Sindromi paraneoplastiche ematologiche Laura marconato Indirizzo per corrispondenza [email protected] Le sindromi paraneoplastiche ematologiche, abbastanza frequenti in medicina veterinaria, possono interessare tutte le linee: linea eritroide (anemia e policitemia), mieloide (leucocitosi, leucopenia ed eosinofilia), megacariocitica (trombocitopenia, trombocitosi, trombocitopatia). Tra le sindromi paraneoplastiche ematologiche si includono inoltre: pancitopenia aplastica e coagulazione intravasale disseminata. Per eritrocitosi s’intende un aumento dei globuli rossi a livello ematico, dell’ematocrito e dell’emoglobina, secondario all’aumentata sintesi di eritropoietina da parte del tumore. I tumori riportati che danno eritrocitosi sono: neoplasie renali, linfoma, neoplasie epatiche ed ovariche, fibrosarcoma nasale, tumore venereo trasmissibile, emangioma cerebellare, feocromocitoma, leiomioma uterino e leiomiosarcoma intestinale. I sintomi sono riferibili all’aumentata massa circolante. La terapia d’elezione prevede la rimozione della neoplasia sottostante, in alternativa si può ricorrere al salasso. Per anemia s’intende riduzione di globuli rossi oppure di emoglobina o di entrambi. L’anemia da malattia cronica è molto comune; è comunemente normocromica, normocitica e non rigenerativa. Si possono osservare: ridotta emivita degli eritrociti, ridotta capacità di legare il ferro o iposideremia. L’anemia da perdita di sangue è microcitica e ipocromica, può essere rigenerativa o non rigenerativa. L’anemia emolitica microangiopatica compare a seguito di emolisi nel circolo arteriolare, ed è secondaria a danno all’endotelio di arteriole o a deposito intravascolare di fibrina. L’ipersplenismo può causare una o più citopenie periferiche; i tumori più comunemente associati sono linfoma, mastocitoma e leucemie. In corso di anemia emolitica immunomediata si ha distruzione prematura dei globuli rossi per la presenza di autoanticorpi sulla superficie degli stessi. È tipicamente macrocitica, marcatamente rigenerativa e caratterizzata da policromasia e sferocitosi. L’anemia secondaria a mielosoppressione può essere indotta da chemioterapia, essere secondaria a mielottisi, associata ad iperestrogenismo o ad aplasia pura dei globuli rossi. Inizialmente asintomatica, con l’aggravarsi l’anemia dà sintomi di malessere generale (debolezza, inappetenza, letargia). La terapia d’elezione prevede la rimozione della causa scatenante. Terapie palliative comprendono: trasfusione di sangue, stimolazione midollare con eritropoietina. La leucocitosi paraneoplastica è secondaria ad infiltrazione neoplastica di midollo osseo, infezioni, necrosi tumorale o disordini immuno-mediati ed è legata a produzione da parte delle cellule neoplastiche di fattori di crescita emopoietici. I tumori che più frequentemente si associano a leucocitosi sono nel cane: linfoma, emangiosarcoma, fibrosarcoma metastatico, polipo rettale adenomatoso, carcinoma polmonare e carcinoma renale; e nel gatto: adenocarcinoma delle ghiandole sudoripare. La leucocitosi è caratterizzata da neutrofilia matura (> 110,000 GB/µl) con o senza monocitosi, che non può essere attribuita ad infiammazione o ad un tumore emopoietico primitivo. L’eosinofilia paraneoplastica è raramente riportata in medicina veterinaria: nel cane si associa a fibrosarcoma del cavo orale, carcinoma mammario anaplastico, leucemia mieloide cronica, linfoma T, mastocitosi disseminata, timoma, polipo rettale, e nel gatto a carcinoma uroteliale di vescica, mastocitoma, linfoma, e linfoma LGL. Possibili meccanismi eziopatogenetici sono: produzione da parte di cellule neoplastiche di fattori eosinofilotattici in grado di richiamare eosinofili, rilascio di fattori eosinofilotattici da parte di aree tumorali necrotiche, e formazione di complessi immuni che rilasciano istamina. Tra le anormalità emostatiche, la coagulazione intravasale disseminata (CID) è la più importante. Per CID s’intende una coagulopatia da consumo in cui le proteine della coagulazione e le piastrine sono attivate in modo anomalo e incontrollabile, ed è caratterizzata da microtrombosi ed emorragie diffuse, che paradossalmente coesistono. I tumori che nel cane più comunemente si associano a CID sono: emangiosarcoma, carcinoma infiammatorio, linfoma e leucemia linfoblastica acuta. Il trattamento di CID prevede: localizzare a trattare la causa scatenante, fluidoterapia, sostituzione delle componenti ematiche consumate, eventualmente eparina se i fattori trombotici sono predominanti. Per trombocitopenia s’intende alterazione quantitativa delle piastrine, secondaria a mielottisi, sequestro, aumentato consumo, aumentata distruzione, perdita attraverso emorragie. La trombocitopatia è invece caratterizzata da alterazione funzionale delle piastrine. La terapia d’elezione prevede la rimozione della causa scatenante, in alternativa è possibile trasfondere l’animale, somministrare fattori di stimolazione midollari o alcuni farmaci (prednisone, vincristina). Referenze bibliografiche Bergman PJ: Paraneoplastic syndromes. In: Withrow SJ, Vail DM, Withrow & MacEwen’s Small Animal Clinical Oncology. Saunders, Filadelfia, 2007, pp 83-86.