Pericle riforma i tribunali di Atene (bozza di traduzione) Pericle per primo rese anche stipendiati i giudici popolari, favorendo il popolo in opposizione (lib. per opporsi) alla liberalità di Cimone. infatti Cimone, dal momento che aveva una ricchezza degna di un re, in primo luogo realizzava con munificenza le opere pubbliche, inoltre dava da vivere a molti dei cittadini. Era possibile, infatti, a chi lo voleva tra quelli del demo di Laciade, avere ogni giorno il necessari per vivere (lett. le cose giuste). Inoltre tutte le sue (proprietà) non erano recintate, affinchè fosse possibile a chi o voleva approfittare del raccolto (lett. dei frutti). Poiché dunque Pericle mancava di ricchezze per queste elargizioni (lett. choreghìan = il sostener le spese), dal momento che Demonide del demo di Oe gli consigliò, visto che era inferiore per proprietà private, di donare al popolo (lett. ai molti) i loro beni (lett. i beni di loro stessi), inventò la retribuzione dei giudici popolari: e per queste ragioni alcuni accusano [sott. i giudici] di essere diventati peggiori (cheiro = acc. plur. neutro comparativo irregolare di kakòs; ricordate?…), essendo sempre più con cura nominate a sorte persone qualsiasi piuttosto che uomini adeguati. Dopo questi fatti cominciò anche la corruzione (lett. il corrompere), dopo che Anito la introdusse per primo dopo il suo mandato di stratego a Pilo. Essendo infatti stato accusato da alcuni per l’aver perso Pilo, si salvò corrompendo la giuria popolare.