PAGINE «DIFFICILI» DELLA STORIA DELLA CHIESA – DEMO a cura di Sergio Bocchini Dossier Il presente contributo è stato pubblicato nel sito della CEI-­‐Servizio nazionale per l’IRC nel marzo 2007 con il titolo «Pagine difficili della storia della Chiesa, lette insieme agli alunni». Si veda la pagina del sito del Servizio Nazionale IRC. Lo ripresentiamo qui con alcuni aggiornamenti. 2 INDICE 1. PREMESSA 3 2. OBIETTIVI GENERALI E METODOLOGIA 4 3. LE CROCIATE 5 3.1. LE CROCIATE E L’ISLAM 3.2. UN FENOMENO COMPLESSO 5 6 N.B. I testi riportati rappresentano solo una piccola parte di quelli presenti nella versione completa del documento. L’indice completo è così costituito: 1. 2. 3. 3.1. 3.2. 4. 4.1. 4.2. 4.3. 4.4. 4.5. 4.6. 4.7. 5. 5.1. 5.2. 6. 6.1. 7. 8. 9. 10. PREMESSA OBIETTIVI GENERALI E METODOLOGIA LE CROCIATE LE CROCIATE E L’ISLAM UN FENOMENO COMPLESSO LA «SANTA» INQUISIZIONE UNA RICERCA CRITICA E OBIETTIVA INQUISIZIONE MEDIEVALE INQUISIZIONE SPAGNOLA (1478-1834) INQUISIZIONE PORTOGHESE (1536-1821) INQUISIZIONE ROMANA (1542-FINE 1700) I VARI PROCESSI INQUISITORI INQUISIZIONE, CHIESA E INTOLLERANZA IL CASO GALILEI VITA E OPERE DI GALILEO LA RIVALUTAZIONE DI GALILEO CHIESE CRISTIANE E NAZISMO «L’ANTISEMITISMO È INAMMISSIBILE» CHIESA CATTOLICA E FASCISMO PER LA DOCUMENTAZIONE E L’APPROFONDIMENTO TRACCE DI LAVORO PER UN UTILIZZO DIDATTICO BIBLIOGRAFIA E SUSSIDI PAGINE «DIFFICILI» DELLA STORIA DELLA CHIESA – Incontro all’Altro – Sergio Bocchini - EDBScuola 3 1. PREMESSA 1.1. Il percorso, qui proposto, nasce da alcune lezioni «L’itinerario spirituale deve d'impostazione interdisciplinare, svolte nelle classi quarte del passare anche attraverso una liceo scientifico, in anni scolastici e contesti differenti. La finalità approfondita e sincera riflessione è quindi didattica ed è in quest’ottica che devono essere lette e sugli errori, infedeltà, incoerenze, comprese le pagine che seguono. Non si tratta infatti di una ritardi dei quali nel corso dei ricerca nata in campo accademico, o di un approfondimento secoli i credenti si sono potuti critico destinato a un pubblico di esperti, ma un intervento fatto rendere responsabili. Solo così si nelle classi, finalizzato a dare una prima risposta alle domande giungerà a una autentica degli alunni sulle «pagine difficili» della storia della Chiesa. D’altronde, insegnando IRC – soprattutto nella secondaria di purificazione della memoria e del secondo grado – sarà capitato a tutti di imbattersi in qualcuno di pentimento». questi argomenti. Le ho chiamate «pagine difficili» perché non Giovanni Paolo II sono proprio pagine edificanti e coerenti al messaggio evangelico, ma argomenti complessi, con tanti elementi che si intrecciano tra di loro, non sempre facilmente districabili; inoltre sono temi che risentono spesso di pesanti pregiudizi ideologici, condizionati da una visione della Chiesa quasi sempre solo negativa; infine, sono «pagine difficili» perché sono spesso minimizzate, trascurate o volutamente ignorate dalle Chiese cristiane o dallo stesso insegnamento della religione. Ma un IRC che vuol essere, prima di tutto, una proposta culturalmente valida in una scuola laica, non può non affrontare queste pagine in modo professionalmente corretto e serio, anche in un confronto a più voci. 1.2. Le pagine proposte – come accennavo – sono frutto di un lavoro interdisciplinare, che ha coinvolto gli insegnanti di filosofia, storia e religione e, per le lezioni sul caso Galileo Galilei, anche di matematica e di fisica. Qui presento, in modo particolare, l’apporto dato dalla religione, ma si possono facilmente notare anche i contributi delle altre discipline, si veda Per la documentazione e l’approfondimento. Nella valutazione generale di questo lavoro, l’aspetto interdisciplinare deve essere tenuto particolarmente presente. Lo scopo, infatti, non è quello di fare una trattazione, completa ed esauriente delle pagine prese in esame, ma di far cogliere agli alunni la complessità dei fenomeni e i vari modi possibili di avvicinarsi a essi, superando luoghi comuni e pregiudizi, che a volte si ripetono solo per ignoranza. 1.3. Altra premessa importante è che le «pagine difficili», qui scelte e presentate, non hanno affatto la pretesa di essere esaustive; molte delle questioni affrontate rimangono aperte, sottoposte a continui studi e ricerche. Diciamo che il lavoro vuol essere un primo approccio – con un taglio volutamente didattico – ma condotto all’interno di una disciplina (quella dell’IRC) che, riguardo a queste pagine problematiche e dolorose della storia della Chiesa vuole avere quella parresìa, o coraggio della verità, che ci ha testimoniato Giovanni Paolo II, chiedendo perdono degli errori commessi e delle offese arrecate dalla Chiesa, in nome di Cristo e del vangelo. PAGINE «DIFFICILI» DELLA STORIA DELLA CHIESA – Incontro all’Altro – Sergio Bocchini - EDBScuola 4 2. OBIETTIVI GENERALI E METODOLOGIA A livello di informazione (conoscenze/competenze) con questo lavoro si intende: ! aiutare gli alunni a comprendere che i pregiudizi e le forme di integralismo nascono sempre dalla non conoscenza. Anche nella storia della Chiesa ci sono pagine che è necessario saper leggere senza strumentalizzazioni; ! ricercare le cause, i meccanismi che stanno alla base di alcune scelte storiche della Chiesa, cercando di cogliere e capire la cultura e i comportamenti alla base della società del tempo in cui i fatti sono svolti. A livello formativo (capacità / vita individuale e sociale) si farà in modo di: ! interpretare criticamente le pagine prese in esame, anche alla luce delle nuove ricerche storiche; ! distinguere tra il messaggio dottrinale della Chiesa e i vari messaggeri che, come tutti gli esseri umani, sono soggetti a errore. Le tematiche, riguardanti le pagine storiche presentate, non sono state affrontate tutte all’interno di una stessa classe, ma in differenti classi e anni scolastici. La scelta degli argomenti trattati è stata in parte condizionata da precedenti discussioni intrecciate con gli alunni durante l’ora di IRC i quali generalmente dimostrano di avere idee molto confuse riguardo ai fatti. Da qui la formulazione, da parte dei ragazzi stessi, di accuse superficiali, pregiudiziali e generiche contro l'intero operato della Chiesa. È nata allora l’esigenza di approfondire in una dinamica anche interdisciplinare – in modo serio e documentato – alcune delle pagine fatte oggetto di critica, coinvolgendo anche altri docenti interessati. Nella seconda parte del lavoro (nn. 8-9-10) si potrà trovare la documentazione, offerta agli alunni, riguardante i vari argomenti trattati; alcune indicazioni e vari suggerimenti didattici al fine di lavorare costruttivamente con gli alunni, durante l’ora di IRC e, qualora lo si ritenga opportuno, a livello interdisciplinare. PAGINE «DIFFICILI» DELLA STORIA DELLA CHIESA – Incontro all’Altro – Sergio Bocchini - EDBScuola 5 3. LE CROCIATE 3.1. Le crociate e l’islam Le crociate sono ancora oggetto di polemica e di equivoci. Le spedizioni militari in Terra Santa vengono giudicate spesso come un periodo di «intolleranza» e di «fanatismo» papale, un cedimento alla violenza e un allontanamento dagli insegnamenti di Cristo che ammoniva: «Chi di spada ferisce, di spada perisce» (Mt 26,52), a «porgere l’altra guancia» e «amare anche il menico». Senza dubbio le crociate contro l’islam non avevano soltanto scopi religiosi o ideali, ma anche interessi economici e politici; così come molti furono i saccheggi, le uccisioni di massa e lo sfruttamento da parte cristiana. Ma sulle crociate si sono accumulati anche troppi pregiudizi e forzature storiche che occorre ricollocare nel loro giusto contesto. Scrive l’Enciclopedia UTET della religione: «Le crociate PAROLE CHIAVE devono essere analizzate in funzione di una serie di ! Crociate: furono spedizioni militari, fattori politici, economici, demografici e spirituali, ai organizzate dall’Europa occidentale, per 1 quali si aggiungono reazioni di psicologia collettiva». liberare i luoghi santi, in particolare il Santo Rispondono al bisogno di una maggiore espansione della Sepolcro, dal dominio musulmano e fede cattolica (dopo lo scisma con la Chiesa d’Oriente) e riprendere così il possesso della Terra Santa. anche ad una forma di riconciliazione con la Chiesa L’epopea delle crociate copre quasi due secoli (1096-1291), e mobilitò circa 200 mila stessa, tramite l’indulgenza guadagnata con il persone, di cui 50 mila giunsero pellegrinaggio a Gerusalemme e con la sua riconquista. effettivamente in Oriente. Il nome deriva dal «Paradossalmente – scrive sempre l’Enciclopedia UTET fatto che coloro che partecipavano alla – la crociata è anche il tentativo per incanalare la crociata portavano cucita o ricamata sulle violenza dei guerrieri medievali in una serie di vesti una croce (cruce signati) che li "movimenti per la pace", tanto più che la crescita identificava come pellegrini e combattenti demografica obbligava a dare un posto e un ruolo alle per la Terra Santa. masse senza occupazione. Anche i rapporti con ! Crociata: dall’XI al XXI secolo la parola l’imperatore di Bisanzio e con la Chiesa greca ebbero un «crociata» è risuonata molte volte nella ruolo nella decisione del papato di promuovere queste storia; e quasi sempre a sproposito. Oggi, difenderla o condannarla, non ha senso; spedizioni pericolose e dispendiose. Il saccheggio di dovrebbe però insegnarci che combattere Gerusalemme da parte dei musulmani nel 1009, l’altro non serve e non costruisce ambiti accompagnato dalla distruzione del Santo Sepolcro, fu migliori come, al contrario, imparare a sentito come un enorme sacrilegio dai cristiani latini, che conoscere chi è differente da noi, piuttosto avevano una relazione quasi carnale con quella "terra che odiarlo. della promessa" che era per loro la Gerusalemme ! Tregua di Dio: nel Medioevo erano proibiti terrena».2 gli atti di guerra nei giorni particolarmente Il papa Urbano II fu l’artefice di questo pellegrinaggio di sacri: la domenica, il giorno di Pasqua, il riconquista, rispondendo alla richiesta di aiuto militare Giovedì, il Venerdì e il Sabato santo, durante dell’imperatore di Bisanzio, Alessio Comneno. Al il periodo quaresimale. La Pax Dei, la Pace di Dio, tutelava i pellegrini e i mercanti, concilio di Clermont (Francia, 1095), Urbano II lanciò proibendo gli atti di guerra nelle località di l’appello a prendere la croce per farla trionfare sugli 3 culto e di mercato. infedeli, quei turchi selgiuchidi che avevano sconvolto la situazione religiosa e territoriale dell’islam: «Dai confini di Gerusalemme e dalla citta di Costantinopoli un’orribile notizia si è diffusa... Una razza maledetta, una razza radicalmente alienata da Dio... ha invaso le terre dei cristiani del luogo e le ha decimate con la spada, col saccheggio e col fuoco». Il papa proseguiva elencando le atrocità perpretate dai turchi e menzionando la dissacrazione di chiese, lo stupro di donne cristiane, la tortura e 1'assassinio di uomini. Egli fece anche appello all'onore francese con queste parole: «Ricordate la grandezza di Carlo Magno […] Mettetevi in cammino verso il Santo Sepolcro e strappate quella terra dalle mani di una razza malvagia e 1 G. BEDOUELLE, «Il medioevo dal 1054 alla Riforma», in F. LENOIR ‒ Y.T. MASQUELIER, La religione, UTET, Torino 2001, 276280. 2 BEDOUELLE, «Il medioevo dal 1054 alla Riforma», 276-277. 3 I selgiuchidi furono una dinastia turca che deve il suo nome a Seljük, morto intorno all'anno 1000. In lotta contro le altre fazioni islamiche, i selgiuchidi iniziarono un’ascesa militare che sconvolse tutto l’assetto territoriale e l’equilibrio geografico del tempo. Le dure parole di Urbano II vanno interpretate in questo contesto. PAGINE «DIFFICILI» DELLA STORIA DELLA CHIESA – Incontro all’Altro – Sergio Bocchini - EDBScuola 6 assoggettatevela». Alla fine un grido si levò dalla folla: «Dio lo vuole! Dio lo vuole!» (Deus vult, Deus vult!), che diventò il grido di battaglia delle crociate.4 In molti, nobili e poveracci, partirono per questa impresa, animati da grandi ideali, ma anche attratti dall'esenzione delle tasse, dal pagamento dei debiti, dalle speciali indulgenze, dallo spirito d’avventura e dall’aspettativa di facili guadagni. Dopo varie peripezie, i crociati giunsero in Terra Santa e conquistarono il Santo Sepolcro (1099), fondando il Regno di Gerusalemme. Ma il regno ebbe vita difficile, nonostante le varie spedizioni organizzate fra il XII e XIII secolo dall’Europa per sostenerlo militarmente.5 Le ultime raccaforti crociate furono conquisate dai musulmani alla fine del XII secolo, e non furono più riconquistate. 3.2. Un fenomeno complesso Le crociate non devono essere lette solo come la risposta all’appello del papa contro gli «infedeli» che occupavano i «luoghi santi», o come un aiuto militare dato all’imperatore di Costantinopoli, minacciato dall’avanzata dei turchi. Come già accennato, secondo la storiografia moderna,6 le cause delle crociate devono essere trovate all’interno di un quadro più ampio che riguarda gli aspetti sociali e economici e anche: 1. la posizione della Chiesa medioevale di fronte alla guerra, alla cavalleria e al potere temporale; 2. il valore del pellegrinaggio; 3. il rinnovamento monastico; 4. il ruolo del papato. Senza approfondire i singoli punti (che richiederebbero uno spazio e una disponibilità di tempo eccessive), accenniamo ad alcuni di questi fattori per collocare e comprendere le crociate in un quadro storico più ampio. ! Prima di tutto il diverso atteggiamento della Chiesa nei confronti della guerra. Il messaggio di Gesù, diffuso dagli apostoli, proclama l’amore e la non violenza. Infatti i primi cristiani rifiutavano l’uso delle armi e – in gran parte – anche il servizio ORDINI RELIGIOSO-MILITARI militare, subendo per questo il martirio. Ma gli Gli ordini religioso-militari, di tipo avvenimenti storici nei secoli successivi (le monastico (hanno i voti di povertà, castità e invasioni barbariche, l’alleanza tra il papato e il obbedienza), nascono per difendere i regno dei Franchi contro i Longobardi, la Luoghi Santi e assistere i pellegrini. Gli costituzione di un dominio territoriale, le invasioni ordini gestirono per vari secoli un grande dei Saraceni, degli Ungari e di tanti altri, potere politico e economico. accompagnate da saccheggi e violenze) portarono ! Gli Ospedalieri di San Giovanni (o la Chiesa a modificare l’atteggiamento nei Ordine di Malta) nacquero a confronti della non violenza. La guerra non fu più Gerusalemme nel 1099 con lo scopo considerata un male assoluto, ma un male spesso dell’assistenza ospedaliera. Nel 1529 si necessario per difendere i cristiani e i luoghi di stabilirono definitivamente a Malta, con culto da un male maggiore. Intorno all’anno mille il titolo Sovrano Ordine Militare di avvenne una forma di sacralizzazione della guerra, Malta. L’Ordine è ancora esistente e si soprattutto nei confronti dei popoli considerai occupa di assistenza ai malati. pagani. La conquista di Gerusalemme da parte ! L’Ordine dei Templari o Cavalieri del degli Arabi, la distruzione nel 1009 della basilica Tempio fu fondato a Gerusalemme tra costantiniana del Santo Sepolcro, i racconti dei il 1118 e il 1120. Tra gli scopi aveva pellegrini sulle umiliazioni subite dai cristiani, quello di difendere il Santo Sepolcro e i tutto questo favorì in Occidente uno spirito di pellegrini. Ricco di privilegi e rivalsa della cristianità contro gli «infedeli» e di donazioni, aveva beni in tutta Europa. lotta con la spada. Si applicò così al combattente il Fu soppresso nel 1312. concetto di miles Christi, colui che combatteva con ! L’Ordine Teutonico nacque in la spada contro i nemici della cristianità, mentre Germania come confraternita nei primi tempi della Chiesa era colui che ospedaliera e nel 1198 diventò Ordine combatteva con la preghiera contro le forze del Cavalleresco. Attualmente segue la male e del peccato. Regola francescana come Ordine mendicante. 4 Storia del cristianesimo, Elledici, Leumann 1992, 277. Per una cronologia delle crociate v. sotto 8. Per la documentazione e l’approfondimento, p. 17 6 J. FLORI, Le crociate, Il Mulino, Bologna 2003; F. CARDINI, Le crociate tra il mito e la storia, Istituto di cultura Nova Civitas, Roma 1984. Si veda anche la sintesi proposta da G. FERRAROTTI, «Le crociate», in L’ora di religione, maggio 2006, 19-30. 5 PAGINE «DIFFICILI» DELLA STORIA DELLA CHIESA – Incontro all’Altro – Sergio Bocchini - EDBScuola 7 ! Nacque così il nuovo ruolo che la Chiesa affidava alla cavalleria, l’istituzione che raccoglieva i figli minori delle famiglie feudali esclusi dal feudo. A questi giovani desiderosi di avventura, la Chiesa indicava un nuovo campo a cui dedicarsi: combattere per la difesa dei deboli, degli orfani e delle vedove, e contro gli infedeli per il trionfo della fede. ! Un altro elemento sociale da tener presente per comprendere le crociate erano i pauperes, le masse di poveri che – in un periodo di grandi cambiamenti sociali – si riversavano nelle città, per liberarsi dalla schiavitù feudale. I pauperes non rientravano in nessuna delle classi sociali esistenti: oratores (quelli che pregano); bellatores (quelli che combattono) e laboratores (quelli che lavorano). La classe dei «poveri» era la più vulnerabile, la destinataria di tutti quei visionari e predicatori che annunciavano nuove realtà sociali. Le crociate furono per i pauperes un’occasione imprevista: un nuovo Esodo, verso un futuro di giustizia e di uguaglianza. ! In questo senso il tradizionale pellegrinaggio ai «Luoghi Santi» – presente fin dall’inizio della cristianità – acquistò nuovi significati: non solo una forma di riscatto sociale per una massa di diseredati e avventurieri; ma anche una risposta a tutto quel mondo simbolico, di forte tensione escatologica,7 che accompagnava il cristiano medievale e permeava lo spirito della crociata. La spedizione militare acquistò così il significato di pellegrinaggio armato, che offriva gli stessi vantaggi spirituali di cui godevano i pellegrini che si recavano al Santo Sepolcro, ma vissuto come strumento di salvezza. La crociata diventavano così una spedizione riparatrice, per la remissione dei peccati e una «guerra santa», poiché comportava un premio spirituale. ! Questa connessione profonda tra aspetti materiali e sacrali è certamente lontana dalla nostra mentalità moderna, ma non bisogna dimenticare che la società medioevale fondeva insieme vita civile, culturale e religiosa in un’unica realtà. È all’interno di questa concezione unitaria che occorre saper leggere il fenomeno delle crociate e analizzarlo con i parametri di allora, piuttosto che con quelli di oggi. ! Un altro aspetto, certamente importante da tener presente, è quello economico. I mercanti, all’inizio furono piuttosto diffidenti nei confronti delle crociate, per paura di compromettere i loro rapporti commerciali con l’Oriente. Ma ben presto intuirono che avrebbero potuto invece incrementare i loro guadagni, prima di tutto lucrando sui crociati, a cui fornivano prestiti in denaro, navi, vettovaglie; e poi con attività spesso illecite, come il traffico di schiavi, il commercio di reliquie, autentiche e false. Comunque la critica storiografica ha ridimensionato la convinzione che l’Occidente mercantile si sia arricchito con le crociate. 7 «Escatologia» è una parola che viene dal greco: éschaton + lògos; fa riferimento allo studio che riguarda gli eventi finali della storia del mondo e del genere umano, «ciò che sta al termine», cioè l’insieme delle rappresentazioni sul destino dell’uomo e del cosmo (l’aldilà). PAGINE «DIFFICILI» DELLA STORIA DELLA CHIESA – Incontro all’Altro – Sergio Bocchini - EDBScuola