Il polimorfismo I405V del gene della proteina di trasferimento degli

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Il polimorfismo I405V del gene della proteina
di trasferimento degli esteri del colesterolo
nei giovani e nei grandi vecchi
Tiziano Lucchi, Beatrice Arosio, Marianna Caloni, Ieda Ceconi, Carmen Calabresi,
Silvia Scurati, Carlo Vergani
This study was designed to analyze the prevalence of I405V polymorphism in the cholesteryl ester
transfer protein (CETP) gene, the blood CETP concentration, the lipoprotein pattern and certain clinical endpoints in two populations, one of young and another of very old individuals.
We recruited 100 healthy young adults (median age 31 years) and 100 very old subjects (median age 89 years) and analyzed their DNA for the presence of variants V and I of the CETP gene.
Subjects with the V/V genotype had lower serum concentrations of CETP. The frequency of this
genotype in the very old was more than double that in the young population. Young adults with
the V/V genotype had a less atherogenic lipoprotein pattern [lower total and LDL cholesterol levels, lower apolipoprotein (Apo) B levels, and a lower Apo B/Apo A-I ratio] than those with the
I/V or I/I genotypes. The very old subjects, particularly those with the V/V genotype, had larger LDL than the young adults. The prevalence of clinical endpoints was much lower among the
very old subjects with the V/V genotype.
(Ann Ital Med Int 2005; 20: 45-50)
Key words: Atherosclerosis; Cholesteryl ester transfer protein; Lipoprotein metabolism; Longevity;
Polymorphism I405V of the CETP gene.
Introduzione
Il gene della CETP, localizzato sul cromosoma 1613, è
altamente polimorfico14 e alcune sue varianti influenzano
i livelli e la composizione delle lipoproteine15-17.
Secondo Knoblauch et al.18 i polimorfismi della CETP
incidono complessivamente per il 10% sulla variabilità individuale dei livelli di cHDL.
Abbiamo studiato il polimorfismo I405V del gene dovuto ad una transizione AG in posizione +20206
dell’esone 14 che comporta una “missense mutation” con
sostituzione di isoleucina con valina in posizione 405
della proteina19.
Il polimorfismo I405V nella forma omozigote per l’allele più raro (genotipo V/V) si associa ad una diminuita
attività della CETP, ad una modificazione dei livelli del
cHDL e della composizione delle HDL e LDL17,20-22.
Recentemente il genotipo V/V è stato associato ad una
maggiore longevità in soggetti di origine Aschenazi21.
Scopo di questo lavoro è quello di analizzare il polimorfismo I405V della CETP e gli indici HDL e LDL.
Nei paesi occidentali le malattie cardiovascolari rappresentano la causa principale di decesso. In Italia per malattie del sistema circolatorio muore il 46% dei soggetti di
età > 60 anni1.
Le malattie cardiovascolari sono inoltre causa di disabilità e peggiorano la qualità della vita in età avanzata.
La dislipidemia figura tra i principali fattori di rischio
cardiovascolari. Il ruolo patogeno del colesterolo dipende non solo dai suoi livelli ma anche dalla sua distribuzione
nelle lipoproteine. È stato stimato che un aumento di 1
mg/dL di colesterolo HDL (cHDL) riduce il rischio cardiovascolare del 2-3%2,3. Alti livelli di cHDL sono stati
associati ad una maggiore durata della vita4.
Un ruolo chiave nella produzione delle HDL viene
svolto dall’ATP binding cassette transporter A1 protein5,6, dalla lecitin: colesterolo aciltransferasi7 e dalla lipasi lipoproteica8, mentre la proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo (CETP)9,10 e la lipasi epatica11 sono coinvolte nel loro catabolismo12.
La CETP media il trasferimento degli esteri del colesterolo dalle HDL alle lipoproteine contenenti apolipoproteina (Apo) B.
Materiali e metodi
Il DNA genomico è stato ottenuto da sangue venoso mediante la metodica del “salting out”23. Poiché il polimorfismo I405V non si associa alla presenza di un sito di
restrizione, è stato utilizzato un primer mutagenizzato
che introduce un sito di restrizione per l’enzima MspI24.
Cattedra di Gerontologia e Geriatria (Direttore: Prof. Carlo Vergani),
U.O. di Geriatria, Ospedale Maggiore Policlinico, IRCCS, Università
degli Studi di Milano
© 2005 CEPI Srl
45
Ann Ital Med Int Vol 20, N 1 Gennaio-Marzo 2005
Per la reazione polimerasica a catena sono stati utilizzati 2 µg di DNA e una soluzione 0.2 mM di dNTP, 0.2
mM del primer mutagenizzato e del primer complementare, 1.5 mM di MgCl2, 1X reaction buffer senza MgCl2
e con 1 U di Taq DNA polimerasi (Promega Corporation,
Milano, Italia).
Sono stati effettuati un ciclo a 95°C per 5 min, 60°C per
1 min, 72°C per 1 min; 35 cicli a 95°C per 15 s, 60°C per
30 s, 72°C per 30 s e un ciclo finale a 72°C per 5 min. È
stato ottenuto un frammento di amplificazione di 142 bp
(allele I) che, in presenza del sito di restrizione per l’enzima MspI, dà origine ad un frammento di 121 bp e ad un
frammento di 21 bp (allele V).
Il prodotto della reazione polimerasica a catena è stato
digerito con 10 U di MspI a 37°C per una notte. I campioni
sono stati infine sottoposti ad elettroforesi in gel d’agarosio
al 4%.
I livelli sierici del colesterolo totale, dei trigliceridi,
del cHDL e del colesterolo LDL (cLDL) sono stati determinati con procedure standard (Roche Diagnostics,
Milano, Italia).
I livelli sierici delle Apo A-I e Apo B sono stati determinati con metodo turbidimetrico (Immucor Gamma,
Milano, Italia).
Il dosaggio della CETP è stato effettuato con test immunoenzimatico (Wako Pure Chemical Industries, Osaka,
Giappone).
terapia ormonale sostitutiva nelle donne in menopausa, in
grado di influenzare il quadro lipoproteico e non dovevano
assumere un quantitativo giornaliero di alcool > 30 g.
Per quanto riguarda i soggetti anziani sono stati reclutati consecutivamente soggetti > 85 anni ambulatoriali.
L’unico criterio di esclusione era l’assunzione di farmaci ipolipemizzanti. Di essi è stata raccolta la storia clinica per valutare l’eventuale presenza di cardiopatia ischemica, arteriopatia obliterante periferica, aneurisma dell’aorta addominale, attacco ischemico transitorio, ictus cerebrale. È stato eseguito un eco color Doppler dei tronchi sovraortici per valutare la presenza di aterosclerosi subclinica. Sono stati valutati la pressione arteriosa e il metabolismo glicidico.
Analisi statistica
L’indagine statistica è stata condotta utilizzando il test del
χ2 per l’analisi della distribuzione genotipica e l’ANOVA
e il test di Bonferroni per l’analisi degli indici biochimici.
È stato considerato significativo un valore di p < 0.05.
Risultati
La distribuzione dei genotipi è differente nei due gruppi di soggetti considerati (p = 0.02).
Nei grandi vecchi il genotipo V/V è significativamente più frequente rispetto ai giovani (p < 0.05) mentre è meno frequente il genotipo I/V (p = 0.02) (Tab. I e Fig. 1).
I livelli sierici della CETP sono più bassi nei soggetti
con genotipo V/V rispetto ai soggetti con genotipi I/V e
I/I; tale differenza risulta significativa nei giovani (Tab.
I). Quando si considera globalmente la popolazione esaminata la concentrazione della CETP varia significativamente a seconda dei genotipi (p = 0.007) ed in particolare risulta più bassa nei soggetti V/V rispetto ai soggetti con
gli altri genotipi (p < 0.05) (Fig. 2).
Il genotipo V/V, rispetto ai genotipi I/V e I/I, nei soggetti giovani si associa a livelli più bassi di colesterolo totale, di cLDL, di Apo B e ad una riduzione del rapporto
Apo B/Apo A-I, nei grandi vecchi si associa ad una diminuzione delle Apo B.
Rispetto ai giovani i grandi vecchi hanno livelli più alti di colesterolo totale, di cLDL, di trigliceridi, di Apo B
con un rapporto cLDL/Apo B più elevato (Tab. I). L’aumento di tale rapporto è particolarmente evidente nelle donne con genotipo V/V (Tabb. II e III). I livelli di cHDL, di
Apo A-I e il rapporto cHDL/Apo A-I non variano in rapporto al genotipo e sono pressoché sovrapponibili nei
due gruppi di soggetti (Tab. I).
La tabella IV riporta la prevalenza nei grandi vecchi con
diversi genotipi di endpoint clinici e di occlusione del lu-
Pazienti
Sono stati presi in considerazione 100 soggetti giovani (42 uomini e 58 donne), con età mediana di 31 anni (range 21-55 anni) e 100 soggetti anziani (39 uomini e 61 donne) con età mediana di 89 anni (range 85-100 anni).
I soggetti giovani sono stati reclutati tenendo conto per
i criteri di esclusione delle indicazioni dell’Adult Treatment
Panel III25. Sono stati pertanto esclusi soggetti con coronaropatia (anamnesi positiva per infarto miocardico, angina stabile e instabile, angioplastica o bypass coronarico), con equivalenti di rischio coronarico (diabete mellito, arteriopatia obliterante periferica, aneurisma dell’aorta addominale, aterosclerosi sintomatica dei tronchi sovraortici od ostruzione carotidea > 50%), con ipertensione arteriosa (≥ 140/90 mmHg o terapia antipertensiva), con
dislipidemia (colesterolo totale ≥ 240 mg/dL, trigliceridi
≥ 200 mg/dL, terapia con farmaci ipolipemizzanti) e con
obesità (indice di massa corporea > 30 kg/m2 e/o circonferenza alla vita > 88 cm nelle donne e > 102 cm negli uomini).
Sono stati esclusi anche soggetti con epatopatia, insufficienza renale cronica e distiroidismo. I soggetti inoltre
non dovevano essere in terapia con farmaci, compresa la
46
Tiziano Lucchi et al.
TABELLA I. Livelli della proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo (CETP) e parametri lipoproteici in soggetti giovani e in grandi vecchi con diversi genotipi del polimorfismo I405V.
Giovani (n = 100)
V/V
N. soggetti
CETP (µg/mL)
Colesterolo totale (mg/dL)
Colesterolo LDL (mg/dL)
Colesterolo HDL (mg/dL)
Trigliceridi (mg/dL)
Apo A-I (mg/dL)
Apo B (mg/dL)
Apo B/Apo A-I
Colesterolo LDL/Apo B
Colesterolo HDL/Apo A-I
7
1.03 ± 0.51
156 ± 22
84 ± 28
61 ± 20
91 ± 67
187 ± 24
68 ± 20
0.37 ± 0.12
1.21 ± 0.22
0.30 ± 0.09
Grandi vecchi (n = 100)
I/V
61
1.46 ± 0.52§
175 ± 35
103 ± 33
60 ± 14
75 ± 26
175 ± 21
83 ± 32
0.48 ± 0.17
1.35 ± 0.59
0.35 ± 0.08
I/I
32
1.47 ± 0.44§
179 ± 29
105 ± 26
63 ± 14
79 ± 35
182 ± 23
84 ± 25
0.47 ± 0.16
1.32 ± 0.43
0.35 ± 0.07
V/V
I/V
I/I
17*
1.22 ± 0.42
205 ± 64
134 ± 54
61 ± 18
109 ± 52
173 ± 23
85 ± 20
0.50 ± 0.13
1.60 ± 0.64
0.35 ± 0.09
44†
1.52 ± 0.44
213 ± 39
139 ± 33
64 ± 17
112 ± 47
178 ± 21
97 ± 29
0.56 ± 0.20
1.53 ± 0.50
0.36 ± 0.09
39
1.55 ± 0.49
216 ± 46
146 ± 44
61 ± 13
116 ± 52
177 ± 24
99 ± 33
0.57 ± 0.23
1.55 ± 0.42
0.35 ± 0.08
I valori sono espressi come media ± DS.
Apo = apolipoproteina. * p < 0.05 vs V/V giovani; † p = 0.02 vs I/V giovani; § p < 0.05 vs V/V giovani.
FIGURA 1. Frequenza dei diversi genotipi del polimorfismo
I405V nei giovani e nei grandi vecchi. Distribuzione dei genotipi: χ2 = 7.609; gradi di libertà = 2; p = 0.02.
* frequenza del genotipo V/V nei giovani vs grandi vecchi, p
< 0.05; ** frequenza del genotipo I/V nei giovani vs grandi vecchi, p = 0.02.
FIGURA 2. Concentrazione della proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo e genotipi del polimorfismo I405V in
tutti i soggetti, giovani e grandi vecchi, esaminati.
* p < 0.05 vs genotipo V/V.
me vascolare di una delle arterie carotidi > 50%. Nei
grandi vecchi con genotipo V/V si osserva una minor
prevalenza di coronaropatia, di eventi cerebrovascolari e
l’assenza di occlusione carotidea.
L’assenza totale della CETP si associa ad un quadro lipoproteico aterogeno15,27; in alcuni studi una sua ridotta
attività correla con uno stato antiaterogeno20,21,28. In modelli animali l’inibizione della CETP attenua l’insorgenza dell’aterosclerosi29 mentre nell’uomo il torcetrapib,
un inibitore dell’enzima, comporta una modificazione favorevole del pattern lipoproteico22.
Nei soggetti che hanno una ridotta attività della CETP,
dovuta alla presenza del polimorfismo Taq1B17,20,28, in trattamento con pravastatina non si osservano un quadro li-
Discussione
L’aterosclerosi deriva dall’effetto sinergico di più varianti di geni candidati che interagiscono con l’ambiente
e gli stili di vita26.
Nel metabolismo lipoproteico un particolare significato assume il polimorfismo del gene della CETP.
47
Ann Ital Med Int Vol 20, N 1 Gennaio-Marzo 2005
TABELLA II. Livelli di colesterolo LDL, apolipoproteina (Apo) B e rapporto colesterolo LDL/Apo B in soggetti di sesso maschile giovani e grandi vecchi con diversi genotipi del polimorfismo I405V.
Giovani (n = 42)
N. soggetti
Colesterolo LDL (mg/dL)
Apo B (mg/dL)
Colesterolo LDL/Apo B
Grandi vecchi (n = 39)
V/V
I/V
I/I
V/V
I/V
I/I
4
101 ± 10
81 ± 15
1.27 ± 0.26
30
107 ± 36
85 ± 36
1.30 ± 0.28
8
106 ± 33
76 ± 26
1.44 ± 0.18
8
101 ± 37
79 ± 22
1.27 ± 0.27
15
137 ± 25
93 ± 21
1.54 ± 0.46
16
138 ± 51
126 ± 26
1.56 ± 0.36
TABELLA III. Livelli di colesterolo LDL, apolipoproteina (Apo) B e rapporto colesterolo LDL/Apo B in soggetti di sesso femminile giovani e
grandi vecchi con diversi genotipi del polimorfismo I405V.
Giovani (n = 58)
N. soggetti
Colesterolo LDL (mg/dL)
Apo B (mg/dL)
Colesterolo LDL/Apo B
Grandi vecchi (n = 61)
V/V
I/V
I/I
V/V
I/V
I/I
3
60 ± 27
52 ± 11
1.14 ± 0.26
31
100 ± 30
81 ± 28
1.40 ± 0.78
24
105 ± 24
87 ± 24
1.28 ± 0.47
9
163 ± 51
90 ± 17
1.89 ± 0.75
29
140 ± 36
99 ± 33
1.52 ± 0.51
23
152 ± 39
105 ± 39
1.55 ± 0.47
rica di CETP; in altri studi tale riduzione varia dal 9 al
23%20.
La ridotta attività della CETP da noi osservata non correla con un aumento di cHDL né con una modificazione
del rapporto cHDL/Apo A-I, ma si associa ad un assetto
lipidico meno aterogeno. Infatti nei soggetti giovani con
genotipo V/V i livelli di colesterolo totale, di cLDL e di
Apo B sono ridotti rispetto a quelli dei soggetti con genotipi
I/V e I/I. Anche il rapporto Apo B/A-I risulta ridotto.
Queste differenze sono meno evidenti nei grandi vecchi nei quali incidono maggiormente l’ambiente e gli stili di vita34,35.
Il rapporto cLDL/Apo B più elevato nei grandi vecchi
depone per la presenza in circolo di lipoproteine a bassa
densità grandi e meno aterogene36-39.
Tale dato, in analogia con quanto riportato da Barzilai
et al.21, è particolarmente evidente nelle donne anziane.
La presenza di LDL grandi nei grandi vecchi contraddice quanto riportato da alcuni autori40 secondo cui in corso di invecchiamento prevalgono le LDL piccole, più aterogene.
A parità dei livelli di colesterolo la composizione delle lipoproteine conferisce al lipide un diverso significato
patogeno nei singoli soggetti41,42.
Il quadro lipoproteico più favorevole dei soggetti V/V,
che si osserva soprattutto in età giovanile, può spiegare la
minore prevalenza del danno vascolare, la maggior sopravvivenza e la maggior frequenza del genotipo V/V in
età avanzata. I 4 grandi vecchi V/V che, nella nostra ca-
TABELLA IV. Eventi clinici e ostruzione delle arterie carotidi nei grandi vecchi con diversi genotipi del polimorfismo I405V.
Genotipo
N. soggetti
Coronaropatia
TIA/ictus
Ostruzione
carotidea (> 50%)
V/V
I/V
I/I
17
3 (17.6%)
1 (6.0%)
0 (0.0%)
44
15 (34.1%)
9 (20.5%)
2 (4.5%)
39
10 (25.6%)
7 (17.9%)
5 (12.8%)
TIA = attacco ischemico transitorio.
poproteico e un’incidenza di eventi clinici diversi da quelli dei soggetti non portatori del polimorfismo30.
Ridotti livelli di CETP, dovuti alla presenza del polimorfismo D442G, sono stati associati ad un aumentato rischio
di coronaropatia negli uomini dell’Honolulu Heart Program31.
Il rapporto fra attività della CETP e rischio coronarico rimane pertanto controverso32,33. Si ritiene che esso sia condizionato dallo stato metabolico complessivo del soggetto10,28.
In grandi vecchi con età mediana di 89 anni la frequenza del genotipo V/V, del polimorfismo I405V, è più
del doppio rispetto a quella osservata in soggetti giovani
sani con età mediana di 31 anni.
Risultati analoghi sono stati ottenuti da Barzilai et al.21
in una popolazione con background etnico particolare.
Nella nostra casistica i portatori del genotipo V/V presentano una riduzione del 23% della concentrazione sie-
48
Tiziano Lucchi et al.
sistica, presentavano malattie cardiovascolari erano ipertesi e/o diabetici.
È tuttavia da rilevare che l’aumento delle HDL nelle donne partecipanti al Copenhagen Heart Study, portatrici del
polimorfismo I405V, non si associa ad una riduzione del
rischio cardiovascolare43. Anche il potenziale antiaterogeno
delle HDL dipende pertanto dalla loro composizione44.
Si richiedono ulteriori studi per meglio definire il ruolo della CETP nel metabolismo lipoproteico e nella genesi
dell’aterosclerosi.
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Scopo del lavoro è quello di analizzare in due popolazioni, una di giovani e l’altra di grandi vecchi, la prevalenza delle varianti del polimorfismo I405V del gene della proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo
(CETP), la concentrazione in circolo della CETP, il quadro lipoproteico e la presenza di endpoint clinici.
Sono stati studiati 100 soggetti giovani sani (età mediana
31 anni) e 100 soggetti anziani (età mediana 89 anni). È
stato analizzato il DNA per la presenza delle varianti V ed
I del gene della CETP. Il genotipo V/V si associa ad una
ridotta concentrazione sierica della CETP.
Nei grandi vecchi la frequenza del genotipo V/V è più
del doppio rispetto a quella osservata nei giovani.
I giovani con genotipo V/V presentano un quadro lipoproteico meno aterogeno [ridotti livelli di colesterolo totale, di colesterolo LDL, di apolipoproteina (Apo) B e riduzione del rapporto Apo B/Apo A-I] rispetto a quelli con
genotipo I/V e I/I.
I grandi vecchi hanno in circolo lipoproteine a bassa densità più grandi rispetto ai giovani: ciò è particolarmente evidente nei soggetti V/V. Nei grandi vecchi V/V è notevolmente ridotta la prevalenza degli endpoint clinici.
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Manoscritto ricevuto il 20.9.2004, accettato il 25.11.2004.
Per la corrispondenza:
Prof. Carlo Vergani, U.O. di Geriatria, Ospedale Maggiore Policlinico, IRCCS, Università degli Studi, Via Pace 9, 20122 Milano.
E-mail: [email protected].
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