ISC - Istituto di Studi sul Capitalismo Pericle frena l'audace generale Tolmide: 'dai "tempo al tempo che è il più saggio dei consiglieri"' KAGAN Donald, Pericle di Atene e la nascita della democrazia. EDIZIONE CDE - MONDADORI. MILANO. 1991 pag XI 350 8° prefazione note foto illustrazioni cartine indice nomi e località, traduzione di Rodolfo MONTUORO. Donald Kagan insegna storia alla Yale University. E' autore di una monumentale 'Storia della guerra del Peloponneso' e di molti studi sulla storia della civiltà occidentale. ['L'iniziativa di Sparta era stata una aperta sfida al potere e all'influenza ateniesi nella Grecia centrale e non reagire avrebbe potuto essere interpretato come un segno di debolezza e incoraggiare gli avversari della polis attica. Pericle, ora nel pieno delle sue forze, a 45 anni, marciò in armi verso Delfi, ristabilì il controllo sui focesi e riacquisì la 'promanteia' (il diritto di consultare l'oracolo, ndr). Quali che fossero le sue idee in merito al dominio terrestre, Pericle non poteva non rispondere alla sfida spartana. La reazione ateniese non fu tuttavia sufficiente a impedire i torbidi che si preparavano in Beozia. Rincuorati dall'azione spartana a Delfi, gli oligarchi di molte città scatenarono una sollevazione generale. Nella primavera del 446, oligarchi in esilio si impadronirono di due città della Beozia occidentale. Prontamente, oligarchi di altre città della regione e di territori vicini si unirono a essi in un movimento inteso a espellere i fantocci democratici imposti da Atene e a ripristinare autonomia e oligarchia nelle loro città. L'audace e deciso generale Tolmide avrebbe voluto marciare subito con un esercito sulla Beozia ma Pericle cercò di impedirlo. Stando a Plutarco, «cercò di frenarlo e persuaderlo durante l'assemblea, affermando - e le sue parole divennero poi memorabili - che, se proprio non voleva lasciarsi convincere da Pericle, avrebbe dovuto dare tempo al tempo che il più saggio dei consiglieri» (Plutarco, 'Vite parallele', «Vita di Pericle XVIII.2-3». Questo famoso intervento di Pericle costituisce un valido indizio della situazione perché rivela la sua riluttanza a rischiare una grande battaglia in campo aperto per conservare il dominio della Grecia centrale. Finché fosse stato possibile mantenere la supremazia attraverso regimi sostitutivi, sostenuti da occasionali manifestazioni di forza, come la riconquista di Delfi, Pericle non avrebbe avuto nulla da eccepire ma una costosa e perigliosa compagna terrestre contro una Beozia sollevata e insolitamente unificata, rappresenta per lui un prezzo troppo alto. Pericle, e con lui altri prudenti cittadini, erano pronti ad abbandonare la Grecia centrale piuttosto che mettere a repentaglio l'Attica e l'impero marittimo' (pag 146-147)] [ISC Newsletter N° 77] ISCNS77TEC [Visit the 'News' of the website: www.isc-studyofcapitalism.org] http://www.isc-studyofcapitalism.org/jmla Realizzata con Joomla! Generata: 2 June, 2017, 02:20