesh 1900-2000 598 (11) 23550 (5) 1.35 616 (10) 1960 (12) 1.16 520 (13) 1650 (13) 1.16 Ma anche all’interno dello stesso paese vi possono essere notevoli variazioni nei livelli e nel tasso di crescita del reddito tra regioni diverse e in periodi di tempo diversi. La funzione di produzione Gli economisti spesso ricorrono alla funzione di produzione per descrivere la relazione (o funzione) tra quantità di fattori di produzione (o input) utilizzati e quantità di prodotto (o output)) ottenuta. Y = A f (K, L, H, N) Y = quantità di prodotto A = livello della tecnologia K = quantità di capitale fisico L = quantità di lavoro H = quantità di capitale umano N = quantità di risorse naturali f( ) è una funzione che mostra come vengono combinati gli input nel processo produttivo. I fattori di produzione Il capitale fisico è quel fattore della produzione che è stato prodotto nel passato. E’ lo stock di attrezzature che viene utilizzato per produrre beni e servizi (impianti; macchinari e strumenti; immobili, uffici). Il lavoro è il numero di lavoratori impiegati nel processo produttivo Il capitale umano fa riferimento all’insieme di conoscenze e di competenze che i lavoratori acquisiscono attraverso l’istruzione, la formazione, l’addestramento e l’esperienza. Come il capitale fisico, il capitale umano aumenta la capacità di un paese di produrre beni e servizi. Le risorse naturali sono quegli input della produzione che vengono forniti dalla natura, dall’ambiente, come ad esempio la terra, i fiumi, i giacimenti minerari. Nei moderni sistemi economici basati sui servizi e sulle conoscenze tecnologiche, le risorse naturali sono importanti ma non strettamente necessarie affinché un’economia sia altamente produttiva. Le risorse naturali possono essere distinte tra: - risorse rinnovabili: come gli alberi, le foreste, l’acqua, alcuni tipi di energia. - risorse non rinnovabili: quali il petrolio, il carbone, i metalli. La conoscenza tecnologica si riferisce alla capacità di individuare il modo migliore per produrre un determinato bene dati i fattori della produzione disponibili. Il capitale umano della forza lavoro è l’insieme delle risorse che sono state impiegate per acquisire tale conoscenza. Rendimenti costanti di scala Una funzione di produzione ha rendimenti costanti di scala quando raddoppiando tutti gli input raddoppia anche il livello del prodotto. Dal punto di vista formale, dato un numero positivo x, si ottiene: xY = A f (xL, xK, xH, xN) Le funzioni di produzione con rendimenti di scala costanti mostrano una proprietà molto utile. Ponendo x = 1/L si ottiene che la produttività (ossia, il prodotto per lavoratore Y/L) dipende direttamente dal livello di fattori di produzione (capitale fisico, capitale umano, risorse naturali) a disposizione di ciascun lavoratore e dallo stato della tecnologia (A), in formula: Y/L = A f (K/L, H/L, N/L) dove: Y/L = prodotto per lavoratore K/L = capitale fisico per lavoratore H/L = capitale umano per lavoratore N/L = risorse naturali per lavoratore La crescita economica e la politica economica Esaminiamo adesso le politiche che i Governi possono adottare per innalzare il livello della produttività e quindi la ricchezza dei Paesi. - Incoraggiare il risparmio e l’investimento Incoraggiare l’investimento dall’estero Promuovere il commercio internazionale Incoraggiare l’istruzione e la formazione Promuovere la ricerca e lo sviluppo Difendere i diritti di proprietà e mantenere la stabilità politica Risparmio e Investimento Un modo per far aumentare la produttività futura è quello di investire un ammontare crescente di risorse nella produzione di beni capitali piuttosto che di beni di consumo. Tuttavia si deve ricordare che man mano che lo stock di capitale aumenta, la quantità di prodotto fornita dall’unità addizionale di capitale impiegato diminuisce a causa della legge dei rendimenti decrescenti. A causa di rendimenti decrescenti un aumento del tasso di risparmio porta a tassi di crescita del PIL più elevati solo per un periodo di tempo limitato, non produce effetti di crescita permanente. Pertanto, nel lungo periodo, tassi di risparmio più elevati portano a livelli di produttività più elevati ma non a tassi di crescita più elevati. Crescita e Investimenti (a) Tassi di crescita 1960-1991 South Korea Singapore Japan Israel Canada Brazil West Germany Mexico United Kingdom Nigeria United States India Bangladesh Chile Rwanda 0 (b) Investimenti 1960-1991 South Korea Singapore Japan Israel Canada Brazil West Germany Mexico United Kingdom Nigeria United States India Bangladesh Chile Rwanda 1 2 3 4 5 6 7 Tasso di crescita (%) 0 10 20 30 40 Investimenti (% del PIL) Risparmio e investimento: l’effetto convergenza Il meccanismo dei rendimenti decrescenti del capitale può permettere ai paesi che partono da bassi livelli di stock di capitale di avere una maggiore produttività e quindi di “raggiungere” i paesi più ricchi. Nella letteratura economica sulla crescita questo meccanismo è noto come effetto di convergenza (o catch-up) e si verifica quando, a parità di altre condizioni, è più facile per un paese che parte da un livello di reddito piuttosto basso crescere più velocemente dei paesi che partivano con livelli di reddito elevati. Investimenti dall’estero Se il risparmio interno non è sufficiente a garantire un adeguato livello di investimento per sostenere la crescita, i Governi possono aumentare l’accumulazione del capitale e la crescita di lungo periodo incoraggiando gli investimenti da parte di altri Paesi. Gli investimenti dall’estero possono assumere almeno due forme: - Investimenti esteri diretti investimenti in capitale che appartengono e che vengono gestiti da soggetti esteri. - Investimenti esteri di portafoglio Investimenti finanziati con capitali stranieri ma gestiti dai residenti. Il commercio internazionale Il commercio internazionale può essere considerato come un “tipo di tecnologia”. Un paese che elimina le restrizione al commercio internazionale può avvantaggiarsi della stessa crescita economica che deriva da avanzamenti tecnologici. Istruzione e formazione Per la crescita di lungo periodo l’istruzione è importante come gli investimenti in capitale fisico. I governi dovrebbero quindi attuare politiche che incoraggino i cittadini ad “accumulare capitale in istruzione”. Una persona istruita può proporre nuovi metodi e nuove idee su quale sia il modo più efficiente per produrre beni e servizi. Le nuove idee possono accrescere il livello della conoscenza generale producendo benefici (esternalità positive) per tutta la società. Uno dei problemi più gravi che devono affrontare i paesi più poveri è la fuga di cervelli – l’emigrazione verso i paesi ricchi delle persone con i più alti livelli di istruzione Ricerca e sviluppo Il progresso tecnologico ha permesso di raggiungere livelli più elevati del tenore di vita della popolazione. L’innovazione tecnologica rappresenta una esternalità positiva per la collettività. Pertanto il Governo può incoraggiare lo sviluppo di nuove tecnologie attraverso finanziamenti diretti, agevolazioni fiscali e attraverso il sistema dei brevetti Diritti di proprietà I diritti di proprietà permettono alle persone di esercitare la loro autorità sui beni che appartengono loro. In un’economia il rispetto dei diritti di proprietà è un prerequisito fondamentale perché funzioni il sistema dei prezzi che permette una allocazione efficiente delle risorse. Le politiche dell’Unione Europea per la crescita economica I paesi dell’Unione Europea nella conferenza di Lisbona del 2000 hanno fissato un ambizioso programma di riforme economiche e sociali per aumentare la competitività dei Paesi europei e la coesione sociale con l’obiettivo di garantire la crescita economica di lungo periodo. In particolare l’agenda di Lisbona prevede interventi per la crescita del capitale umano al fine di dimezzare nel 2010 il numero dei giovani europei che possiedono solo un livello di istruzione secondaria di base. A questo scopo gli stati membri hanno stabilito dei target precisi da raggiungere entro il 2010 che riguardano cinque diversi indicatori: - Portare la percentuale di 20-24enni che hanno completato la scuola secondaria all’85%. - Aumentare del 15% i laureati in discipline scientifiche-tecnologiche. - Abbassare il tasso di dispersione scolastica dal 19% al 10%. - Aumentare di almeno il 20% la capacità di lettura dei ragazzi quindicenni. - Aumentare la partecipazione ai programmi di formazione permanente, per raggiungere almeno il 12,5 % della popolazione in età lavorativa (25-64 anni) Obiettivi di Lisbona: confronti nazionali e internazionali La tabella mostra che a cinque anni di distanza da Lisbona 2000, si è ancora molto lontani dal raggiungimento degli obiettivi prefissati. Fonte: 13° Rapporto CRENoS sull’Economia della Sardegna. Cuec, 2006.