UNA COLLEZIONE D’ARTE – TANTE STORIE – A Toppo sono esposti cinquanta quadri: Una collezione d’Arte. Una collezione di storia. Fatti, eventi, aneddoti, racconti, ricordi. Si parla degli ultimi cinquanta anni della storia della pittura friulana con riferimento, soprattutto ai pittori del pordenonese. E così si possono vedere opere di Emilio Fantuz, “il pittore delle rocce” con un bellissimo autoritratto e una sua “roccia”. Lui, l’Emilio, dipingeva le rocce della Val Colvera. Usava appoggiare il foglio di carta sul parabrezza della sua “Lambretta” e copiare quello che vedeva tutto d’intorno. Suo fratello Silvio era un raffinato. I suoi dipinti sono lo specchio della malinconia ma restano qualche cosa che ti fa pensare. Usava una tecnica spiegata fino all’ultima pennellata, ma poi il segreto stava sulla rifinitura che dava i toni. Non ha mai voluto rivelare il segreto. Toni De Carli che con un magistrale bianco nero indica la mela di cristallo. Menegon Silvano con i suoi infiniti paesaggi lascia lo spettatore immerso nella prateria selvaggia della nostra friulana brughiera. Canton Nevio rappresenta il parco Burgos di Castions e piange tutte le opere di quel favoloso periodo andate distrutte dall’incendio della sua casa. Luciano Cecchin il Maestro e decano dei pittori di Maniago. Una raffinata interpretazione della vita quotidiana. Lirico, semplice, genuino, da amare. Duilio Jus un grande nei ricordi di chi ama l’Arte. Uomo prima che Artista ha lasciato a soli cinquant’anni il mondo meraviglioso dell’arte, della Pittura. Lui, Duilio l’ha lasciata ma noi l’abbiamo ereditata questa Arte e la serbiamo nel cuore e nell’esempio. Stefano Jus, figlio di Duilio un portento di manualità e di capacità. Stefano il più bell’esempio della pittura che il Friuli oggi esprime. Pier Antonio Chiaradia l’espressione volitiva della pittura senza compromessi. Guido Fantuz figlio della “saga” dei Fantuz irruento e bonario non smentisce la matrice dell’Arte. Roberto da Cevraja, gestuale, pensieroso, legato all’espressionismo tedesco da un nesso sanguigno e insolubile. Sergio Romano timido e schivo di forte carattere morale. Alida Fantuz non ha saputo continuare la sua fortunata predisposizione all’Arte pittoria. Peccato. Tanti anni fa Alida era considerata una promessa della pittura friulana. Può redimersi. Gian Carlo De Carli lo svago diventato genialità. Ugo Tonizzo il Maestro che non ha rinunciato alla “Pittura”. Edo Janich l’enigma di un’anima sempre in pena. Sergio Perini non ha mai abbandonato l’abisso del suo paesaggio. Serper manierista, opportunista, ha lasciato opere solo a lui riconoscibili. Gaetano Taiariol indimenticabile compagno di escursioni paesaggistiche. Bruna Secchi Costantini raffinata portatrice di benessere e serenità. Nelio Sonego un grande senza ritorno. Le sue opere traducono l’enigma della bellezza. Enzo Borean un esempio della ferocia costanza di raggiungere la perfezione e del simbolismo. Angelo Tappazzini autonomo Artista, costante ricercatore di quel “muro” che detta la Storia. Nane Zavagno, prima Maestro, poi Artista con il cuore in mano. Pierino Sam la semplicità incarnata nella ricerca del “bello”. Renzo Codognotto il chiarismo ossessivo delle cose semplici. Gian Carlo Magni l’Arte in un’altra dimensione: visionaria. Giovanni Centazzo un’espressione terrena, bucolica del mondo che ci circonda. Loris Cordenos, la storia aulica passata nelle meraviglie della gioventù. Castellani un poeta della semplicità. Antonio Coceani una visione dell’Arte in connubio con la semplicità. Armando Depetri simbolo di un’Arte inesistente fissata in composizioni semplici ed ordinate.