La seconda guerra mondiale (1939- 1945)
Perché a meno di vent’anni dalla fine
della prima guerra scoppiò una nuova
guerra mondiale?
Quali furono le differenze
fra i due conflitti?

Lo scoppio del secondo conflitto mondiale fu causato dai problemi lasciati

aperti dalla grande guerra e dalla sconfitta della democrazia in Germania e
in Italia.
Le democrazie occidentali, specialmente Inghilterra e Francia, in cui era
molto vivo il ricordo delle carneficine del 1914-1918, perseguivano una
politica pacifista a tutti i costi.

A partire dal 1939 la Germania, guidata da Hitler, si lanciò in un'avventura

militare che l’avrebbe portata alla conquista di gran parte dell'Europa.
Hitler fu appoggiato dall'ltalia fascista e poi dal Giappone. Sconfitta la
Francia nel 1940, ad opporsi alla Germania in Occidente restò solo
l'lnghilterra. A quel punto, Hitler spostò la guerra anche a est, attaccando
l'Unione Sovietica con cui all'inizio aveva stipulato un patto di non
aggressione.

Decisivo fu l'intervento degli Stati Uniti, attaccati dal Giappone nel 1941.

Rispetto alla guerra del 1914-18, il secondo conflitto mondiale si distinse per il
gran numero di vittime civili. Fu la guerra dei bombardamenti delle città e
delle stragi indiscriminate, attuate soprattutto dai nazisti nell'Europa
orientale. In questo quadro si colloca lo sterminio di milioni di ebrei voluto da
Hitler.

La stessa vittoria delle democrazie fu affrettata dall'utilizzo, da parte degli
americani, di una nuova e micidiale arma di guerra: la bomba atomica.
La seconda guerra mondiale
(1939- 1945)
1. La politica espansionistica tedesca
A partire dal 1938 Hitler accelerò i tempi per la realizzazione del suo
programma, che prevedeva la riunione di tutti i tedeschi in un unico Grande
Reich, e poi l'espansione verso est ai danni dei popoli slavi. Almeno in una prima
fase, Hitler pensava di poter evitare lo scontro con le democrazie occidentali,
purché queste non avessero ostacolato i suoi progetti.
L'Inghilterra e la Francia si illusero che fosse possibile scongiurare una nuova e
disastrosa guerra, accontentando la Germania nelle sue richieste considerate
ragionevoli. Dunque non si opposero quando, nel marzo del 1938, l'Austria fu
annessa al Reich tedesco.
Subito dopo Hitler passò a una nuova rivendicazione: quella del territorio dei
Sudeti, tre milioni di tedeschi che abitavano entro i confini della
Cecoslovacchia. Ancora una volta Francia e Inghilterra, contando che questa
fosse l'ultima richiesta del Fuhrer, si mostrarono disposte ad accontentarlo. In un
incontro proposto da Mussolini, che si svolse a Monaco di Baviera nel settembre
del '38, fu accettata l'annessione dei Sudeti al Reich. Le cose cambiarono
quando, pochi mesi dopo (marzo '39), la Germania aggredì di nuovo la
Cecoslovacchia, occupandone una parte. Questa volta Francia e Inghilterra
reagirono firmando un trattato di alleanza con la Polonia, prossimo obiettivo di
Hitler (che rivendicava la città di Danzica). Era un modo per annunciare che
un'altra aggressione tedesca non sarebbe rimasta senza risposta.
L'Italia fascista, nel maggio 1939, si alleò definitivamente alla Germania con il
cosiddetto patto d'acciaio. Il patto d'acciaio impegnava l'Italia a intervenire a
fianco della Germania.
Prima di attaccare la Polonia, Hitler concluse un patto di non aggressione
con l'Unione Sovietica, per evitare il rischio di dover combattere su due fronti. Si
trattò di un autentico colpo di scena, anche perché l'Urss aveva trattato fino
all'ultimo con Inghilterra e Francia in vista di un'alleanza contro la Germania. Le
trattative fallirono per le reciproche diffidenze. Stalin temeva di essere lasciato
solo a vedersela con Hitler, le potenze occidentali sospettavano l'Urss di volersi
espandere nell'Europa dell'Est.
I due dittatori, capi di regimi mortalmente nemici l'uno dell'altro, trovarono
invece un terreno di intesa. Col patto Molotov-Ribbentrop (così chiamato dal
nome dei due ministri degli Esteri) dell'agosto 1939, l'Urss ebbe via libera per
allargarsi a spese della Polonia e delle piccole repubbliche baltiche (Lettonia,
Estonia e Lituania), che sarebbero state inghiottite dallo Stato sovietico. Hitler
dovette modificare i suoi piani originari di espansione, ma intanto era libero di
agire contro la Polonia.
2. L’avanzata militare tedesca in Europa
La guerra cominciò il 1° settembre 1939 con l'attacco tedesco alla
Polonia, che fu velocissimo e inarrestabile. Le armate di Hitler usarono le
tecniche della cosiddetta guerra-Iampo, travolgendo gli avversari con i mezzi
corazzati e l'aviazione. Inghilterra e Francia dichiararono guerra alla Germania,
ma non la attaccarono. Alla fine di ottobre la Polonia, aggredita a est anche
dai sovietici, era fuori combattimento. Nell'aprile del '40, Hitler invase anche la
Danimarca e la Norvegia.
Nel maggio del 1940 ebbe inizio l'offensiva tedesca contro la Francia, che
fu travolta in poche settimane. Come nel 1914, i tedeschi iniziarono l'attacco
con l'invasione di Stati neutrali. Questa volta non solo il Belgio, ma anche
l'Olanda e il Lussemburgo furono invasi. I reparti corazzati tedeschi, dopo aver
attraversato la foresta delle Ardenne, sfondarono lo schieramento degli
avversari, fin allora rimasti sulla difensiva, e lo spezzarono in due.
Gli inglesi riuscirono a malapena a sfuggire all'accerchiamento e a
riportare le loro truppe al di là della Manica. Il 14 giugno del 1940 le armate
naziste entravano a Parigi. La Francia settentrionale fu sottomessa
all'occupazione tedesca. Nella parte centro-meridionale il potere fu assunto dal
generale Philippe Petain, che firmò subito l'armistizio con la Germania e diede
vita a un regime collaborazionista: la Repubblica di Vichy. A questa scelta si
oppose, con pochi altri, il generale Charles De Gaulle, che fondò a Londra un
movimento per la Francia libera.
L'Italia, che allo scoppio del conflitto non era intervenuta, entrò in guerra
a fianco della Germania il 10 giugno 1940. Mussolini aveva in un primo tempo
deciso di restare fuori dal conflitto a causa dell'impreparazione militare italiana.
Dopo la disfatta della Francia, si convinse che la guerra stesse per finire con la
vittoria tedesca e si affrettò a compiere la scelta che sarebbe stata fatale per il
paese. Anche molti italiani, dapprima contrari alla guerra, cambiarono
orientamento di fronte alla prospettiva di un successo da ottenersi con
pochissimo sforzo.
Dal giugno 1940 la Gran Bretagna rimase sola a combattere contro Hitler,
sotto la guida del primo ministro Winston Churchill, un conservatore da sempre
favorevole alla linea dura nei confronti della Germania. Nell'estate Hitler diede
avvio al suo progetto di invasione dell'Inghilterra, che doveva essere preceduta
da una serie di attacchi aerei per colpire il paese nel morale e nella capacità
produttIva. I bombardamenti a tappeto prima contro obiettivi militari, poi contro
i principali centri industriali, compresa Londra, durarono tre mesi. L'aviazione
britannica si oppose con successo agli attacchi nemici. Nonostante le perdite
umane e le distruzioni materiali subite, l'Inghilterra non si piegò e il progetto di
invasione fu accantonato.
3. Il conflitto diventa mondiale
Nel giugno del 1941 la Germania attaccò l'Unione Sovietica. Anche se la
Gran Bretagna non era ancora stata battuta, Hitler decise di passare alla fase
più importante del suo progetto: la conquista dello spazio vitale a oriente.
Stalin fu colto di sorpresa dall'attacco e le armate naziste penetrarono in
profondità in territorio sovietico, ma non riuscirono a mettere fuori
combattimento il nemico prima dell'arrivo dell'inverno. Nel mese di ottobre
l'esercito tedesco fu bloccato a poche decine di chilometri da Mosca e
respinto, proprio nei momento in cui sopraggiungeva il maltempo che rese le
strade impraticabili. La guerra-lampo era fallita e diventava guerra di
logoramento: una guerra che ora vedeva schierato sul fronte antifascista il
movimento comunista internazionale.
Frattanto anche gli Stati Uniti entravano nel conflitto a fianco della Gran
Bretagna e dell'Urss. A partire dal 1940, gli Stati Uniti si erano impegnati in una
politica di aiuto economico e diplomatico alla Gran Bretagna. Il mondo politico
e l'opinione pubblica americana erano però in maggioranza contrari a un
impegno diretto nella guerra.
Fu il Giappone a spingere gli Stati Uniti nel conflitto. Nel luglio del 1941 i
giapponesi invasero l'Indocina francese. Stati Uniti e Gran Bretagna reagirono
decidendo di bloccare tutte le esportazioni verso il Giappone. L'impero asiatico,
industrialmente molto sviluppato, ma costretto a importare le materie prime di
cui era povero, si trovò di fronte a una scelta drammatica: ritirare le sue truppe
dalla Cina e dall'Indocina; come chiedevano le potenze occidentali, oppure
scatenare la guerra per conquistare nuovi territori e guadagnarsi così le materie
prime necessarie alla sua politica di grande potenza.
II 7 dicembre 1941 l'aviazione giapponese attaccò la flotta degli Usa a
Pearl Harbor, nelle isole Hawaii, senza che fosse prima presentata alcuna
dichiarazione di guerra. L'esito fu devastante. La flotta degli Stati Uniti ancorata
nell'isola del Pacifico fu in buona parte distrutta. Nei mesi successivi,
approfittando della netta superiorità navale conquistata nel Pacifico, i
giapponesi raggiunsero di slancio tutti gli obiettivi che si erano proposti.
Pochi giorni dopo l'attacco a Pearl Harbor, anche la Germania e l'Italia
dichiaravano guerra agli Stati Uniti. Il conflitto, a questo punto, diventava
davvero mondiale.
4. L’avanzata dell’Alleanza antifascista.
Fra il 1942 e il 1943, la guerra subì una svolta decisiva su tutti i fronti. Nel
Pacifico, gli americani bloccarono le offensive giapponesi con la vittoria nelle
grandi battaglie navali del Mar dei Coralli e delle isole Midway (maggio-giugno
'42).
L'episodio decisivo di questa fase della guerra si verificò in Russia. Nel
novembre del 1942 i sovietici contrattaccarono efficacemente i tedeschi che
assediavano da mesi la città di Stalingrado, costringendo alla resa un'intera
armata dell'esercito di Hitler.
Nello stesso periodo, le forze italiane e tedesche, penetrate in Egitto dalla
Libia, furono sconfitte dagli inglesi nella battaglia di EI Alamein, mentre altri
reparti anglo-americani sbarcavano in Marocco. Le truppe italo-tedesche
cominciarono a ritirarsi. Si sarebbero arrese nel maggio del '43. Le potenze
alleate chiudevano così il fronte nordafricano.
Gli anglo-americani e i sovietici si erano trovati a combattere lo stesso
nemico comune, ma i loro obiettivi non sempre coincidevano. Ne erano state
eliminate le diffidenze dovute ai profondi contrasti ideologici fra gli Stati
democratici e la potenza comunista. Per attenuare queste diffidenze, Usa, Urss
e Gran Bretagna stabilirono, all'inizio del '43, un programma comune. Esse si
impegnarono a tener fede ai principi della Carta Atlantica e a combattere le
potenze fasciste fino alla resa senza condizioni del nemico. Decisero inoltre che
l'attacco all'Europa sarebbe iniziato dalla Sicilia.
Nel luglio del 1943 i primi contingenti anglo-americani sbarcarono
nell'isola e in poche settimane se ne impadronirono. A causa di questa
sconfitta, il 15 luglio 1943 il regime italiano di Mussolini cadde. Nello stesso
momento l'Armata rossa, respinti i tedeschi, iniziava una lenta ma inarrestabile
avanzata che si sarebbe conclusa nell'aprile-maggio del 1945 con la conquista
di Berlino.
5. Le vittorie decisive della coalizione alleata
L'ultima fase della guerra ebbe inizio nel giugno 1944 con lo sbarco delle
forze alleate in Normandia, nel nord della Francia. Alla fine di agosto gli
angloamericani entravano a Parigi, già liberata dai partigiani di De Gaulle.
All'inizio del '45 i sovietici, dopo aver conquistato Varsavia, attraversarono tutto
il restante territorio polacco, puntando su Berlino.
Hitler, però, sebbene il territorio del Reich fosse sottoposto a continui
bombardamenti, rifiutava di arrendersi, convinto che l'intero popolo tedesco
dovesse condividere la sorte del regime nazista.
I leader delle tre grandi potenze alleate - Roosevelt per gli Stati Uniti,
Churchill per la Gran Bretagna e Stalin per l'Unione Sovietica si incontrarono a
Yalta, una cittadina della Crimea, nel febbraio del 1945, e decisero che, a
guerra finita, la Germania sarebbe stata divisa in zone di occupazione tra i
paesi vincitori (Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione Sovietica, e anche Francia) e
che i popoli dei paesi liberati avrebbero potuto esprimersi mediante libere
elezioni.
Nel mese di marzo gli angloamericani attaccarono sul Reno e dilagarono
nel cuore della Germania. Il 25 aprile raggiungevano l'Elba e si congiungevano
con i sovietici che stavano accerchiando Berlino.
Il 30 aprile, mentre i russi entravano nella capitale tedesca, Hitler si suicidò
nel bunker sotterraneo dove era stata trasferita la sede del governo.
6. L’uso della bomba atomica e la fine della guerra
Sconfitta la Germania, il conflitto restava aperto in Estremo Oriente. Fu a
questo punto che venne utilizzata la bomba atomica. La decisione fu presa dal
nuovo presidente americano, Harry Truman, che era subentrato a Roosevelt
dopo la morte di quest'ultimo, avvenuta nell'aprile del 1945.
La nuova terribile arma sfruttava l'enorme energia liberata dalla scissione
di un nucleo atomico di materiale radioattivo. Messa a punto negli Stati Uniti e
sperimentata per la prima volta nel luglio del 1945 nel deserto del Nevada, la
prima bomba atomica fu sganciata sulla città di Hiroshima il 6 agosto 1945. Tre
giorni dopo l'operazione fu ripetuta a Nagasaki.
In entrambi i casi le conseguenze furono spaventose: ci furono 100.000
morti a Hiroshima, 60.000 a Nagasaki. Le due città furono totalmente distrutte.
Nel tempo, coloro che erano stati colpiti dalle radiazioni continuarono a morire,
ad ammalarsi, a mettere al mondo figli deformi.
Il 15 agosto, l'imperatore del Giappone Hirohito offrì agli alleati la resa
senza condizioni. Con la firma dell'armistizio, il 2 settembre 1945, si concludeva la
seconda guerra mondiale.
Tabella cronologica
della Seconda Guerra Mondiale
1. La politica espansionistica tedesca
Anno
Giorno/Mese
Avvenimento
1938
1938
1939
1939
1939
2. L’avanzata militare tedesca in Europa
Anno
Giorno/Mese
Avvenimento
1939
1940
1940
1940
1940
3. La guerra diventa mondiale
Anno
Giorno/Mese
Avvenimento
1941
1941
1941
1941
4. L’avanzata delle forze statunitensi e russe
Anno
Giorno/Mese
Avvenimento
19421943
1942
1943
1943
1943
5. Le vittorie decisive della coalizione alleata
Anno
1944
1945
Giorno/Mese
Avvenimento
1945
1945
6. L’uso della bomba atomica e la fine della guerra
Anno
1945
1945
1945
Giorno/Mese
Avvenimento