Oratorio sant’Andrea – Sesto san Giovanni 2015-16 Giovani - 1 Eccoci a riprendere insieme il cammino di quest’anno! A differenza dello scorso anno, dove il decanato ha avuto poco spazio, questa volta “respireremo a due polmoni”: lo spazio parrocchiale e quello decanale. Nel calendario trovate la scansione precisa di ogni mese. Mi raccomando! Il decanato non è “opzionale”! Ci deve stare a cuore. Se è vero che la nostra comunità è il primo luogo dove viviamo e ci impegniamo, è anche vero che il decanato apre il nostro orizzonte a quello più grande della Chiesa intera. È quindi un’occasione di crescita e di ampliamento degli orizzonti. Come ci muoveremo a livello parrocchiale, di “OSA”? Due sono i registri fondamentali per quest’anno: Le indicazioni del nostro Arcivescovo Scola, contenute nella sua lettera pastorale (che vi regalo, ed è da leggere, non da mettere nel cassetto!!) L’anno giubilare indetto da Papa Francesco, che vuole mettere al centro della vita del cristiano la misericordia di Dio. Il primo registro è indispensabile! Sempre più, come cristiani, dobbiamo chiederci se la nostra vita ricalca quella di Gesù oppure no. Il titolo della lettera del Cardinale è “Educarsi al pensiero di Cristo”. Significa che ognuno di noi deve “educarsi”, deve desiderare cioè crescere nella propria fede sempre più in conformità al pensiero di Gesù. Ognuno deve dire a se stesso: voglio approfondire la mia fede, voglio educarmi, voglio trovare spazi e tempi per dedicarmi alla conoscenza di Gesù. Nel secondo caso, invece, ci interroghiamo su un aspetto fondamentale di Dio: il suo amore misericordioso! Andiamo però con ordine. Qual è il punto di partenza della lettera dell’Arcivescovo? Scrive: Il cristiano, sostenuto dalla speranza certa del disegno buono di Dio sulla storia, si rende conto di forme acute di individualismo narcisista, soprattutto in occidente, e non si lascia ingannare da un risveglio religioso che si riduce, non di rado, ad una spiritualità del benessere di carattere emotivo e ultimamente incapace di incidere stabilmente sull’esistenza della persona. Proviamo a chiederci: Sono anch’io un individualista narcisista? Come vivo la spiritualità? In termini strettamente emotivi? La fede incide stabilmente sulla mia vita? Oppure è qualcosa di appicicaticcio, del tipo: “ogni tanto prego, qualche volta mi confesso, a messa non sempre…”? Scrive ancora il Cardinale: L’anno santo della Misericordia rappresenta una grande occasione di conversione della nostra mentalità, cioè di genesi dell’uomo nuovo. 1 Giovani 2015-16,giovedì 22 ottobre 2015 Oratorio sant’Andrea – Sesto san Giovanni 2015-16 Considero questo anno come un’occasione? Provo a viverlo in questo modo? Sento il bisogno di una conversione oppure no? In quali ambiti della mia vita? Ho voglia di prendere delle decisioni ferme per la mia vita, oppure vivo ancora senza una regola? Come vivo questo inizio del cammino del gruppo giovani? Cosa mi aspetto? Cosa desidero? Quanto sono disposto a lasciarmi guidare? E a lasciarmi cambiare? Scola scrive che, “come ogni vero dono, anche la fede domanda di maturare, di fiorire e fruttificare in noi fino a diventare pensiero e sentimenti di Cristo Gesù”. Ne ho consapevolezza? La mia fede deve maturare, fiorire o fruttificare? A che punto sono? Nella sua lettera, il Cardinale parte dalla persona di san Pietro perché anche lui ha dovuto compiere un cammino di maturazione, che i vangeli documentano chiaramente: il percorso di Pietro può essere paradigmatico per il cammino che ogni discepolo deve compiere per lasciarsi lentamente educare da Lui ad una nuova comprensione della realtà che Lo riconosca come fondamento. Da buon simpatizzante per il movimento di Comunione e Liberazione, il Cardinale ribadisce, con le parole di Papa Benedetto XVI, che “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva”. L’incontro con Gesù ha spalancato a Pietro e ai discepoli un orizzonte nuovo, una nuova possibilità di vivere il rapporto con se stessi, con gli altri, con tutto il creato e con Dio. Accogliere quell’incontro significa per i discepoli ospitare nella propria vita una persona che rivela loro a loro stessi. Chi incontra Cristo si sente conosciuto nell’intimo da Lui(…). Gesù gli svela fino in fondo chi egli è e chi è chiamato a diventare, quale compito è chiamato a svolgere nella storia della salvezza. Nell’incontro con Cristo, Simone incomincia a comprendere il valore della sua esistenza e della sua libertà. Capite allora come incontrare Gesù (e soprattutto desiderare di incontrarlo) è un’occasione da non perdere, perché accresce la nostra vita, le dona senso, bellezza, orizzonti... Solo in Gesù arrivo a conoscere la mia vera vocazione. Solo insieme con Lui posso vivere il rapporto con tutto e con tutti. Solo nel rapporto con Lui posso capire veramente chi sono. Ci fermiamo qui… lascio sicuramente a voi di prendere in mano la lettera del Vescovo e di farne oggetto di riflessione personale. Alcuni tratti, comunque, li vedremo ancora insieme. Per ora non mi resta che augurarvi… Buen Camino!!! Don Luca Memorandum!!! 2 Giovani 2015-16,giovedì 22 ottobre 2015 Oratorio sant’Andrea – Sesto san Giovanni 2015-16 1. GMG a Cracovia e relativo autofinanziamento 2. 1oo anni di oratorio e di parrocchia 3 Giovani 2015-16,giovedì 22 ottobre 2015