il gesto motorio qualità fisiche

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IL GESTO MOTORIO
Ogni movimento viene realizzato con l’uso di particolari potenzialità esistenti in ciascun uomo.
Tutti gli esseri umani dispongono di possibilità motorie espresse con movimenti che si
differenziano per una serie di caratteristiche sia qualitative che quantitative.
Il raggiungimento di una buona espressione motoria, di un buon gesto sportivo, è però
condizionato anche da una necessaria fusione fra queste capacità fisiche e le qualità psichiche
esistenti in ogni caso nell’uomo.
LE QUALITÀ F ISICHE E LE ABILITÀ MOTORIE
Nel processo di apprendimento del gesto motorio concorrono due aspetti fondamentali:
•
•
sviluppo delle qualità fisiche
preparazione fisica
•
•
apprendimento del movimento
preparazione tecnica.
Importante è conoscere e distinguere:
•
•
qualità fisiche o capacità condizionali
abilità motorie o capacità coordinative o destrezza.
Fra le qualità fisiche consideriamo:
•
•
•
la resistenza
la forza
la velocità
•
la mobilità articolare ed elasticità muscolare
Fra le abilità motorie:
•
•
la capacità di coordinazione
la capacità di equilibrio
•
•
la capacità di ritmo
la capacità di reazione
•
•
la capacità di differenziazione
la capacità di orientamento spaziale.
QUALITÀ FISICHE
LA RESISTENZA
La Resistenza è la capacità dell’organismo di eseguire un lavoro che si protrae nel tempo,
ovvero la facoltà di resistere alla fatica in un attività motoria prolungata.
La possiamo distinguere in: resistenza generale e resistenza specifica. La prima fornisce la
possibilità di prolungare un lavoro muscolare di moderata intensità. La seconda permette di
sostenere un lavoro più intenso mantenendo costante il rendimento.
In entrambi i casi la possibilità di mantenere nel tempo la capacità di lavoro è condizionata
dalla fatica che impedisce la prosecuzione del lavoro stesso. La fatica è rappresentata
dall’accumulo di acido lattico nei muscoli e nel sangue. Un lavoro moderato determina un
aumento modesto dell’acido lattico che il normale rifornimento di ossigeno da parte
dell’organismo è sufficiente ad eliminare.
Un lavoro intenso, invece, determina una rapida concentrazione di acido lattico tanto che il
rifornimento di ossigeno è insufficiente, per cui compare la fatica. L’incremento della resistenza
interessa, in correlazione con l’apparato cardio-circolatorio-respiratorio, tutti i distretti
muscolari che devono essere in condizione di sopportare carichi di lavoro nel tempo.
LA FORZA
La Forza è la capacità del muscolo di sviluppare una massima tensione quando viene eccitato
da uno stimolo.
Distinguiamo tre tipi di forza:
•
Massimale, forza che il sistema neuromuscolare è in grado
di esprimere con una contrazione volontaria (es.
sollevamento pesi, ginnastica, lotta ecc.).
•
Veloce, capacità del sistema neuromuscolare si superare
delle resistenze con una elevata rapidità di contrazione
(sprint, lanci ecc.).
•
Resistente, capacità del sistema muscolare e degli
apparati cardiocircolatorio e respiratorio di sostenere un
lavoro che si protrae nel tempo. Questa forma della forza è
quella che interessa direttamente lo sciatore di fondo.
LA VELOCITA'
La Velocità è la capacità di effettuare degli atti motori in un tempo minimo, a condizione che la
durata dell’azione non oltrepassi certi limiti. Non si deve cioè produrre affaticamento, poiché
questo causa un rallentamento del gesto. Essa è frutto di questi fattori:
•
tempo di reazione
•
•
velocità di base della singola persona
ampiezza e frequenza dei singoli movimenti.
LA MOBILITA' ARTICOLARE E L'ELASTICITÀ' MUSCOLARE
La prima è la capacità, da parte di un segmento osseo, di effettuare la massima escursione
concessagli dall’articolazione nella quale si trova inserito.
La seconda è la capacità di un muscolo di raggiungere la lunghezza ottimale consentita dalla
massima escursione, in modo da esprimere pienamente le sue possibilità di forza. Queste due
qualità sono strettamente dipendenti fra loro, determinano la più ampia esecuzione del gesto
motorio e sono fondamentali per la corretta ed economica esecuzione dei movimenti. Un
insufficiente sviluppo incide negativamente: sull’apprendimento delle azioni motorie, sul tempo
di assimilazione e perfezionamento delle stesse, facilita il verificarsi di infortuni e limita
l’utilizzazione delle altre qualità fisiche. L’ampiezza del movimento ne viene limitata
notevolmente e di conseguenza anche la velocità di movimento; aumenta invece il dispendio
energetico e si anticipa l’affaticamento.
I fattori limitanti consistono nella estensibilità dei tendini, dei legamenti e dei muscoli.
ABILITÀ MOTORIE
Sono quelle capacità di dosare gli impegni muscolari in rapporto al compito da svolgere e
attraverso una opportuna distribuzione degli impegni, sulla base delle qualità fisiche
precedentemente descritte. Tali abilità sono numerose ed è difficile distinguerle una dall’altra
quando si riproducono nella realizzazione di un’azione motoria e spesso sono una dipendenza
diretta di aspetti psichici. Il loro sviluppo è il presupposto fondamentale per una adeguata
costruzione tecnica che non sia rigida e schematica. La formazione delle abilità motorie
contribuisce a sviluppare le capacità coordinative e la destrezza. Le capacità coordinative sono
molto importanti per l’apprendimento dello sci di fondo in quanto, come per tutti gli altri sport
di resistenza, le abilità specifiche sono dei mezzi di allenamento necessari per lo sviluppo delle
capacità di resistenza, e poiché questi movimenti quasi esclusivamente ciclici vengono ripetuti
molto spesso, si corre il pericolo di rendere stabile una tecnica difettosa, che in seguito non
potrà più essere corretta o, se verrà corretta, lo sarà solo con grande dispendio di tempo.
Le abilità motorie sono tante quante se ne apprendono e possiamo individuarle per lo sciatore
di fondo in:
Capacità di coordinazione
E' la particolare caratteristic a del sistema nervoso centrale di comporre un atto motorio
finalizzato più o meno complesso, risultante da un insieme di singoli movimenti controllati in
intensità, successione e direzione. Essa è frutto di tre diverse caratteristiche: La conoscenza
delle posizioni dei segmenti corporei rispetto allo spazio che ci circonda, durante le successive
fasi di esecuzione di un movimento.
•
La capacità di inserire lo stimolo nervoso e quindi l’intervento muscolare alla giusta
intensità e con l’esatta successione nel tempo.
•
L’intelligenza di comprendere la dinamica del movimento e di realizzarla nella maniera
esatta nel tempo più breve.
•
Normalmente un gesto si apprende provandolo più volte e correggendo via via gli errori
commessi durante le varie ripetizioni. L’individuo più dotato di intelligenza motoria
arriverà alla corretta esecuzione del gesto in minor tempo e con minor numero di prove.
Essa è una dote innata, ma comunque con un allenamento ben programmato in
quantità e qualità è sempre soddisfacentemente incrementabile.
Capacità di equilibrio.
Con questo termine si intende la capacità di tenere tutto il corpo in condizione di equilibrio
(equilibrio statico) oppure di conservare questo stato durante e dopo azioni di movimento,
oppure di ripristinare questo stato di equilibrio (equilibrio dinamico). Il grado di espressione di
questo equilibrio è determinato sostanzialmente dalle dimensioni della superficie d’appoggio.
Nel conservare una posizione, il corpo non resta assolutamente immobile, ma oscilla per tutto
il tempo in cui essa dura.
•
Il soggetto perde, per così dire, l’equilibrio per un momento e lo ristabilisce
immediatamente. Il ripristino delle condizioni di equilibrio dopo movimenti rotatori del
corpo mette a dura prova questa capacità ponendole condizioni particolarmente difficili.
Quanto più perfezionata è la funzione dell’equilibrio in un soggetto, tanto più
rapidamente egli può ristabilirla.
•
La forma statica e quella dinamica dell’equilibrio sono due aspetti di questa capacità che
vanno però visti come un tutto unitario.
•
Possiede un buon equilibrio non tanto chi non lo perde mai, ma chi può ristabilirlo
velocemente.
Il mantenimento dell’equilibrio, è facilitato da una esecuzione tecnicamente esatta del
movimento.
Capacità di ritmo
È la capacità di comprendere il mutamento dinamico caratteristico di un movimento e di
realizzarlo. Le componenti di questa capacità sono la rappresentazione e la percezione di un
determinato ritmo di movimento, la comprensione e la riproduzione motoria di ritmi musicali e
la rielaborazione di informazioni acustiche, visive e cinestetiche.
Capacità di reazione
Con questo termine si intende la capacità di avviare rapidamente azioni motorie finalizzate in
reazione ad un determinato segnale. Può trattarsi di un segnale precedentemente atteso e di
un segnale noto non atteso. L’azione motoria può essere un’azione prestabilita oppure
un’azione da selezionare fra molte possibilità. Le azioni di risposta si effettuano sulla base di
programmi di azione dati, in risposta appunto a segnali adeguati oppure a combinazioni di
segnali. Nel nostro caso per segnali o combinazioni di segnali si devono intendere
prevalentemente i movimenti degli attrezzi e le modificazioni ambientali. Domina sempre
l’assimilazione e la rielaborazione degli stimoli visivi.
Capacità di differenziazione
È la capacità di raggiungere una elevata precisione ed economia dei singoli movimenti, sia in
fasi del movimento che nel movimento nella sua globalità. Ne è presupposto la precisa
differenziazione delle perc ezioni di forza, tempo e spazio nell’esecuzione del movimento con
riferimento alle migliori soluzioni motorie. Riportata nell’ambito dello sci si può definire anche
come "senso della neve come sincronizzazione motoria fine del movimento del piede, della
mano, della testa e pure come capacità di rilassamento muscolare.
Capacità di orientamento spaziale
Con questo termine si intende la capacità di modificare la posizione ed il movimento del corpo
nello spazio e nel tempo in riferimento ad un campo d’azione definito e rappresentato, per quel
che ci riguarda, dalla pista sulla neve e dallo sci come mezzo di spostamento. Le percezioni e
l’azione motoria vanno considerate come una unità in forma di controllo orientato nello spazio.
L’accento principale viene posto sulla variazione della posizione e del movimento di tutto il
corpo e non delle singole parti del corpo tra loro. In tal caso nella percezione l’assimilazione e
la rielaborazione delle informazioni dominano sull’aspetto visivo.
A conclusione di questa parte potremmo dire che preparare e prepararsi fisicamente significa
migliorare, richiamare e vivacizzare queste qualità fisiche e abilità motorie, assieme agli aspetti
psichici e tecnici oltre naturalmente alla componente organica.
Fonte:
Cattaneo Fabrizio & Bonazzi Giovanni
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