Università di Camerino – Corso di Laurea Fisica – Indirizzo Tecnologie per l’Innovazione Appunti di Calcolo – Prof. Angelo Angeletti Formula di Taylor Si ricorderà che l’equazione della tangente ad una curva di equazione y = f(x) in un punto x0 è data dalla relazione y = f ( x0 ) + f ' ( x0 )( x − x0 ) . Si noti che la tangente è una funzione che in x0 ha lo stesso valore della funzione e lo stesso valore della derivata. Si consideri la funzione y = ex; essendo e0 = 1, l’equazione della tangente nell’origine è y = x + 1. Si supponga ora di dover calcolare e0,1; con una calcolatrice si ottiene e0,1 = 1,105170918… . Se ci si accontenta di un’approssimazione un po’ meno buona, si può calcolare il valore che la tangente alla funzione y = ex in x = 0 assume in x = 0,1, cioè y(0,1) = 0,1 + 1 = 1,1. È evidente che si commette un errore 0 ,1 ∆ = e − y ( 0 ,1) = 0 , 005170918... pari allo 0,47%. L’errore è ancora più piccolo se si calcola e0,01; infatti si ha ∆ = e 0 ,01 − y ( 0 , 01) = 0 , 000050167... . Si provi ora a considerare una parabola di equazione y = ax 2 + bx + c che, in x0, abbia lo stesso valore di una funzione y = f(x), lo stesso valore della derivata prima e lo stesso valore della derivata seconda. Sia cioè: f " ( x0 ) a = 2 f ( x0 ) = y ( x0 ) = ax0 + bx0 + c 2 si ricava f ' x = y' x = 2 ax + b b f ' = ( 0) ( x0 ) − f " ( x0 ) x0 ( 0) 0 f " ( x ) = y" ( x ) = 2a f " ( x0 ) 2 0 0 c = f ( x0 ) − f ' ( x0 ) x0 + x0 2 e quindi l’equazione della parabola cercata è f " ( x0 ) 2 x 2 + f ' ( x0 ) − f " ( x0 ) x0 x + f ( x0 ) − f ' ( x0 ) x0 + x0 = 2 2 f " ( x0 ) 2 f " ( x0 ) 2 = x + f ' ( x0 ) x − f " ( x0 ) x0 x + f ( x0 ) − f ' ( x0 ) x0 + x0 = 2 2 f " ( x0 ) 2 = f ( x0 ) + f ' ( x0 )( x − x0 ) + ( x − x0 ) 2 y= f " ( x0 ) Si consideri di nuovo la funzione y = ex e si scriva l’equazione della parabola che nell’origine (x0=0) 1 abbia le caratteristiche sopra indicate; si ha y = x 2 + x + 1 . Se si vuol calcolare ancora e0,1, si può 2 1 2 utilizzare l’equazione della parabola e si ottiene y ( 0 ,1) = 1 + 0 ,1 + ( 0 ,1) = 1,105 con un errore 2 0 ,1 ∆ = e − y ( 0 ,1) = 0 , 000170918... , 1 Università di Camerino – Corso di Laurea Fisica – Indirizzo Tecnologie per l’Innovazione Appunti di Calcolo – Prof. Angelo Angeletti pari allo 0,015%; un errore sulla quarta cifra decimale che per molti calcoli è più che accettabile. Se si calcola e0,01 si ha ∆ = e 0 ,01 − y ( 0 , 01) = 0 , 000000167... . Con un errore ancora più piccolo. A questo punto dovrebbe essere evidente che se una funzione y = f(x) è derivabile n volte in un punto x0, le si può associare un polinomio Pn(x) che, in questo punto, abbia lo stesso valore della funzione e delle sue derivate fino all’ordine n. Si dimostra che il polinomio in questione è dato da: n f " ( x0 ) f ( x0 ) 2 n Pn ( x ) = f ( x0 ) + f ' ( x0 )( x − x0 ) + ( x − x0 ) + ... + ( x − x0 ) 2! n! NOTA – Il simbolo n! (leggi enne fattoriale) indica il prodotto dei primi n numeri naturali, cioè n! = 1·2·3·…·(n – 1)·n Per definizione 0! = 1. Una definizione ricorsiva del fattoriale è: 1 se n = 0 n! = n ⋅ ( n − 1) ! se n ≥ 1 Si ha per esempio che 5! = 1·2·3·4·5 = 120. L’errore ∆ = f ( x ) − Pn ( x ) che si commette approssimando la funzione con il polinomio viene chiamato anche resto (in genere il resto si indica con Rn(x)); si può scrivere f ( x ) = Pn ( x ) + Rn ( x ) . Come si è potuto intuire dall’esempio, il resto diventa sempre più piccolo man mano che aumenta il grado del polinomio approssimante e anche man mano che x si avvicina a x0. Vale il seguente teorema di Taylor. TEOREMA – Sia f : (a,b) → » derivabile n volte nell'intervallo (a,b). Siano x e x0 due punti appartenente a questo intervallo. Si ha: f ( x ) = Pn ( x ) + Rn ( x ) Dove Pn(x) è detto "polinomio di Taylor" di punto iniziale x0: n f " ( x0 ) f ( x0 ) 2 n Pn ( x ) = f ( x0 ) + f ' ( x0 )( x − x0 ) + ( x − x0 ) + ... + ( x − x0 ) [i], 2! n! in forma compatta [i] Il simbolo f n indica la derivata ennesima della funzione y = f(x) 2 Università di Camerino – Corso di Laurea Fisica – Indirizzo Tecnologie per l’Innovazione Appunti di Calcolo – Prof. Angelo Angeletti n f Pn ( x ) = ∑ n ( x0 ) k! k =0 ( x − x0 ) [ii] k n Il resto, Rn ( x ) , è un infinitesimo di ordine superiore rispetto a ( x − x0 ) , cioè: lim x → x0 Rn ( x ) ( x − x0 ) n = 0. Un modo molto utile per esprimere il resto Rn(x) è nella cosiddetta “formula di Lagrange”. È necessario che la funzione f(x) sia derivabile n+1 volte, allora esiste un punto c, tale che x0 < c < x, per cui si ha Rn ( x ) = ( n +1) ( c ) x − x n +1 . ( 0) ( n + 1)! f Se nella formula di Taylor x0 = 0 si parla di formula di Mac Laurin: n f " (0) 2 f (0) n f ( x ) = f ( 0) + f ' ( 0) x + x + ... + x + Rn ( x ) 2! n! 4 3 2 ESEMPIO 1 – Scomporre il polinomio y = x − 5 x + 5 x + x + 2 secondo le potenze di x − 2 . 4 3 2 Il problema è equivalente a scrivere il polinomio di Taylor di f ( x ) = x − 5 x + 5 x + x + 2 nel punto x0 = 2. Si ha: f ( 2) = 0 3 2 f ' ( x ) = 4 x − 15 x + 10 x + 1 da cui f ' ( 2 ) = −7 f '' ( x ) = 12 x − 30 x + 10 da cui f '' ( 2 ) = −2 f ''' ( x ) = 24 x − 30 da cui f ''' ( 2 ) = 18 2 f IV ( x ) = 24 Il polinomio è quindi: y = −7 ( x − 2 ) − 2 18 24 2 3 4 ( x − 2 ) + ( x − 2 ) + ( x − 2 ) , ovvero 2! 3! 4! 2 3 y = −7 ( x − 2 ) − ( x − 2 ) + 3 ( x − 2 ) + ( x − 2 ) 4 ◊ x ESEMPIO 2 – Si calcoli il polinomio di Taylor per la funzione f ( x ) = e di punto iniziale x0. n x0 e k Ricordando che la derivata di ordine qualunque di e è sempre e , si ha: Pn ( x ) = ∑ ( x − x0 ) e k = 0 k! x n x x0 e k quindi si può scrivere: e = ∑ ( x − x0 ) + Rn ( x ) . k = 0 k! x Se x0 = 0 allora si ha: [ii] Si usa la convenzione f 0(x0) = f(x0) 3 Università di Camerino – Corso di Laurea Fisica – Indirizzo Tecnologie per l’Innovazione Appunti di Calcolo – Prof. Angelo Angeletti 2 3 n x x x e = 1 + x + + + ... + + Rn ( x ) 2! 3! n! x ◊ x Figura 1 – Le approssimazioni della funzione f ( x ) = e nell’origine con polinomi fino al quarto grado. ESERCIZI 1 - Si dimostri che valgono le seguenti formule di Mac Luarin. 2 3 n x x n +1 x A) ln (1 + x ) = x − + − ... + ( −1) + Rn ( x ) 2 3 n 3 5 2 4 2 n +1 x x x n B) senx = x − + − ... + ( −1) + R ( x) 3! 5! ( 2n + 1)! 2 n+1 2n x x n x C) cos x = 1 − + − ... + ( −1) + R ( x) 2! 4! ( 2n ) ! 2 n 3 5 2 n +1 x x n x D) arctgx = x − + − ... + ( −1) + R2 n +1 ( x ) 3 5 2n + 1 k ( k − 1) 2 k ( k − 1)( k − 2 ) 3 k n k E) (1 + x ) = 1 + kx + x + x + ... + x + Rn ( x ) [iii] 2! 3! n 2 - Scrivere il polinomio di Mac Laurin del quinto ordine per la funzione y = 1 + x k ⋅ ( k − 1) ⋅ ( k − 2 ) ⋅ ... ⋅ ( k − n + 1) k k! [iii] Si ricorda il significato del simbolo = con k ed n numeri naturali. = n n ! k − n ! n! ( ) L’espressione vale anche per k frazionario. 4 Università di Camerino – Corso di Laurea Fisica – Indirizzo Tecnologie per l’Innovazione Appunti di Calcolo – Prof. Angelo Angeletti 1 [R. Si osservi che y = 1 + x = (1 + x ) 2 . Si ha y = 1 + 3 1 1 2 1 3 5 4 7 5 x− x + x − x + x ] 2 8 16 128 256 2 3 - Scrivere il polinomio y = x − 2 x + 3 x + 5 secondo le potenze di x − 1 . 2 3 [R. y = 7 + 2 ( x − 1) + ( x − 1) + ( x − 1) ] 5 4 2 4 - Scrivere il polinomio y = x + 2 x − x + x + 1 secondo le potenze di x + 1 . 2 3 4 5 [R. y = ( x + 1) + 2 ( x + 1) − 3 ( x + 1) + ( x + 1) ] ◊ Facendo uso degli sviluppi di funzioni elementari (quelli dati nell’ESERCIZIO 1) si possono ricavare gli sviluppi di funzioni più complesse. ESEMPIO 3 – Si determini il polinomio di Taylor del quinto ordine della funzione f ( x ) = ln (1 + senx ) nel punto x0 = 0. Si ponga z = senx , si ha ln (1 + senx ) = ln (1 + z ) il cui sviluppo è dato nell’ESERCIZIO 1A. Ricordando lo sviluppo di z = senx , dato nell’ESERCIZIO 1B, si ha: 2 3 4 3 5 3 5 3 5 3 5 1 1 1 x x x x x x x x ln (1 + senx ) = x − + − ... − x − + − ... + x − + − ... − x − + − ... + ... 2 3 4 3! 5! 3! 5! 3! 5! 3! 5! Sviluppando le potenze: 1 2 1 3 1 4 1 5 f ( x ) = ln (1 + senx ) = x − x + x − x + x + ... 2 6 12 24 ◊ ESERCIZI 5 - Si dimostri che valgono le seguenti formule di Mac Luarin. 3 4 n x x x + R ( x) A) xe = x + x + + + ... + 2! 3! ( n − 1) ! n 2 x 2 4 6 2n x x x B) e = 1 + x + + + ... + + R2 n ( x ) 2! 3! n! x 2 ( ) C) sen x 2 6 10 4n+2 x x x n =x − + − ... + ( −1) + R ( x) 3! 5! ( 2n + 1) ! 4 n+ 2 2 3 5 2 n +1 1+ x x x x + R2 n +1 ( x ) D) ln = 2 x + + + ... + 1− x 3 5 2n + 1 1+ x Si consiglia di utilizzare ln 1 − x = ln (1 + x ) − ln (1 − x ) 6 - Scrivere il polinomio di Mac Laurin di quinto grado per la funzione f ( x ) = e arctgx . x 2 x 3 7 x 4 x5 arctgx R. e = 1 + x + − − + 2 6 24 24 ◊ 5 Università di Camerino – Corso di Laurea Fisica – Indirizzo Tecnologie per l’Innovazione Appunti di Calcolo – Prof. Angelo Angeletti Con degli esempi si vedrà come la formula di Taylor può essere utilizzata per il calcolo dei f ( x) limiti di alcune forme indeterminate. Per esempio, se lim presenta la forma indeterminata x → x0 g ( x ) 0/0, si può sostituire al numeratore e al denominatore i loro polinomi di Taylor di grado opportuno riducendo il rapporto tra le due funzioni al rapporto di due potenze. x − senx x3 Sostituendo senx con il polinomio di Mac Laurin di terzo grado si ha: ESEMPIO 4 – Si calcoli lim x →0 x3 x3 x3 x − x − + R3 ( x ) x − x − + R3 ( x ) R x 3! ( ) 1 1 = lim 3! lim = lim 3!3 + 3 3 = = 3 3 x →0 x →0 x →0 x x x 3! 6 x Si ricordi che R ( x) lim n =0 n x → x0 ( x − x0 ) ◊ ESEMPIO 5 – Si calcoli lim x →0 2 − e x 2 2 x2 − 2 e − cos x 1 1 − x2 − 1 − x2 2 4 x x = 1 − + + R4 ( x ) (nel polinomio per ex basta mettere al posto di x –x2/2) 2 8 2 4 x x cos x = 1 − + + R4 ( x ) 2 24 Non ci si è arrestati al polinomio di secondo grado perché i primi due termini dello sviluppo delle due funzioni sono uguali e dovendo fare la differenza si sarebbe ottenuto zero. Non è necessario andare oltre al quarto grado perché la differenza delle due funzioni è appunto un infinitesimo di quarto grado. 11 1 − 1 2 2 2 2 2 2 1 1 2 1 4 22 1− x = 1− x = 1+ −x + − x + R4 ( x ) = 1 − x − x + R4 ( x ) 2 2! 2 8 ( ) ( ) ( ) Anche per il denominatore è sufficiente il polinomio di quarto grado. Sostituendo si ottiene: x2 x4 x2 x4 1 − + + R x + R4 ( x ) ( ) − 1 − + 4 2 8 2 24 e − cos x = lim = lim x →0 x → 0 1 2 1 1 1 1 − x − 1 − x2 1 − x 2 − 1 − x 2 − x 4 + R4 ( x ) 2 2 8 2 − x2 2 6 Università di Camerino – Corso di Laurea Fisica – Indirizzo Tecnologie per l’Innovazione Appunti di Calcolo – Prof. Angelo Angeletti x2 x4 x2 x4 1 R4 ( x ) x4 + −1+ − + R4 ( x ) + + R4 ( x ) 2 8 2 24 x4 = 2 12 12 = lim = lim = lim x →0 x →0 1 4 x →0 1 R ( x) 3 1 1 1 x + R4 ( x ) 1 − x 2 − 1 + x 2 + x 4 + R4 ( x ) + 44 8 2 2 8 8 x 1− x2 x4 x2 x4 Attenzione: al numeratore si aveva 1 − + + R4 ( x ) − 1 − + + R4 ( x ) e un calcolo pu2 8 2 24 4 x ramente algebrico avrebbe dato in quanto R4 ( x ) compare sia con il segno + che con il segno –. 12 Questo però è un errore in quanto R4 ( x ) significa che la differenza tra la funzione e il polinomio che è stato utilizzato è un infinitesimo superiore al quarto ordine, quindi nei due casi R4 ( x ) ha lo stesso significato, ma non è lo stesso valore. Il numeratore può essere scritto come un termine di quarto grado più termini di grado superiore. ◊ ESERCIZI 7 - Facendo uso del polinomio di Taylor si calcoli i seguenti limiti: e x − cos x A) lim [R. 1] x →0 senx 2 ex − 1 − x2 3 B) lim R. 2 x → 0 ln 1 + x ( ) 2 x − senx [ R. 1] x2 e −1− x − 2 2 ln (1 + x ) − sen 2 x D) lim [ R. 0] 2 x →0 1 − e− x 2 ( tgx − senx ) − x 3 1 E) lim R. 5 x →0 x 4 C) lim x →0 x ◊ Un campo di applicazione del polinomio di Taylor è nelle approssimazioni. Si chiarirà il concetto con degli esempi. ESEMPIO 6 – Si voglia calcolare il valore del numero di Nepero e fino alla sesta cifra decimale, ovvero con un errore minore di 10-6. Utilizzando lo sviluppo trovato nell’ESEMPIO 2, ponendo x0 = 0 e x = 1, si ha: 1 1 1 + + ... + + Rn . 2! 3! n! Scrivendo il resto nella forma di Lagrange si ha: e = 1+1+ c e Rn = ( n + 1) ! 7 Università di Camerino – Corso di Laurea Fisica – Indirizzo Tecnologie per l’Innovazione Appunti di Calcolo – Prof. Angelo Angeletti con 0 < c < 1. Da ciò segue che 1 < ec < e < 3 quindi Rn < il quale 3 . A questo punto il valore di n per ( n + 1)! −6 6 3 < 10 , ovvero ( n + 1) ! > 3 ⋅10 , soddisfa alla condizione posta. Si verifica facilmen( n + 1)! 6 6 te che 10! = 3,6288 ⋅10 > 3 ⋅10 e quindi n = 9. Si ha: e = 1+1+ 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 + + + + + + + = 1+1+ + + + + + + + = 2! 3! 4! 5! 6! 7! 8! 9! 2 6 24 120 720 5040 40320 362880 = 2,718281525... Le prime 6 cifre decimali sono esatte[iv]. ◊ ESEMPIO 7 – Si vuol calcolare ln2 con 5 cifre decimali esatte ovvero con un errore minore di 10-5. Utilizzando lo sviluppo dell’ESERCIZIO 1A si ha: 2 3 n 1 1 n +1 1 ln 2 = ln (1 + 1) = 1 − + − ... + ( −1) + Rn 2 3 n n +1 1 1+ c Il resto nella forma di Lagrange è Rn = con 0 < c < 1. Poiché il numeratore è massimo n +1 −5 5 1 1 per c = 0 si ha Rn < . Il valore di n per il quale < 10 , ovvero n + 1 > 10 , è n = 99999. n +1 n +1 Per risolvere il problema posto sarebbe necessario calcolare: 1 1 1 1 1 ln 2 = 1 − + − + − ... + 2 3 4 5 99999 Calcolo del tutto improponibile da farsi a mano. Con calcoli analoghi a quelli svolti sopra, si dimostra che se si vuole un errore minore di 10-n, è necessario prendere il polinomio fino al grado 10n – 1. Il calcolo si accelera se si utilizza lo sviluppo dell’ESERCIO 4D. Tenendo presente che 1+ x 1 = 2 per x = si ha: 1− x 3 1 1 1 1 1 1 1 ln 2 = 2 + ⋅ 3 + ⋅ 5 ... + ⋅ 2 n +1 + R2 n +1 2n + 1 3 3 3 3 5 3 Per stimare il resto si osservi che: 1 1 1 1 2 1 1 1 + 2 + 4 + ... [v] R2 n +1 = 2 ⋅ 2 n +3 + ⋅ 2 n +5 + ... < 2 n+3 2n + 5 3 2n + 3 3 ( 2n + 3) ⋅ 3 3 3 e quindi R2 n +1 < 2⋅9 2 n +3 8 ⋅ ( 2n + 3 ) ⋅ 3 = 1 2 n +1 4 ⋅ ( 2n + 3 ) ⋅ 3 , da ciò segue che deve essere [iv] Il valore di e con 10 cifre decimali esatte è 2,7182818284. n 1 1 9 [ ] 1 + 2 + 4 + ... = ∑ 2 è una serie geometrica di ragione 1/9 e la sua somma è = . In generale la somma 1 8 n=0 3 3 3 1− 9 ∞ ∞ 2 3 4 n n 1 di infiniti termini del tipo 1 + a + a + a + a + ... = ∑ a , se a < 1 , allora ∑ a = . 1− a n=0 n=0 v 1 1 ∞ 8 Università di Camerino – Corso di Laurea Fisica – Indirizzo Tecnologie per l’Innovazione Appunti di Calcolo – Prof. Angelo Angeletti 1 −5 2 n +1 4 ⋅ ( 2n + 3 ) ⋅ 3 2 n +1 < 10 , ovvero 4 ⋅ ( 2n + 3) ⋅ 3 5 > 10 , e quindi n = 4. Per cui 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 vi ln 2 = 2 + ⋅ 3 + ⋅ 5 + ⋅ 7 + ⋅ 9 = 2 + + + + = 0,693146... [ ] 3 81 1215 15309 177147 3 3 3 5 3 7 3 9 3 ◊ ESEMPIO 8 – Si vuol calcolare cos(0,1)[vii] con 5 cifre decimali esatte ovvero con un errore minore di 10-5. Utilizzando lo sviluppo dell’ESERCIZIO 1C si ha: 2 4 2n 0 ,1 0 ,1 n 0 ,1 cos ( 0 ,1) = 1 − + − ... + ( −1) + R ( 0 ,1) 2 24 ( 2n ) ! 2 n D Il resto nella forma di Lagrange è R2 n ( 0,1) = 2 n +1 [ cos x ] 2 n +1 x=c ( 0,1) con ( 2n + 1)! 0 < c < 0,1. Bisogna quindi da valutare il valore assoluto della derivata (2n+1)–esima di cosx in un punto compreso tra 0 e 0,1. Tale derivata è e senx si avrà D 2 n +1 = senc < 1 . [ cos x ] Da cui x =c 1 1 R2 n ( 0 ,1) < ( 2n + 1)! 10 10 2 n +1 2 n +1 = 1 10 2 n +1 ⋅ ( 2n + 1) ! . Deve essere 1 10 2 n +1 ⋅ ( 2n + 1) ! −5 < 10 , ovvero 5 ⋅ ( 2n + 1) ! > 10 , da cui n = 2. Si ha quindi 2 4 0 ,1 0 ,1 1 1 cos ( 0 ,1) = 1 − + = 1− + = 0 ,9950041666... [viii] 2 24 200 240000 ◊ ESERCIZI 8- Calcolare i seguenti valori con l’errore a fianco indicato: A) e con l’errore di 10-5 B) sen ( 0,1) con l’errore di 10-5 C) ln3 con l’errore di 10-5. 9- Facendo uso dello sviluppo di arctgx dato nell’ESERCIZIO 1D e del fatto che arctg1 = calcoli π con un errore di 10-5. 10 - Si calcoli 2 con un errore di 10-5. [Si faccia uso dello sviluppo di nell’ESERCIZIO 1E, ponendo x = 1 e k = ½] (1 + x ) k π , si 4 dato ◊ [vi] ln2 con 10 cifre decimali esatte è 0,6931471805 [vii] si intende 0,1 radianti (circa 5,73°) [viii] cos(0,1) con 10 cifre decimali esatte è 0,9950041652. Si può osservare che nel risultato che si è ottenuto, le cifre decimali esatte sono 8; ciò è dovuto alla maggiorazione della derivata (2n+1)–esima. In questo caso con n = 1 si sarebbe ottenuto cos(0,1) = 0,995000 che andava bene lo stesso. Ma in genere ciò non accade. 9