9. Comprendere il senso di un`immagine

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QS1_006_025
22-10-2007
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9. Comprendere
il senso
di un’immagine
L’esercizio
Il metodo
Comprendere il senso di un’immagine significa:
– collocare l’immagine nel contesto storico e nelle vicende del tempo in cui è stata realizzata;
– individuare il pensiero della società o dell’autore che
ha realizzato l’immagine;
– descrivere il contenuto, considerando il luogo (terra o
cielo, città o campagna), l’atteggiamento dei personaggi, gli abiti, i segni distintivi (la corona per un re,
le ali per gli angeli, la croce per i cristiani, la spada per
i guerrieri ecc.);
– osservare come i diversi elementi dell’immagine sono
disposti, in modo da capire ciò che è importante agli
occhi dell’autore, e i rapporti degli elementi fra loro;
– identificare i personaggi e capire il senso della scena
rappresentata;
– confrontare eventualmente il contenuto con opere simili.
Seguendo lo stesso metodo spiega il senso dell’immagine che segue, che puoi trovare anche a p. 194 del manuale. La scena raffigurata è quella della celebre visione di Maometto. Per aiutarti ti proponiamo la descrizione dell’evento che fece uno dei più grandi storici musulmani, Al-Tàbari,che visse tra il IX e il X secolo. Il brano è tratto dalla
sua Vita di Maometto.
L’esempio
Secondo l’islam l’anima dell’uomo è immortale: ogni uomo
è destinato dopo la morte al premio o alla punizione eterna decisa da Allah.
In questa immagine viene rappresentata l’ascesa in Paradiso del profeta Maometto guidato dall’arcangelo Gabriele. Ma nell’immagine non si vede il volto di Maometto né
quello di Allah, secondo le prescrizioni che lo stesso Maometto aveva dato
per le rappresentazioni artistiche. Maometto e l’arcangelo
Gabriele si trovano al
centro dell’immagine circondati da
un’aureola di luce,
hanno varcato la soglia del cielo, come è
evidente dalle nuvole e dalle stelle, e
sono circondati da
angeli alati che offrono doni.
L’arcangelo Gabriele appare a Maometto. Istanbul, Museo Topkapi.
Quando Maometto ebbe compiuto quarant’anni, Allah gli
mandò l’arcangelo Gabriele per portargli un messaggio. Maometto si era recato sul monte Hira, che sorge nelle vicinanze della Mecca, in solitudine per meditare. Era lunedì, il diciottesimo giorno del mese di Ramadan. Allah ordinò a Gabriele di rivelarsi a Maometto, di annunciargli la sua missione di profeta e di portargli il primo capitolo del Corano.
Gabriele apparve a Maometto e gli disse: «Salute a te, Maometto, apostolo di Allah». Maometto ne fu atterrito; credendo di essere impazzito, si alzò e si diresse verso la cima
della montagna, con l’intenzione di uccidersi buttandosi giù. Ma Gabriele lo prese tra le sue ali, in modo che non
potesse più muoversi. Poi gli disse: «Maometto, non temere, perché tu sei il profeta di Allah e io sono Gabriele,
l’angelo di Allah».
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