colore luce - Università di Macerata

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IL COLORE
IL COLORE E’ VITA PIENA
Certamente si può vivere anche in bianco nero, ma è tutta un’altra cosa.
Per questo motivo il colore ha assunto nel corso dei secoli valenza di ogni tipo
(religioso, politico, sociale, psicologico, estetico…..) ed è per questo che gli artisti lo
hanno sempre usato
SEMANTICITA’ DEL COLORE
• Il colore deriva dalla scomposizione della luce
• Dipende dal mezzo che trasmette la luce (aria, acqua,
vetro…)
• Dalla superficie dell’oggetto (materia)
• Dalle dimensioni
• Dall’ambiente circostante
• Dal nostro sistema percettivo
• Fino al Romanticismo il colore è subordinato al
disegno (elemento nobile e primario del fare artistico)
• Platone aveva detto che il colore è vanità
• Aristotele aveva ribadito che il disegno è sostanza
immutabile e vera, mentre il colore è accidente
fenomenico e ingannevole
• Con l’Impressionismo inizia il percorso di emancipazione
del colore
• L’arte moderna nasce nel segno del colore
NELL’ANTICHITA’ il mondo artificiale era poco colorato e
a costi altissimi
CON LA MODERNITA’ l’industria chimica ha permesso di
colorare il mondo artificiale a basso costo
Noi vediamo il colore rosso del pomodoro perché
la sua superficie assorbe tutte le frequenze
luminose e ne riflette solo la frequenza del rosso
che arriva alla nostra retina.
Notare il paradosso: l’occhio vede anche le più
piccole sfumature di colore ma il linguaggio
verbale ha poche parole per definirli (rosso, giallo,
azzurro..) e deve ricorrere ad aggettivi che sono
soggettivi.
Ecco perché sono stati sviluppati complessi
sistemi alfanumerici per definire con esattezza i
colori. Ma non sono di facile uso.
La percezione dei colori è complicata da alcuni fattori che la influenzano o la modificano.
- dal colore che lo circonda (problema molto sentito nella moda)
- dalla luce (e ombra) che lo colpisce (problema molto sentito nei musei)
- dall’atmosfera
- dai colori riflessi dall’ambiente (problema molto sentito nei musei)
- dall’impasto di cui è costituito (problema molto sentito nei secoli passati)
- dalla superficie su cui è steso (liscia o ruvida)
- dalle dimensioni della superficie colorata
POSSIAMO UTILIZZARE IL COLORE-LUCE E IL COLORE-MATERIA.
Ci soffermeremo solo sul colore materia cioè sulla cosiddetta SINTESINSOTTRATTIVA
COLORE
SINTESI ADDITIVA
(COLORI-LUCE)
SINTESI SOTRATTIVA
(COLORI-PIGMENTO)
primari:
blu-viola
verde
rosso
primari:
giallo cadmio chiaro
magenta
blu ciano
COME SONO FATTI I COLORI:
- IN ANTICO:
- minerali ridotti in polvere (carbone,
malachite, lapislazzulo..) unita poi ad un
legante (tuorlo d’uovo, latte di fico, olio di
lino…)
- liquidi organici (nero di seppia,
porpora, cocciniglia) usati
prevalentemente per i tessuti
- vegetali ridotti in polvere o che
producevano sostanze in polvere
(zafferano, ginestra..)
- OGGI:
- ottenuti da resine acriliche, un acido
organico insaturo ottenuto dagli
idrocarburi
QUANTI SONO ?: tanti,
probabilmente infiniti, ma si
possono ottenere tutti a partire da
tre colori detti PRIMARI:
1) GIALLO CADMIO
2) MAGENTA
3) BLU CIANO
CERCHIO CROMATCO DI
ITTEN
Tre primari nel triangolo
centrale
Tre secondari nella corona
interna mescolando a due a
due i primari
Sei terziari nella corna
esterna mescolando un
primario con il secondario
che lo segue o lo precede
(più i tre primari e i tre
secondari)
POI OGNUNO SI PUO’
MESCOLARE CON IL
BIANCO O CON IL NERO
LE VARIANTI DEL COLORE
TINTA
(massima saturazione)
SCALA DI SATURAZIONE
(toni)
SCALA DI CHIAREZZA
(luminosità)
TINTA: i dodici colori
puri del cerchio
disposti sull’equatore.
E’ la cromaticità
SATURAZIONE:
andando verso il centro
mescoliamo ogni colore
con parti crescenti del
colore opposto con il
grigio al centro.
COLORI CALDI/FREDDI
a destra
colori caldi (dal giallo al rosso-viola)
a sinistra
colori freddi (dal viola al giallo-verde)
CHIAREZZA:
andando verso l’alto
mescoliamo ad ogni
colore parti crescenti
di bianco, mentre
verso il basso parti
crescenti di nero. E’ il
tono
COLORI COMPLEMENTARI ad ogni primario corrisponde sul
lato opposto un secondario (ottenuto dalla combinazione degli altri
due primari) che non contiene il primo
LE COPPIE SONO: C1 - giallo / viola (blu+rosso)
C2 -rosso / verde (blu+giallo)
C3 - blu / arancione (giallo+rosso)
LA SFERA CROMATICA
complementari “contrastano” violentemente tra loro
RELAZIONI
TRA COLORI
CONTRASTO
CROMATICO
ARMONIA
CROMATICA
tra colori puri
schemi di Itten a 3 e 4 colori
di chiaro e scuro
il continuum cromatico
di caldo e freddo
di complementari
di simultaneità
di qualità
di quantità
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1) Contrasto tra colori puri
In particolare
l’accostamento dei tre
primari è il culmine di
questo contrasto (il più
vivace, energico,
“chiassoso” Ulteriormente
accresciuto con linee nere come nelle vetrate
medievali - che inibiscono
la capacità di irradiazione
(si possono usare anche le
linee bianche).
NON A CASO TECNICA
USATA DAGLI
ESPRESSIONISTI
3) Contrasto di caldi
e freddi
Il rosso-arancio (rosso di
Saturno), ritenuto il colore più
caldo, e il verde-blu (ossido di
manganese), ritenuto il più
freddo, costituiscono la massima
polarità del contrasto freddocaldo
ANCHE QUI CONTA IL
CONTESTO Lo stesso
colore appare più freddo
se circondato da un colore
caldo
e viceversa più caldo se
circondato da un colore
freddo
H. Matisse, La musica, 1910
2) Contrasto di chiari - scuri
NATURALMENTE OCCORRE
TENER CONTO DEL
CONTESTO
Lo stesso colore appare più
chiaro se circondato da un
colore molto scuro
e viceversa più scuro se
circondato da un colore
molto chiaro
Il più energico e violento
contrasto è quello tra bianco
e nero che assumono il
massimo rilievo percettivo
4) Contrasto di complementari
giallo-viola
rosso-verde
ciano-arancio
Il contrasto di complementarietà è
rafforzato dal sommarsi di altri
contrasti: chiaro-scuro (giallo e
viola) e caldo-freddo (blu e
arancio)
5) Contrasto di simultaneità
6) Contrasto di qualità
Fissare la stella rossa e poi spostare lo sguardo in
basso: comparirà la stella verde nel cerchio rosso.
Il nostro sistema percettivo “cerca” istintivamente il
colore complementare per ottenere un equilibrio
compositivo
INDUZIONE CROMATICA
SI INTENDE IL RAPPORTO CHE SI
CREA TRA COLORI DI DIVERSA
LUMINOSITA’ Un colore appare più
luminoso se inserito in un contesto
scuro e viceversa più scuro se inserito
in un contesto luminoso
Questa scoperta ha portato per esempio al colore
verde dei camici dei chirurghi
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7 ) Contrasto di quantità
GRADO DI
LUMINOSITA’
giallo
arancione
rosso e verde
blu
viola
=
=
=
=
=
9
8
6
4
3
SI BASA SUI
RAPPORTI CHE
INTECORRONO TRA
SUPERFICI
CROMATICHE DI
DIFFERENTE
ESTENSIONE E
LUMINOSITA’
Alcuni colori sono più
luminosi di altri. Per
equilibrare una parte di
giallo occorrono tre parti
di viola.
M. Ernst, Configurazione, 1974
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Armonia cromatica: schemi di Itten
a tre e quattro colori
Armonia cromatica: il
continuum cromatico
ARMONIA significa
equilibrio, simmetria di
forze
La percezione dell’armonia
cromatica non è
soggettiva, ma sottostà a
precise leggi fisiche e
percettive
Per Itten deriva:sia
dall’interazione di colori
dello stesso tono
chiaroscurale, dello stesso
grado di calore o della
stessa qualità cromatica,
sia dall’interazione di
colori opposti
(complementari)
Augusto Garau (1999) ha considerato le
mescolanze terziarie (usate soprattutto
nel passato) realizzando il “disco del
continuum cromatico”
Il continuum non si verifica nel caso di
una giustapposizione tra due colori puri,
ma quando un colore puro si unisce a una
mescolanza che lo contiene, o quando
due mescolanze si giustappongono fra
loro
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I colori sembrano avanzare o arretrare a seconda del loro cromatismo e del rapporto con altri colori
RELAZIONI
TRA COLORI
CINEMATISMO
CROMATICO
caldi freddi
puro non puro
chiaro scuro
in rapporto allo sfondo
gradazioni
PESO
CROMATICO
chiaro scuro
TRASPARENZE
In genere i freddi sembrano arretrare, i caldi avanzare
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L’effetto si complica se consideriamo il rapporto con lo sfondo:
Il giallo sul bianco
arretra, sul nero avanza
Il blu sul bianco avanza,
sul nero arretra
L’effetto si complica ancora se consideriamo la purezza e la luminosità
Il blu ciano puro (freddo)
accostato a colori caldi
impuri, offuscati, (tipo
l’ocra) sembra avanzare
I colori puri
(saturi)tendono ad
avanzare se confrontati
con colori meno saturi,
cioè con un grado
inferiore di luminosità
Valore simbolico del colore
Valore espressivo del colore
il giallo ricorda l’oro,
metallo prezioso e
incorruttibile, il rosso
ricorda l’abito
dell’imperatore, il blu
ricorda la volta celeste
(simboli delle virtù della
Vergine: senza peccato
originale, regina, prescelta
da Dio)
giallo della tovaglia,
del liquido contenuto
nel bicchiere e della
confezione evoca
sensazioni di “calore
domestico”, di “cose
naturali” come il sole e
il grano
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LUCE OMBRA
Abbiamo già detto che è la luce a rivelare la realtà: percepire i colori, valutare le
distanze e percepire i volumi.
Questa ultima possibilità è data dalla opacità degli oggetti (in genere) che non fa
passare la luce creando ombre.
Innanzitutto la LUCE può essere NATURALE (quella del sole, posto per
convenzione all’infinito) e ARTIFICIALE (prodotta da fonti luminose poste distanza
finita dall’oggetto – lampade, candele, fuoco…)
Propria: - quella che il corpo proietta su se stesso
- fornisce indicazioni sul volume dei corpi
- fornisce informazioni sulla superficie degli oggetti
OMBRA
Portata:
- quella che il corpo proietta sull’ambiente circostante
- fornisce indicazioni sullo spazio e sugli oggetti circostanti
L’ombra portata da una luce artificiale è stata ampiamente
sfruttata nel cinema horror perché, opportunamente
collocata (vicina all’oggetto o con l’oggetto distante dalla
parete) ingigantisce l’oggetto facendolo apparire
minaccioso
Fondamentale è poi la COLLOCAZIONE DELLA FONTE LUMINOSA rispetto all’oggetto
3 - LUCE RADENTE
2 - LUCE LATERALE
1 - LUCE DIFFUSA
1 – generata dalla luce
naturale o con filtri se
artificiale, ombre sfumate
e rilievo poco marcato
2 – da risalto agli oggetti
con evidenti ombre sulla
parte opposta
3 – ombre allungate,
risalto alle asperità della
superficie
4 – il volume si
appiattisce
5 – si vedono i profili
dell’oggetto
4 - LUCE FRONTALE
5 - CONTROLUCE
Anche la luce (e l’ombra) ha VALORE SIMBOLICO
Duomo di Milano
Caravaggio
Munch, Pubertà
Palazzo ducale di Urbino, cortile
Espressione della luce divina
(Cristo, luce dl mondo che ha
vinto le tenebre del male) nelle
cattedrali gotiche.
Simbolo della ragione che
conosce il mondo nel
Rinascimento; del dramma e
del mistero nel Seicento
Simbolo del male che incombe
sull’uomo tra fine Ottocento e
inizio del Novecento come
ombra minacciosa alle spalle
della ragazza dipinta da
Munch
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