Capitolo 1 - Introduzione 69 CAPITOLO 7 Le reazioni avverse da fitoterapici: definizione, classificazione e loro individuazione La maggior parte dei fitoterapici provoca diversi, se non numerosi, effetti, ma in genere quello che è richiesto è un unico effetto (terapeutico) per il trattamento di un disturbo o di una patologia. Gli altri effetti, pericolosi e non, sono indesiderati e comunemente chiamati effetti collaterali. Altre espressioni adottate sono reazione avversa ed evento avverso, anche se la prima è più indicata per indicare effetti farmacologici indesiderati o potenzialmente pericolosi13. Da quanto poc’anzi detto si evince dunque che le reazioni avverse sono un “luogo comune” ogni qualvolta si somministrano fitoterapici (o farmaci convenzionali). Queste reazioni avverse possono essere relativamente lievi, moderate, ma anche molto gravi. Nella stragrande maggioranza dei casi le reazioni avverse da fitoterapici sono di lieve entità e scompaiono gradualmente quando si sospende la terapia, si modifica la posologia o quando c’è una assuefazione da parte dell’organismo. Non esiste comunque la possibilità di misurare la gravità di una reazione avversa, sostanzialmente perché la valutazione è molto soggettiva. Tra le reazioni lievi o di scarsa importanza clinica si descrivono i disturbi digestivi (ivi compreso nausea, diarrea, stipsi, perdita di appetito, ecc.), il mal di testa, l’astenia, i disturbi muscolari e l’insonnia. Comunque, reazioni avverse lievi possono essere considerate moderate quando il paziente le descrive come molto fastidiose. Ad ogni modo tra le reazioni moderate vanno elencate anche le reazioni cutanee, la difficoltà nell’urinare, le variazio13 Allo scopo di uniformare il significato di reazione avversa e di evento avverso fra i diversi paesi, l’OMS ha fornito delle definizioni che sono state riprese nell’art. 2 del D.L.vo 24 giugno 2003, n. 211: “Attuazione della direttiva 2001/20/CE relativa all’applicazione della buona pratica clinica nell’esecuzione delle sperimentazioni cliniche di medicinali per uso clinico”. L’evento avverso è qualsiasi evento clinico dannoso che si manifesta in un paziente o in un soggetto coinvolto in una sperimentazione clinica (o durante un trattamento farmacologico in generale) cui è stato somministrato un medicinale ma che non ha necessariamente un rapporto causale con questo trattamento. La reazione avversa è qualsiasi reazione dannosa e indesiderata a un medicinale in fase di sperimentazione e non che avvenga alle dosi normalmente usate nell’uomo per la profilassi, la diagnosi e la terapia della malattia e a seguito di modificazioni della fisiologia. Sono comprese tutte le dosi di farmaco prescrivibili clinicamente ma viene esclusa l’overdose accidentale o deliberata. 70 Fitofarmacovigilanza - Vigilanza sulla sicurezza dei prodotti fitoterapici ni dell’umore, le alterazioni del comportamento, le alterazioni ematiche (ridotto numero di leucociti) e plasmatiche (livelli di glucosio, ecc.). Le reazioni lievi e moderate non richiedono la sospensione del trattamento e nemmeno il ritiro dal commercio del prodotto: queste reazioni possono essere facilmente controllate rivedendo la posologia ed apportando alcune modifiche quali riduzione della dose giornaliera, verifica della frequenza delle somministrazioni, interferenze con i pasti. Diverso è il discorso delle reazioni gravi quali insufficienza epatica, insufficienza renale, disturbi cardiocircolatori: in questi casi si tratta di reazioni che possono risultare letali. In questi frangenti bisogna immediatamente sospendere la terapia e valutare l’opportunità di ritirare dal commercio il prodotto fitoterapico. La possibilità che un fitoterapico causi delle reazioni gravi è piuttosto remota14, ma rappresenta comunque un rischio. Questa probabilità può essere accertata solo con l’indagine clinica. È bene però ribadire che gli studi clinici, ideati sostanzialmente per valutare l’efficacia di un farmaco (che sia di sintesi o naturale) su pazienti selezionati ed in numero limitato, per un breve periodo ed in strutture che garantiscono la massima assistenza al paziente (ospedali, cliniche), non sono in grado di valutare la sicurezza del fitoterapico introdotto in commercio. I limiti maggiori della sperimentazione clinica sono rappresentati dal ristretto numero di pazienti (alcune centinaia o qualche migliaio) e dal modo come vengono reclutati (sono esclusi, per motivi di sicurezza, gli anziani, i bambini, le donne gravide o che allattano e pazienti con varie patologie). Tutto ciò fa si che le ADRs individuate nel corso degli studi sono quelle relativamente frequenti (1/100 oppure 1/1000), correlate al meccanismo d’azione del fitoterapico oppure alla dose utilizzata. È tuttavia difficile che si possano individuare reazioni avverse di tipo A a bassa incidenza o dovute all’interazione fitoterapico/farmaco convenzionale (Tab. 7.1) come anche è estremamente difficile che studi clinici pre-marketing possano individuare reazioni di tipo B-E, a bassissima incidenza e non riproducibili sperimentalmente nell’animale di laboratorio. Ulteriori difficoltà sono infine legate all’enorme varietà di forme e preparazioni fitoterapiche in commercio, o prescritte dal medico, il più delle volte complesse, non standardizzate, al loro stato di conservazione ed al fatto che i fitoterapici sono in massima parte autoprescritti. Ad ogni modo, l’individuazione di ADRs avviene in genere per quelle di tipo B e solo dopo che il fitoterapico è stato messo in commercio. Esempi di ADRs di tipo B sono: le reazioni cutanee causate da specie vegetali appartenenti alle famiglie delle Asteraceae. 14 Questo è il caso di fitoterapici preparati con estratti grezzi, non concentrati. Capitolo 7 - Le reazioni avverse da fitoterapici 71 Tabella 7.1 Tipi di ADRs Tipo Caratteristiche Difficoltà nell’identificazione Metodi per identificare Relativamente Può coincidere con Trials clinici (di fase I frequente (1/100). disturbi relativamente e II) Prevedibile frequenti Dose-dipendente. Prevedibile A Prevedibili e dosi-dipendenti (rappresentano una esagerazione degli effetti terapeutici del medicamento) È rara a dosi basse. Studi di follow-up Gli studi sperimentali possono essere inadeguati (cefalee nell’animale) Può o non esistere È assente una relazio- Monitoraggio delle una relazione ne temporale segnalazioni temporale Può o non essere specifica Si verifica in situazio- Segnalazioni spontani particolari nee o aneddotiche Può o non essere grave (mortalità molto bassa) Può essere dovuta ad interazioni Studi sperimentali (su animali di laboratorio) Può essere studiata Ha un meccanismo sperimentalmente poco chiaro Poco frequente (1/1000). Non prevedibile Rara Predisposizione Inaspettata o individuale (gene- imprevedibile tica o altro) B Idiosincrasiche, allergiche Segnalazione spontanea. Trials clinici (di fase IV, occasionalmente di fase III) Monitoraggio delle segnalazioni Dose-indipendente Meccanismo patoge- Studi caso-controllo e nico poco chiaro o sorveglianza casodel tutto ignoto controllo Esiste una relazione Manca un test temporale diagnostico È fitoterapico specifica Cartelle cliniche Può non essere ripro- Banche dati di morbiducibile sperimental- lità e fitoterapico-utimente lizzazione È in molti casi seria Si manifesta quando il Studi sperimentali su ma reversibile. fitoterapico viene as- animali (non noti) (Mortalità alta) sunto in concomitanza con altri farmaci segue → 72 Fitofarmacovigilanza - Vigilanza sulla sicurezza dei prodotti fitoterapici seguito → Tipo C Trattamenti cronici D Effetti ritardati E Effetti fine trattamento Caratteristiche Difficoltà nell’identificazione Metodi per identificare Aumentata frequenza di malattia spontanea Meccanismo d’azione poco chiaro Avviene dopo trattamenti cronici o dopo intervalli di tempo casuali Specifica e spesso grave Inaspettata. Frequente Studi caso-controllo. Studi di follow-up Può non essere riproducibile sperimentalmente Molteplici fattori casuali Banche dati di morbilità e fitoterapico-utilizzazione Monitoraggio delle segnalazioni Grave ed irreversibile Avviene dopo un lungo periodo di induzione Inaspettata, impreve- Monitoraggi di eventi dibile di prescrizioni Fattori causali multipli. Non sempre strutturadipendente. Assenza di confronti adeguati. Poco frequente Inaspettata Conoscenze farmacologiche inadeguate. Assenza di confronti adeguati (pazienti non trattati) È specifica Può essere seria ma reversibile Dose-dipendente Monitoraggi di eventi di prescrizioni Può non essere riproducibile Assenza di confronti adeguati Le reazioni di tipo A sono individuate soprattutto tramite studi clinici. Al contrario l’individuazione delle reazioni di tipo B avviene soprattutto attraverso la segnalazione spontanea. Le reazioni di tipo C possono essere individuate con studi caso-controllo e di follow-up, mentre quelle di tipo D ed E mediante monitoraggio delle segnalazioni. Le ADRs possono dipendere dalle caratteristiche intrinseche del fitoterapico, dalle condizioni fisiopatologiche del paziente e dalle condizioni estrinseche al fitoterapico ed alle condizioni fisiopatologiche del paziente. Capitolo 7 - Le reazioni avverse da fitoterapici 73 Le caratteristiche intrinseche al fitoterapico possono riguardare l’azione farmacologica (acidosi e bradicardia causata dall’aconito), le proprietà allergizzanti (propoli, camomilla, kava, ginkgo, iperico, ecc.), le proprietà farmacocinetiche (accumulo di farmaci con lunga emivita), la mutagenicità, gli errori di somministrazione oppure l’uso prolungato (la senna somministrata quotidianamente e per anni può causare un danno renale; la liquirizia provoca effetti mineralcorticoidi, ecc.), i fattori fisico-chimici (incompatibilità che possono verificarsi quando si associano due o più estratti vegetali), ecc. Le condizioni fisiopatologiche del paziente possono essere così riassunte: diversa reattività tissutale dovuta a stati fisiologici particolari (età infantile o senile, gravidanza, ecc.) che comportano modificazione dell’interazione tra farmaco e recettori sugli organi bersaglio, o modificazioni dei meccanismi fisiologici farmacocinetici; presenza di stati fisiologici che possono modificare la farmacocinetica o la farmacodinamica di determinati fitoterapici; patologie immunitarie che possono facilitare l’insorgenza di iperattività allergica a fitoterapici con immunogenicità relativamente scarsa. Le condizioni estrinseche al fitoterapico e alle condizioni fisiopatologiche del paziente rappresentano le condizioni più frequenti, possono essere dovute ad interazioni con farmaci convenzionali o con tossici ambientali o voluttuari (alcol, fumo), si manifestano con maggiore probabilità aumentando il numero di farmaci convenzionali somministrati in associazione e possono manifestarsi a causa di aumentata o diminuita risposta farmacologica, per modificazioni farmacocinetiche (il fitoterapico può modificare la biodisponibilità del farmaco convenzionale dato contemporaneamente, indurre o inibire gli enzimi epatici, competere con il legame proteico, indurre modificazioni nell’assorbimento o nell’eliminazione), per interazioni farmacodinamiche (il fitoterapico può modificare la risposta di organi bersaglio comuni a quelli del farmaco associato, può favorire fenomeni di sinergismo o di antagonismo, pertanto può essere potenziato l’effetto terapeutico o l’effetto tossico) o per incompatibilità chimica tra sostanze associate che possono determinare l’inattivazione di una di esse. Bibliografia Ernst E (1998) Harmless herbs? A review of the recent literature. Am J Med 104:170-180 Nortier JL, Martinez MC, Schmeiser HH e coll (2000) Urothelial carcinoma associated with the use of a Chinese herb (Aristolochia fang-chi). N Engl J Med 342:1686-1692