CHIMICA, LEZIONE #1 Classificazione della materia La materia di presenta in natura in 3 stati fisici: • Stato gassoso; • Stato liquido; • Stato solido. La formula chimica resta invariata al passare della materia da uno stato all'altro. La materia è tutto ciò che occupa un volume e ha massa. MATERIA SISTEMA FISICAMENTE OMOGENEO (materia in un unico stato fisico) SISTEMA CHIMICAMENTE OMOGENEO SISTEMA FISICAMENTE ETEROGENEO (materia che si presenta in più stati fisici) SISTEMA CHIMICAMENTE ETEROGENEO Ad esempio: l'aria. ELEMENTI COMPOSTI N2 , O2 , P4 , S8 , Cl2 Specie chimiche composte da più , Br2 , I2 elementi: H2O, CO2, NH3 L'atomo viene riportato con il simbolo dell'elemento corrispondente senza pedice. Più atomi legati formano una molecola, che può essere composta da più elementi o da un solo elemento. Storia e scoperta dell'atomo Il termine “atomo” deriva dal greco ἄτομος – àtomos – che significa “non divisibile”. Questa definizione fa riferimento alla filosofia dell'atomismo, che considerava l'atomo come la parte fondamentale della materia. Tale tesi risale al IV secolo A.C. e venne smentita soltanto a fine Ottocento con la scoperta delle particelle subatomiche. Esperienza di Thomson Nel 1897 Joseph John Thomson, fisico inglese, al lavoro con i raggi catodici, effettuò un esperimento con gli atomi. In un tubo catodico introdusse dell'idrogeno. Allorché, applicando una tensione ∆V fra catodo (-) e anodo (+) vide un raggio catodico (linea tratteggiata) stampigliarsi sul fondo del tubo. Un raggio catodico è un fascio di elettroni che abbandona il metallo del catodo. In seguito applicò quindi una seconda tensione ∆V sul raggio catodico (zona in giallo) e notò che il raggio si spostò di ∆x- verso l'anodo. Se ne dedusse quindi che il raggio avesse carica negativa (essendo attratto dall'anodo) e, provenendo esso da atomi, che l'atomo avesse particelle negative. Aumentando la tensione ∆V vide apparire sul tubo anche un secondo raggio, che non era altro che le particelle positive dell'atomo. Il raggio catodico si era quindi scisso in due parti. Per analogia, è facile capire che il raggio anodico tendeva verso il catodo elettrico, deviando di ∆x+ . Gli spostamenti non erano però uguali, infatti risultava: ∆x- >> ∆x+ Lo spostamento ∆x era proporzionale a: ∆x ∝ e (e carica elementare) m Che in riferimento alla relazione precedente, diventa: e- >> e+ mm+ Poiché entrambi i raggi provengono da un atomo, che è una specie chimica neutra, la carica elementare positiva e quella negativa si collidono, annullandosi. È quindi logico scrivere: 1 >> 1 mm+ Per soddisfare questa relazione, è evidente che m- debba essere molto più piccola di m+. Abbiamo dunque che: m+ >> mScoperta dell'elettrone. Nel 1909 il fisico statunitense Millikan riuscì a stabilire la massa dell'elettrone in 9,1 * 10 -28 g. Modelli atomici. Thomson allora cercò di accertare la struttura dell'atomo. Modello atomico di Thomson Immaginò che l'atomo fosse costituito da una sorta di gelatina, avente carica positiva, nella quale fossero inglobati gli elettroni (modello a panettone, per l'analogia con l'uvetta nel panettone). In questa gelatina gli elettroni erano liberi di muoversi, secondo un moto casuale. Successivamente il fisico neozelandese Ernst Rutherford, che studiava le radiazioni, volle testare il modello atomico di Thomson. Nel suo laboratorio aveva un generatore di radiazioni di tipo α (He2+) al bromurio di radio (RaBr2). Per contare le radiazioni utilizzò un contatore, che, perfezionato, sarebbe diventato il contatore Geiger (Geiger era un suo giovane assistente), come in figura. Se l'atomo avesse avuto una consistenza gelatinosa come ipotizzava Thomson, allora il raggio di particelle avrebbe dovuto attraversare senza difficoltà l'atomo. Senza la lamina d'oro il contatore segnava circa 132000 particelle al minuto. Con la lamina d'oro (l'oro è stabile e non si ossida all'aria) circa 132000 particelle. Sembrò quindi che il modello atomico di Thomson fosse valido, senonché Rutherford e i suoi assistenti vollero provare se alcuneparticelle venissero respinte. Allora fu costruito un contatore come il seguente: In effetti, si contavano ora circa 26 particelle al minuto respinte verso il generatore. Un numero così esiguo che è riuscito a sfuggire al calcolo precedente. Quindi il modello di Thomson andava riconsiderato, poiché si ipotizzano ora delle particelle massive nel nucleo dell'atomo. Modello atomico di Rutherford Rutherford immaginò la struttura atomica simile a quella dei pianeti che orbitano intorno al Sole. Per questo motivo si parla anche di “modello planetario”. Il modello prevedeva un nucleo centrale (di massa molto maggiore a quella dell'elettrone, come già previsto da Thomson) con una carica elettrica positiva (che vada ad elidere quella negativa dell'elettrone, dando una specie chimica neutra). Gran parte dello spazio che occupa un atomo è, però, vuota. Possiamo capire come le particelle α del generatore abbiano attraversato così facilmente la lamina d'oro nell'esperimento di Rutherford. Come vediamo dall'immagine, le particelle che attraversano il vuoto non hanno ostacoli che modifichino la loro traiettoria. Quelle che invece vanno a scontrarsi con il nucleo dell'atomo vengono deviate o respinte. Questo nucleo con una certa massa e una carica positiva venne identificato con il protone. Successivamente vennero anche calcolate le dimensioni del diametro atomico e del nucleo. Il diametro atomico risulta essere 10-9 m, mentre il nucleo ha un diametro di 10-14 m; quindi esso è 105 volte minore del diametro atomico. Per fare un confronto, possiamo immaginare una pallina da tennis al centro di un campo da calcio. La pallina rappresenta la dimensione del nucleo, le gradinate intorno al perimetro del campo rappresentano il diametro atomico. Numero atomico Z A questo punto viene introdotto il concetto di numero atomico. Nel nucleo possiamo avere uno o più protoni, ognuno con una carica positiva. Il numero atomico (che ha simbolo Z) rappresenta quindi il numero di protoni all'interno del nucleo. Al variare di Z (che assume valori interi naturali) corrisponde un atomo diverso, ossia un elemento diverso. Gli isotopi Nel 1932 Sir James Chadwick scoprì che lo stesso atomo (stesso elemento) può avere masse diverse. Ma un atomo di un certo elemento ha sempre lo stesso numero di protoni, quindi ciò che fa variare la massa è una terza particella: viene scoperto il neutrone. Atomi di uno stesso elemento con masse diverse vengono detti isotopi (dal greco, “stesso luogo”, ossia stesso luogo nella tavola periodica). In un atomo quindi distinguiamo le seguenti particelle: SIMBOLO CARICA MASSA Elettrone e- -1 9.109 * 10-28 g Protone p +1 1.673 * 10-24 g Neutrone n 0 1,675 * 10-24 g I valori di carica +1 e -1 si riferiscono alla carica elementare: e = 1.602 * 10-19 C