Ippologia, Anno 14, n. 1, Marzo 2003 51 BETA 1,3 D GLUCAN MODULATORE DEL SISTEMA IMMUNITARIO BETA 1,3 D GLUCAN AS IMMUNOMODULATOR LUIGI LEONE Med Vet, Via Felice Cavallotti, 23, 26845 Codogno (LO), Italia Riassunto Gli immunomodulatori sono sostanze di natura ed origine diversa che, utilizzate in animali immunodepressi, sono in grado di modificare la risposta immunitaria e conferire un’aumentata resistenza contro agenti infettivi, cellule neoplastiche e parassiti. Se nel passato già si riteneva che i macrofagi, passando da uno stato quiescente ad uno stato di attivazione, subissero modificazioni morfo-funzionali, poco si conosceva degli aspetti quali-quantitativi della risposta immunitaria indotta. Studi più dettagliati hanno indicato che la risposta dei macrofagi evocata da sostanze immunostimolanti può essere diversa sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo in relazione al tipo di sostanza impiegata. Gli immunomodulatori di natura batterica (lisati batterici) e non, sembrano comunque agire con le stesse modalità. Essi vengono fagocitati o endocitati abbastanza rapidamente dai macrofagi al cui interno stimolano un segnale di trasduzione (grazie al coinvolgimento dello ione Ca++ e della proteina kinasi C) che porta all’attivazione di alcuni geni deputati alla sintesi di sostanze (citokine) che vengono poi rilasciate in circolo (Fig. 1). Summary Derived from a variety of sources, immunomodulators are designed to change the immune system response of animals suffering from immunodeficiency, especially in terms of resistance to infections, tumours and parasites. Although it has long been known that in their transition from the dormant to the activated state, macrophages underwent morpho-functional changes, their impact on immune system response, in qualitative and quantitative terms, has only recently come to light. More in-depth studies suggest that macrophages respond differently, in qualitative and quantitative terms, in function of the type of immunostimulant used. Bacterial (bacterial lisates) as well as non-bacterial immunomodulators seem to act in the same manner, that is to say, they are phagocited or endocited quite rapidly by the macrophages in which they stimulate a transduction signal (thanks to the involvement of the Ca++ ion and the C kinase protein) that activates certain genes that synthesise substances (cytokines) that are then released into circulation. INTRODUZIONE Beta glucan è una molecola costituita da un complesso polisaccaridico o da biopolimeri di glucosio. Viene estratta da differenti fonti (lieviti, batteri, funghi e cereali) e, in base all’origine di estrazione, si presenta con struttura chimica diversa e specifica (le molecole di glucosio sono legate insieme in modi differenti, Tab. 1) che determina per la molecola proprietà fisico-chimiche peculiari. Beta 1,3 D glucan estratto da batteri e alghe è di tipo lineare, mentre quello estratto da lieviti è di tipo ramificato con legami beta D 1,6 e 1,3. Ed è proprio questo tipo di conformazione a conferire alla molecola proprietà di legame e di stimolazione dei macrofagi. Da ricerche condotte in passato è stato scientificamente dimostrato che beta 1,3 D glucan estratto da lieviti è il più efficace tra i vari tipi di beta glu- Tabella 1 Struttura chimica di Beta Glucan Tipo Beta Glucan Descrizione Batteri Beta 1,3 D-glucan lineare Funghi Beta 1,3 D-glucan a catena ramificata corta Lievito Beta 1,3 D-glucan a catena ramificata lunga Cereali Beta 1,4 / 1,3 D-glucan lineare 52 Beta 1,3 D glucan modulatore del sistema immunitario FIGURA 1 - Citokine rilasciate dal macrofago. FIGURA 3 - Risposta immunitaria dei macrofagi. FIGURA 2 - Componenti di Beta Glucan estratto dai lieviti. can nella stimolazione del sistema immunitario (Abel e Czop, 1990) (Adachi et al., 1990). In seguito al processo di estrazione di beta 1,3 D glucan da lieviti, questo può essere ulteriormente diviso nei vari componenti, ciascuno dei quali si differenzia per affinità di legame con i recettori presenti sulla superficie cellulare dei macrofagi (Fig. 2). Queste diverse affinità di legame con i recettori dei macrofagi sono responsabili della risposta immunitaria. BETA 1,3 D GLUCAN I macrofagi sono cellule ubiquitarie di derivazione midollare (midollo osseo) che dopo una breve permanenza in circolo (monociti) migrano nei tessuti differenziandosi ed assumendo ciascuno funzioni diverse in relazione al tessuto di localizzazione. La funzione principale dei macrofagi, nelle prime fasi della risposta immunitaria (fase aspecifica), è quella di reperire e distruggere (fagocitosi professionista) agenti estranei di natura diversa (batteri, funghi, virus), innescare successivamente (fase specifica) una risposta più mirata grazie alla propria funzione di presentazione dell’antigene (stimolazione della produzione di anticorpi da parte dei linfociti) e riconoscere e fagocitare (fagocitosi immune) elementi “opsonizzati” (elementi estranei che portano sulla superficie “segnali” di riconoscimento, come ad esempio uno dei fattori attivati della cascata del complemento, c3b, oppure anticorpi) (Fig. 3). I macrofagi “attivati” sintetizzano e rilasciano sostanze presenti al loro interno (Lew et al., 1987) (Tabb. 2 e 3). L’azione svolta dal beta 1,3 D glucan è quella di attivare il recettore CR3 (Ross et al., 1987) presente sui macrofagi, neutrofili, cellule NK (natural killer) ed in minor misura sulle cellule B e T (Ross e Vetvicka, 1996), (Di Renzo et al., 1991). L’importanza e la caratteristica di questo recettore è la sua versatilità funzionale, dal momento che funziona sia come molecola di adesione sia come molecola in grado di mediare il riconoscimento di ligandi diversi, ICAM-1 (Molecola di Adesione Intercellulare), e fissare la frazione del complemento (ic3b) (Vetvicka et al., 1996), (Xia et al., 1996). In passato la funzione principale attribuita al recettore CR3 era quella di essere in grado di fissare il complemento (Todd III, 1996) e specificamente la frazione iC3b del C3. Successive indagini hanno dimostrato che il recettore CR3 è coinvolto nella aggregazione omotipica dei PMN (polimorfonucleati), nei fenomeni di adesione cellulare delle cellule endoteliali attivate (via ICAM-1) e in quei fenomeni di adesione che coinvolgono altre sostanze come il fibrinogeno e il fattore X. Studi hanno dimostrato che alcune delle funzioni di adesione del recettore CR3 sono da attribuire ad un dominio denominato “I”, presente nella subunità CD11b (αm) (Diamond et al., 1993). In aggiunta al dominio “I” (responsabile per il riconoscimento di iC3b, ICAM-1 e il fibrinogeno), il recettore CR3 possiede un dominio “lectin-simile” capace di legare complessi molecolari costituiti da polisaccaridi come beta 1,3 D glucan. A tal proposito le più recenti acquisizioni in materia di recettori per beta glucan, dimostrerebbero l’esistenza di un altro recettore specifico per beta 1,3 D glucan: Dectin1 presente in numero rilevante sulla superficie dei macrofagi e di altre cellule della serie bianca in grado di ricono- Ippologia, Anno 14, n. 1, Marzo 2003 Tabella 2 Le monochine più importanti secrete dai macrofagi in risposta ad uno stimolo includono: IL-1, IL-6, IL-8, IL-12 e TNF-Alfa. In particolare TNF-Alfa è induttore della risposta immunitaria locale che aiuta a contenere le infezioni IL MACROFAGO INGERISCE E DEGRADA BETA 1,3 D GLUCAN (LPS) ED È STIMOLATO A SECERNERE MONOCHINE IL-1 IL-8 TNF-ALFA IL-6 IL-12 Fattore chemiotattico per i leucociti Aumenta l’ingresso delle cellule effettrici Attiva l’endotelio ed aumenta la permeabilità vascolare provocando un aumento di IgG, complemento e cellule ed aumentando il drenaggio di fluido verso i linfonodi Attivazione dei linfociti Aumenta la produzione di anticorpi Effetti locali Attiva l’endotelio vascolare Attiva i linfociti Distruzione locale del tessuto Aumenta l’ingresso di cellule effettrici Tabella 3 Attività delle IL-1 e IL-6 IL-1 / IL-6 FEGATO MIDOLLO OSSEO, ENDOTELIO IPOTALAMO TESSUTO ADIPOSO, MUSCOLO Mobilizzazione di proteine ed energia per permettere un aumento della temperatura corprorea LINFOCITI B LINFOCITI T Proteine di fase acuta (proteina C reattiva, proteina legante il mannoso) Mobilizzazione dei neutrofili Aumento della temperatura corporea Aumentata attivazione Attivazione del complemento Opsonizzazione Fagocitosi Diminuzione replicazione batterica e virale Aumentata processazione dell’antigene Aumentata risposta immunitaria specifica 53 vello immunitario nei puledri nati da fattrici immunostimolate con beta 1,3 D glucan. In uno studio effettuato su fattrici a cui è stato somministrato beta 1,3 D glucan a circa un mese e mezzo dalla data prevista del parto, è stato osservato nel colostro un elevato contenuto di IgG e IgG (T). Il livello di immunità nei puledri nati da fattrici immunostimolate risultava più alto rispetto al gruppo di controllo (Krakowski et al., 1998). L’uso di beta 1,3 D glucan ha trovato largo impiego nelle terapie antitumorali in campo umano grazie alla capacità di attivare il recettore CR3 che consente di indurre una citotossicità di cellule tumorali rivestite da iC3b (di solito resistenti all’azione delle NK) (Ross e Ve t v i c k a , 1993). Un effetto secondario, con particolare attenzione rivolta al cavallo, del beta 1,3 D glucan è l’azione dell’ossido di azoto prodotto dai macrofagi la cui sintesi e rilascio aumentano quando passano dalla fase quiescente a quella attiva. L’importanza di questa molecola è testimoniata dai numerosi studi e ricerche condotte in merito e soprattutto dall’utilizzo sia sperimentale che terapeutico fatto in campo umano, in particolare in patologie in cui sia presente l’ipertensione polmonare (probabile causa della comparsa di EIPH, nel cavallo). Come detto precedentemente, l’attivazione dei macrofagi comporta un aumento dell’attività di sintesi e rilascio delle citokine (TNF alfa, Interleukina 1 ed altre) che inducono un aumento della sintesi dell’enzima Ossido di Azoto Sintetasi nella sua forma indotta (iNOS) (Gaston et al., 1994) (Knowles et al., 1990). L’importanza dell’azione svolta dall’ossido di azoto (NO) è da attribuire alla sua capacità, a livello polmonare, di regolare il tono vascolare inducendo vasodilatazione, di favorire la trasmissione degli stimoli nervosi e modulare i fenomeni infiammatori e le difese immunitarie (Gaston et al., 1994). L’ossido di azoto comportandosi sia come messaggero intracellulare che extracellulare interviene nel rilassamento della muscolatura liscia a livello di tessuti vascolari e non, inibisce l’aggregazione piastrinica e la chemotassi dei leucociti polimorfonucleati (Ignarro et al. , 1991) (Schmidt et al., 1993). scere sia ligandi endogeni che esogeni. (Brown e Gordon, 2001), (Brown et al., 2002), (Taylor et al., 2002). Parole chiave MECCANISMO DI AZIONE Beta 1,3 D glucan, immunomodulatori, sistema immuni tario, macrofagi. In seguito all’interazione beta 1,3 D glucan e recettore, un segnale di trasduzione (aumento dell’ingresso di ioni Ca++ all’interno della cellula) determina l’attivazione di geni che codificano per la sintesi delle citokine (Mork et al., 1998): TNF alfa (fattore di necrosi tumorale) INTERLEUKINA-1 INTERLEUKINA-6 INTERLEUKINA-8 INTERLEUKINA-12 DISCUSSIONE E CONCLUSIONI L’utilizzo di beta 1,3 D glucan in qualità di immunomodulatore non-specifico ha evidenziato un aumento del li- Key words Beta 1,3 D glucan, immunomodulators, immune system, macrophages. Bibliografia Abel, G. & Czop, J.K. (1990) Activation of Human Monocyte GM-CSF and TNF-alpha. Production by Particulate Yeast Glucan. International Congress for Infectious Diseases, Montreal, Canada (abstract). Adachi Y., Ohno N., Ohsawa M., Oikawa S., Yacomae T. (1990) Macrophage activation in vitro by chemically cross-linked (1-3)-beta-D-glucans. Chem Pharm Bull (Tokyo), 38:988-992. 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