Via Guerrazzi, 13
Grafiche E. GASPARI - Cadriano di G. (BO) -stampa febbraio 2015
10. CIMITERO MONUMENTALE
DELLA CERTOSA
8. ACCADEMIA FILARMONICA
Via della Certosa, 18
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Il Cavalier Gioacchino Rossini (Pesaro 1792 – Parigi
1868), come è chiamato per tradizione a Bologna,
vivePortain questa
città dal 1799 al 1851, lasciando molte
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turistiche
Mamolo
tel. +39 051 239660 - +39 051
viale6472113
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In elegante stile neoclassico, la storica dimora di Cincinnato
Baruzzi, l’allievo prediletto di Canova, diviene nella prima metà
dell’Ottocento uno dei luoghi d’incontro
Portadella città. Grazie al
Saragozza
fratello Tito, compagno di studi di Rossini,
lo scultore stringe
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amicizia con i protagonisti della
scena
teatrale; un’iscrizione
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del musicista. Di lui lo scultore lascia tre busti marmorei, per il
principe di Metternich (qui è conservato il calco in gesso), per
il Consiglio Comunale cittadinoBelluz(destinato
al Liceo musicale), e
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per Giovanni Ricordi (a contributo della sua collezione nei magazzini milanesi).
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Testo a cura di Cristina Giardini, Maestro
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Nata nel 1666 per la volontà del Conte Vincenzo Maria Carrati
di promuovere l’aggregazione tra i musicisti più virtuosi delNel 1820 Rossini acquista una tomla città, questa Accademia esercita un ruolo preminente nella
ba di famiglia nel V chiostro, a Lecultura europea del ‘700 divenendo un banco di prova molto
vante, in corrispondenza dell’arco
severo e selettivo. Gioacchino Rossini viene ammesso il 24 giun. 6. Vi vengono
sepolti i genitori,
gno 1806 nella classe dei Cantori, per “i progressi nella profesStazione
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nel 1877). Qui sono conservati alcuni manoscritti autografi (tra
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1. PALAZZO DELL’ARCHIGINNASIO
di San Giacomo, lo scalone di Alfonso Torregiani porta dal chiostro settecentesco al primo piano dove si trovano le aule, la sala dei concerti
(oggi Sala Bossi), l’antica biblioteca e la suggestiva Sala Rossini, che
conserva alcuni preziosi cimeli del compositore.
Al primo piano si apre l’Aula Magna dei legisti, poi detta Sala dello
Stabat Mater in onore della prima esecuzione italiana della celebre
composizione di Gioacchino Rossini del 18 marzo 1842 (replicata nei
due giorni successivi). Con questo storico evento, testimoniato da
una grande targa commemorativa, la carriera del musicista raggiunge
l’apice del riconoscimento cittadino, grazie anche alla collaborazione
dei migliori interpreti del momento diretti magistralmente da Gaetano
Donizetti, davanti ad una folla di più di 600 persone presenti in sala e
di altre migliaia accorse nella piazza sottostante. I 1700 scudi romani
incassati, per volontà del compositore, contribuiscono ad una cassa di
mutuo soccorso per beneficenza.
4. TEATRO COMUNALE
Piazza Galvani, 1
6. CASA DI GIOACCHINO ROSSINI
Strada Maggiore, 26
Largo Respighi, 1
Teatrro Comunale
Casa Rossini
Archiginnasio. Sala Stabat Mater
2. PIAZZA GIOACCHINO ROSSINI
Piazza a lui intitolata dalla città nel 1864 con una targa commemorativa sulla facciata del Conservatorio: ”Qui entrò studente di qui uscì
principe delle scienze musicali Gioacchino Rossini”.
3. CONSERVATORIO G.B. MARTINI
Piazza Gioacchino Rossini, 2
L’antico Liceo Filarmonico, fondato nel 1804, diviene il primo istituto
musicale pubblico italiano, già nel 1842. Tra i primi allievi della scuola
figura il giovane Gioacchino Rossini, iscritto tra il 1806 al 1809 nelle
classi di violoncello, pianoforte e contrappunto. A questi anni appartengono le sue prime composizioni e le prime esecuzioni pubbliche tra
cui anche uno storico concerto con la cantante lirica Isabella Colbran,
che diverrà poi sua moglie nel 1822. Il musicista è nominato Consulente Onorario Perpetuo del Liceo nel 1838 e porta avanti l’incarico
fino al 1861 ”con tutte le sue forze … per conservarne ed accrescerne il
lustro”. Nell’odierno edificio, ex-convento agostiniano del complesso
In sostituzione del Teatro Malvezzi interamente distrutto dall’incendio del 1745, il volere cittadino affida il progetto di una nuova importante costruzione all’architetto Antonio Galli Bibiena che si avvale
della “pianta a campana”, un’innovazione capace di realizzare un’acustica davvero straordinaria. Il Teatro Comunale, inaugurato nel
1763, assume da subito il ruolo di guida culturale della città, ospitando artisti di grande fama. Nel 1809 il giovane Rossini viene scritturato
prima come Maestro al cembalo, poi, nel 1814, già affermato musicista d’opera, è accolto con Tancredi e nel 1815 con Italiana in Algeri
cui seguiranno le sue più significative composizioni di genere serio e
buffo, con grande successo di pubblico. A lui è dedicato il Foyer del
ridotto, una vasta sala riccamente illuminata da magnifici lampadari,
che si apre sul terrazzo della facciata, ampliamento architettonico
realizzato dopo l’incendio del 1931.
5. STRADA MAGGIORE
La via è da sempre una delle arterie più eleganti, per bellezza e colori,
del centro storico. E’ qui che si può ripercorrere, in senso cronologico,
parte della vita che Gioacchino Rossini trascorre a Bologna. Al n. 100,
davanti a Porta Maggiore, al n. 32, a Palazzo Belvedere e al n. 18, a Palazzo Raffanini sono situate le dimore dei genitori, dai suoi primi anni
di studio fino all’inizio della carriera. Nel 1839, il musicista soggiorna al
n. 29, a Palazzo Bonfioli-Rossi, ex Istituto di Cultura Germanica. Al n.
45, a Palazzo Hercolani (attualmente sede universitaria), la Principessa Maria promuove in suo onore prestigiose iniziative culturali organizzando storici concerti che amplificano il successo del compositore.
Rossini, ormai affermato musicista, acquista un palazzo per sé e per
la moglie Isabella Colbran e vi abita dal 1823 al 1838. Nel restauro, poi
ampliato con l’adiacente Casa Tortorelli, il compositore fa apporre
sulla facciata, impreziosita da un bel fregio con decorazioni musicali, un epigramma di Cicerone (De officiis) “Non è il padrone che
deve inorgoglirsi della casa, ma la casa del padrone” e sul lato destro
dell’edificio due versi di Virgilio (Eneide) “Accompagna i versi con le
sette note musicali in mezzo ad un profumato boschetto d’alloro”.
7. MUSEO DELLA MUSICA
Strada Maggiore, 34
A Palazzo Riario-Sforza, oggi Sanguinetti, Gioacchino Rossini e la seconda moglie Olimpia Pelissier sono
ospitati dall’amico tenore Domenico
Donzelli dal 1846 al 1851. Sede del
Museo Internazionale della Musica dal 2004, il Palazzo, diviso in tre
nuclei fondamentali (uno dedicato ai libri, uno ai ritratti e uno agli
strumenti), riunisce nella stanza
intitolata a Rossini oggetti di uso
personale, il suo celebre pianoforte
Pleyel, preziose partiture autografe
e in copia, oltre a caricature, ritratti
e busti marmorei.
Museo della Musica. Rossini e l’Ottocento