J. Vencato et al. Large Animal Review 2012; 18: 123-127 123 Le ulcere gastriche nei camelidi sudamericani J. VENCATO, E. FIORE, M. MORGANTE, C. STELLETTA Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute, Università di Padova, Legnaro, Padova, Italy RIASSUNTO Patologie peculiari che caratterizzano i lamoidi ed in particolare gli alpaca sono le ulcere gastriche. Le ulcerazioni più comunemente riscontrate sono a livello di C-3 e vengono normalmente diagnosticate durante la necroscopia, considerando che nelle gastriti primarie non si mettono in evidenza segni clinici specifici. La patologia ha eziopatogenesi in parte sconosciuta ed una incidenza non estremamente elevata. Considerando le probabili cause scatenanti la formazione di ulcere gastriche nei camelidi, la terapia non può che basarsi sull’utilizzo di farmaci soppressori della produzione acida dello stomaco: H2 antagonisti, gli H+/K+ ATPasi inibitori e gli analoghi delle prostaglandine. Sotto l’aspetto profilattico è necessario ridurre le cause predisponenti la malattia riducendo lo stress a cui questi animali possono essere sottoposti. PAROLE CHIAVE Camelidi sudamericani, ulcere gastriche, terapia, profilassi. INTRODUZIONE In Italia si assiste ad un consistente aumento degli allevamenti di camelidi sudamericani dovuto probabilmente ad un riscontro economico considerevole soprattutto, quando questi sono allevati in aree marginali. I camelidi appartengono all’ordine Artiodattila, costituiscono il subordine Tilopoda e si distinguono in due generi: camelidi del vecchio mondo (cammello e dromedario) e del nuovo mondo. Appartengono a questo genere le specie: alpaca (Lama pacos) (Fig. 1), lama (L. glama), guanaco (L. guanico) e vigogna (Vicugna vicugna); tutte interfertili e capaci di dare un F1 anch’esso fertile. L’allevamento di specie animali esotiche come i camelidi sudamericani ha portato a considerare patologie che difficilmente si riscontrano negli altri animali domestici, altresì si è vista la comparsa in queste specie di patologie descritte negli animali comunemente allevati in Italia. Una delle patologie peculiari che caratterizzano alcuni soggetti di queste specie sono le ulcere gastriche. La patologia ha eziopatogenesi in parte sconosciuta ed un’incidenza non estremamente elevata; viene comunque presa molto in considerazione in virtù dell’elevato valore economico del singolo soggetto. Di seguito si riporteranno inoltre alcuni casi clinici messi in evidenza in un allevamento italiano. raggere simili alla maggior parte degli altri ruminanti, si distinguono per alcune differenze anatomiche distintive. Lo stomaco dei camelidi sudamericani è composto di tre compartimenti (C1, C2 e C3); il primo compartimento, il C1, è il più grande, contenendo circa l’83% del contenuto gastrico (15 - 25 l) e occupa uno spazio simile a quello del rumine e del reticolo negli ovini e nei bovini1. Il C2, posto cranialmente e ventralmente a destra del C1, contiene circa il 6% del contenuto gastrico (1 - 2 l). In entrambi i compartimenti sono presenti sacculi (1 x 1 x 1,5 cm) che protrudono ventralmente e che caratterizzano ancor di più lo stomaco dei camelidi. Funzionalmente, l’epitelio ghiandolare che riveste detti sacculi produce una notevole quantità di bicarbonato di sodio che serve come tampone del contenuto del C1. Il terzo compartimento ha una forma tubulare ed è posto a destra e ventralmente al C1 ed al C2. Il 7580% dell’epitelio di rivestimento del C3 è simile a quello dei sacculi; la porzione distale (20-25%) costituisce il vero LE ULCERE GASTRICHE Uno degli errori classici quando ci si approccia ai camelidi è equiparare il loro apparato gastrico a quello di grandi capre o piccole vacche. Infatti, anche se essi hanno preferenze fo- Autore per la corrispondenza: Juri Vencato ([email protected]). Figura 1 - Alpaca al pascolo. 124 Le ulcere gastriche nei camelidi sudamericani stomaco ghiandolare secernente acidi ed enzimi. Mentre nel C1 e nel C2 si ha un pH di circa 6.5, nella porzione finale del terzo compartimento si arriva ad avere valori di pH di 1.51. Le patologie ulcerative gastrointestinali contribuiscono per circa un terzo ai decessi attribuibili a disordini digestivi nei lama2. In particolare, da studi effettuati nel Nord America2 si è notato che le ulcere gastriche perforate sono causa di morte di alpaca e lama nel 5% dei casi, soprattutto nei soggetti sottoposti a continui stimoli stressogeni o a terapie con antinfiammatori non steroidei. Inoltre il riscontro di erosioni gastriche nei casi di morte non attribuibili alla peritonite conseguente alla perforazione, è pari a circa il 20%. Dai dati disponibili emerge che l’incidenza maggiore è a carico delle femmine adulte (48,3%) e che la gran parte dei casi (55,5%) si evidenziano nel periodo primaverile-estivo2. A fronte di una morbilità inferiore all’1% si ha una mortalità molto alta (> 59%)3. Possibili complicazioni delle ulcere possono essere infezioni sistemiche4,5, oltre a una diffusione locale in seguito a perforazione che può portare a peritoniti ed epatiti necrotiche6. Patogenesi La formazione delle ulcere è molto complessa e specie-specifica. La loro patogenesi nei camelidi non è definitivamente stabilita, per cui aneddoticamente si sono adottati i meccanismi scatenanti studiati nelle altre specie animali. Lo stress, come negli altri animali domestici, ha una posizione predominante nell’induzione alla formazione delle ulcere ed infatti dette lesioni si notano in concomitanza della maggior parte di altre patologie. Alcuni riscontri anamnestici di soggetti che sviluppano ulcere gastriche riferiscono che sono: giovani animali con problemi ortopedici con forte algia e difficoltà deambulatorie, o ancora di giovani animali separati dalle madri durante l’allattamento a causa dell’insorgenza di problematiche secondarie. Riferendosi a soggetti adulti non si deve dimenticare la gregarietà e conseguentemente la gerarchia che si instaura in un gruppo di camelidi, per la quale i soggetti che sono particolarmente assoggettati al dominio di altri hanno una maggiore predisposizione allo sviluppo di ulcere gastriche. La somministrazione di glucocorticoidi, ormoni prodotti dall’organismo negli stati di stress acuto, ha causato cataratta bilaterale, ulcere gastriche e morte per setticemia di alcuni soggetti, sebbene il meccanismo di induzione della formazione delle ulcere sia sconosciuto3. La riduzione della produzione della prostaglandina E, che segue la somministrazione di antinfiammatori non steroidei come flunixin meglumine o fenilbutazone7, ha come effetto la diminuzione del flusso sanguigno nella mucosa e conseguentemente della secrezione mucosale, che favorisce la diffusione della secrezione acida. Non è stato stabilito se le prostaglandine abbiano la stessa funzione fisiologica anche nei camelidi e nemmeno se gli antinfiammatori non steroidei siano agenti ulcerogeni in questi animali. Clinicamente non è stata riscontrata una netta correlazione tra ulcere gastriche e somministrazione di detti antinfiammatori. Il ruolo di agenti ulcerogeni come l’Helicobacter pilori, il Clostridium perfrigens tipo A, l’eccessiva secrezione acida e la dieta costituita da pellets di piccole dimensioni non è stato provato in questi animali1. Segni clinici I sintomi principali sono atonia del C1, inappetenza e stipsi1. La temperatura corporea e la frequenza cardiaca e respiratoria non sono alterate. I proprietari spesso riportano depressione dello stato del sensorio, animali che si isolano, passano molto tempo distesi e una diminuzione dell’appetito, sfortunatamente si tratta di segni aspecifici e comuni alla maggior parte delle patologie digestive e respiratorie. In seguito alla perforazione gli animali manifestano i segni tipici della peritonite: sindrome colica, addome teso, diarrea e alterazioni della temperatura corporea1. Diagnosi A causa della aspecificità dei sintomi, la diagnosi di ulcere gastriche è solitamente formulata post-mortem a seguito dell’esame necroscopico1. Non esistono in letteratura indicazioni sull’utilizzo di esami collaterali utili alla diagnosi delle ulcere gastriche. Distribuzione delle lesioni Sebbene siano state messe in evidenza lesioni ulcerative sui margini esterni dei sacculi del C1, del C2 e della porzione anteriore del C3, la localizzazione prevalente delle ulcere gastriche è a carico della superficie della piccola curvatura della porzione acido-secernente del C3 (Fig. 2) e a livello della porzione prossimale del duodeno (Fig. 3)1. Un ridotto numero di erosioni diffuse interessava la porzione distale del duodeno e quella prossimale del piccolo intestino. La possibilità di determinare i livelli di acidi biliari nel contenuto gastrico può rappresentare un valido metodo per differenziare le ulcere a carico di C1 e C2 dalle ulcere gastroduodenali8. Terapia e profilassi Considerando le probabili cause scatenanti la formazione di ulcere gastriche nei camelidi, la terapia non può che basarsi sull’utilizzo di farmaci soppressori della produzione acida dello stomaco. Tra gli H2 antagonisti più comunemente utilizzati si può prospettare l’impiego della cimetidina7 e della ranitidina somministrate rispettivamente alla dose di 5-25 mg/kg IV e 1,4 mg/kg IV9. Tra gli H+/K+ ATPasi inibitori, l’omeprazolo è il farmaco più utilizzato alla dose di 0,4 mg/kg per os10,11, l’uso di dosaggi più elevati di 0,8 mg/kg allunga l’emivita del farmaco ma non ha avuto maggiori effetti anti-acidi12. Il pantoprazolo si è dimostrato efficace nell’aumentare il pH nel C3 sia somministrato EV alla dose di 1 mg/kg, sia SC alla dose di 2 mg/kg. In entrambi i casi si raccomanda una terapia della durata di 3 giorni13. Citoprotettori come il sucralfato, usato con successo sia nell’uomo sia negli animali da compagnia e nei puledri, non ha avuto risultati soddisfacenti nei camelidi probabilmente per la distruzione quasi completa del farmaco a livello di C1. L’uso di analoghi delle PGE, come il misoprostolo che si è dimostrato efficace nell’uomo, se somministrato EV è in grado di ridurre la produzione acida nel C3 dei lama. Tuttavia si osservano frequentemente segni di tossicità come collasso, abbattimento, disorientamento e rigurgito, per cui il suo uso è fortemente sconsigliato14. Sotto l’aspetto profilattico è necessario ridurre le cause predisponenti la malattia, come patologie debilitanti, stimoli stressogeni a lungo ed a breve termine (trasporti), nonché integrare la terapia antinfiammatoria con farmaci soppressori della produzione acida. J. Vencato et al. Large Animal Review 2012; 18: 123-127 125 da scartare per due ragioni: la normale presenza di fermentazioni batteriche nei prestomaci e lo scarso ruolo dei batteri ulcerogeni nella patogenesi. L’uso di radiografie con mezzo di contrasto è stato proposto nello studio dell’apparato gastroenterico ma ha trovato ad oggi indicazioni in animali giovani e non specifica delle patologie ulcerative16. Studi di anatomia laparoscopica riportano la possibilità di visualizzare C1 e C3, tuttavia non è dimostrata l’applicabilità nella diagnosi delle ulcere gastriche17,18. CASI CLINICI Figura 2 - Ulcere diffuse su tutta la mucosa acido-secernente del C3. Figura 3 - Perforazione duodenale con conseguente peritonite. Nel corso dell’attività clinica di controllo sanitario su alcuni gruppi di alpaca si è assistito al decesso di due femmine adulte (Caso 1 e 2). In entrambi i casi gli unici segni clinici ben evidenti erano l’anoressia e la depressione dello stato del sensorio. L’anamnesi remota per il soggetto n. 1 era rachitismo ipofosforemico. I rilievi clinici e gli esami di laboratorio effettuati sono riportati in Tabella 1 e 2. Nel caso n. 1 i rilievi anatomo-patologici hanno messo in risalto la gravità dell’ulcerazione (Fig. 4) alla quale è conseguita peritonite. Probabilmente la patogenesi era da riferire allo stress al quale il soggetto era sottoposto, considerando il ruolo dello stesso nella scala gerarchica del gruppo in conseguenza dei problemi insorti in giovane età. Nel caso n. 2 la contemporanea presenza di una perforazione del C1, causata da un’arista di graminacee infissa nella parete di un sacculo (Fig. 5) e di una epatite necrotica (Fig. 6), tende a suggerire la multifattorialità nella patogenesi delle ulcere gastriche e della peritonite fibrinosa (Tab. 2) come già segnalato da altri autori19. ❚ Gastric ulcers in south american camelids SUMMARY DISCUSSIONE Le ulcere gastriche rappresentano una patologia da tenere in considerazione negli allevamenti italiani di alpaca. Dagli studi presenti in letteratura si evince che due sono i punti principali da considerare per chi volesse approcciarsi allo studio di questa problematica. In primis si deve considerare la realtà italiana di allevamento degli alpaca che potrebbe rappresentare una fonte di stimoli stressogeni superiore rispetto alle aree di origine. Si intende in questo senso sia di fattori ambientali come l’elevata temperatura estiva, la bassa temperatura invernale, sia di management aziendale: tipo di stabulazione, dimensione e numerosità dei recinti, dimensione della mangiatoia oltre alla possibilità di contrarre patologie da altre specie domestiche allevate. Secondo punto focale è la mancanza di mezzi diagnostici. Ad oggi infatti la diagnosi di ulcere gastriche è possibile solo in sede di necroscopia e non esistono indicazioni specifiche di ausili diagnostici per le ulcere gastriche. Inoltre alcune tecniche utilizzate in altre specie sono di difficile applicazione nei camelidi. La gastroscopia, a causa della conformazione dell’apparato gastro-intestinale, permette di visualizzare solamente il C1, mentre la localizzazione prevalente delle ulcere gastriche è a livello di C3. L’uso dell’hydrogen breath test15 è An increase of alpaca’s farm is observable in Italy in recent years, consequently there is a rising interest in health concerns aspects of these animals. Gastric ulcers are a characte- Tabella 1 - Rilievi clinici. Caso 1 Caso 2 38,7 °C 38,2 °C Frequenza cardiaca: 80 batt./min. 65 batt./min. Frequenza respiratoria: 35 atti/min. 30 atti/min. 2,5 2,5 Estrema depressione Moderata depressione Palpazione addominale Dolore Dolore Ecografia addominale: Abbondante presenza liquido in addome Presenza di liquido in addome e di aree iperecogene a livello epatico Temperatura: Body condition score (BCS) Stato del sensorio Centesi addominale: Liquido opaco con Liquido opalescente presenza di (proteine totali: materiale alimentare 4,5 mg/dl) 126 Le ulcere gastriche nei camelidi sudamericani Tabella 2 - Parametri ematici caso clinico 1 (range di riferimento)20. Valore Range riferimento RBC (x106/µl) 9,6 10,5-17,2 WBC (x103/µl) 9,7 8,0-23,8 Hb (g/dl) 10,6 12,5-19,2 Ht (%) 36,6 24-45 MCV (fl) 17,2 22,8-29,9 MHC (pg) 10,6 10,1-12,7 MCHC (g/dl) 37,4 39,3-46,8 Plt (x10 /µl) 300 200-600 Fibrinogeno (g/dl) 460 100-500 31[3,0] 25,5-86 [4,7-14,8] 42 [4,1] [0-0,15] 3 % Neutrofili maturi [x103/µl] 3 % Neutrofili band [x10 /µl] 3 % Linfociti [x10 /µl] 27 [2,6] 11,8-69 [0,69-4,8] Pt (g/dl) 6,3 5,1-7,8 Ca (mg/dl) 9,2 7,4-10,4 P (mg/dl) 4,5 4,5-7,3 Cl (mEq/L) 112 98-120 K (mEq/L) 3,2 3,6-6,2 GOT (UI/L) 520 128-450 Creatinina (mg/dl) 2,2 0,9-2,8 Urea (mg/dl) 28 9-36 ristic pathology of lamoids, above all alpaca. Studies made in North America show that perforated gastric ulcers are cause of death in 5% of the cases and they represent nearly 30% of total deaths due to digestive disorders. Complication of gastric ulcers can be peritonitis, hepatitis and even systemic infection. Most frequent localization of ulcers is mucous membrane of C-3 and proximal tract of duodenum, but they are also encounter in C-1 and C-2. The pathogenesis of ulcer formation in alpacas has not been established, but stressful stimuli appear to have a key role in fact gastric ulcers are often concomitant with other pathologies such as lameness, or in babies early separated from their mother, or in animals low in hierarchy. Other cause is the reduction of PGE secretion subsequent Non Steroidal Anti-Inflammatory Drugs administration (flunixin meglumine, phenylbutazone) that leads to a reduced mucosal secretion. Diet effects and infective pathogens role have never been established. Clinical signs are common to most of digestive and respiratory disorders. The owner frequently commented that the animal is by itself, lying down. Animals with nonperforating show inappetence, scanty feces and atony of C-1, while, if an ulcer has perforated, the signs of peritonitis will be seen. The therapy of gastric ulcers can be made with agents that inhibit gastric acid secretion: histamine type 2 receptor antagonists like cimetidine (5-25 mg/kg IV) or ranitidine (1.4 mg/kg), H+/K+ ATPase inhibitors such as omeprazole (0.4 mg/kg OS) or pantoprazole (1 mg/kg IV; 2 mg/kg SC). Cytoprotective agents (sucralfate) and prostaglandin analogues (misoprostol) must be avoid, the first one because of his poor effect, the second for his various collateral effect. It is also necessary to reduce stress condition to prevent ulcers formation. Figura 4 - Porzione del grosso intestino (colon spirale) in cui si notano gli effetti della perforazione duodenale. Figura 5 - Visualizzazione del tragitto effettuato da un’arista di graminacea che ha perforato la mucosa del C1. Figura 6 - Epatite necrotica e peritonite fibrinosa conseguente a ulcere gastriche del C3. J. Vencato et al. Large Animal Review 2012; 18: 123-127 KEY WORDS Sudamerican camelids, gastric ulcers, therapy, prophylaxis. 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