N. 686 | Plus24 - Il Sole 24 Ore SABATO 31 OTTOBRE 2015 | 11 risparmio & investimenti fondi comuni in borsa «Occorre attendere Gli americani di Tcw sbarcano a Piazza Affari che il listino acceleri» Nell’ultimo mese anche altre quattro case d’investimento hanno quotato i prodotti sul listino milanese Pagina a cura di Gianfranco Ursino + Inizia a prendere consistenza il mercato dei fondi comuni negoziati in Borsa. A otto mesi dall’avvio del segmento a loro dedicato sul mercato EtfPlus di Borsa Italiana, sono già nove gli emittenti che hanno deciso di quotare in Borsa 63 loro prodotti. Ai pionieri di New Millenium Sicav, AcomeA Sgr, Pharus Sicav e Hypo Portfolio Selection, nell’ultimo mese si sono via via aggregati WoodPecker Capital, Alessia Sicav, Efficiency Growth Fund Sicav, Diaman Sicav e Tcw. È evidente, quindi, che la negoziazione dei fondi comuni in Borsa è vissuta come una grande opportunità soprattutto dalle mediopiccole società di gestione. Operatori perlopiù di nicchia che hanno a disposizione la vetrina della Borsa per avere maggiore visibilità e raggiungere una più ampia platea di potenziali investitori: risparmiatori che oggi hanno rapporti con una miriade di banche e Sim, con le quali per una nuova Sgr è difficile stipulare singoli accordi di distribuzione. gli ultimi arrivi Dal 22 ottobre possono essere ne- goziati a Piazza Affari anche cinque comparti di Diaman Sicav, società specializzata su strategie di gestione quantitative. «L’approdo in Borsa è un traguardo per noi importante – afferma Daniele Bernardi, ad di Diaman Sicav - perché consente a chiunque di accedere alle nostre metodologie di investimento. Il primo giorno di quotazione sono entrati 300mila euro sui nostri comparti quotati: un inizio di buono auspicio per una piccola realtà come la nostra». Ma l’ultimo arrivo in settimana di Tcw, storico marchio dell’asset management statunitense che gestisce masse per 180 miliardi di dollari (tra le case d’investimento italiane solo Pioneer, Eurizon Capital e il gruppo Generali hanno un patrimonio in gestione superiore), dimostra che anche grandi realtà d’Oltreoceano iniziano a scegliere la piattaforma di Borsa Italiana per espandere il loro business in Europa. I numeri del mercato Dati al 30­9­2015 Avvio mercato Numero fondi* Numero emittenti* Numero contratti Controvalore Size media Aum 24/02/2015 * Al 30­10­2015 fonte: Borsa italiana 63 9 291 46,33 milioni 159mila 40,68 milioni il mercato in cifre A fine settembre scorso, prima dei debutti dell’ultimo mese, le masse dei fondi quotati depositate in MonteTitoli ammontavano a 40,68 milioni di euro, contro un turnover dalla partenza del listino pari a 46,33 milioni. Inoltre il controvalore medio dei contratti è stato pari a 159mila euro, segno evidente che la negoziazione dei fondi in Borsa piace agli investitori istituzionali che sono in grado di apprezzare con più immediatezza i vantaggi dell’innovazione introdotta. «La quotazione in Borsa semplifica una serie di pratiche amministrative a vantaggio, in primis, degli investitori istituzionali – spiega Raffaele Jerusalmi, ad di Borsa Italiana -. La Borsa rappresenta un canale complementare al tradizionale modello distributivo dei fondi diffuso in Italia e il nostro ruolo è quello di mettere a fattor comune l’infrastruttura tecnologica per consentire a tutti gli emittenti di raggiungere in maniera capillare tutti gli investitori con le garanzie di un mercato regolamentato, in linea con gli sviluppi normativi e completamente integrato con le procedure di settlement. Un processo automatico che aiuterà a ridurre i costi di tutta la filiera dell’industria del risparmio gestito, a tutto vantaggio degli investitori finali. Siamo convinti che questa sia la strada che avvicinerà sempre di più gli investitori ai fondi, in modo più semplice rispetto al passato». IDEE EVOLUTE PER AFFRONTARE I MERCATI DI OGGI © RIPRODUZIONE RISERVATA intervista David Lippman Ceo e presidente di Tcw + «Abbiamo scelto questo approccio innovativo per proporre la nostra gamma di fondi in Italia, perché vogliamo offrire agli investitori i benefici di una vera gestione attiva, dando allo stesso tempo i vantaggi, in termini di liquidità e di prezzo, degli strumenti quotati». Argomenta così, David Lippman, Ceo e presidente di Tcw, la decisione di proporre sulla piattaforma di Borsa Italiana 12 soluzioni d’investimento dell’asset manager americano indipendente, di proprietà dei dipendenti (40%) e del gruppo di private equity Carlyle (60%). Altre motivazioni che vi hanno spinto a seguire la strada verso Piazza Affari? Dal punto di vista regolamentare la Mifid II avrà grandi impatti sul mondo della distribuzione in Europa e per un operatore americano, ma anche per gli stessi emittenti europei, un mercato regolamentato rappresenta la soluzione migliore per approcciare gli investitori del Vecchio Continente. La negoziazione dei fondi in Borsa consente di avere un posizionamento che sarà in li- nea e già pronto per qualunque tipo di potenziale cambiamento normativo, perché i mercati regolamentati sono sempre i primi a recepire qualunque tipo di innovazione regolamentare. In Borsa portate classi di fondi con costi più bassi rispetto a quelli previsti con i canali di distribuzione tradizionali? Si, di circa la metà. Per i fondi listati in Borsa la commissione di gestione annua oscilla tra lo 0,55% e l’1%. Il vostro target sono prevalentemente gli investitori istituzionali? Riteniamo che la quotazione dei fondi attivi richiamerà l’attenzione in particolare degli investitori istituzionali, come i fondi pensione, i gestori di fondi di fondi, i fund selector, i family office. Ma vogliamo anche iniziare a collaborare più da vicino con le private bank e le reti di distribuzione. E non solo in Italia. La quotazione dei fondi sul mercato italiano rappresenta un passo importante per la crescita di Tcw in tutta Europa. La piattaforma di Borsa Italiana inizia a muovere adesso i primi passi. Siete consci di dover avere un po’ di pazienza? In Europa siamo presenti anche con altri canali di distribuzione e dei circa 180 miliardi di dollari in gestione, 40 provengono fuori dai confini statunitensi e in particolare 32 miliardi sono realizzati nell’area del Nord Africa ed Europa. Questo ci consente di poter conseguire la crescita degli asset senza avere obiettivi di breve periodo. Abbiamo quindi la possibilità di essere pazienti, in attesa che il canale di Borsa acceleri e attiri di più l’attenzione degli investitori. © RIPRODUZIONE RISERVATA OGGI PIÙ CHE MAI È TEMPO DI COSTRUIRE PORTAFOGLI DUREVOLI Gli investitori sono disorientati da mercati sempre più complessi. Durable Portfolio Construction®* è la nostra soluzione per aiutarli a prendere decisioni di investimento più consapevoli ed a conseguire rendimenti più robusti mettendo il rischio al centro. Per saperne di più: durableportfolios.it Numero verde: 800 131 866 *Costruzione di Portafogli Durevoli. Documento promozionale non contrattuale. Natixis Global Asset Management è la società capogruppo di una serie di società specializzate nella gestione e distribuzione a livello mondiale PRIMA DELL’ADESIONE, LEGGERE IL PROSPETTO DISPONIBILE PRESSO I COLLOCATORI. ADINT82-0515