Università degli studi di MACERATA — Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2009/2010 MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO Fabio CLEMENTI E-mail: [email protected] Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi 9 novembre 2009 Contenuti della lezione Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 2 / 19 Profitto ■ Si definisce profitto la differenza tra ricavi e costi: Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA Π=𝑅−𝐶 9 novembre 2009 – 3 / 19 Profitto ■ Si definisce profitto la differenza tra ricavi e costi: Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Π=𝑅−𝐶 ■ Quando un economista parla dei costi di produzione di un’impresa, include tutti i costi opportunità che questa sostiene per realizzare la propria produzione di beni o servizi. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 3 / 19 Profitto ■ Si definisce profitto la differenza tra ricavi e costi: Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Π=𝑅−𝐶 ■ Quando un economista parla dei costi di produzione di un’impresa, include tutti i costi opportunità che questa sostiene per realizzare la propria produzione di beni o servizi. ■ I costi opportunità di produzione di un’impresa si distinguono in: ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 3 / 19 Profitto ■ Si definisce profitto la differenza tra ricavi e costi: Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Π=𝑅−𝐶 ■ Quando un economista parla dei costi di produzione di un’impresa, include tutti i costi opportunità che questa sostiene per realizzare la propria produzione di beni o servizi. ■ I costi opportunità di produzione di un’impresa si distinguono in: ◆ costi espliciti: sono i costi che generano un flusso di denaro; ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 3 / 19 Profitto ■ Si definisce profitto la differenza tra ricavi e costi: Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Π=𝑅−𝐶 ■ Quando un economista parla dei costi di produzione di un’impresa, include tutti i costi opportunità che questa sostiene per realizzare la propria produzione di beni o servizi. ■ I costi opportunità di produzione di un’impresa si distinguono in: ◆ costi espliciti: sono i costi che generano un flusso di denaro; ◆ costi impliciti: sono i costi che non generano flusso di denaro. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 3 / 19 Profitto ■ Si definisce profitto la differenza tra ricavi e costi: Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Π=𝑅−𝐶 ■ Quando un economista parla dei costi di produzione di un’impresa, include tutti i costi opportunità che questa sostiene per realizzare la propria produzione di beni o servizi. ■ I costi opportunità di produzione di un’impresa si distinguono in: ◆ costi espliciti: sono i costi che generano un flusso di denaro; ◆ costi impliciti: sono i costi che non generano flusso di denaro. ■ Si deve allora distinguere tra: ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 3 / 19 Profitto ■ Si definisce profitto la differenza tra ricavi e costi: Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Π=𝑅−𝐶 ■ Quando un economista parla dei costi di produzione di un’impresa, include tutti i costi opportunità che questa sostiene per realizzare la propria produzione di beni o servizi. ■ I costi opportunità di produzione di un’impresa si distinguono in: ◆ costi espliciti: sono i costi che generano un flusso di denaro; ◆ costi impliciti: sono i costi che non generano flusso di denaro. ■ Si deve allora distinguere tra: ◆ profitto economico: è dato dal ricavo totale meno il costo totale, che comprende sia i costi espliciti sia quelli impliciti; ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 3 / 19 Profitto ■ Si definisce profitto la differenza tra ricavi e costi: Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Π=𝑅−𝐶 ■ Quando un economista parla dei costi di produzione di un’impresa, include tutti i costi opportunità che questa sostiene per realizzare la propria produzione di beni o servizi. ■ I costi opportunità di produzione di un’impresa si distinguono in: ◆ costi espliciti: sono i costi che generano un flusso di denaro; ◆ costi impliciti: sono i costi che non generano flusso di denaro. ■ Si deve allora distinguere tra: ◆ profitto economico: è dato dal ricavo totale meno il costo totale, che comprende sia i costi espliciti sia quelli impliciti; ◆ profitto contabile: è il ricavo totale meno i costi espliciti. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 3 / 19 Profitto ■ Si definisce profitto la differenza tra ricavi e costi: Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Π=𝑅−𝐶 ■ Quando un economista parla dei costi di produzione di un’impresa, include tutti i costi opportunità che questa sostiene per realizzare la propria produzione di beni o servizi. ■ I costi opportunità di produzione di un’impresa si distinguono in: ◆ costi espliciti: sono i costi che generano un flusso di denaro; ◆ costi impliciti: sono i costi che non generano flusso di denaro. ■ Si deve allora distinguere tra: ◆ profitto economico: è dato dal ricavo totale meno il costo totale, che comprende sia i costi espliciti sia quelli impliciti; ◆ profitto contabile: è il ricavo totale meno i costi espliciti. ■ Il profitto contabile, non prendendo in considerazione i costi impliciti, è sempre maggiore del profitto economico. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 3 / 19 Figura 1: Profitto economico e profitto contabile (b) Profitto contabile (a) Profitto economico Profitto Costi espliciti ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA Ricavo totale Costi impliciti Costo opportunità totale Ricavo totale Profitto Costi espliciti 9 novembre 2009 – 4 / 19 Organizzazione dell’impresa Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ L’impresa esiste solo come entità giuridica; sono i proprietari che raccolgono i profitti e sopportano i costi che ne derivano. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 5 / 19 Organizzazione dell’impresa Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ L’impresa esiste solo come entità giuridica; sono i proprietari che raccolgono i profitti e sopportano i costi che ne derivano. ■ In generale, le imprese possono essere organizzate come: ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 5 / 19 Organizzazione dell’impresa Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ L’impresa esiste solo come entità giuridica; sono i proprietari che raccolgono i profitti e sopportano i costi che ne derivano. ■ In generale, le imprese possono essere organizzate come: ◆ imprese individuali: sono proprietà di un singolo individuo; ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 5 / 19 Organizzazione dell’impresa Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ L’impresa esiste solo come entità giuridica; sono i proprietari che raccolgono i profitti e sopportano i costi che ne derivano. ■ In generale, le imprese possono essere organizzate come: ◆ imprese individuali: sono proprietà di un singolo individuo; ◆ società di persone: sono proprietà di due o più individui; ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 5 / 19 Organizzazione dell’impresa Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ L’impresa esiste solo come entità giuridica; sono i proprietari che raccolgono i profitti e sopportano i costi che ne derivano. ■ In generale, le imprese possono essere organizzate come: ◆ imprese individuali: sono proprietà di un singolo individuo; ◆ società di persone: sono proprietà di due o più individui; ◆ società di capitali: sono proprietà di due o più individui a cui però la legge attribuisce esistenza separata da quella dei suoi proprietari. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 5 / 19 Organizzazione dell’impresa Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ L’impresa esiste solo come entità giuridica; sono i proprietari che raccolgono i profitti e sopportano i costi che ne derivano. ■ In generale, le imprese possono essere organizzate come: ◆ imprese individuali: sono proprietà di un singolo individuo; ◆ società di persone: sono proprietà di due o più individui; ◆ società di capitali: sono proprietà di due o più individui a cui però la legge attribuisce esistenza separata da quella dei suoi proprietari. ■ Nelle imprese individuali e nelle società di persone i proprietari si assumono di solito direttamente il compito della gestione quotidiana dell’impresa e perseguono i propri obiettivi. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 5 / 19 Organizzazione dell’impresa Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ L’impresa esiste solo come entità giuridica; sono i proprietari che raccolgono i profitti e sopportano i costi che ne derivano. ■ In generale, le imprese possono essere organizzate come: ◆ imprese individuali: sono proprietà di un singolo individuo; ◆ società di persone: sono proprietà di due o più individui; ◆ società di capitali: sono proprietà di due o più individui a cui però la legge attribuisce esistenza separata da quella dei suoi proprietari. ■ Nelle imprese individuali e nelle società di persone i proprietari si assumono di solito direttamente il compito della gestione quotidiana dell’impresa e perseguono i propri obiettivi. ■ Nelle società di capitali esiste separazione tra proprietà e controllo: i proprietari fissano gli obiettivi che i manager devono perseguire nella gestione dell’impresa e controllano che questi ultimi interpretino correttamente i loro piani. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 5 / 19 Profitti e mercato azionario Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ La maggior parte delle grandi imprese è organizzata in società di capitali, vale a dire, è proprietà comune di un certo numero di individui. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 6 / 19 Profitti e mercato azionario Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ La maggior parte delle grandi imprese è organizzata in società di capitali, vale a dire, è proprietà comune di un certo numero di individui. ■ Le società di capitale, nella forma di società per azioni, emette certificati azionari che rappresentano la proprietà di quote dell’impresa. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 6 / 19 Profitti e mercato azionario Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ La maggior parte delle grandi imprese è organizzata in società di capitali, vale a dire, è proprietà comune di un certo numero di individui. ■ Le società di capitale, nella forma di società per azioni, emette certificati azionari che rappresentano la proprietà di quote dell’impresa. ■ Sulla base di queste quote, la società di capitali distribuisce dividendi, che rappresentano quote di profitti dell’impresa. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 6 / 19 Profitti e mercato azionario Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ La maggior parte delle grandi imprese è organizzata in società di capitali, vale a dire, è proprietà comune di un certo numero di individui. ■ Le società di capitale, nella forma di società per azioni, emette certificati azionari che rappresentano la proprietà di quote dell’impresa. ■ Sulla base di queste quote, la società di capitali distribuisce dividendi, che rappresentano quote di profitti dell’impresa. ■ Le quote di proprietà della società vengono acquistate e vendute sul mercato azionario, e il loro prezzo rappresenta il valore attuale dei dividendi che gli azionisti si aspettano di ricevere dalla società. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 6 / 19 Fattori fissi e fattori variabili Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Fattore fisso: quel fattore produttivo che l’impresa deve impiegare in quantità predeterminate. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 7 / 19 Fattori fissi e fattori variabili Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Fattore fisso: quel fattore produttivo che l’impresa deve impiegare in quantità predeterminate. ■ Fattore variabile: quel fattore produttivo che può essere impiegato in quantità variabili. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 7 / 19 Fattori fissi e fattori variabili Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Fattore fisso: quel fattore produttivo che l’impresa deve impiegare in quantità predeterminate. ■ Fattore variabile: quel fattore produttivo che può essere impiegato in quantità variabili. ■ Breve periodo: è quel periodo di tempo nel quale alcuni fattori sono fissi; nel caso decidesse di avere produzione nulla, l’impresa potrebbe avere un profitto negativo. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 7 / 19 Fattori fissi e fattori variabili Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Fattore fisso: quel fattore produttivo che l’impresa deve impiegare in quantità predeterminate. ■ Fattore variabile: quel fattore produttivo che può essere impiegato in quantità variabili. ■ Breve periodo: è quel periodo di tempo nel quale alcuni fattori sono fissi; nel caso decidesse di avere produzione nulla, l’impresa potrebbe avere un profitto negativo. ■ Lungo periodo: è quel periodo di tempo nel quale l’impresa può variare la combinazione di tutti i fattori produttivi; nel lungo periodo l’impresa può avere come minimo solo profitti non-negativi. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 7 / 19 Fattori fissi e fattori variabili Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Fattore fisso: quel fattore produttivo che l’impresa deve impiegare in quantità predeterminate. ■ Fattore variabile: quel fattore produttivo che può essere impiegato in quantità variabili. ■ Breve periodo: è quel periodo di tempo nel quale alcuni fattori sono fissi; nel caso decidesse di avere produzione nulla, l’impresa potrebbe avere un profitto negativo. ■ Lungo periodo: è quel periodo di tempo nel quale l’impresa può variare la combinazione di tutti i fattori produttivi; nel lungo periodo l’impresa può avere come minimo solo profitti non-negativi. ■ Fattori quasi-fissi: vengono usati in quantità fisse dall’impresa se l’output è positivo, ma non vengono acquistati nel caso di produzione nulla. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 7 / 19 Massimizzazione del profitto nel breve periodo Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Sia la quantità del fattore 2 fissa ad un livello 𝑥 ¯2 , con 𝑓 (𝑥1 , 𝑥 ¯2 ) la funzione di produzione, 𝑝 il prezzo dell’output e 𝑤1 il prezzo del fattore 1. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 8 / 19 Massimizzazione del profitto nel breve periodo Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Sia la quantità del fattore 2 fissa ad un livello 𝑥 ¯2 , con 𝑓 (𝑥1 , 𝑥 ¯2 ) la funzione di produzione, 𝑝 il prezzo dell’output e 𝑤1 il prezzo del fattore 1. ■ Retta di isoprofitto: corrisponde a tutte le combinazioni di input ed output associate ad un livello costante del profitto. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 8 / 19 Massimizzazione del profitto nel breve periodo Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Sia la quantità del fattore 2 fissa ad un livello 𝑥 ¯2 , con 𝑓 (𝑥1 , 𝑥 ¯2 ) la funzione di produzione, 𝑝 il prezzo dell’output e 𝑤1 il prezzo del fattore 1. ■ Retta di isoprofitto: corrisponde a tutte le combinazioni di input ed output associate ad un livello costante del profitto. ■ A rette di isoprofitto con intercette verticali più elevate corrispondono livelli di profitto più elevati. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 8 / 19 Massimizzazione del profitto nel breve periodo Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Sia la quantità del fattore 2 fissa ad un livello 𝑥 ¯2 , con 𝑓 (𝑥1 , 𝑥 ¯2 ) la funzione di produzione, 𝑝 il prezzo dell’output e 𝑤1 il prezzo del fattore 1. ■ Retta di isoprofitto: corrisponde a tutte le combinazioni di input ed output associate ad un livello costante del profitto. ■ A rette di isoprofitto con intercette verticali più elevate corrispondono livelli di profitto più elevati. ■ Il problema della massimizzazione del profitto consiste nel trovare sulla funzione di produzione il punto tangente alla retta di isoprofitto più elevata. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 8 / 19 Massimizzazione del profitto nel breve periodo Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Sia la quantità del fattore 2 fissa ad un livello 𝑥 ¯2 , con 𝑓 (𝑥1 , 𝑥 ¯2 ) la funzione di produzione, 𝑝 il prezzo dell’output e 𝑤1 il prezzo del fattore 1. ■ Retta di isoprofitto: corrisponde a tutte le combinazioni di input ed output associate ad un livello costante del profitto. ■ A rette di isoprofitto con intercette verticali più elevate corrispondono livelli di profitto più elevati. ■ Il problema della massimizzazione del profitto consiste nel trovare sulla funzione di produzione il punto tangente alla retta di isoprofitto più elevata. ■ Poiché l’inclinazione della funzione di produzione è il prodotto marginale, mentre l’inclinazione della retta di isoprofitto è 𝑤1 /𝑝, la condizione di tangenza si esprime come: 𝑃 𝑀 𝑎1 = 𝑤1 /𝑝. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 8 / 19 Figura 2: Massimizzazione del profitto nel breve periodo y Rette di isoprofitto y= f Hx1 ,x2 L y* x*1 ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA x1 9 novembre 2009 – 9 / 19 Statica comparata Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Come varia la scelta dell’input e dell’output di un’impresa al variare dei loro prezzi? ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 10 / 19 Statica comparata Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Come varia la scelta dell’input e dell’output di un’impresa al variare dei loro prezzi? ■ Per esempio, se aumenta il prezzo del fattore 1, 𝑤1 , la retta di isoprofitto diventa più ripida e la condizione di tangenza si sposta a sinistra; quindi diminuisce la quantità ottima del fattore 1. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 10 / 19 Statica comparata Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Come varia la scelta dell’input e dell’output di un’impresa al variare dei loro prezzi? ■ Per esempio, se aumenta il prezzo del fattore 1, 𝑤1 , la retta di isoprofitto diventa più ripida e la condizione di tangenza si sposta a sinistra; quindi diminuisce la quantità ottima del fattore 1. ■ Ciò significa che all’aumentare del prezzo del fattore la sua quantità domandata diminuisce, ovvero che la curva di domanda del fattore ha inclinazione negativa. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 10 / 19 Figura 3: Un aumento del prezzo del fattore 1 y w1 maggiore w1 minore y' y'' x''1 x'1 ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA x1 9 novembre 2009 – 11 / 19 Statica comparata Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Come varia la scelta dell’input e dell’output di un’impresa al variare dei loro prezzi? ■ Per esempio, se aumenta il prezzo del fattore 1, 𝑤1 , la retta di isoprofitto diventa più ripida e la condizione di tangenza si sposta a sinistra; quindi diminuisce la quantità ottima del fattore 1. ■ Ciò significa che all’aumentare del prezzo del fattore la sua quantità domandata diminuisce, ovvero che la curva di domanda del fattore ha inclinazione negativa. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 12 / 19 Statica comparata Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Come varia la scelta dell’input e dell’output di un’impresa al variare dei loro prezzi? ■ Per esempio, se aumenta il prezzo del fattore 1, 𝑤1 , la retta di isoprofitto diventa più ripida e la condizione di tangenza si sposta a sinistra; quindi diminuisce la quantità ottima del fattore 1. ■ Ciò significa che all’aumentare del prezzo del fattore la sua quantità domandata diminuisce, ovvero che la curva di domanda del fattore ha inclinazione negativa. ■ Analogamente, se diminuisce il prezzo dell’output, 𝑝, la retta di isoprofitto diventa più ripida e quindi l’uso del fattore 1 che massimizza il profitto deve diminuire: dato che il livello del fattore 2 rimane fisso nel breve periodo, se diminuisce la quantità impiegata del fattore 1 il livello dell’output diminuirà. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 12 / 19 Statica comparata Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Come varia la scelta dell’input e dell’output di un’impresa al variare dei loro prezzi? ■ Per esempio, se aumenta il prezzo del fattore 1, 𝑤1 , la retta di isoprofitto diventa più ripida e la condizione di tangenza si sposta a sinistra; quindi diminuisce la quantità ottima del fattore 1. ■ Ciò significa che all’aumentare del prezzo del fattore la sua quantità domandata diminuisce, ovvero che la curva di domanda del fattore ha inclinazione negativa. ■ Analogamente, se diminuisce il prezzo dell’output, 𝑝, la retta di isoprofitto diventa più ripida e quindi l’uso del fattore 1 che massimizza il profitto deve diminuire: dato che il livello del fattore 2 rimane fisso nel breve periodo, se diminuisce la quantità impiegata del fattore 1 il livello dell’output diminuirà. ■ Quindi, una riduzione del prezzo dell’output fa diminuire la sua offerta; la funzione di offerta del prodotto ha inclinazione positiva. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 12 / 19 Figura 4: Una riduzione del prezzo dell’output y p minore p maggiore y' y'' x''1 x'1 ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA x1 9 novembre 2009 – 13 / 19 Statica comparata Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Come varia la scelta dell’input e dell’output di un’impresa al variare dei loro prezzi? ■ Per esempio, se aumenta il prezzo del fattore 1, 𝑤1 , la retta di isoprofitto diventa più ripida e la condizione di tangenza si sposta a sinistra; quindi diminuisce la quantità ottima del fattore 1. ■ Ciò significa che all’aumentare del prezzo del fattore la sua quantità domandata diminuisce, ovvero che la curva di domanda del fattore ha inclinazione negativa. ■ Analogamente, se diminuisce il prezzo dell’output, 𝑝, la retta di isoprofitto diventa più ripida e quindi l’uso del fattore 1 che massimizza il profitto deve diminuire: dato che il livello del fattore 2 rimane fisso nel breve periodo, se diminuisce la quantità impiegata del fattore 1 il livello dell’output diminuirà. ■ Quindi, una riduzione del prezzo dell’output fa diminuire la sua offerta; la funzione di offerta del prodotto ha inclinazione positiva. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 14 / 19 Statica comparata Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Come varia la scelta dell’input e dell’output di un’impresa al variare dei loro prezzi? ■ Per esempio, se aumenta il prezzo del fattore 1, 𝑤1 , la retta di isoprofitto diventa più ripida e la condizione di tangenza si sposta a sinistra; quindi diminuisce la quantità ottima del fattore 1. ■ Ciò significa che all’aumentare del prezzo del fattore la sua quantità domandata diminuisce, ovvero che la curva di domanda del fattore ha inclinazione negativa. ■ Analogamente, se diminuisce il prezzo dell’output, 𝑝, la retta di isoprofitto diventa più ripida e quindi l’uso del fattore 1 che massimizza il profitto deve diminuire: dato che il livello del fattore 2 rimane fisso nel breve periodo, se diminuisce la quantità impiegata del fattore 1 il livello dell’output diminuirà. ■ Quindi, una riduzione del prezzo dell’output fa diminuire la sua offerta; la funzione di offerta del prodotto ha inclinazione positiva. ■ Se varia il prezzo del fattore 2, 𝑤2 , non succede niente in quanto non si può modificare la quantità impiegata del fattore 2 nel breve periodo. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 14 / 19 Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Nel lungo periodo l’impresa può variare il livello di tutti i fattori. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 15 / 19 Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ ■ Nel lungo periodo l’impresa può variare il livello di tutti i fattori. Il problema della massimizzazione del profitto è simile a quello di prima, con la differenza che in questo caso si devono scegliere i livelli di entrambi i fattori. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 15 / 19 Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ ■ ■ Nel lungo periodo l’impresa può variare il livello di tutti i fattori. Il problema della massimizzazione del profitto è simile a quello di prima, con la differenza che in questo caso si devono scegliere i livelli di entrambi i fattori. La condizione che determina le scelte ottimali rimane la stessa, solo che deve essere applicata a ciascun fattore: 𝑃 𝑀 𝑎1 = 𝑤1 /𝑝 𝑃 𝑀 𝑎2 = 𝑤2 /𝑝 ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 15 / 19 Domanda dei fattori Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ La massimizzazione del profitto guida l’impresa anche nella scelta della quantità ottima di input da impiegare nella produzione. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 16 / 19 Domanda dei fattori Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ La massimizzazione del profitto guida l’impresa anche nella scelta della quantità ottima di input da impiegare nella produzione. ■ La logica della massimizzazione del profitto implica che la domanda di ciascun fattore sia una funzione decrescente del prezzo del fattore stesso. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 16 / 19 Domanda dei fattori Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ La massimizzazione del profitto guida l’impresa anche nella scelta della quantità ottima di input da impiegare nella produzione. ■ La logica della massimizzazione del profitto implica che la domanda di ciascun fattore sia una funzione decrescente del prezzo del fattore stesso. ■ La curva di domanda di un fattore di un’impresa esprime la relazione tra il prezzo di un fattore e la quantità di questo stesso fattore che massimizza il profitto. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 16 / 19 Domanda dei fattori Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ La massimizzazione del profitto guida l’impresa anche nella scelta della quantità ottima di input da impiegare nella produzione. ■ La logica della massimizzazione del profitto implica che la domanda di ciascun fattore sia una funzione decrescente del prezzo del fattore stesso. ■ La curva di domanda di un fattore di un’impresa esprime la relazione tra il prezzo di un fattore e la quantità di questo stesso fattore che massimizza il profitto. ■ Poiché si assume che la produttività marginale è decrescente, la curva sarà inclinata negativamente. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 16 / 19 Figura 5: Curva di domanda del fattore 1 w1 x1 ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 17 / 19 Domanda dei fattori Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ La massimizzazione del profitto guida l’impresa anche nella scelta della quantità ottima di input da impiegare nella produzione. ■ La logica della massimizzazione del profitto implica che la domanda di ciascun fattore sia una funzione decrescente del prezzo del fattore stesso. ■ La curva di domanda di un fattore di un’impresa esprime la relazione tra il prezzo di un fattore e la quantità di questo stesso fattore che massimizza il profitto. ■ Poiché si assume che la produttività marginale è decrescente, la curva sarà inclinata negativamente. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 18 / 19 Domanda dei fattori Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ La massimizzazione del profitto guida l’impresa anche nella scelta della quantità ottima di input da impiegare nella produzione. ■ La logica della massimizzazione del profitto implica che la domanda di ciascun fattore sia una funzione decrescente del prezzo del fattore stesso. ■ La curva di domanda di un fattore di un’impresa esprime la relazione tra il prezzo di un fattore e la quantità di questo stesso fattore che massimizza il profitto. ■ Poiché si assume che la produttività marginale è decrescente, la curva sarà inclinata negativamente. ■ La curva di domanda inversa di un fattore esprime, da un diverso punto di vista, la stessa relazione: stabilisce quale debba essere il prezzo del fattore perché ne venga domandata una certa quantità. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 18 / 19 Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Per un’impresa che opera in concorrenza a rendimenti costanti per tutti i livelli di output, il solo ragionevole livello di profitto nel lungo periodo è zero. ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 19 / 19 Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Per un’impresa che opera in concorrenza a rendimenti costanti per tutti i livelli di output, il solo ragionevole livello di profitto nel lungo periodo è zero. ■ Come mai, visto che le imprese tendono a massimizzare il profitto? ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 19 / 19 Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Per un’impresa che opera in concorrenza a rendimenti costanti per tutti i livelli di output, il solo ragionevole livello di profitto nel lungo periodo è zero. ■ Come mai, visto che le imprese tendono a massimizzare il profitto? ■ Se per esempio un’impresa tenta di espandersi, potrebbero esserci tre diversi tipi di conseguenze: ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 19 / 19 Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Per un’impresa che opera in concorrenza a rendimenti costanti per tutti i livelli di output, il solo ragionevole livello di profitto nel lungo periodo è zero. ■ Come mai, visto che le imprese tendono a massimizzare il profitto? ■ Se per esempio un’impresa tenta di espandersi, potrebbero esserci tre diversi tipi di conseguenze: ◆ l’impresa potrebbe ingrandirsi tanto da non essere più in grado di operare in modo efficiente ed entrare in una fase di rendimenti decrescenti; ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 19 / 19 Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Per un’impresa che opera in concorrenza a rendimenti costanti per tutti i livelli di output, il solo ragionevole livello di profitto nel lungo periodo è zero. ■ Come mai, visto che le imprese tendono a massimizzare il profitto? ■ Se per esempio un’impresa tenta di espandersi, potrebbero esserci tre diversi tipi di conseguenze: ◆ l’impresa potrebbe ingrandirsi tanto da non essere più in grado di operare in modo efficiente ed entrare in una fase di rendimenti decrescenti; ◆ l’impresa potrebbe espandersi tanto da dominare totalmente il mercato del suo prodotto; non avrebbe allora più motivo di attenersi al modello di massimizzazione concorrenziale del profitto; ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA 9 novembre 2009 – 19 / 19 Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala Profitto Organizzazione dell’impresa Profitti e mercato azionario Fattori fissi e fattori variabili Massimizzazione del profitto nel breve periodo Statica comparata Massimizzazione del profitto nel lungo periodo Domanda dei fattori Massimizzazione del profitto e rendimenti di scala ■ Per un’impresa che opera in concorrenza a rendimenti costanti per tutti i livelli di output, il solo ragionevole livello di profitto nel lungo periodo è zero. ■ Come mai, visto che le imprese tendono a massimizzare il profitto? ■ Se per esempio un’impresa tenta di espandersi, potrebbero esserci tre diversi tipi di conseguenze: ◆ l’impresa potrebbe ingrandirsi tanto da non essere più in grado di operare in modo efficiente ed entrare in una fase di rendimenti decrescenti; ◆ l’impresa potrebbe espandersi tanto da dominare totalmente il mercato del suo prodotto; non avrebbe allora più motivo di attenersi al modello di massimizzazione concorrenziale del profitto; ◆ se l’impresa può realizzare un profitto positivo con una tecnologia a rendimenti di scala costanti, altrettanto possono fare altre imprese; ne consegue la riduzione del profitto di tutte le imprese dell’industria. 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