ISOCRATE, CONTRO I SOFISTI 1-4
LABORATORIO DI TRADUZIONE
Daniela Leuzzi
Presentazione del lavoro
Il percorso prevede l’analisi dell’avvio dell’orazione Contro i Sofisti di Isocrate, mirata a mettere in
risalto, con un accurato commento formale, gli strumenti attraverso i quali l’oratore imposta la pars
destruens del suo discorso: la critica ai metodi educativi dei Sofisti e in particolare, per quanto
concerne la prima parte dell’orazione, gli eristici.
Il lavoro è suddiviso in quattro fasi:
1) visione d’insieme del testo, con lettura e ricerca delle proposizioni
2) presentazione della sequenza operativa mirata all’analisi del testo
3) analisi accurata di ogni paragrafo e traduzione “di lavoro”
4) traduzione dell’intero testo e riflessione sulle modalità argomentative
Collocazione
II Liceo classico, in parallelo con lo studio dell’oratoria epidittica greca in Letteratura.
Il percorso può essere proposto come laboratorio di traduzione, da realizzarsi nel corso di lezioni
partecipate, anche indipendentemente dall’approfondimento letterario. L’analisi del testo è infatti
mirata anche alla revisione di alcune strutture morfo-sintattiche essenziali.
Tempi
6/7 ore

2 lezioni partecipate di 2 ore ciascuna (laboratorio di traduzione, con fasi di lavoro
autonomo degli allievi e momenti di controllo e confronto con il docente)

1 ora per la verifica finale

1 ora per il commento alla verifica, associato a indicazioni per il recupero e il potenziamento
(da inserire, eventualmente, anche in 1 ora integrativa)
2
SEQUENZA DIDATTICA
Fase 1: Visione d’insieme del testo, con lettura e ricerca delle proposizioni
Si presenta innanzitutto, in fotocopia, il testo che si intende prendere in esame, lo si legge
interamente, si invitano poi gli allievi a procedere ad una lettura silenziosa, mirata a individuare
alcuni elementi strutturali, in particolare la suddivisione tra proposizioni.
Contro i sofisti 1-4
1 Ei0 pa/ntej h!qelon oi( paideu/ein e0pixeirou=ntej a)lhqh= le/gein kai\ mh_ mei/zouj poiei=sqai ta_j
u(posxe/seij w{n h!mellon e0pitelei=n, ou)k a2n kakw=j h!kouon u(po_ tw=n i0diwtw=n: nu=n d )oi(
tolmw= n tej li/ a n a) p eriske/ p twj a) l azoneu/ e sqai pepoih/ k asin w( / s te dokei= n a! m einon
bouleu/esqai tou/j r(a?qumei=n ai(roume/nouj tw=n peri\ th_n filosofi/an diatribo/ntwn. Ti/j ga_r
ou)k a2n mish/seien a(/ma kai_ katafronh/seie prw=ton me_n tw=n peri_ ta_j e!ridaj diatribo/ntwn,
oi$ prospoiou=ntai me_n th_n a)lh/qeian zhtei=n, eu)qu_j d ) e0n a)rxh?= tw=n e0paggelma/twn yeudh=
le/gein e)pixeirou=sin;
2 Oi]]mai ga_r a3pasin ei]nai fanero/n, o3ti ta_ me/llonta progignw/skein ou) th=j h(mete/raj
fu/sew/j e0stin, a)lla_ tosou=ton a)pe/xomen tau/thj th=j fronh/sewj , w3sq' 3Omhroj o( megi/sthn
e0pi_ sofi/a? do/can ei)lhfw_j kai_ tou_j qeou_j pepoi/hken e!stin o3te bouleuome/nouj u(pe_r au)tw=n,
ou) th_n e)kei/nwn gnw/mhn ei)dw_j a)ll ) h(mi=n e)ndei/casqai boulo/menoj, o3ti toi=j a)nqrw/poij e$n
tou=to tw=n a)duna/twn e0sti/n.
3 Ou[toi toi/nun ei0j tou=to to/lmhj e)lhlu/qasin, w3ste peirw=ntai pei/qein tou_j newte/rouj, w(j
h2n au)toi=j plhsia/zwsin, a# te prakte/on e)sti_n ei!sontai kai_ dia_ tau/thj th=j e)pisth/mhj
eu)dai/monej genh/sontai. Kai\ thlikou/twn a)gaqw=n au(tou_j didaska/louj kai_ kuri/ouj
katasth/santej ou)k ai)sxu/nontai trei=j h) _te/ttaraj mna=j u(pe_r tou/twn ai)tou=ntej.
4 'All ) ei0 me/n ti tw=n a!llwn kthma/twn pollostou= me/rouj th=j a)ci/aj e0pw/loun, ou)k a2n
h)mfisbh/thsan w(j [ou) k ] eu] fronou=ntej tugxa/nousi, su/mpasan de_ th_n a)reth_n kai_ th_n
eu)daimoni/an ou#twj o)li/gou timw=ntej, w(j nou=n e!xontej dida/skaloi tw=n a!llwn a)ciou=si
gi/gnesqai. Kai_ le/gousi me/n, w(j ou)de_n de/ontai xrhma/twn, a)rguri/dion kai\ xrusi/dion to_n
plou=ton a)pokalou=ntej, mikrou= de_ ke/rdouj o)rego/menoi mo/non ou)k a)qana/touj u(pisxnou=ntai
tou_j suno/ntaj poih/sein.
Fase 2: Presentazione della sequenza operativa mirata all’analisi del testo
Al termine della lettura di propone agli allievi una sequenza operativa, che suggerisce una tecnica di
analisi del testo:
1) ricerca delle forme verbali
2) ricerca di nominativi compatibili con i verbi individuati
3) ricerca di eventuali Accusativi
4) ricerca di eventuali participi o infiniti legati al Verbo di modo finito
5) ricerca sul vocabolario del significato del Verbo reggente in base ai casi/verbi retti
6) traduzione di Soggetto + Verbo + Oggetto / Altri complementi
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Si procede in tal modo per ogni proposizione individuata nella fase 1.
Come si nota, la ricerca sul vocabolario avviene solo dopo un’accurata analisi della struttura della
proposizione, mirata a isolare i casi e/o le altre forme verbali connesse con il Verbo reggente.
Si propone in tal modo agli allievi una versione “di lavoro” della più articolata teoria delle
“valenze” (cfr. sotto bibliografia)
Fase 3: Analisi accurata di ogni paragrafo e traduzione “di lavoro”
Nel corso del laboratorio di traduzione si esaminano i singoli paragrafi, con il metodo proposto
nella fase 2. Gli allievi operano autonomamente sul testo, il docente interviene per monitorare il
processo di analisi e decodifica.
Si segnalano, per ogni paragrafo, le strutture più significative, suggerendo anche i ragionamenti da
mettere in atto per giungere alla traduzione di lavoro. Si evidenziano in rosso i verbi di modo finito,
in neretto i nominativi.
Per ogni paragrafo ci si sofferma su tre livelli:
1) livello strutturale
2) livello semantico (scelta di alcuni significati in base alle reggenze)
3) traduzione “di lavoro”
Paragrafo 1
Ei0 pa/ntej h! q elon oi( paideu/ein e0pixeirou=ntej a)lhqh= le/gein kai_ mh_ mei/zouj poiei=sqai ta_j
u(posxe/seij w{n h! m ellon e)pitelei=n, ou)k a2n kakw=j h! k ouon u(po_ tw=n i0diwtw=n: nu=n d )oi(
tolmw= n tej li/an a)periske/ptwj a)lazoneu/esqai pepoih/ k asin w(/ste dokei=n a!meinon
bouleu/esqai tou/j r(a?qumei=n ai(roume/nouj tw=n peri_ th_n filosofi/an diatribo/ntwn. Ti/j ga_r
ou)k a2n mish/seien a(/ma kai_ katafronh/seie prw=ton me_n tw=n peri_ ta_j e!ridaj diatribo/ntwn,
oi$ prospoiou=ntai me_n th_n a)lh/qeian zhtei=n, eu)qu_j d ) e0n a)rxh?= tw=n e0paggelma/twn yeudh=
le/gein e)pixeirou=sin;
LIVELLO STRUTTURALE
La prima proposizione è una subordinata ipotetica introdotta da ei) e, come si nota dal verbo h!qelon
(imperfetto da e)qe/lw), si tratta della protasi di un periodo ipotetico dell’irrealtà (caratterizzato,
appunto dai verbi in tempo storico al modo indicativo).
Il soggetto è il participio sostantivato oi( … e)pixeirou=ntej. Si giunge perciò alla traduzione: “Se
coloro che si dedicano all’educazione volessero…”. Il verbo h!qelon regge poi i due infiniti
successivi le/gein e poiei=sqai.
Il comparativo mei/zouj … ta_j u(posxe/seij (“promesse maggiori”) è completato da w{n h!mellon
e)pitelei=n (“di quelle che potevano conseguire”), struttura nella quale si segnala un genitivo di
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comparazione con caduta del dimostrativo e attrazione del pronome relativo (w{n = tou/twn a$).
Segue poi l’apodosi (ou)k a2n kakw=j h!kouon).
L’ipotesi irreale enunciata nel periodo ipotetico di IV tipo è contrapposta con forza alla realtà dei
fatti, come segnala la particella d(e/) della proposizione successiva (nu=n d )oi( tolmw=ntej li/an
a)periske/ptwj a)lazoneu/esqai pepoih/kasin), che ha, per simmetria con la precedente, il
soggetto espresso con un participio sostantivato (oi( tolmw=ntej… “coloro che osano vantarsi
troppo sconsideratamente”). Le conseguenze della sfrontatezza di costoro sono poi espresse dalla
subordinata consecutiva implicita introdotta da w(/ste.
La seconda proposizione del paragrafo è un’interrogativa diretta che ha come soggetto il pronome
ti\j e come verbi i due ottativi mish/seien e katafronh/seie, con valore potenziale (si noti a tal
proposito anche la presenza della particella a)/n). Il comportamento incoerente dei cattivi insegnanti,
i sofisti eristici, è descritto nella subordinata relativa che conclude il paragrafo e dalla
contrapposizione tra le particelle me_n e d(e/): oi$ prospoiou=ntai me_n … .., eu)qu_j d ) … ..
e)pixeirou=sin.
LIVELLO SEMANTICO
oi( paideu/ein e0pixeirou=ntej: e0pixeire/w + infinito = “metto mano a…; mi dedico a…”
kakw=j h!kouon: a)kou/w + avverbio = “ho fama… (buona, cattiva…)”
pepoih/kasin w(/ste: poie/w + prop. consecutiva = ”faccio in modo di…”
prospoiou=ntai … zhtei=n: prospoie/w (medio: prospoiou=mai) + infinito: “faccio finta d …”
TRADUZIONE “DI LAVORO”
“Se coloro che si occupano dell’educazione volessero tutti dire cose vere e non fare promesse più
grandi di quelle che possono conseguire, non avrebbero una cattiva fama presso i cittadini privati;
adesso invece coloro che osano vantarsi eccessivamente hanno fatto in modo che sembri che
prendano decisioni migliori quelli che scelgono di stare in ozio, rispetto a quelli che si dedicano
alla filosofia. Chi infatti non potrebbe odiare e insieme potrebbe disprezzare innanzitutto quelli che
passano il tempo in dispute, che fanno mostra di cercare la verità, e subito all’inizio dei progetti
cominciano a dire cose false?”
Paragrafo 2
Oi] ] m ai ga_r a3pasin ei]nai fanero/n, o3ti ta_ me/llonta progignw/skein ou) th=j h(mete/raj
fu/sew/j e0stin, a)lla_ tosou=ton a)pe/xomen tau/thj th=j fronh/sewj, w3sq ) 3Omhroj o( megi/sthn
e0pi\ sofi/a? do/can ei0lhfw_j kai_ tou_j qeou_j pepoi/hken e!stin o3te bouleuome/nouj u(pe_r au)tw=n,
ou) th_n e)kei/nwn gnw/mhn ei)dw_j a)ll ) h(mi=n e)ndei/casqai boulo/menoj, o3ti toi=j a)nqrw/poij e$n
tou=to tw=n a)duna/twn e0sti/n.
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LIVELLO STRUTTURALE
Isocrate, dopo la prima confutazione, esprime il proprio pensiero nel periodo introdotto dal verbo in
prima persona, in risalto in posizione incipitaria (oi]]mai).
L’affermazione è proposta come una considerazione universalmente condivisa (oi]]mai ga_r a3pasin
ei]nai fanero/n, o3ti = “penso che sia a tutti chiaro che…”), rafforzata poi da una proposizione
consecutiva successiva, preparata dall’antecedente tosou=ton e introdotta da w3sq ), nella quale si
chiama a testimonianza l’auctoritas del poeta Omero, rinvigorita dal participio attributivo o(
megi/sthn e0pi_ sofi/a? do/can ei0lhfw_j (“colui che ha ottenuto grandissima fama in sapienza”).
Con 3Omhroj sono poi congiunti i due participi ei)dw_j e boulo/menoj, che precisano che nemmeno
il sommo poeta greco può conoscere il pensiero degli dei, ma vuole rendere gli uomini consapevoli
dei loro limiti.
LIVELLO SEMANTICO
oi]]mai … ei]nai: oi]]mai + infinito = “penso che…”
ta_ me/llonta: participio sostantivato di genere neutro di me/llw , sing./pl. = “il futuro”
a)pe/xomen tau/thj th=j fronh/sewj: a)pe/xw + genitivo (= a)pe/xw tinoj) = “sono distante da”
e!stin o3te: locuzione = “c’è quando” = “talvolta”
TRADUZIONE “DI LAVORO”
“Io penso infatti che sia a tutti chiaro che conoscere le cose future non è proprio della nostra
natura, ma siamo così lontani da questa percezione che Omero, il quale ha conquistato
grandissima fama per la saggezza, ha descritto gli dei che talora prendono decisioni su ciò, non
conoscendo il loro pensiero, ma volendo mostrarci che questa è una delle cose impossibili per gli
uomini.”
Paragrafo 3
Ou[toi toi/nun ei0j tou=to to/lmhj e)lhlu/qasin, w3ste peirw=ntai pei/qein tou_j newte/rouj, w(j
h2n au)toi=j plhsia/ z wsin, a# te prakte/on e0sti_n ei!sontai kai_ dia_ tau/thj th=j e)pisth/mhj
eu) d ai/ m onej genh/ s ontai. Kai\ thlikou/twn a)gaqw=n au(tou_j didaska/louj kai\ kuri/ouj
katasth/santej ou)k ai)sxu/nontai trei=j h) _te/ttaraj mna=j u(pe_r tou/twn ai0tou=ntej.
LIVELLO STRUTTURALE
Il pronome ou[toi richiama in modo dispregiativo i cattivi docenti menzionati in precedenza e
svolge la funzione di soggetto di una reggente che contiene un’espressione preparatoria o
“antecedente” della subordinata consecutiva successiva (ei0j tou=to to/lmhj…, w3ste: “a tal punto
di audacia… che”).
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Segue una proposizione ipotetica (protasi) dell’eventualità introdotta da h2n (= e)a/n) con verbo al
congiuntivo (plhsia/ z wsin). L’apodosi (ei! s ontai) regge poi la subordinata relativa (a# te
prakte/on e)sti_n : “le cose che bisogna fare”), che contiene la costruzione dell’aggettivo verbale in
–te/oj –te/a – te/on (cfr. perifrastica passiva latina).
Il secondo periodo del paragrafo 3 è significativo per la presenza di due participi, il primo
(katasth/santej) congiunto con il soggetto e perciò traducibile con il gerundio con sfumatura
concessiva, il secondo (ai)tou=ntej) predicativo, retto dal verbo principale (ai)sxu/nontai).
LIVELLO SEMANTICO
ei0j tou=to … e0lhlu/qasin, w3ste: = ei0j tou=to … e1rxomai, w3ste “arrivo a tal punto di… da/che
(sub. consecutiva)”
au(tou_j didaska/louj …. katasth/santej: kaqi/sthmi + doppio accusativo = “presento qualcuno
come / in qualità di…” (si segnala inoltre la presenza di spirito aspro sul pronome au(tou/j = se
stessi)
ai0sxu/nontai … ai0tou=ntej: ai)sxu/nomai + participio predicativo = “mi vergogno di…”
TRADUZIONE “DI LAVORO”
“Essi dunque sono giunti a tal punto di audacia, da provare a persuadere i giovani che, qualora
saranno loro seguaci, conosceranno ciò che bisogna fare e attraverso questa conoscenza saranno
felici. E, pur presentandosi come maestri e signori di tali beni non si vergognano di chiedere tre o
quattro mine per essi.”
Paragrafo 4
'All ) ei0 me/n ti tw=n a!llwn kthma/twn pollostou= me/rouj th=j a)ci/aj e)pw/loun, ou)k a2n
h) m fisbh/ t hsan w(j [ou) k ] eu] fronou= n tej tugxa/ n ousi, su/mpasan de_ th_n a)reth_n kai_ th_n
eu)daimoni/an ou#twj o)li/gou timw=ntej, w(j nou=n e!xontej dida/skaloi tw=n a!llwn a)ciou=si
gi/gnesqai. Kai\ le/gousi me/n, w(j ou)de_n de/ontai xrhma/twn, a)rguri/dion kai_ xrusi/dion to_n
plou=ton a)pokalou=ntej, mikrou= de_ ke/rdouj o)rego/menoi mo/non ou)k a)qana/touj u(pisxnou=ntai
tou_j suno/ntaj poih/sein.
LIVELLO STRUTTURALE
L’ultimo paragrafo oggetto della nostra analisi si apre con una protasi del periodo ipotetico di IV
tipo (irrealtà), come si nota dalla presenza dei tempi storici al modo indicativo (ei) + l’imperfetto
e)pw/loun).
Un tempo storico al modo indicativo (h)mfisbh/thsan) si trova anche nell’apodosi, segnalata dalla
particella a)/n, che a sua volta regge la dichiarativa introdotta da w(j, nella quale si nota il participio
predicativo fronou=ntej, richiesto dal verbo tugxa/nw.
L’errore degli eristici è messo in risalto dalla contrapposizione tra la protasi dell’irrealtà, che
contiene la particella me/ n , e la proposizione che esprime il reale comportamento dei maestri,
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contrapposto al precedente grazie alla particella de/ (ei) me/n … e)pw/loun, … , su/mpasan de_ …
timw=ntej).
Le contraddizioni sono segnalate nello stesso modo anche nel periodo successivo, che conclude il
paragrafo e il brano da noi preso in esame.
Si nota infatti l’uso di me_n nella parte in cui si dice che gli insegnanti sostengono di non aver
bisogno di denaro (kai\ le/gousi me/n, w(j ou)de_n de/ontai xrhma/twn), ma poi (de/), “aspirando ad
un piccolo guadagno” (mikrou= de_ ke/rdouj o)rego/menoi), sono pronti a fare promesse improbabili.
LIVELLO SEMANTICO
eu] fronou=ntej: frone/w + avverbio = “ragiono… (bene, male…)”
eu] fronou=ntej tugxa/nousi: tugxa/nw + participio predicativo = “sono… per caso / si da il caso
che io… / mi trovo a…”
o)li/gou timw=ntej: tima/w + genitivo di quantità/stima = “onoro/stimo (poco, molto…)”
a)ciou=si gi/gnesqai: a)cio/w + infinito = “sono degno di…”
de/ontai xrhma/twn: de/omai + genitivo (= de/omai tinoj) = “ho bisogno di…”
mikrou= de_ ke/rdouj o)rego/menoi: o)re/gomai + genitivo (= o)re/gomai tinoj) = “aspiro a…”
u(pisxnou=ntai … poih/sein: u(pisxne/omai + infinito (spesso inf. futuro) = “prometto di…”
a)qana/touj …. tou_j suno/ntaj poih/sein: poie/w + doppio accusativo = “rendere/ far diventare”
TRADUZIONE “DI LAVORO”
“Ma se vendessero qualcuno tra gli altri beni a una piccolissima parte del valore, non
sosterrebbero che si dà il caso che siano saggi, invece, stimando così poco tutta quanta la virtù e la
felicità, come se avessero senno, pensano di essere degni di diventare maestri degli altri. E dicono
che non hanno per niente bisogno di beni, stimando la ricchezza un poco di oro e di argento, e
invece, aspirando a un piccolo guadagno, soltanto non promettono che renderanno i discepoli
immortali.”
Fase 4: Traduzione e riflessione sulle modalità argomentative
TRADUZIONE COMPLETA
1 Se coloro che si occupano dell’educazione volessero tutti dire la verità e non fare
promesse più grandi di quelle che possono mantenere, non avrebbero una cattiva fama presso i
cittadini privati; adesso invece coloro che osano vantarsi sconsideratamente hanno fatto in modo
che sembri che prendano decisioni migliori quelli che scelgono di stare in ozio, rispetto a quelli che
si dedicano alla filosofia. Chi infatti non odierebbe e al contempo disprezzerebbe innanzitutto
quelli che trascorrono il tempo in dispute, che hanno la pretesa di cercare la verità, e subito
all’inizio dei progetti cominciano a dire il falso?
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2 Io penso infatti che sia a tutti chiaro che conoscere il futuro non è proprio della nostra
natura, ma siamo così lontani da questa percezione che Omero, il quale ha conseguito grandissima
fama per la saggezza, ha descritto gli dei che talora prendono decisioni su ciò, non conoscendo il
loro pensiero, ma volendo mostrarci che questa è una delle azioni impossibili per gli uomini.
3 Essi dunque sono giunti a tal punto di audacia, da provare a persuadere i giovani che,
qualora saranno loro seguaci, conosceranno ciò che bisogna fare e attraverso questa conoscenza
saranno felici. E, pur presentandosi come maestri e signori di tali beni non si vergognano di
chiedere tre o quattro mine per essi.
4 Ma se vendessero qualcuno tra gli altri beni a una piccolissima parte del valore, non
sosterrebbero di essere saggi, invece, stimando così poco tutta quanta la virtù e la felicità, come se
avessero senno, pensano di essere degni di diventare maestri degli altri. E dicono che non hanno
per niente bisogno di beni, stimando la ricchezza un poco di oro e di argento, e invece, aspirando a
un piccolo guadagno, per poco non promettono di rendere i discepoli immortali.
COMMENTO SULLE MODALITÀ ARGOMENTATIVE
Collochiamo in questa sede una sintesi delle osservazioni strutturali inserite nel corso del lavoro.
Abbiamo notato nei primi quattro paragrafi dell’orazione Contro i sofisti di Isocrate il ricorso alla
contrapposizione segnalata dall’accurato uso delle particelle me/n e de/: come è stato evidenziato in
particolare nel paragrafo 1:
[…] oi$ prospoiou=ntai me_n th_n a)lh/qeian zhtei=n, eu)qu_j d ) e0n a)rxh?= tw=n e)paggelma/twn yeudh=
le/gein e)pixeirou=sin;
[…] “quelli che hanno la pretesa di cercare la verità, e subito all’inizio dei progetti cominciano a
dire il falso?”
e nel paragrafo 4:
Kai\ le/gousi me/ n, w(j ou)de_n de/ontai xrhma/twn, a)rguri/dion kai_ xrusi/dion to_n plou=ton
a)pokalou=ntej, mikrou= de_ ke/rdouj o)rego/menoi mo/non ou)k a)qana/touj u(pisxnou=ntai tou_j
suno/ntaj poih/sein.
“E dicono che non hanno per niente bisogno di beni, stimando la ricchezza un poco di oro e di
argento, e invece, aspirando a un piccolo guadagno, per poco non promettono di rendere i
discepoli immortali.”
Un altro esempio di contrapposizione tra la realtà, oggetto di critica, e ciò che gli eristici avrebbero
dovuto fare per evitare di esporsi a dure critiche, è il ricorso al periodo ipotetico dell’irrealtà (IV
tipo):
Paragrafo 1:
Ei0 pa/ntej h!qelon oi( paideu/ein e0pixeirou=ntej a)lhqh= le/gein […]
“Se coloro che si occupano dell’educazione volessero tutti dire la verità […] “
Protasi seguita da un’apodosi in cui la particella de_ indica il contrasto con la realtà (nu=n d )oi(
tolmw=ntej li/an a)periske/ptwj a)lazoneu/esqai pepoih/kasin “ora invece coloro che osano
vantarsi troppo sconsideratamente”).
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Paragrafo 4:
'All ) ei0 me/n […]e)pw/loun, […] su/mpasan de_ th_n a)reth_n kai_ th_n eu)daimoni/an ou#twj o)li/gou
timw=ntej […]
“Ma se vendessero […] invece, stimando così poco […]”
Nel paragrafo 2 Isocrate parla in prima persona (oi]]mai = penso) e, chiamando in causa l’autorità di
Omero, afferma che è impossibile per gli uomini conoscere il futuro. Nel paragrafo 3 sferra invece
l’attacco contro gli eristici, accusandoli soprattutto perché, pur essendo consapevoli dei limiti della
conoscenza umana, non esitano a fare promesse eccessive, chiedendo compensi in denaro.
Modalità di verifica
Si colloca alla fine del lavoro una verifica di 1 ora, con quesiti a risposta chiusa relativi ai testi
affrontati e domande a risposta aperta connesse con i nodi concettuali focalizzati.
Recupero e/o potenziamento
In base all’andamento della prova in uscita si propone 1 ora di lavoro differenziato, durante il quale
la classe è divisa in due gruppi:
Recupero: si riesaminano i brani letti durante il percorso, riflettendo ulteriormente sui meccanismi
di formazione delle parole e sul significato.
Potenziamento: si propone l’analisi di altri brani tratti dall’orazione Contro i sofisti, invitando gli
allievi ad applicare il metodo di analisi del testo esposto nelle precedenti ore di laboratorio.
Riferimenti bibliografici
Per la didattica delle lingue classiche e sulla teoria delle “valenze”
P.V. Cova, La didattica delle lingue classiche nel ‘900. 1° parte
in “Nuova Secondaria” 9 (2000), pp. 55-57.
P.V. Cova, La didattica delle lingue classiche nel ‘900. 2° parte
in “Nuova Secondaria” 10 (2000), pp. 63-65.
L. Tesnière, Esquisse d'une syntaxe structurale, Paris 1953.
L. Tesnière, Elément de syntaxe structurale, Paris 1959.
Per un inquadramento su Isocrate nel panorama della letteratura greca
F. Montanari, Storia della letteratura greca, Roma - Bari 1998.
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