TANGRAM
Viaggi nella storia
e nell’archeologia
Agenzia certificata
ISO 9001
LA VIA DELLA SETA
Relatrice: dott.ssa Manuela Rebellato
Seidenstraßen, strade di seta: la romantica espressione fu coniata nel XIX secolo dal barone Ferdinand von
Richthofen e si riferiva alle antiche vie commerciali che attraversavano le terre e i mari. Lungo queste rotte,
tra Oriente e Occidente, transitavano carovane cariche di merci e tra queste anche la seta, che è stata in tutte le epoche un importante bene di scambio. Il primo passaggio conosciuto è quello tra la Cina e il Mar Nero.
Piú a sud le strade percorrevano i deserti e le valli dell´Asia Centrale. Su queste direttrici sono sorti centri
abitati e caravanserragli che hanno visto lo sviluppo dei commerci della seta lontano dal suo centro propulsore: la Cina. Tra gli edifici di pubblica utilità il piú importante era appunto il karavansaray. ambiente che serve
da magazzino, stalla e cella d´abitazione; spesso fortificato, presenta atrii ad ivan disposti a croce.
Il geografo Tolomeo riportava il racconto di un autore macedone del I sec. che descrive il suo viaggio di ricognizione sulla via della seta che cominciava da Antiochia, capitale della Siria romana, attraversava l´Eufrate a
Hierapolis, toccava Ecbatana (Hamadan), Hecatompylos, arrivando a Bactra (Balkh), cittá che un tempo apparteneva agli indo-sciti.
Da qui si proseguiva verso il Pamir. Importanti mercati nella regione del Turchestan occidentale furono Bokhara e Samarcanda, la capitale dalle cupole turchesi di Tamerlano. Citeremo alcune riflessioni di Cesare
Brandi, critico d’ arte, nel corso di sue “esplorazioni” sulla Persia contemporanea spesso immemore del suo
grande passato.
“Persepolis è il tetto del mondo, così vasto, aperto, così (…) altero che anche quando vi siamo sopra sembra
irraggiungibile” (Cesare Brandi. Fu con l´architettura Achemenide (VI-IV sec. a.C.) che Persepoli raggiunse lo
splendore maggiore. La città venne progettata come “manifesto” politico e religioso, come attestazione della
potenza del Gran Re.
Durante il periodo Sassanide (224-651 d.C.) fu dato grande impulso all’architettura. La copertura più diffusa
negli edifici del periodo è quella a volta, sia a botte che a parabola. Le strutture sono prevalentemente in
mattoni, ma i mezzi decorativi prediletti sono i rivestimenti policromi. L´ivan diventa vestibolo monumentale
che precede una sala quadrata e le varie parti degli edifici sono disposti simmetricamente.
Nel 323 a.C. Alessandro Magno sconfigge il re persiano Dario, incendia Persepoli e marcia verso Oriente. Contemporaneamente un popolo delle steppe (i Parti) si muove in senso opposto e si insedia sull’altopiano iraniano. Statue dei re parti ad Hatra (nell’attuale Iraq) mostrano un elegante gusto per i pantaloni stretti e le
tuniche con la cintola in vita.
La sconfitta dei Parti nel 224 d.C. segna l´inizio della dinastia Sassanide che sviluppò decorazioni di eccezionale originalità anche in campo tessile serico. Fu per assicurarsi la strada della seta che avvennero le guerre
fra Romani, Parti e Sassanidi. Dal 1075 i turchi selgiuchidi si espandono verso la Persia e fanno di Isfahan la
propria capitale; dieci anni più tardi riescono a prendere anche Baghdad. La dinastia sassanide (224-651
d.C.) ha avuto fine con la vittoria musulmana del 642. Durante questo periodo fu dato grande impulso
all’architettura. La copertura più diffusa negli edifici è quella a volta, sia a botte che a parabola. Le strutture
sono prevalentemente in mattoni, ma i mezzi decorativi prediletti sono i rivestimenti policromi.
“Le mattonelle azzurre, questo colore divino delle mattonelle di Isfahan, che non è celeste e non è turchese,
ma celeste e turchese insieme, con la sfocatura dell’ azzurro delle pervinche ....” (...).
Il modo ideale per visitare una città è
quello di avere con sé una guida
tascabile, pronta a suggerire i punti più
interessanti da osservare e alcuni
dettagli poco conosciuti. Nella pratica
confezione
sono
incluse
mappe,
ricostruzioni
grafiche,
stupende
fotografie e tante informazioni utili per
conoscere il vero volto di Merano.
Un racconto storico in grado di coinvolgere emotivamente il lettore nella drammatica esperienza di
un uomo vissuto oltre 5.000 anni fa. Stupende immagini, filmati, ricostruzioni animate e schede didattiche accompagnano la parte narrativo e rendono il Cd-Rom un’importante fonte di consultazione
per la scuola e l’intera famiglia.
ISBN: 978-88-902852-1-9
In vendita a € 10 presso Tangram, via Portici 204 – 39012 Merano
© Tangram 2003
Tel. 0473-210430
www.tangram.it
All’ interno della Moschea del Re il soggetto è, sempre secondo Brandi, il colore che induce al silenzio poiché
“ci si sente colmi senza esserne sopraffatti da una sensazione eccessiva....come in un quieto pomeriggio in
cui ci si riposa senza essere stanchi”. L´ivan diventa vestibolo monumentale che precede una sala quadrata e
le varie parti degli edifici sono disposti simmetricamente.
Col periodo Selgiuchide (secc. XI-XIII) l´arte iranica raggiunge le più alte espressioni: l´architettura crea la
moschea del Venerdì ad Isfahan. Le sue diverse e numerose cupole furono realizzate con una tecnica veloce
ed ardita. I costruttori infatti non utilizzarono le centine, impiegando al loro posto graticci incurvati nella forma desiderata, allettati nella malta e posti in opera una volta che la malta aveva fatto presa. Persino le cupole più ampie potevano essere spesse al coronamento, non più di un mattone. “La città è stata fondata a più di
1550 m. di altezza e il sole, quasi tropicale, è temperato da quell’ altezza”. Il suo fiore all’ occhiello è la grande piazza dove avveniva il gioco del polo a cavallo.
Nella costruzione dei bagni gli arabi seguirono la tradizione romana, mantenendovi la stessa disposizione (apodyteria, calidario e tepidario), ma in scala ridotta. Dal 1256 la Persia è entrata a far parte dell’impero mongolo, esteso su una vastissima area che andava dalla Cina al Mediterraneo. Le comunicazioni con la Cina non
erano mai state così facili come in questo periodo dove i collegamenti e gli scambi di idee aprirono la via
dell’Oriente a grandi viaggiatori come il veneziano Marco Polo che nel 1271 lasciò Venezia e viaggiò attraverso l´Asia fino al 1295. Con le sue descrizioni di un Oriente misterioso, Il Milione di Marco Polo fará sognare
generazioni di Occidentali. Moltissimi infatti sono i viaggiatori che si sono cimentati in questo affascinante ed
avventuroso viaggio, scoprendo differenze ed analogie con la nostra cultura occidentale.
Il nostro viaggio virtuale sulla via della seta che in realtà presenta numerose ramificazioni e percorsi alternativi, si spinge fino alla città cinese di Xian da dove partiva la via della seta che, fin dall’ XI sec.
collegava la Cina con l’ attuale Libano. Xian fu capitale per ben undici dinastie. Nel 1975 furono casualmente
scoperte da dei contadini statue di guerrieri in terracotta ad altezza naturale. Ora sappiamo che si tratta della
tomba dell’ imperatore Quin Shi Huang (dinastia Han 210 a.C.) sepolto con tutto il suo esercito di guerrieri e
cavalli: il numero stimato è di circa 6.500 statue. La scoperta è molto interessante per le raffigurazioni umane che non poggiano su alcuna tradizione precedente, mentre la matrice formale ellenica si manifesta nelle
teste dei cavalli. Proprio al tempo di Huang infatti, comincia la penetrazione in Occidente e fino a Roma con le
prime sete cinesi. La strada partiva per l´appunto da Chang (ossia Xian ).
Bibliografia e fonti iconografiche
Cesare Brandi, Persia mirabile, editori riuniti 2002
Cesare Brandi, Diario cinese, editori riuniti 2002
Philippa Scott, Il libro della seta, Vallardi editore 1993
© Tangram 2003