Steiner_addome 29-01-2008 10:52 Pagina 30 30 La chirurgia addominale nelle bovine da latte 1° Congresso Europeo Sivar 8-9 febbraio 2008 eventi sivar ADRIAN STEINER Prof. Dr. Med. Vet, Dipl ECVS, Dipl ECBHM Clinic for Ruminants, Vetsuisse-Faculty of Berna, Switzerland ESAME CLINICO Le informazioni anamnestiche importanti sono rappresentate dal momento di insorgenza e dall’evoluzione cronologica del problema addominale, dall’effetto dei trattamenti analgesici, dall’appetito, dalla composizione e dalla modificazione della dieta, dalla composizione e dalla quantità di urine e feci emesse, e dalla frequenza della minzione e della defecazione. L’esame clinico inizia durante la raccolta dell’anamnesi, osservando la stazione ed il comportamento della bovina ed il suo profilo addominale da dietro. Questa valutazione è seguita da un esame fisico generale, con particolare riguardo al sistema cardiovascolare e agli organi addominali, mediante auscultazione di entrambi i fianchi, percussione e succussione con auscultazione, doppia auscultazione del fianco sinistro, test per verificare la presenza di un corpo estraneo ed esame rettale. Il riscontro di una risonanza timpanica (tintinnio, banda musicale) a livello del fianco sinistro è tipicamente indicativo di meteorismo del rumine e dislocazione a sinistra dell’abomaso (LDA, left displacement of abomasum), mentre nel fianco destro denota la dislocazione destra dello stesso organo (RDA, right displacement of abomasum), la RDA con torsione (RTA, right displacement of abomasum with torsium), la dilatazione/dislocazione del ceco (CDD, cecal dilatation/dislocation) e lo pneumoretto, mentre se è concomitante in corrispondenza di entrambi i fianchi rivela la presenza di gas in cavità addominale (peritonite secca, reticoloperitonite traumatica [TRP, traumatic reticuloperitonitis]). Se si ritiene che sia presente un aumento della quantità del fluido addominale (peritonite), si ricorre alla paracentesi addominale allo scopo di ottenere dei campioni di materiale da destinare all’analisi per la determinazione di proteine totali, peso specifico e conteggio cellulare totale. Si effettua un prelievo di succo ruminale che viene inviato in laboratorio per stabilire la concentrazione di cloruro ruminale, che è elevata in caso di riflusso del contenuto abomasale (LDA, RDA, indigestione vagale con stenosi funzionale pilorica, ostruzione prossimale del piccolo intestino). Se si dispone dell’ecografia (sonda da 3,5 o 5 MHz), bisogna impiegarla per visualizzare il reticolo (TRP) e il piccolo intestino (ostruzione enterica), il fegato (ostruzione del deflusso biliare) ed i due reni (ostruzione ureterale). Si può effettuare la ripresa di radiografie del reticolo per visualizzare un corpo estraneo perforante nei casi di TRP. ANATOMIA CHIRURGICA Durante la laparotomia a livello del fianco destro, le strutture normalmente visibili attraverso la breccia sono rappresen- tate dal grande omento con il duodeno discendente, mentre quando l’intervento viene eseguito dal fianco sinistro si osserva il sacco dorsale del rumine. L’esplorazione manuale della cavità addominale dal fianco destro consente l’identificazione di entrambi i reni, fegato, cistifellea, parti del diaframma, reticolo, omaso, abomaso, piloro, grande e piccolo omento, anse intestinali, vescica, utero, ovaie, parti del rumine e porzioni più dorsali della milza. Dal fianco sinistro, è possibile individuare bene manualmente milza, parti del diaframma e fegato, reticolo, rumine, rene sinistro, anse intestinali, vescica, utero ed ovaie. CONTENIMENTO ED ANESTESIA Gli interventi chirurgici nell’addome della bovina da latte adulta si effettuano preferibilmente nell’animale non sedato e in stazione. I capi vengono posizionati in uno scivolo chirurgico, al quale vengono fissati la coda ed un arto posteriore. Il fianco corrispondente viene preparato asetticamente per la chirurgia. L’anestesia si ottiene mediante blocco paravertebrale, blocco a L capovolta o infiltrazione locale di anestetico in corrispondenza della sede di incisione. PATOLOGIE Le patologie addominali più frequenti che richiedono un intervento chirurgico sono rappresentate da dislocazione dell’abomaso (LDA, RDA, RTA), TRP, CDD ed ostruzione del piccolo intestino. Dislocazione a sinistra dell’abomaso Le opzioni terapeutiche della LDA variano dal trattamento conservativo (atterramento e rotolamento) all’intervento chirurgico. La tecnica di atterramento e rotolamento è stata descritta per la prima volta da Begg e Whiteford nel 1956. La percentuale dei casi di guarigione permanente, tuttavia, è stata giudicata inferiore al 25%. Inoltre, come complicazione di questa tecnica è stata riferita la torsione destra dell’abomaso. Negli ultimi 50 anni, sono state descritte una serie di tecniche differenti per la correzione chirurgica e la fissazione della LDA. Elencate in ordine cronologico di prima apparizione in letteratura, queste sono rappresentate da abomasopessi paramediana destra (Lowe et al., 1965), omentopessi del fianco destro (Dirksen, 1967), abomasopessi del fianco sinistro (Ames, 1968), fissazione percutanea con chiodo a cavigliotto (Grymer e Sterner, 1982), riposizionamento e fissazione laparoscopici in due fasi (Janowitz, 1998), riposizione e fissazione laparoscopica in una fase nell’animale in stazio- Steiner_addome 29-01-2008 10:52 Pagina 31 A. Steiner. Large Animal Review 2008; 14: 30-32 31 ne (Christiansen, 2004; Barisani, 2004), e fissazione laparoscopica ad una fase nell’animale in decubito dorsale (Babkine et al., 2006). Dal momento che queste tecniche sono di solito ben note in letteratura, verrà illustrata soltanto la fissazione laparoscopica in una fase, con l’animale in decubito dorsale. Questa tecnica è adatta per le bovine da esposizione di elevato valore, dato che la fissazione è sicura ed i portali laparoscopici sono situati nella parte ventrale dell’addome e, di conseguenza, non risultano facilmente visibili nell’animale in piedi. La dislocazione a destra dell’abomaso di solito costituisce una situazione di emergenza. Nell’animale in stazione, si esegue una laparotomia a livello del fianco destro, si esplora manualmente la cavità addominale e si identifica la potenziale direzione della torsione dell’abomaso. Quest’ultimo, dopo essere stato parzialmente sgonfiato, viene portato manualmente nella posizione normale, fissando l’omento alla parete addominale destra con due suture a forma di U (omentopessi), dopodiché la parete addominale viene chiusa secondo le procedure di routine. L’evacuazione del contenuto abomasale liquido (fino a 50 litri) tramite sonda rinogastrica direttamente introdotta nell’abomaso attraverso un’incisione praticata con la punta di un bisturi può essere indicata prima del riposizionamento manuale dell’abomaso in rari casi di grave dilatazione e torsione abomasale. Reticoloperitonite traumatica Nell’animale in stazione, si esegue una laparotomia a livello del fianco sinistro, con l’incisione situata 2 cm caudalmente e parallelamente all’ultima costola. La cavità addominale viene esplorata manualmente. Se viene confermata la presenza di aderenze o la formazione di ascessi nell’area del reticolo, si effettua una ruminotomia esplorativa e si localizza e rimuove manualmente il corpo estraneo penetrante. I grandi ascessi del reticolo che risultano in continuità con la parete dell’organo possono essere incisi e drenati nel lume del reticolo stesso. Per l’esteriorizzazione della parete luminale a livello della sede di incisione e per la prevenzione della contaminazione dei margini della ferita e della cavità addominale, è possibile utilizzare l’apparato di Weingarth (Fig. 1) o la tavola da rumine. L’organo viene chiuso con due suture introflettenti continue sieromuscolari, utilizzando materiale riassorbibile. La parete addominale viene accostata con la procedura di routine. Dilatazione/dislocazione cecale Per la correzione chirurgica della CDD, si esegue una laparotomia a livello del fianco destro, praticando un’incisione verticale a metà distanza fra l’ultima costola e la tuberosità dell’anca sulla faccia dorsale della fossa paralombare destra. Dopo l’esplorazione manuale della cavità addominale, si identifica la punta del ceco, si esteriorizza delicatamente e con molta cura il ceco stesso e se ne evacua il contenuto attraverso un’incisione praticata con un bisturi in corrispondenza dell’estremità più distale. Al fine di ridurre al minimo il rischio di recidiva postoperatoria della CDD, è di importanza cruciale effettuare un’ulteriore evacuazione dell’ansa prossimale del colon ascendente (PLAC, proximal loop of the ascending colon). Ciò si ottiene “mungendo” delicatamente il contenuto dalla parte intraddominale del ceco e della PLAC in modo da sospingerlo verso la sede di incisione. Il ceco esteriorizzato viene risciacquato con abbondanti quantità di so- Figura 1 luzione fisiologica (NaCl 0,9%) preventivamente riscaldata e l’incisione all’estremità viene chiusa con una struttura continua introflettente sieromuscolare. L’organo viene riposizionato nella cavità addominale e valutato nuovamente a distanza di 10 minuti. Se si presenta marcatamente ricolmo, si esegue una seconda cecotomia per liberare il ceco stesso e la PLAC dalle digesta che possono essersi accumulate all’interno di questi segmenti per propulsione dall’ileo o per riflusso dal colon spirale. La sede della cecotomia viene infine chiusa per due volte con una sutura a sopraggitto. La parete addominale viene chiusa con le procedure di routine. Se si verifica una recidiva della CDD o se la parete cecale risulta devitalizzata, si deve ricorrere all’amputazione del ceco, lasciando la giunzione ileocecale integra ed in sede. Ostruzione del piccolo intestino Se si sospetta la presenza di un’ostruzione del piccolo intestino, si effettua una laparotomia nell’animale in piedi praticando un’incisione verticale nell’area intermedia del fianco destro. Per l’identificazione del tipo e della sede dell’ostruzione, risulta di importanza cruciale un’approfondita esplorazione manuale della cavità addominale, con particolare riguardo agli organi situati all’interno del recesso sopraomentale. Si esteriorizzano delicatamente le anse intestinali ostruite e, se possibile, si procede alla riduzione di intussuscezioni (Fig. 2), volvoli, torsioni o strangolamenti. Al fine di determinare l’intervento chirurgico adatto, si effettua un’accurata ispezione visiva per valutare i vari gradi di ischemia e di infarto emorragico dei tratti intestinali colpiti. In caso di ostruzione intraluminale con conservazione della vitalità intestinale, il bezoar/coagulo ematico ostruente viene delicatamente ridotto con tecnica manuale frammentandolo in piccoli pezzi attraverso la parete intestinale integra, fino a che non risulta evidente la totale risoluzione dell’ostruzione. Se la ri- Steiner_addome 32 29-01-2008 10:52 Pagina 32 La chirurgia addominale nelle bovine da latte to chirurgico, mentre per la LDA è indispensabile l’immediato ritorno alla dieta normale, al fine di sostenere il metabolismo del glucosio e ridurre al minimo i deficit energetici. Bibliografia Figura 2 duzione manuale non è possibile, si esegue un’enterotomia longitudinale antimesenterica, si rimuove il tessuto ostruente e si richiude la breccia con una sutura continua introflettente, utilizzando un materiale riassorbibile monofilamento 4-0. Se la parete intestinale del piccolo intestino colpito è devitalizzata, si attua un’enterectomia segmentale seguita da un’anastomosi termino-terminale. Per l’adattamento dei segmenti intestinali, si eseguono una o due suture continue introflettenti in materiale riassorbibile monofilamento 4-0. È necessario stare attenti a mantenere al minimo la riduzione del diametro dell’intestino in corrispondenza del sito di sutura, al fine di evitare lo sviluppo di una stenosi intestinale iatrogena. CONSIDERAZIONI GENERALI PER IL TRATTAMENTO POSTOPERATORIO DOPO INTERVENTI CHIRURGICI ADDOMINALI Il trattamento postoperatorio prevede la correzione degli squilibri idrici, energetici, elettrolitici ed acidobasici, la somministrazione di succo ruminale, antimicrobici, agenti antitossici/antinfiammatori e farmaci modulatori della motilità, se disponibili. Nei casi di RDA, TRP, CDD ed ostruzioni del piccolo intestino, l’alimentazione viene gradualmente riportata alla normalità nell’arco di diversi giorni dopo l’interven- Ames S: Repositioning displaced abomasum in the cow. J. Am. Vet. Med. Assoc., 1968, 153(11):1470-1471. Babkine M, Desrochers A, Bouré L, Heli P: Ventral laparoscopic abomasopexy on adult cows. Can. Vet. J., 2006, 47:343-348. Barisani C: Evoluzione della tecnica di Janowitz per la risoluzione della dislocazione abomasale sinistra secondo Barisani. Summa. 2004, 5:35-39. Braun U, Eicher R, Hausammann K: Clinical findings in cattle with dilatation and torsion of the caecum. 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