MEDICINA A cura di Eligio Pizzigallo * Papilloma - Virus Un vaccino per la prevenzione dellinfezione da papillomavirus, del tumore del collo dellutero e delle altre malattie correlate. ltre il 15% di tutti i tumori umani riconoscono I papillomavirus la loro causa principale in uninfezione per­ sistente da virus o da altri agenti infettivi. Il papillomavirus umano (HPV) è un virus molto Dopo la netta diminuzione dei casi di epatite comune dal momento che il 70-80% della popolazione B verificatasi in seguito allintroduzione del vaccino lo incontra almeno una volta nella propria vita. Sono contro il virus che la provoca, si è fatta strada lidea stati identificati oltre 200 tipi di papillomavirus, ad che i vaccini, oltre a ridurre enormemente la morbosità ognuno dei quali è stato assegnato un numero progres­ e la mortalità per le malattie infettive, possono contri­ sivo (HPV-1, HPV-2, ecc.). Di questi, circa 100 infettano buire in maniera consistente anche alla diminuzione di luomo, mentre gli altri sono stati isolati da numerose alcuni tipi di tumore, come ap­ specie animali (mammiferi, punto sta accadendo per il tu­ uccelli, ecc.). Dei papilloma­ more del fegato che consegue virus umani, circa 40 tipi in­ allinfezione persistente da virus fettano le mucose genitali, dellepatite B. mentre gli altri possono essere È questo anche il caso del isolati a livello di cute, testa, cancro del collo dellutero, che collo, apparato respiratorio ed per incidenza è al secondo posto altre regioni del corpo, ove tra i tumori che colpiscono le provocano le cosiddette ver­ donne, poiché è stato ormai ruche volgari ed altre lesioni stabilito che alcuni virus, e delle mucose orali, genitali e precisamente i papillomavirus, delle vie respiratorie che talvolta rappresentano la causa neces­ evolvono anchesse in senso saria (ma di per sé non suffi­ tumorale. ciente) che lo provoca. Tra gli oltre 40 tipi di HPV I papillomavirus umani (HPV) al microscopio elettronico. La disponibilità di un vac­ che infettano lapparato genitale cino efficace contro i papillomavirus rappresenta oggi maschile e femminile si distinguono: i tipi di HPV ad una realtà dalla quale ci si attende una netta diminuzione alto rischio oncogeno (complessivamente circa 15 dellincidenza di questa neoplasia e, sia pure in tempi tipi tra cui spiccano HPV16 e 18), che provocano il molto più lunghi, una possibile eradicazione dellinfe­ tumore del collo dellutero nella donna ed altri tumori zione che lo provoca, così come è avvenuto per il vaiolo ano-genitali, ed i tipi a basso rischio oncogeno (come e per altre malattie infettive. lHPV6 e 11), che provocano lesioni benigne o a basso pugliasalute - trentadue - settembre 2008 grado di malignità a livello del collo dellutero, ma che nellambiente circostante con lo sfaldamento delle cellule determinano in entrambi i sessi altre manifestazioni a livello che lo contengono. ano-genitale che vanno sotto il nome di condilomi. Una volta che linfezione si è stabilita, il virus può La struttura del papillomavirus (fig. 1) è costituita da essere eliminato grazie ai meccanismi di difesa dellospite, un capside, involucro proteico esterno composto da 360 compreso gli anticorpi rivolti verso le proteine capsidiche capsomeri formati dallassemblaggio (come lL1). Nel 10% o più dei casi, delle proteine L1 ed L2, e da una a seconda del tipo di virus in causa, parte centrale che contiene il DNA possono comparire le prime mani­ Il 90% delle infezioni virale a doppia elica, composto da festazioni cliniche (anche solo a li­ 7.900 coppie di basi (fig. 2). vello istologico e quindi esplorabili da HPV è asintomatico Il genoma dellHPV, oltre a solo con il microscopio) che dopo e si risolve contenere i geni strutturali che sin­ molti anni possono condurre allin­ tetizzano le proteine capsidiche L1 sorgenza del tumore maligno, in spontaneamente. ed L2, è in grado di codificare per particolare di quello del collo uterino. numerose altre proteine (E1-E7) che Oggi è possibile effettuare la il virus utilizza per molte altre funzioni. Particolarmente diagnosi di infezione da HPV, anche in assenza di manife­ importanti sono le proteine E6 ed E7 per le loro proprietà stazioni cliniche visibili ispettivamente o microscopicamente oncogenetiche, ossia per la loro capacità di indurre la (attraverso lesame citologico e/o istologico), grazie alla trasformazione neoplastica delle cellule in cui il virus si tecnica di reazione polimerasica a catena (PCR) che consente replica. Tale trasformazione si verifica proprio per la capacità di identificare la presenza del DNA virale ed anche di delle proteine E6 ed E7 di inattivare due proteine cellulari stabilire a quale tipo di HPV esso appartiene (ad alto ad attività anti - oncogenetica, le proteine p53 e pRB. Si rischio o a basso rischio). deve allintegrazione del genoma virale nei cromosomi Linfezione genitale da HPV viene acquisita prevalen­ della cellula ospite ed alle proteine oncogenetiche, da esso temente attraverso il rapporto sessuale e rappresenta la più indotte, se le cellule si immortalizzano e si trasformano in frequente tra le ITS (infezioni a trasmissione sessuale) in cellule tumorali, a più o meno rapida crescita. tutto il mondo. Pertanto la sua incidenza aumenta in maniera direttamente proporzionale con la precocità dellinizio dei Storia naturale dellinfezione da HPV rapporti sessuali e con il numero di partners sessuali. e delle patologie tumorali correlate La trasmissione dellHPV attraverso altri tipi di contatti sessuali è meno frequente; è poco rilevante quella che LHPV penetra attraverso microlesioni nelle cellule avviene attraverso contatti con biancheria, effetti letterecci dello strato basale dellepitelio mucoso e, replicandosi, o strumenti medico-chirurgici potenzialmente infetti. Luso invade gli strati più superficiali, dai quali viene liberato del preservativo conferisce una protezione limitata (in non più del 30% dei casi). È possibile la trasmis­ sione intrapartum dalla madre al neonato, mentre la trasmissione intrauterina è irrilevante. Il 90% delle infezioni da papillomavirus è asintoma­ tico e si risolve spontanea­ mente. Nei rimanenti casi si manifestano i condilomi anogenitali, patologie non par­ ticolarmente severe, ma il cui impatto nella popola­ zione non va sottovalutato a causa della fastidiosità della malattia e delle terapie di cui necessita, e le lesioni pre­ cancerose o francamente neoplastiche del collo del­ lutero, della vulva e della vagina nella donna (vedi tab.1). In definitiva il carcinoma del collo dellutero è un esito Tab. 1 Andamento delle infezioni da HPV ed incidenza di cancro invasivo del collo dellutero in base alletà. pugliasalute - trentatre - settembre 2008 raro per la donna di uninfezione estremamente comune: pleta dallattività sessuale o linstaurare un rapporto mono­ per ogni milione di donne infettate da HPV, 100.000 svi­ gamico con partner non infetto e sicuramente fedele. Infatti lupperanno unanomalia citologica cervicale, 8.000 svilup­ leffetto protettivo del preservativo è stato dimostrato solo peranno CIN 3 (o carcinoma in situ) e 1.600 svilupperanno per una minoranza di rapporti protetti (30% circa) ed è un carcinoma della cervice. comunque estremamente variabile in rapporto alle modalità I casi di tumore cervicale stimati ogni anno in tutto il di utilizzo, al tipo di rapporto, ecc. mondo sono circa 500.000 (i 2/3 dei quali nei paesi in via La forma più efficace di prevenzione primaria delle di sviluppo). In Italia si registrano ogni anno 3500 nuovi patologie infettive è sempre stata la vaccinazione ed il casi con circa 1.700 decessi. vaccino anti-papillomavirus sembra rappresentare oggi Nei Paesi più sviluppati (ad esempio negli Stati Uniti lunica vera possibilità di prevenire efficacemente il carci­ e nellEuropa Occidentale) si è assistito negli ultimi anni noma del collo dellutero e le altre neoplasie HPV-correlate. ad una notevole deflessione dellincidenza di questo tumore Si tratta quindi di un nuovo importante strumento per grazie alla prevenzione secondaria che, pur non potendo la salute della donna, la cui efficacia non è ancora assoluta prevenire linsorgenza della infezione, consente, attraverso perché il vaccino è disponibile nei confronti di soli due tipi lo screening (pap-test), la diagnosi precoce e quelle misure di HPV ad alto rischio (HPV 16 e 18) (Tab. 2). Esso non terapeutiche che sono in grado di evitare levoluzione delle è in grado di prevenire quel 30% di tumori dellutero che lesioni pre-cancerose o del carcinoma in situ verso le forme sono provocati da HPV diversi dal 16 e dal 18. Per la più invasive e per lo più letali. prevenzione di questi ultimi occorrerà ancora contare sul Se la persistenza del­ linfezione di HPV ad alto Condilomi Genitali rischio rappresenta il fattore causale più im­ portante (o necessario) · La patologia meno grave e più comune. per linsorgenza del tu­ · Sullepitelio genitale si formano escrescenze ed ispessimenti more maligno, altre concause sono state in­ facilmente riconoscibili. dividuate che ne facili­ · Sono fastidiosi, ma non hanno conseguenze severe. tano linsorgenza. Tra · Richiedono un trattamento medico e possono essere trasmessi queste occorre segnalare: la quantità di virus pre­ al partner. sente nel tessuto (carica virale), il grado di ano­ malie evidenziate dal­ lesame istologico delle Lesioni Pre-Neoplastiche o Neoplasie localizzate lesioni pre-cancerose, il fumo di sigaretta, il nu­ Sono lesioni intraepiteliali (CIN) di diversa severità: mero più elevato di gra­ vidanze, letà più avan­ · CIN-1 = la forma di displasia meno severa; può regredire zata, la coesistenza di spontaneamente o evolvere verso il cancro. altre IST, luso prolungato di contraccettivi orali, · CIN-2 = lesioni precancerose più avanzate che possono limmunodepressione ed interessare, oltre al collo dellutero, anche la vulva e la vagina; altri fattori dellospite. La prevenzione primaria ed il vaccino anti-papillomavirus Si intende per pre­ venzione primaria quella che riesce ad impedire linstaurarsi dellinfe­ zione. Prima dellintro­ duzione del vaccino non vi era che una sola possibilità veramente efficace di prevenzione primaria: lastinenza com­ pugliasalute richiedono lintervento immediato del medico. · CIN-3 = carcinoma in situ; neoplasia maligna che non sconfina dallepitelio del collo dellutero ma che richiede un intervento chirurgico immediato (es.: conizzazione). Cancro Invasivo del Collo dellUtero, della Vulva e della Vagina Potenzialmente letale, se non diagnosticato e curato in tempo. Tab. 2 Manifestazioni cliniche dellinfezione da HPV dellapparato genitale femminile. - trentaquattro - settembre 2008 pap-test che non deve essere assolutamente abbandonato, almeno fino a quando non andranno a buon fine i tentativi di ottenere un vaccino polivalente, vale a dire efficace contro tutti i tipi di HPV genitali fino ad ora noti, o addirittura totipotente, vale a dire in grado di proteggere contro qua­ lunque tipo di HPV. I vaccini anti-HPV per i quali attualmente è stata auto­ rizzata la commercializzazione in Italia contengono particelle virus-simili (VLP, Virus-like Particle) che rappresentano gusci vuoti di virus completi. Come per il vaccino antiepatite B, essi sono stati ottenuti, grazie a tecniche di biologia molecolare, inserendo la porzione del genoma virale che provvede alla sintesi delle VLP nellacido nucleico di microrganismi (Saccaromyces cerevisiae o Baculovirus) che ne riproducono grandi quantità in coltura. Trattandosi di particelle prive di DNA virale non possono determinare infezioni e, tantomeno, lesioni pre-neoplastiche o tumori. Nella sperimentazione fino ad ora condotta si sono dimostrati assai ben tollerati. Gli effetti collaterali sono scarsi e nessun evento di particolare gravità insorto dopo la vaccinazione si è potuto correlare con questultima. Ciò non vuol dire che quando la vaccinazione sarà diventata di massa non potrà comparire anche qualche effetto colla­ terale di un certo rilievo, come accade per tutte le vaccina­ zioni, compreso quelle che si sono dimostrate di maggiore utilità nella storia dellumanità (antivaiolosa, antipoliomelite, ecc.). Si tratta comunque di una vaccinazione che può essere assimilata a quelle più innocue, come la vaccinazione anti-epatite B. Per ciò che riguarda la sua efficacia, non avrebbe molto senso dimostrare che impedisca solo linfezione da HPV o la sua persistenza (cosa non tanto semplice da verificare). Né si possono attendere i decenni necessari per verificare che effettivamente i soggetti vaccinati non vadano incontro al tumore del collo dellutero o agli altri tumori HPVcorrelati. Per questo si è accettato che il cosiddetto endpoint potesse essere rappresentato dalla dimostrazione che il vaccino previene linsorgenza di lesioni precancerose in Il genoma del papillomavirus. maniera statisticamente significativa. Questa dimostrazione è già stata ottenuta e, nei 36 mesi di durata delle sperimen­ tazioni che risultano completate, nessuna manifestazione pre-cancerosa di una certa entità (CIN 2 e CIN 3) si è verificata nelle donne vaccinate che non avevano ancora contratto linfezione prima della vaccinazione. Esistono certamente alcuni punti ancora oscuri che soltanto il tempo potrà permettere di definire. Il più impor­ tante è quello relativo alla durata delleffetto protettivo del vaccino. Oggi sappiamo che gli anticorpi indotti dalla vaccinazione conservano il loro effetto protettivo per 3-5 anni. Non si può escludere che possano essere necessarie ulteriori iniezioni di richiamo da effettuare successivamente. Per ora sono sufficienti tre somministrazioni del vaccino da effettuare a distanza di 1-2 mesi dalla prima per la seconda ed a distanza di 6 mesi per la terza. Laltro problema è quello del reale impatto che potranno avere anche in futuro le eventuali infezioni da HPV ad alto rischio, diversi dai due tipi di virus contro i quali il vaccino attuale è in grado di proteggere ef­ ficacemente. Ma non si può escludere che limmunizzazione indotta dal vaccino possa estendersi anche verso altri tipi di HPV, con il perfezionarsi delle tecniche vaccinali. Il bersaglio della vaccinazione Come è stato già detto (fig. 3) linfezione da HPV si acquisisce precocemente, in rap­ porto allinizio dei rapporti sessuali: la sua incidenza è massima in età adolescenziale ed allinizio delletà adulta. Le malattie provocate dagli HPV si ma­ nifestano invece in età più avanzata, in par­ ticolare per il carcinoma del collo dellutero che raggiunge lincidenza più elevata intorno ai 40 anni e che si mantiene sempre su livelli elevati nelle successive due decadi. pugliasalute - trentacinque - settembre 2008 Proprio per questo andamento epidemiologico, è oppor­ non è stata ancora dimostrata ed anche perché i costi di una tuno che la vaccinazione venga effettuata il più precocemente vaccinazione di massa per entrambi i sessi potrebbero essere possibile in rapporto soprattutto alletà di inizio dei rapporti proibitivi, anche in base ad unanalisi costo-beneficio. sessuali. Essa è pertanto indicata negli adolescenti tra i 9 Esistono indubbiamente alcuni aspetti critici che la e i 15 anni, nei quali si sono peraltro ottenute le migliori vaccinazione anti-HPV ha già sollevato e che la vaccinazione risposte anticorpali al vaccino, e nelle gratuita nel 12° anno di età potrà ancora giovani donne tra i 16 ed i 26 anni. più facilmente evidenziare. Per la vaccinazione che viene Trattandosi della prima vera L'efficacia del vaccino offerta gratuitamente nei Paesi più vaccinazione contro unIST (Infe­ sviluppati, tra cui lItalia, letà più zione Sessualmente Trasmessa), le si dimezza nelle donne indicata sembra essere, per vari implicazioni sociali e di tipo comu­ che hanno già avuto motivi, il dodicesimo anno di età. nicativo non vanno sottovalutate, Innanzitutto perché in questa età la soprattutto per il target cui la vacci­ rapporti sessuali probabilità di aver contratto linfe­ nazione deve prioritariamente ri­ zione è assai bassa e, daltra parte, volgersi, ossia le dodicenni. lefficacia del vaccino si dimezza nelle donne che hanno Inoltre è importante continuare a sottolineare che la già avuto rapporti sessuali. La vaccinazione non è per ora vaccinazione non sostituisce il pap-test nella prevenzione consigliabile in gravidanza e questo rappresenta un evento del cancro del collo dellutero, affinché non vi siano impatti raro prima del compimento del 12° anno. Inoltre la frequenza negativi sulle politiche di screening che sono ancora prio­ della scuola dellobbligo facilita la realizzazione di unofferta ritarie. attiva della vaccina­ Oltre alla minore adesione allo screening, bisogna zione e leventuale evitare che il vaccino determini false attese o falsa sicurezza recupero, anche nei verso altre infezioni sessualmente trasmesse. gruppi socialmente Benché ci siano tutte le premesse affinché il vaccino svantaggiati. È più anti-HPV segni unaltra pietra miliare nella storia della agevole inoltre, in medicina e dellumanità intera, come il primo vero tentativo questa età, linseri­ di sconfiggere con esso il cancro, non bisogna nascondersi mento del nuovo le difficoltà di ogni tipo, non ultime quelle economiche che vaccino nel calen­ vedono particolarmente svantaggiato il Sud del mondo, dario vaccinale del­ ove peraltro è più diffuso proprio quel tumore che bisogna linfanzia, come è sconfiggere. già stato sperimen­ Occorre una sinergia di azioni e di interazioni che tato in Italia per la devono vedere impegnati, oltre ai Dipartimenti di Sanità vaccinazione contro Pubblica e Servizi vaccinali, anche Medici di Famiglia e lepatite B. Pediatri di libera scelta, Consultori Familiari, Centri di Ciò detto, biso­ Screening ed Ambulatori per le Infezioni Sessualmente gna anche eviden­ Trasmesse, Reparti di Ostetricia e Pediatria. Occorre ancora ziare come la vacci­ coinvolgere, oltre alle Società Scientifiche ed agli Ordini nazione dovrebbe dei Medici, le Scuole, le Comunità, le Farmacie, le Asso­ essere consigliata a ciazioni di donne, i genitori e lintera cittadinanza. tutte le altre donne di Con la strategia che è stata approvata, nel nostro Paese, età superiore ai 12 dal Ministero della Salute e della Conferenza Stato-Regioni, anni che attualmente, ci si propone di raggiungere con le tre dosi di vaccino una nel nostro Paese, copertura del 95 % della popolazione-target delle dodicenni, potrebbero acqui­ entro 5 anni dallinizio del programma di vaccinazione. stare il vaccino ad un Alcune regioni, come il Piemonte, hanno deliberato prezzo nettamente lofferta gratuita del vaccino ad una coorte di sedicenni inferiore a quello di insieme a quella delle dodicenni. Non è escluso che la mercato (per le 3 somministrazioni, circa 370 euro invece gratuità della vaccinazione si possa estendere ulteriormente di 560). Se la vaccinazione è consigliabile particolarmente nella fascia di età maggiormente a rischio (donne fino ai per le donne che non hanno avuto ancora rapporti sessuali, 25 anni) e/o nel sesso maschile. la sua efficacia rimane, ed è quindi consigliabile almeno Nel frattempo però avremo focalizzato meglio i pro e fino ai 25 anni, anche per chi risultasse già infettato da uno i contro delle varie soluzioni che vanno sicuramente con­ o più HPV. Infatti la vaccinazione lo proteggerà contro gli testualizzate nei tempi e nei luoghi in cui si applicano, altri tipi di virus, contenuti nel vaccino, con i quali non è tenendo conto anche di eventuali altre priorità e/o peculiarità ancora venuto in contatto. di questa o quella regione, di questo o quel Paese. È ancora presto per estendere la vaccinazione anche al sesso maschile, perché lefficacia protettiva in questo caso * Direttore Clinica Malattie Infettive Università G. DAnnunzio - Chieti pugliasalute - trentasei - settembre 2008