Cominciamo con il definire questi due termini Marketing plan Philip Kotler DEFINIZIONE DI MARKETING “Il marketing consiste nella individuazione e nel soddisfacimento di bisogni umani e sociali, è il processo sociale mediante il quale gli individui e i gruppi ottengono ciò di cui hanno bisogno tramite la creazione, l’offerta e il libero scambio di prodotti e servizi di valore.” Plan pianificazione processo con cui si definiscono obiettivi e strategie di medio e lungo termine ed in particolare si definiscono la VISION MISSION Il termine “VISION” , nell’economia della gestione d’impresa, viene utilizzato nell’ambito della gestione strategica per indicare la proiezione di uno scenario che un imprenditore vuole “vedere” nel futuro e che rispecchia i suoi valori, i suoi ideali e le sue aspirazioni generali. La Vision non è un concetto astratto, ma molto concreto poichè è proprio grazie alla “visione” di tanti imprenditori se oggi il mondo è pieno di innovazione, tecnologia, e nuovi prodotti sempre più avanzati. Bill Gates Un personal computer su ogni scrivania, e ogni computer con un software Microsoft installato“ Henry Ford :”I cavalli dovranno sparire dalle nostre strade“. Walt Disney Rendere felici le persone Nokia Mettendo in contatto le persone noi aiutiamo il soddisfacimento di un fondamentale bisogno umano di contatti e relazioni sociali. La Nokia costruisce ponti tra le persone – sia quando sono lontane che faccia-afaccia – e colma il divario tra le persone e le infomazioni di cui hanno bisogno La MISSION definisce il ruolo dell’azienda per attuare la Vision. La Mission è la strada che si vuole percorrere per realizzare la Vision e serve per definire le risorse che devono essere utilizzate per arrivare alla Vision. La mission aziendale deve essere allineata alla vision e deve mostrare, in modo molto più dettagliato, come si intendono raggiungere gli obiettivi descritti dalla Vision. La mission tende a focalizzarsi più sul presente e a fornire una guida operativa all’azione dell’organizzazione. La Mission dovrà essere il più sintetica possibile e deve dichiarare come raggiungere la vision. LA MISSION DI ILLYCAFFÈ Deliziare gli amanti della qualità della vita nel mondo con il miglior caffè che la natura possa dare, esaltato dalle migliori tecnologie e dalla bellezza. VISIONE Vogliamo essere, nel mondo, punti di riferimento della cultura e dell’eccellenza del caffè. Un’azienda innovativa che propone i migliori prodotti e luoghi di consumo e che, grazie a ciò cresce e diventa leader dell’alta gamma. VALORI L’Etica. Creiamo e condividiamo con gli stakeholder valore di lungo termine tramite il nostro impegno nel miglioramento, nella trasparenza, nella sostenibilità e nello sviluppo personale. L’Eccellenza. Vogliamo entusiasmare i clienti, creando esperienze e prodotti straordinariamente buoni, belli e ben fatti, lavorando velocemente ed efficientemente alla soddisfazione dei loro bisogni e desideri. CONCENTRATA SUL PRESENTE SGUARDO AL FUTURO ATTENZIONE PER GLI ASPETTI SOCIALI Come spiega Philip Kotler, uno dei principali studiosi del Marketing, l’atteggiamento delle aziende verso il mercato ha attraversato diverse fasi e può tuttora, essere molto diversificato. Da questo punto di vista, la prima fondamentale distinzione riguarda le aziende, che possono essere: - orientate al prodotto; - orientate al mercato. Le aziende orientate al prodotto si caratterizzano perché prima predispongono il bene o il servizio, che intendono commercializzare, e poi cercano di venderlo; Le aziende orientate al mercato, invece, prima studiano i bisogni dei clienti e le caratteristiche delle loro richieste e quindi, sulla base di questi elementi, decidono che cosa vendere, e come realizzare la vendita. Oggi, tutti gli esperti di marketing ritengono che l’orientamento al prodotto non sia una scelta vincente, perché non consente più alle aziende di ridurre al minimo le probabilità di insuccesso e stare al passo con la concorrenza. Qualche esempio per capire meglio…. Quale orientamento? 1. 2. 3. 4. 5. 6. Un’azienda produce ombrelli. Il titolare inventa un nuovo sistema di apertura e chiusura e lo propone sul mercato.p Un’azienda produce ombrelli. Una delle osservazioni che riceve più frequentemente riguarda la difficoltà di chiusura rapida. Il proprietario compie un’analisi dei dispositivi di chiusura disponibili sul mercato e trova una soluzione che potrebbe accontentare la richiesta.m Una cittadina ha nella sua piazza principale una bellissima cattedrale, al cui interno sono alcuni affreschi famosi. La chiesa viene restaurata e l’azienda turistica locale organizza un’ampia campagna pubblicitaria per indurre gli abitanti delle città vicine a visitarla.p In una cittadina si trova una bellissima cattedrale, al cui interno sono alcuni affreschi famosi. L’azienda turistica locale predispone un questionario telefonico per cercare di capire che cosa potrebbe indurre gli abitanti delle città vicine a compiere una visita. In base ai risultati, predispone i servizi di accoglienza più richiesti e su di essi, organizza una campagna pubblicitaria.m Un TO gestisce una serie di villaggi turistici nel sud Italia. Nota una riduzione della domanda e, per cercare di capire quali sono i punti deboli dei servizi forniti, predispone un questionario per gli ospiti. Vengono espresse critiche alla cucina e alle attrezzature da spiaggia. Il TO cerca di porre rimedio.m Un piccolo albergo sul mare fa sempre più fatica a riempire le sue camere, anche in alta stagione. Da questionari compilati emerge che i clienti non apprezzano il trattamento FB e considerano i prezzi troppo alti. Il proprietario dell’hotel decide, quindi, di incentivare i clienti insoddisfatti proponendo un trattamento di solo pernottamento e prima colazione, o di sola mezza pensione, e una serie di offerte speciali per la bassa e media stagione.m al prodotto al mercato al prodotto al mercato al mercato al mercato azienda amazon Mission orientata al prodotto Mission orientata al mercato Vendiamo online libri, Rendiamo l’esperienza video, CD, giocattoli, d’acquisto online semplice, dell’elettronica di veloce e piacevole. Da noi MISSION: Espressionearticoli dello scopo ultimo dell’organizzazione consumo, ferramenta, potete trovare e reperire casalinghi e altri prodotti ciò che Una buona mission non dovrebbe essere basata sultutto prodotto o si può sulla tecnologia (approccio miope), bensì dovrebbeacquistare essere online. orientata al mercato e definita in termini di bisogni del cliente Disney Gestiamo parchi tematici Creiamo sogni. Da noi i sogni diventano realtà e Amazon.com l’America funziona ancora Rendiamo l’esperienza d’acquisto online semplice, veloce ecome dovrebbe. piacevole. Da noi potete trovare e reperire tutto ciò che si può Nike Vendiamo scarpe e Portiamo ispirazione e acquistare online. attrezzature sportive. innovazione a ogni Disney Gestiamo parchi tematici. Creiamo sogni. Da noi i sogni sportivo del mondo. diventano realtà e l’America funziona ancora come dovrebbe. Nike L’orientamento al mercato rende sempre più necessario rivolgere l’attenzione alla mente del consumatore MARKETING EMOZIONALE= PUNTA ALLA RICERCA SPASMODICA DELLE ESPERIENZE E DELLE PAROLE DA ASSOCIARE CON FORZA EVOCATIVA AL PRODOTTO, AL BRAND MARKETING DELLO SPIRITO= MARKETING ORIENTATO AI VALORI, CONSIDERA I CONSUMATORI COME ESSERI FATTI DI MENTE, CUORE E SPIRITO E QUINDI AI LORO SOGNI Il New Marketing non può fare a meno delle emozioni perchè, come diceva Oscar Wilde, "posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni...", perfetta sintesi del comportamento tipico del consumatore medio. «Desidero quindi compro»: la componente emotiva dell’esperienza di acquisto tende a soppiantare spesso la logica del “bisogno-acquisto-beneficio”, per lungo tempo motore fondante delle strategie di marketing aziendali. 5 tecniche per fare del marketing emozionale 1- SENSE EXPERIENCE: esperienze che coinvolgono la percezione sensoriale, facendo ricorso alla vista, all’udito, al tatto e all’olfatto del cliente. Può essere utilizzato per rendere riconoscibili aziende e prodotti ed aggiungere valore al prodotto o al servizio – pensate alla goccia di profumo inserita nei sacchetti di una gioielleria. Il marketing emozionale può essere utilizzato in tutte le fasi dell’esperienza del cliente con il prodotto o con il servizio: pre-acquisto, acquisto e successivo utilizzo dell’acquisto. Gli stimoli sensoriali hanno un forte ascendente sul cliente, ne attirano l’attenzione e lasciano in lui una forte impressione. Zalando ed altri brand di E-Commerce hanno capito il valore del contatto con il prodotto e ti danno la possibilità di testare i capi e solo dopo un periodo di tempo, in cui può scattare l’affezione ti da la possibilità di rimandarli indietro. MagnuM Algida e i “5 sensi” 2- FEEL EXPERIENCE: esperienze che coinvolgono sentimenti e le emozioni . Il marketing emozionale fa leva sui sentimenti più intimi. Da qui nascono le campagne “feel good” utilizzate dai brand per entrare in sintonia con i consumatori, per collegare le loro esperienze emozionali ad un prodotto o ad un servizio, sfidandoli a reagire al messaggio. Gli stimoli emozionali sono molto frequentemente parti di vita, cioè momenti che aggiungono, in modo graduale, delle emozioni all’esperienza – pensate alle campagne inerenti al fitness. Esistono molti brand che si appoggiano a questa tipologia di marketing, ma forse una tra tutti Coca-Cola e quella che riesce a dare più il senso del fell experience. THINK EXPERIENCE: esperienze creative e cognitive, sfidando i clienti e offrendo loro esperienze di problem solving spingendoli ad interagire in modo cognitivo e/o creativo con l’azienda ed il prodotto. In questa tipologia di marketing gli stimoli sono più duraturi rispetto agli altri, utilizzano maggiormente l’informazione testuale e propongono spesso domande. Un’altra società che ha sempre investito in questo tipo di comunicazione è ancora Apple, ad esempio nello spot “Apple-think different” nel quale testimonial d’eccezione come Einstein, Gandhi, John Lennon esortano le persone a pensare con la propria testa, perché solo “pensando in modo differente” si può pensare in grande, o meglio, come sottintende la pubblicità Apple, si può pensare un grande prodotto come Apple. 4- ACT EXPERIENCE: esperienze che coinvolgono la fisicità; l’ act si riferisce alla persona nel suo complesso (mente e corpo). I messaggi motivazionali, persuasivi e istintivi spingono i consumatori ad agire in modo diverso dai loro standard, a provare cose nuove per cambiare in meglio la loro vita. Un caso esempio sono senza dubbio tutti gli spot Nike che puntano a portare il loro cliente sempre oltre il limite, basti pensare che il suo claim più famoso è just do it che tradotto lo possiamo definire come fallo, inteso come non ci pensare e buttati. 5- RELATE EXPERIENCE: esperienze che pongono il soggetto in relazione con un gruppo o community. In questo caso il marketing unisce i singoli consumatori creando una relazione con il proprio io ideale, con le persone che lo circondano e con il contesto culturale. La leva principale è il profondo desiderio di progresso personale sia del proprio stato socio-economico che della propria immagine. Gli stimoli relazionali evidenziano che un gruppo di persone che può essere identificato in un target customer, associati da interessi o aspirazioni comuni saranno più attratti da un prodotto o servizio se altri elementi del loro gruppo avranno sviluppato una propria opinione sul suddetto prodotto/servizio. Un esempio di questo tipo di relazione lo è Samsung oppure Apple, che creano delle vere e proprie community di sostenitori ed ambassador in giro per il mondo. RELATE Il marketing del RELATE contiene aspetti del marketing del Sense, del Feel, del Think e dell’Act. Esso va oltre i sentimenti privati e personali dell’individuo, così arricchendo le esperienze individuali e mettendo in relazione l’individuo con il suo sé ideale, con altri individui o con altre culture. SI COMPRENDE BENE COME NEL SETTORE RISTORATIVO E ALBERGHIERO L’ASPETTO EMOZIONALE E L’ATTENZIONE PER IL CLIENTE RIVESTANO UN RUOLO FONDAMENTALE MARKETING RELAZIONALE E CRM= CUSTOMER RELATIONSHIP MANAGEMENT SODDISFAZIONE PIENA DELLA CLIENTELA CRM FIDELIZZAZIONE DEL CLINETE Esistono tre tipi di CRM: 1.CRM operativo: soluzioni metodologiche e tecnologiche per automatizzare i processi di business che prevedono il contatto diretto con il cliente.(una sorta di data base che aiuta a segmentare a monte la clientela) 2.CRM analitico: procedure e strumenti per migliorare la conoscenza del cliente attraverso l'estrazione di dati dal CRM operativo, la loro analisi e lo studio revisionale sui comportamenti dei clienti stessi. 3.CRM collaborativo: metodologie e tecnologie integrate con gli strumenti di comunicazione (telefono, fax, e-mail, ecc.) per gestire il contatto con il cliente. un sistema informativo che registra in modo organizzato tutti i contatti con clienti e potenziali clienti, immagazzina le informazioni e le utilizza per ritagliare offerte mirate (LOYALTY PROGRAMS e frequency programs) in base alle loro esigenze. PER LE AZIENDE COSTA MENO FIDELIZZARE UN CLIENTE GIA’ ACQUISITO PIUTTOSTO CHE CERCARE NUOVI CLIENTI A) TASSO ACQUISIZIONE NUOVA CLIENTELA= NUOVICLIENTI/NUMERO CLIENTI ANNO PRECEDENTE B) TASSO % PERDITA CLIENTELA= CLIENTI PERSI IN UN PERIODO/CLIENTI PERIODO PRECEDENTE TASSO NETTO DI VARIAZIONE DI CLIENTELA= A-B TASSO DI FEDELTA’= 100-B Il termine marketing deriva dal verbo inglese to market, che significa “vendere”, “commercializzare”, e viene utilizzato per indicare l’insieme degli studi di mercato finalizzati all’elaborazione di politiche aziendali volte alla commercializzazione di un prodotto o di un servizio Gli studiosi di economia hanno messo a punto una serie di teorie che, partendo dall’analisi dei bisogni della clientela, ne studiano le caratteristiche fondamentali, al fine di identificare le tipologie di prodotti e di servizi più idonee a soddisfarne le esigenze. Le tecniche di marketing, inoltre, sono utili per analizzare le potenzialità e i limiti di ciascuna azienda, allo scopo di massimizzare i risultati in termini quantitativi e qualitativi. Il termine marketing, è ormai così largamente diffuso e utilizzato che cercare di racchiuderlo in un’unica ed esaustiva definizione appare compito tanto arduo quanto inefficace. Il marketing plan è il documento con il quale si espongono gli obiettivi e le strategie di mercato che l’imprese intende perseguire in un determinato intervallo di tempo. In genere, la necessità di un Piano di Marketing sorge in fase di start-up, quando un’impresa deve essere costituita ovvero nell’ambito di un organico business plan. Talvolta, tale esigenza di chiarimento commerciale nasce anche quando l’impresa rileva un rallentamento nella sua crescita, un malcontento nella clientela, una competizione sempre più agguerrita, che la spinge a rivedere la sua missione aziendale e il posizionamento. A prescindere dal bisogno scatenante, è indubbio che la pianificazione di marketing riveste un’enorme utilità perché consente di produrre una visione organica, ponderata, intelligente delle capacità aziendali rapportate al mercato e alla concorrenza. Gli obiettivi del business Obiettivi del marketing • Costruire relazioni vantaggiose con i clienti • Aumentare la soddisfazione Investire nella ricerca • Creare partnershipslocali • Migliorare i profitti Aumentare la quota dimercato Come è fatto un marketing plan? La struttura del piano può essere abbastanza flessibile; in genere viene adattata ai dati disponibili e ai potenziali lettori. Ma dovrebbe presentare comunque una parte dedicata all’analisi del mercato, prevedere una descrizione dei prodotti aziendali, della concorrenza, dei principali clienti, e disegnare le strategie future per lo sviluppo competitivo. L’indice del marketing plan La determinazione dell’oggetto del marketing e dei suoi processi non è sufficiente a permettere la redazione del relativo piano. È necessaria una “scaletta” che guidi l’analista nella raccolta dei dati, nel commento, nell’organizzazione del documento. Indicativamente la struttura del report di pianificazione potrebbe essere la seguente: 1) Sommario e definizione degli obiettivi; 2) analisi della situazione; 3) aspetti finanziari; 4) implementazione e controllo. Nel sommario è opportuno indicare la denominazione dell’azienda, la finalità del piano, i destinatari, la sua struttura e anche sintetizzare i contenuti. Nella parte analisi della situazione può essere svolta un’ampia disamina di tutti gli aspetti mercatistici, ambientali e aziendali; l’analisi della situazione è il serbatoio informativo che dovrà guidare l’analista nella successiva definizione delle strategie di marketing, prevista nella terza parte del piano. Nella parte strategie di marketing deve prendere corpo tutto l’impianto progettuale in merito ai mercati da aggredire, i prodotti da offrire, le modalità di collocamento commerciale. Negli aspetti finanziari le strategie devono essere raccordate con i volumi di vendita desiderati, le necessità di pareggio economico, la struttura dei margini di contribuzione ai vari livelli. Nell’ultima parte implementazione e controllo devono essere indicati tutti i programmi operativi necessari alla realizzazione delle strategie – risorse tecniche, economiche, finanziarie e umane, fasi, tempi – e le modalità di controllo ritenute più opportune per seguire i processi attivati. Dovranno essere quindi delineate la struttura organizzativa commerciale, le responsabilità, le vie di coordinamento. Come ultimo step è preferibile, almeno a grandi linee, prevedere un piano di emergenza da implementare in caso di andamenti poco soddisfacenti o gravi difficoltà che richiedano un intervento pronto e determinato di riassetto. In base a tale impostazione è possibile quindi cominciare a strutturare l’indice del marketing plan. Tra i punti di partenza per l’articolazione di un piano di marketing, v’è senza dubbio la segmentazione del mercato. Nessuna impresa può, con un’unica offerta, soddisfare un mercato composto da individui diversi tra loro, per bisogni, percezioni,e comportamenti d’acquisto. La segmentazione consente di pervenire alla individuazione di gruppi di consumatori, relativamente omogenei al loro interno, che possano essere efficacemente raggiunti con un’unica azione di marketing. Esempio di segmentazione per un tour operator che vuole organizzare un package tour in Peru’ SEGMENTAZIONE comportamentale geografica Demografica e in base al reddito psicografica comportamentale Incrocio di piu’ criteri sopravvissuti La scelta del market - target Non tutti i gruppi omogenei di consumatori, individuati a seguito del processo di segmentazione del mercato, possono essere realmente scelti come target e, dunque, come bersaglio delle azioni di marketing dell’impresa. Affinché questo avvenga, il segmento deve possedere alcuni requisiti: sostanzialità, ossia una dimensione tale (come numero di consumatori e potere d’acquisto) da giustificare gli sforzi che l’impresa sosterrà per entrare al “suo interno” (nel segmento), così da potervi operare in maniera profittevole; aggredibilità: il segmento non deve essere eccessivamente affollato da concorrenti forti e aggressivi, che abbiano brand consolidati; accessibilità: l’impresa deve avere le risorse umane, finanziarie, tecnologiche, produttive e di immagine per poter conquistare quello specifico segmento. Quindi…Il mercato obiettivo • È diverso a seconda dei settori • Nessuna azienda può servire tutti i segmenti di mercato • Il mercato obiettivo lo si sceglie sulla base delle aspettative di profitto Mercato potenziale Mercato disponibile Mercato servito Mercato effettivo Persone che manifestano interesse Persone che hanno interesse e reddito Mercato a cui l’azienda decide di rivolgere la propria azione di mkt Persone che acquistano effettivamente Quando ci si occupa della campagna marketing di un’azienda è importante definire con precisione il suo posizionamento, ovvero inquadrare la sua offerta in modo che possa trovare una collocazione distinta e conveniente nel mercato generale di riferimento. Questa operazione è fondamentale per decidere quello che sarà il media mix con cui si veicolerà la comunicazione del prodotto o del servizio. La rappresentazione efficace di questa collocazione avviene attraverso la cosiddetta mappa del posizionamento, uno strumento grafico che rappresenta, di solito su quattro coordinate di riferimento, dove si collocano i vari concorrenti e dove dovrebbe posizionarsi l’azienda in questione basandosi sui dati raccolti riguardo a preferenze, intenzioni di acquisto, valori aziendali e percezione dei consumatori. Gli spazi liberi della mappa sono i segmenti di mercato in cui la concorrenza è potenzialmente più bassa e dunque da presidiare con più attenzione. Qualità servizio alta Prezzo alto prezzo bass0 qualità servizio bassa STRATEGIE DI MARKETING Che cos’è il marketing del turismo e dell’accoglienza? Nell’industria alberghiera, spesso si considerano marketing e vendite come la stessa cosa, e ciò non deve stupire. In questo settore il reparto vendite è uno dei più visibili. Nella ristorazione, molti confondono il marketing con la pubblicità e la promozione delle vendite. In realtà, vendita e pubblicità sono soltanto due funzioni di marketing e spesso non le più importanti. Il marketing mix Rappresenta la miscela degli ingredienti che l’impresa può differentemente combinare per modificare le caratteristiche reali e/o percepite della sua offerta. La pubblicità e le vendite compongono l’elemento promozionale del marketing mix. Gli altri elementi del marketing mix sono prodotto, prezzo e distribuzione. Il marketing comprende inoltre ricerca, sistemi informativi e pianificazione. Il targeting implica dunque la scelta di un segmento (o più segmenti) obiettivo, cui l’impresa rivolge la sua offerta, articolando coerentemente il proprio marketing mix “4P” Product, Price, Promotion, Place, In particolare nel settore dei servizi, bisogna ben tener presente che la segmentazione e il targeting non devono condurre a scelte irrevocabili e definitive. I gusti, i bisogni, le aspettative dei clienti cambiano nel corso del tempo: l’impresa deve riuscire a intercettare tempestivamente questi cambiamenti, adeguando corrispondentemente la propria azione di marketing. Il modello delle quattro P richiede ai mercati di assumere decisioni su Prodotti e sulle loro caratteristiche, di stabilire il Prezzo, di decidere la distribuzione del bene (Place) e di scegliere i metodi di Promozione. Il marketing mix deve essere esattamente questo: una miscela di ingredienti che crea un’offerta di marketing efficace per il mercato obiettivo. Alcuni critici sostengono che le quattro P omettono o sottovalutano alcune importanti attività. La questione non è quante P dovrebbero esserci, se quattro, sette, o dieci, ma quale modello concettuale risulti più idoneo a definire una strategia di marketing. Il responsabile di marketing vede le quattro P come un set di strumenti che può aiutare nella pianificazione. Se gli uomini di marketing hanno l’abilità di identificare i bisogni del consumatore, sviluppare un prodotto valido, stabilirne il prezzo, distribuirlo e promuoverlo con efficacia, allora ne risulteranno prodotti attrattivi e clienti soddisfatti. Fare marketing significa “colpire nel segno”. Peter Drucker, fra i massimi pensatori del marketing si esprime cosi: “Il fine del marketing è di rendere superflua la vendita. Il fine è conoscere e capire i clienti così bene che il prodotto o il servizio si adatta loro perfettamente e si vende da solo”. Questo non vuol dire che vendita e promozione siano ininfluenti, ma, meglio, che sono parte di un marketing mix più ampio, di un insieme di strumenti che operano sinergicamente per produrre clienti soddisfatti. L’unico modo perche la vendita e la promozione siano efficaci passa attraverso la definizione della clientela e dei suoi bisogni, e l’allestimento di un pacchetto di valore prontamente accessibile e disponibile. Il Prodotto E’ importante definire tutte le caratteristiche e i pregi del prodotto o servizio che si intende commercializzare, indicando anche gli eventuali punti forti che ne determinano un aumento del valore. Il Prezzo • va considerato come elemento decisivo nella scelta del consumatore; • è importante confrontarlo anche con il prezzo normalmente praticato dalla concorrenza e rispetto ai costi di produzione. Il prezzo è un elemento che influenza la domanda turistica Di contro: • L’offerta turistica (l’insieme dei beni e dei servizi turistici e ristorativi offerti dalle imprese) è: 1) RIGIDA 2) Ampia gamma di servizi offerti (alberghi,ristoranti, trasporto ecc.) Pluralità di operatori di piccole e medie dimensioni, oltre alle grandi catene. L’attività promozionale consiste in una serie di strumenti come: pubblicità, marketing diretto, relazioni pubbliche, vendite promozionali, che servono a comunicare al cliente potenziale l’esistenza di quel prodotto e i vantaggi rispetto ad altri analoghi prodotti della concorrenza. I canali di distribuzione(come far giungere il prodotto al potenziale cliente) • Per la scelta dei canali di distribuzione (insieme dei soggetti che svolgono funzioni necessarie per trasferire il prodotto dal prod.al cons.) sarà necessario valutare la natura del mercato di riferimento e i vantaggi connessi a ciascun canale: Organizzazione della forza vendita Distribuzione fisica dei prodotti Accordi di commercializzazione/distribuzione Canale breve P C Canale medio P Adv agente Canale lungo P Grossista Es. sito web, telefono etc. C Dettagl. Es. albergo che vende al TO e questo piazza i pacchetti tramite le adv C Le Risorse umane (la quinta P=people) sono molto spesso la chiave di successo di una idea imprenditoriale, soprattutto nel settore ristorativo e alberghiero: è fondamentale utilizzare collaboratori esperti e capaci di rapportarsi con la clientela e provvedere costantemente alla loro formazione. COME FAR MANGIARE LE VERDURE AI BAMBINI FEEL EXPERIENCE ESTETISCA DEL GUSTO PIATTO DA PUBBLICIZZARE E VENDERE