IC Masaccio 2012 – 2013 Progetto Emoticon: Geometria – Costruibilità dei triangoli Classe prima media, mese di dicembre. Avevamo già trattato il problema della costruibilità dei triangoli. Avevano scritto sul quaderno delle spiegazioni la nota regola: “In un qualunque triangolo ogni lato deve essere minore della somma degli altri due”. Per casa avevo assegnato un esercizio del libro di testo che chiedeva di costruire tutti i triangoli possibili dando quattro misure di possibili lati. Il compito poteva essere eseguito con il disegno o con diversi materiali. Questo l’elaborato di un ragazzo di livello molto alto: Evidentemente le misure 8; 6; 2 non vanno bene. Infatti 8 = 6 + 2 e il triangolo relativo è “piatto” o “degenere”. Per esperienza tuttavia ho posto in discussione questa terna alla classe facendo cenno ai pochi che sembravano aver compreso completamente la cosa di attendere. Un alunno è venuto alla lavagna e ha disegnato disinvoltamente un triangolo rettangolo con le misure 8; 6; 2. Questa proposta ha sollevato obiezioni da molti e quindi è stato bollato con il termine “imbroglio”: Ho invitato tutti i ragazzi a dare una descrizione di questo triangolo in qualche modo “sbagliato”, ottenendo molte descrizioni diverse: Il triangolo non è normale Il triangolo è ridotto a un segmento Il triangolo è piatto Il triangolo è schiacciato Il triangolo non torna Il triangolo non può essere perché 6 + 2 = 8 Il triangolo è smontato Il triangolo non è giusto Successivamente una alunna si è cimentata con questa terna e correttamente ha disegnato il triangolo “piatto”. Come si vede bene nella foto: A questo punto pensavo che ormai l’argomento fosse sviscerato e acquisito da tutti. Mi apprestavo ad “andare avanti” quando un alunno (livello medio) ha chiesto di venire alla lavagna per “rimediare”. “Basta alzare il punto C e congiungerlo con A e B” ha affermato. Gli ho fornito il compasso da lavagna e l’ho invitato a eseguire l’operazione: La figura nella seguente foto mostra chiaramente che l’operazione è impossibile: Ma l’alunno non è parso convinto. Ha affermato che alzando molto il punto C non era più possibile che i lati rimanessero di 6 e di 2, ma sarebbe bastato alzare il punto C di poco [i punti “infinitamente vicini” della geometria italiana di inizio ‘900] per ottenere il risultato voluto. Ho chiesto alla classe di votare la proposta [geometricamente errata]. Incredibilmente più della metà della classe era d’accordo! Conclusioni: 1. Solo con dei materiali [indeformabili] ci si può accorgere di certe cose. Il disegno sia pure con riga e compasso non è sufficiente. 2. Abbiamo sempre fretta di andare avanti con il programma. Non teniamo in sufficiente considerazione i tempi lunghi dell’apprendimento. 3. Confondiamo il sapere con il saper fare dei nostri alunni [salvo poi restarci male quando ottengono risultati scarsi nelle prove Invalsi]. 4. Tendiamo a sottovalutare la difficoltà delle procedure e delle proprietà matematiche. Per noi sono ovvie ed acquisite da una vita. Gli allievi non vivono dentro la nostra testa. Dicembre 2012 Fabio Brunelli