Istituzioni di Logica Matematica Sezione 11 del Capitolo 3 Alessandro Andretta Dipartimento di Matematica Università di Torino A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 1 / 19 L’antinomia di Russell Due principi fondamentali. Principio di estensionalità Due insiemi sono uguali sse hanno gli stessi elementi. Quindi un insieme è completamente determinato dai suoi elementi. Principio di comprensione Ogni proprietà P (x) definisce un insieme, c’è un insieme {x | P (x)}. L’antinomia di Russell Consideriamo la proprietà P (x) data da x ∈ / x e sia R = {x | x ∈ / x}. R∈ /R ⇒ R∈R ⇒ R∈ /R A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 2 / 19 Gli assiomi di MK Fissiamo un linguaggio del prim’ordine con un solo predicato binario ∈. Gli oggetti della nostra trattazione si chiamano classi. Gli elementi di una classe sono a loro volta classi. Definizione Una classe A è un insieme sse A appartiene a qualche classe. Posso definire la formula Ins(x) che dice che x è un insieme, ∃y(x ∈ y). Una classe propria è una classe che non è un insieme. Definiremo la teoria del prim’ordine Morse-Kelly MK. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 3 / 19 Gli assiomi di MK Assioma di estensionalità ∀z(z ∈ x ⇔ z ∈ y) ⇒ x = y. Schema di assiomi di comprensione Se x è libera in ϕ(x, y1 , . . . , yn ) e A è una variabile differente da x, y1 , . . . , yn . Allora ∃A∀x (x ∈ A ⇔ ∃z(x ∈ z) ∧ ϕ(x, y1 , . . . , yn )). Cioè per ogni ϕ e per ogni scelta di classi y1 , . . . , yn , posso trovare la classe A di tutti gli insiemi che soddisfano ϕ. Per estensionalità A è unica e si denota con A = {x | ϕ(x, y1 , . . . , yn )} Nota bene: Sono infiniti assiomi, uno per ogni ϕ. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 4 / 19 Gli assiomi di MK Riesaminiamo l’antinomia di Russell: per comprensione R = {x | x ∈ / x} è una classe. Se R fosse un insieme, allora R ∈ R ⇔ R ∈ / R, quindi R è una classe propria. Notazione {x ∈ A | ϕ(x, y1 , . . . , yn )} è la classe data dalla formula x ∈ A ∧ ϕ(x, y1 , . . . , yn ). A∩B = {x | x ∈ A ∧ x ∈ B} = {x ∈ A | x ∈ B} = {x ∈ B | x ∈ A}. A ∪ B = {x | x ∈ A ∨ x ∈ B}. A \ B = {x | x ∈ A ∧ x ∈ / B} = {x ∈ A | x ∈ / B}. A 4 B = (A \ B) ∪ (B \ A). Dall’Assioma di Estensionalità segue che A ∩ B = B ∩ A, A ∪ B = B ∪ A e A4B = B4A. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 5 / 19 Gli assiomi di MK Assioma di esistenza di insiemi ∃x∃y (x ∈ y). Definizione x è una sotto-classe di y sse ∀z(z ∈ x ⇒ z ∈ y). In simboli x ⊆ y. Se y ⊆ x e x è un insieme, vogliamo che anche y sia un insieme. Assioma dell’insieme potenza Se x è un insieme allora c’è un insieme y tale che ∀z (z ⊆ x ⇔ z ∈ y). L’insieme y è unico per estensionalità e si indica con P(x). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 6 / 19 Gli assiomi di MK La classe vuota {x | x 6= x} = ∅ è inclusa in un qualsiasi insieme, quindi è un insieme. Assioma della coppia Ins(x) ∧ Ins(y) ⇒ ∃z (Ins(z) ∧ ∀w (w ∈ z ⇔ w = x ∨ w = y)). L’insieme z lo si indica con {x, y}. Se x = y lo si scrive {x}. Definizione def (x, y) = {{x}, {x, y}}. Proposizione Per ogni insieme x, y, z, w, (x, y) = (z, w) ⇔ x = z ∧ y = w. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 7 / 19 Gli assiomi di MK Assioma di fondazione x 6= ∅ ⇒ ∃y(y ∈ x ∧ x ∩ y = ∅). Se x ∈ x, allora {x} è un insieme e per l’assioma di fondazione c’è un y ∈ {x} tale che y ∩ {x} = ∅: ma y = x e x ∈ x ∩ {x}, contraddizione. Definizione def V = {x | x = x} è la classe di tutti gli insiemi. Definizione S S def Se A è una classe l’unione su A è A = x∈A x = {y | ∃x ∈ A(y ∈ x)} T T def e l’intersezione su A è A = x∈A x = {y | ∀x ∈ A(y ∈ x)}. Per convenzione: se A = ∅ allora A. Andretta (Torino) T A = ∅. Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 8 / 19 Gli assiomi di MK Assioma dell’unione S Se A è un insieme allora anche A è un insieme. def S Se x e y sono insiemi, allora {x, y} e x ∪ y = {x, y} sono insiemi. def A × B = {(x, y) | x ∈ A, y ∈ B} = {c | ∃a∃b(a ∈ A ∧ b ∈ B ∧ c = (a, b))} è una classe che esiste per l’Assioma di Comprensione. Proposizione Se A e B sono insiemi, anche A × B è un insieme. Dimostrazione. Basta trovare un insieme che contiene A × B. Se x ∈ A e y ∈ B, allora {x}, {x, y} ⊆ A ∪ B e quindi (x, y) = {{x}, {x, y}} ⊆ P(A ∪ B). Ne segue che A × B ⊆ P(P(A ∪ B)). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 9 / 19 Gli assiomi di MK Usando gli assiomi di coppia e unione possiamo costruire infiniti nuovi insiemi {∅}, {{∅}}, {{{∅}}}, {{{{∅}}}}, . . . oppure {∅} = S(∅), {∅, {∅}} = S({∅}), {∅, {∅}, {∅, {∅}}} = S({∅, {∅}}), . . . dove def S(x) = x ∪ {x} è il successore di x. Una classe I si dice induttiva se ∅ ∈ I ∧ ∀x(x ∈ I ⇒ S(x) ∈ I). Assioma dell’infinito Esiste un insieme induttivo. Definizione def T N = I dove I la classe di tutti gli insiemi induttivi. 0 = ∅, 1 = S(0), 2 = S(1) = S(S(0)), . . . A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 10 / 19 Gli assiomi di MK Proposizione N ∈ I e ∀n ∈ N (n = 0 ∨ ∃m ∈ N (n = S(m))). Dimostrazione. T 0 ∈ I per ogni I ∈ I, quindi 0 ∈ I = N. Fisso n ∈ N: n ∈ I e quindi S(n)T∈ I per ogni I ∈ I. Essendo I ∈ I arbitrario, otteniamo che S(n) ∈ I = N. Quindi N ∈ I. Sia n ∈ N \ {0} e supponiamo per assurdo che n 6= S(m) per ogni m ∈ N. Allora l’insieme J = N \ {n} soddisferebbe T la formula che definisce I e quindi J ∈ I. Da questo segue che J ⊇ I = N, ma per costruzione J ⊂ N: contraddizione. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 11 / 19 Gli assiomi di MK Proposizione (Principio di Induzione su N — prima formulazione) Sia I ⊆ N tale che 0 ∈ I e tale che ∀n (n ∈ I ⇒ S(n) ∈ I). Allora I = N. Dimostrazione. I ∈ I, quindi I ⊇ N. Una relazione binaria è una classe di coppie ordinate. Una relazione binaria F è funzionale se (x, y), (x, y 0 ) ∈ F ⇒ y = y 0 . Scriveremo x R y invece di (x, y) ∈ R. Se R è funzionale, R(x) = l’unico y (se esiste) tale che (x, y) ∈ R. dom(R) = {x | ∃y((x, y) ∈ R)} ran(R) = {y | ∃x((x, y) ∈ R)} fld(R) = dom(R) ∪ ran(R). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 12 / 19 Gli assiomi di MK Proposizione Se R è un insieme, allora dom(R), ran(R), fld(R) sono insiemi. Dimostrazione. Se xS∈ S dom(R) allora x ∈ {x} ∈S(x, S y) ∈ R, per qualche y, quindi x ∈ ( R), quindi dom(R) ⊆ R. I casi di ran(R) e fld(R) sono analoghi. Definizione Se F è una relazione funzionale e A una classe poniamo F [A] = {F (x) | x ∈ A ∩ dom(F )} F A = {(x, y) ∈ F | x ∈ A}. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 13 / 19 Gli assiomi di MK Esercizio Se F è un insieme anche F [A] è un insieme Assioma del rimpiazzamento (forte) Se F è una relazione funzionale e A un insieme, allora F [A] è un insieme. A B = B A = {F | F : A → B}. Proposizione Se A e B sono insiemi, allora B A è un insieme. Dimostrazione. B A ⊆ P(A × B). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 14 / 19 Gli assiomi di MK Teorema. Non esiste nessuna funzione f tale che dom(f ) = N e ∀n ∈ N f (S(n)) ∈ f (n). Dimostrazione. Per assurdo. Poiché ∅ = 6 ran(f ), per l’assioma di Fondazione c’è un y ∈ ran(f ) tale che y ∩ ran(f ) = ∅. Sia n ∈ N tale che y = f (n). Ma f (S(n)) ∈ f (n) ∩ ran(f ): contraddizione. Notazione hai | i ∈ Ii è la funzione I 3 i 7→ ai . Per esempio, s = ha0 , a1 , . . . , an−1 i è la funzione di dominio n = {0, 1, . . . , n − 1} che ad ogni i < n associa l’insieme ai . n = dom(s) è la lunghezza di s, e la si indica con lh(s). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 15 / 19 Gli assiomi di MK Se X è una classe X <N = {s | s è una stringa finita e ran(s) ⊆ X}. Esercizio Dimostrare che se X è un insieme, allora X <N = insieme. S {X n | n ∈ N} è un Se I è un insieme e hAi | i ∈ Ii è una successione di insiemi, sia "i∈I Ai = {f | f è una funzione, dom(f ) = I e ∀i ∈ I (f (i) ∈ Ai )}. Quindi se Ai = A per ogni i ∈ I, allora "i∈I Ai = AI . Se Ai0 = ∅ per qualche i0 ∈ I allora "i∈I Ai = ∅. Vale anche il viceversa? Vogliamo scambiare i quantificatori passando da ‘∀i ∈ I∃x(x ∈ Ai )’ a ‘∃f ∀i ∈ I(f (i) ∈ Ai )’. Assioma di Scelta (AC) Se A = 6 ∅ è un insieme e ∀A ∈ A (A 6= ∅), allora esiste f : A → che ∀A ∈ A (f (A) ∈ A). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica S A tale AA 2013–2014 16 / 19 Gli assiomi di MK Gli assiomi di MK Riassumendo: MKC = MK + AC e gli assiomi di MK sono: Estensionalità: ∀z(z ∈ x ⇔ z ∈ y) ⇒ x = y Comprensione: ∃A∀x (x ∈ A ⇔ ∃z(x ∈ z) ∧ ϕ(x, y1 , . . . , yn )), dove x è libera in ϕ(x, y1 , . . . , yn ) e A è diversa da x, y1 , . . . , yn Esistenza di insiemi: ∃x∃y (x ∈ y) Potenza: Ins(x) ⇒ ∃z (Ins(z) ∧ ∀t (t ∈ z ⇔ t ⊆ x)) Coppia: Ins(x) ∧ Ins(y) ⇒ ∃z (Ins(z) ∧ ∀w (w ∈ z ⇔ w = x ∨ w = y)) Fondazione: x 6= ∅ ⇒ ∃y (y ∈ x ∧ y ∩ x = ∅) Unione: Ins(x) ⇒ ∃u (Ins(u) ∧ ∀z (z ∈ u ⇔ ∃y(y ∈ x ∧ z ∈ y))) Infinito: ∃I (Ins(I) ∧ ∅ ∈ I ∧ ∀x (x ∈ I ⇒ S(x) ∈ I)) Rimpiazzamento: ∀F ∀A ∀x∃!y(x, y) ∈ F ∧ Ins(A) ⇒ Ins(F [A]) . A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 17 / 19 Gli assiomi di MK Gli assiomi di ZF La teoria Zermelo-Frænkel ZF è formulata nel linguaggio con un solo predicato binario ∈. Gli enti di questa teoria si dicono insiemi. Gli assiomi di ZF sono: Estensionalità: ∀z(z ∈ x ⇔ z ∈ y) ⇒ x = y Separazione: ∃A∀x (x ∈ A ⇔ x ∈ B ∧ ϕ(x, y1 , . . . , yn , B)), dove x è libera in ϕ(x, y1 , . . . , yn , B) e A è diversa da x, y1 , . . . , yn , B. A = {x ∈ B | ϕ(x, y1 , . . . , yn , B)} è il sottoinsieme di B formato dagli elementi che godono della proprietà ϕ. Potenza: ∃z∀t (t ∈ z ⇔ t ⊆ x) Coppia: ∃z∀w (w ∈ z ⇔ w = x ∨ w = y) Fondazione: x 6= ∅ ⇒ ∃y (y ∈ x ∧ y ∩ x = ∅) Unione: ∃u∀z (z ∈ u ⇔ ∃y(y ∈ x ∧ z ∈ y)) Infinito: ∃I (∅ ∈ I ∧ ∀x (x ∈ I ⇒ S(x) ∈ I)) Rimpiazzamento: ∀x ∈ A∃!yϕ ⇒ ∃B∀x ∈ A∃y ∈ Bϕ, per ogni formula ϕ(x, y, A, w1 , . . . , wn ). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 18 / 19 Funzioni e relazioni Definizione. Una funzione finitaria o operazione su X è una f : X n → X per qualche n ∈ N detto arietà di f , n = ar(f ). Se n = 0 allora f : {∅} → X, quindi le funzioni 0-arie su X possono essere identificate con gli elementi di X. Y ⊆ X è chiuso per f se f [Y n ] ⊆ Y . Esercizio Sia Y ⊆ X eTsia C = {Z ⊆ X | Y ⊆ Z ∧ Z chiuso per f }. Dimostrare che C 6= ∅ e che C è il più piccolo Z ⊆ X contenente Y e chiuso per f . T L’insieme C si dice chiusura di Y sotto f e lo si indica con Clf (Y ). Analogamente si definisce ClF (Y ) quando F è una famiglia di funzioni finitarie su X. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 19 / 19