Classificazione secondo lo status di origine
 Archeofite: piante esotiche introdotte in tempi antichi, generalmente si
intende prima della scoperta dell’America (talvolta è difficile dirlo con
sicurezza…. vedi dopo)
 Neofite: piante esotiche introdotte dopo la scoperta dell’America (specie che
arrivano da sud africa, australia, ecc….)
 Criptogeniche: piante per le quali non è possibile determinare con certezza
l’appartenenza alla flora nativa o a quella esotica. (es. Papaver, Arundo, …)
Diffusione dell’agricoltura in Europa: archeofite
Fin dall’antichità
l’uomo ha sempre
trasportato e
introdotto specie
animali e vegetali
Inizio della globalizzazione biologica: neofite
Attività Causa di Introduzione
 Attività selvi-colturali
 Attività agricole
 Commercio di semi
 Negozi di acquariofili
 Attività vivaistiche
 Giardini privati
 Attività aeroportuali
 Orti Botanici
Cause di Introduzione Intenzionale
Heracleum mantegazzianum
The Giant Hogweed
Il Pànace di Mantegazza o di Mantegazzi
o Pànace gigante
Famiglia delle Apiaceae,
Originaria del Caucaso.
Il suo nome fu un omaggio dei
botanici Emile Levier e Stephane
Sommier al loro amico antropologo
Paolo Mantegazza
Distribuzione
Caratteristiche
Produce da 1.500 a 100.000 semi l'anno che si propagano con il vento nel raggio di ben 50-100
metri e, a distanza con lo scorrimento delle acque o attaccandosi al pelo degli animali.
Non genera stoloni, mentre il fittone nella sua parte superiore ha una elevata forza rigenerativa
Il Pànace di Mantegazza è in grado di diffondersi con estrema rapidità ed è considerato, in
particolare nelle isole britanniche e nell'Europa orientale, una delle specie più dannose.
La pianta è erbacea e di grandi dimensioni, con fusti vigorosi cavi, spesso con macchie rosse. Può
raggiungere i 2-5 metri di altezza (raramente 7 metri). Le foglie sono profondamente lobate, a 3
o 5 segmenti con divisioni meno profonde, i fiori sono di color bianco o verde-giallastro,
organizzati in infiorescenze ombrelliformi che raggiungono 50 cm di diametro mentre
i frutti sono lunghi 10–14 mm e larghi 6–8 mm, obovati, bordati da peli irti. La fioritura ha luogo
da giugno ad agosto
Come riconoscerla
l'aspetto del tronco che è molto spesso e robusto,
simile a quello del carciofo, con striature rosso
scuro e contornato da peli irti
il colore delle foglie che, a differenza dell'angelica,
dell'Heracleum lanatum e della panace comune
(Heracleum sphondylium) sono di colore verde
chiaro brillante e tendente al giallo con le profonde
lobature e segmentazioni di cui si è parlato
l'altezza e la mole che sono molto superiori a
quelle delle altre due piante citate dalle quali va
distinta
l'aspetto ovoidale dei frutti e del loro involucro che,
nel momento della fioritura rimane attaccato alla
base dell'ombrella e tende ad appassirsi
il diametro e l'imponenza dell'ombrella che è la più
grande tra le ombrellifere
Pericolosità (uomo)
Cute e occhi: al tatto, in presenza o in seguito a
radiazione solare diretta o raggi U.V., provoca gravi
infiammazioni della pelle con estese lesioni bollose
che possono lasciare cicatrici permanenti. A volte può
essere necessario il ricovero in ospedale.
Piccole quantità di linfa negli occhi possono causare
cecità temporanea o anche permanente. Queste
reazioni sono dovute alla presenza, nelle foglie, nei
fiori, nei semi, nel tronco e nella radice di
derivati furocumarinici che sono in grado di penetrare
nel nucleo delle cellule epiteliali e legarsi al DNA
uccidendo le cellule.
In Germania, dove questa pianta costituisce una reale
emergenza, nel 2003 ne sono state riportate 16.000
vittime. In questo stesso paese vengono spesi
annualmente circa 44 milioni di euro per combattere
le Specie Aliene Invasive tra cui il Pànace di
Mantegazza.
Pericolosità (biodiversità)
Tende a formare facilmente popolamenti densi.
Grazie alle grandi foglie che generano una densa ombra,
causa il deperimento e la distruzione della vegetazione
indigena.
La radice a fittone, lunga fino a 60 cm, consente alla pianta
una crescita rapida e una grande capacità di rigenerazione.
I semi conservano la capacità di germogliare per circa 7-15
anni.
Giant Hogweed
Evitare:
Toccare la pianta senza proteggersi la pelle e gli occhi
Contenere:
Tagliare la radice in aprile o maggio
Le infiorescenze in luglio
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Ailanthus altissima
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Origine
È nativo della Cina nordoccidentale e centrale e
di Taiwan ed è naturalizzato in Italia, altri paesi
europei, negli Stati Uniti, in Australia e in Nuova
Zelanda.
Diversamente da altri membri del
genere Ailanthus, è infatti amante dei climi
temperati anziché di quelli tropicali.
L'albero cresce rapidamente ed è capace di
raggiungere altezze di 15 m in 25 anni; da
questa tendenza a diventare alto è derivato il
nome "albero del paradiso".
È poco longevo, raramente superando i 50 anni
di vita, sebbene la sua straordinaria capacità di
generare polloni consenta alla pianta di
replicare sé stessa per tempi assai più lunghi
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Distribuzione
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Riconoscimento
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Ambrosia artemisifolia
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Distribuzione
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Danni
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Solanun eleagnifolium
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Distribuzione
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Diffusione
 Naturale


Parti di radici
Semi (galleggiano sui corsi d’acqua)
 Pratiche agricole



Deiezioni animali
Acqua di irrigazione
Macchine agricole e di movimento terra
 Commercio


Non è usata per scopi ornamentali
Probabile introduzione con i mangimi animali
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Impatto
Sviluppa sostanze allopatiche (cotone)
Risulta tossica per gli animali
Infestante perenne (difficile da controllare)
 Rende difficile le lavorazioni del suolo
 Blocca i canali di irrigazione
Ospite secondario per:




Dorifora della patata
Nematodi (Globodera rostochiensis e G.pallida)
Lettuce chlorosis virus (trasmesso da Baemisia tabaci)
Potato virus Y (PVY)
Competizione con le colture
 Il suo ciclo vitale coincide con quello delle colture primaverili
(cotone, sorgo, media, mais, asparago, pomodoro, barbabietola,
patata) ma anche perenni (vite, pesco, olivo, agrumi).
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Eichornia crassipes
Origine
è una pianta acquatica (idrofita)
galleggiante, appartenente
alla famiglia delle Pontederiaceae, che
cresce sulla superficie di fiumi, canali e
laghi delle regioni tropicali. È originaria
del bacino dell'Amazzonia.
Costituisce la principale fonte di cibo
del lamantino amazzonico. Nelle zone in
cui è stata introdotta dall'uomo, a causa
del suo elevato tasso di crescita e
dell'assenza di erbivori, è
divenuta invasiva.
È stata inserita nell'elenco delle 100 tra le
specie aliene più dannose del mondo.
Riproduzione
Il giacinto d'acqua come tutte le eichhornie in estate
produce capsule (frutti secchi deiscenti) piene di piccoli semi
che germinano in acqua.
Inoltre, a parte la riproduzione sessuale, la pianta presenta un
altro potente meccanismo di moltiplicazione, quello
per stoloni fusti modificati che producono piante
geneticamente identiche alla pianta madre e che, essendo
fragili, sono facilmente spezzati facendo diventare autonome
le piccole piante galleggianti.
Per la bellezza dei fiori la pianta è stata dapprima importata
in Louisiana, negli Stati Uniti, nei parchi delle ville del Sud, da
dove si è diffusa nei fiumi e nei laghi, trovando perfette
condizioni riproduttive, e con la sua massiccia presenza nei
grandi fiumi ha contribuito a determinare la fine della
navigazione con battelli a vapore nel Mississippi, per i costi
dovuti ai tentativi di bonifica e dragaggio, è stata definita "the
million dollars weed", cioè l'erbaccia da un milione di dollari,
perché tanto costava annualmente il tentativo (fallito) di
eliminarla.
Distribuzione & habitat
In Italia, l’Eichhornia crassipes è presente in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Lazio, Campania, Sardegna e Sicilia.
È presente anche nel Gange e nel Mekong.
La sua invasività è dovuta al fatto che nei fiumi dove è stata immessa non esistono erbivori che
la mangino, ed inoltre mancano i parassiti (gli insetti) che ne limitavano la diffusione nei luoghi
di origine.
La pianta non ha malattie batteriche o da funghi, e questo aumenta la sua capacità di diffusione
Lotta
Il metodo di lotta più efficace contro il
giacinto d'acqua può essere la lotta
biologica:
con l'introduzione del
coleottero Neochetina eichhorniae o del
lepidottero Niphograpta albiguttalis, è
possibile debellare questa pianta
acquatica.
Non si conoscono però le implicazioni
della introduzione di nuove specie di
insetti in ambiente.
Myriophyllum aquaticum
Viene dal Rio delle
Amazzoni la pianta
che ha invaso il Po
Delle sette specie
che hanno
cambiato il fiume è
la più invasiva !
(La stampa,
31/07/2016)