qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty AppuntiBicoccaAppuntiBicoccaAppu ntiBicoccaAppuntiBicoccaAppuntiBic occaAppuntiBicoccaAppuntiBicoccaA Neuropsicologia sperimentale ppuntiBicoccaAppuntiBicoccaAppunt Prof. Luzzatti iBicoccaAppuntiBicoccaAppuntiBicoc caAppuntiBicoccaAppuntiBicoccaApp untiBicoccaAppuntiBicoccaAppuntiBi coccaAppuntiBicoccaAppuntiBicocca AppuntiBicoccaAppuntiBicoccaAppu ntiBicoccaAppuntiBicoccaAppuntiBic occaAppuntiBicoccaAppuntiBicoccaA ppuntiBicoccaAppuntiBicoccaAppunt iBicoccaAppuntiBicoccaAppuntiBicoc caAppuntiBicoccaAppuntiBicoccaApp untiBicoccaAppuntiBicoccaAppuntiBi coccaAppuntiBicoccaAppuntiBicocca AppuntiBicoccaAppuntiBicoccaAppu ntiBicoccaAppuntiBicoccaAppuntiBic occaAppuntiBicoccanmqwertyuiopas Integrazione slide ed appunti ES TR AT TO Aut. Elena Cod. PS058 - Appunti distribuiti da www.appuntibicocca.com Sommario RIPASSO ANATOMIA .................................................................................................................................... 2 METODI SPERIMENTALI IN NEUROPSICOLOGIA ............................................................................................ 6 STATISTICA .................................................................................................................................................13 LINGUAGGIO ..............................................................................................................................................16 MODELLI DI PRODUZIONE DEL LINGUAGGIO..........................................................................................19 DISTURBI AFASICI DEL LINGUAGGIO ..........................................................................................................22 VALUTAZIONE DEI DISTURBI DI LINGUAGGIO NELL’AFASIA ...................................................................24 TO CARATTERISTICHE DELLE DIVERSE FORME AFASICHE .............................................................................31 DEFICIT ACQUISITI DEL LINGUAGGIO SCRITTO: DISLESSIE E DISGRAFIE ......................................................34 MODELLI DI ELABORAZIONE DEL LINGUAGGIO SCRITTO ........................................................................34 AT LETTURA .................................................................................................................................................35 SCRITTURA .............................................................................................................................................37 TR ELABORAZIONE LESSICALE ORALE E SCRITTA .........................................................................................38 DEFICIT DISSOCIATI DEL RECUPERO LESSICALE ...........................................................................................39 E/O DELLE SOTTOSTANTI CONOSCENZE SEMANTICO-LESSICALI.................................................................39 ES DISTURBI CHE DERIVANO DA DISCONNESSIONE CALLOSALE .....................................................................47 LETTURA ED EMISFERO DESTRO .................................................................................................................52 Recupero, riabilitazione ed efficacia del trattamento ................................................................................57 Recupero funzionale ..............................................................................................................................57 APPROCCI RIABILITATIVI ........................................................................................................................58 VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA ...............................................................................................................60 RIEDUCAZIONE fonologia e articolazione ...............................................................................................64 RIEDUCAZIONE morfo-sintassi................................................................................................................68 RIEDUCAZIONE scrittura .........................................................................................................................73 Autore: elena - Appunti distribuiti da www.appuntibicocca.com 2 - Appunti distribuiti da www.appuntibicocca.com TO RIPASSO ANATOMIA ES TR AT FILOGENESI Strutture corticali: Archicortex Paleocortex Neocortex Strutture sottocorticali: Archipalio Paleopalio Neopalio Strutture del cervelletto: Archicerebellum Paleocerebellum Neocerebellum SOSTANZA BIANCA La sostanza bianca del telencefalo costituisce lo strato interposto fra il pallium ed i nuclei della base: in una sezione condotta al di sopra del corpo calloso essa si presenta molto espansa e costituisce pertanto il cosiddetto centro semiovale. Questo è composto di diversi tipi di fibre, ossia: fibre di proiezione, che si distinguono a loro volta in: o corticifughe (cioè originate da neuroni della corteccia e dirette a centri sottocorticali) o corticipete (cioè a provenienza prevalentemente talamica, ottica ed acustica e dirette verso neuroni corticali) fibre di associazione, che si distinguono a loro volta in: o interemisferiche (cioè che collegano territori omologhi dei due emisferi), prevalentemente dirette o provenienti dal corpo calloso o intraemisferiche (cioè che collegano circonvoluzioni più o meno distanti dello stesso emisfero), denominate anche fibre arcuate. Autore: elena - Appunti distribuiti da www.appuntibicocca.com 3 TO - Appunti distribuiti da www.appuntibicocca.com ES TR AT Più in profondità rispetto al centro semiovale, la sostanza bianca si organizza ad avvolgere con lamine i nuclei della base ed i nuclei del talamo, formando tre capsule: la capsula interna, la capsula esterna e la capsula estrema. La capsula interna è una formazione bianca laminare interposta fra: medialmente, il talamo ed il nucleo caudato lateralmente, il nucleo lenticolare. La maggior parte della capsula interna è costituita da fibre corticipete di provenienza talamica, mentre solo nella porzione più ventrale decorrono fibre corticifughe dirette al tronco encefalico ed al midollo spinale. Nella capsula interna si distinguono un braccio posteriore, un ginocchio ed un braccio anteriore, in cui decorrono le seguenti fibre: braccio posteriore: fibre cortico-spinali (per il midollo spinale), talamo-corticali (radiazione talamica superiore), in parte anche fibre cortico-tettali (per la lamina quadrigemina), cortico-rubre (per il nucleo rosso) e cortico-reticolari (per la formazione reticolare) ginocchio: fibre cortico-nucleari per i nuclei somatomotori dei nervi encefalici, fibre corticoreticolari braccio anteriore: fibre talamo-corticali (radiazione talamica anteriore), fibre cortico-pontine (per il ponte, fibre cortico-ipotalamiche (per l'ipotalamo) La capsula esterna è una lamina sottile interposta fra: medialmente, la faccia laterale del putamen lateralmente, il claustro. Essa è attraversata principalmente da fibre cortico-tegmentali, dirette cioè verso il mesencefalo. La capsula estrema, molto esile, è interposta fra: medialmente, il claustro lateralmente, la corteccia del lobo dell'insula. Le fibre che la compongono sono per la maggior parte di associazione tra i lobi insulare, parietale e temporale. Alla sostanza bianca del telencefalo appartengono anche alcuni sistemi commissurali, ossia di collegamento tra i due emisferi, che hanno la caratteristica di essere impari e mediani. Questi sistemi sono il corpo calloso, il setto pellucido, il fornice e la commessura anteriore. Autore: elena - Appunti distribuiti da www.appuntibicocca.com 4 - Appunti distribuiti da www.appuntibicocca.com MENINGI Le meningi forniscono protezione e supporto al tessuto nervoso del SNC. Dall’interno all’esterno: PIA MADRE aderisce ai contorni del SN, a solchi e circonvoluzioni e ad ogni anfratto. Spazio sub aracnoideo (SSA) all’interno di esso fluisce il liquo cerebro-spinale, serve come ammortizzatore e dà protezione al SNC. Arterie e vene decorrono attraverso lo SSA, da e verso l’encefalo. ARACNOIDE sottile membrana dotata di filamenti, passa al di sopra dei solchi e delle pieghe nervose. DURA MADRE membrana protettiva esterna. VENTRICOLI TR AT TO 2: terzo ventricolo 3: quarto ventricolo separa tronco cerebrale da cervelletto, soprattutto a livello del ponte. 4: forame di Monro 5: acquedotto canale che collega 3° e 4° ventricolo. 6-9: ventricoli laterali si collegano al 3° e formano ognuno 3 corni: corno occipitale, corno temporale, corno frontale (che in parte attraversa anche il parietale. 15: forame di Luschka e (16) foramen di Magendie. I ventricoli contengono liquor cerebro-spinale (LCS), che ha funzione protettiva. Il LCS viene prodotto all’interno dei ventricoli stessi dai plessi corioidei che protendono dalle pareti dei ventricoli. Il LCS fluisce attraverso il foro del Monro nell’angusto 3°ventricolo e poi nell’aquedotto cerebrale e nel 4° ventricolo. Il foro mediano del Magendie e i fori laterali del Luschka sono i punti di uscita attraverso cui il LCS può defluire nelle cisterne sub aracnoidee. LEGAMENTI ES Servono a tenere fermo l’encefalo. TENTORIO: lamina fibrosa che separa il lobo occipitale dal cervelletto. Assieme alle ossa temporali (rocche petrose), forma il sostegno su cui si appoggiano i lobi temporali. Attraverso un foro nel tentorio passa il tronco cerebrale e aderente alla superficie inferiore del tentorio si trova il cervelletto. FALCE: lamina fibrosa che separa i due emisferi. Attraverso di essa passa il corpo calloso. CAVITA’ FOSSA CRANICA POSTERIORE: dove si trova il cervelletto. CAVITA’ LATERALI: dove si trovano gli emisferi. Autore: elena - Appunti distribuiti da www.appuntibicocca.com 5 - Appunti distribuiti da www.appuntibicocca.com VASCOLARIZZAZIONE CEREBRALE ES TR AT TO Cuore destro Polmoni (per ri-ossigenazione sangue) Cuore sinistro Periferia (sangue ossigenato) Arco aortico: gira da destra verso sinistra e poi corre sul lato sinistro della colonna vertebrale. Da esso escono 3 vasi principali: SINISTRA 1. Arteria carotide 2. Arteria succlavia DESTRA 3. Tronco comune che si divide in: Arteria succlavia Arteria carotide comune ARTERIA CAROTIDE si divide in: Carotide esterna (vascolarizza parti della faccia) Carotide interna entra nella scatola cranica. ARTERIA SUCCLAVIA (passa sotto la clavicola) porta sangue agli arti superiori. Un rametto però si distacca e sale verso l’alto formando l’Arteria vertebrale che entra nella scatola cranica. SCATOLA CRANICA Quindi nella scatola cranica entrano: 2 carotidi interne 2 arterie vertebrali Arteria carotide interna si divide in: ARTERIA CEREBRALE MEDIA (o SILVIANA) ARTERIA CEREBRALE ANTERIORE ARTERIA COMUNICANTE POSTERIORE che va a collegarsi con l’ARTERIA CEREBRALE POSTERIORE omologa. ARTERIA COMUNICANTE ANTERIORE collega le 2 ARTERIE CEREBRALI ANTERIORI. Arterie vertebrali arrivano più posteriormente e si incontrano a formare l’ARTERIA BASILARE che vascolarizza tronco cerebrale e cervelletto (tramite rametti laterali). Successivamente si ridivide in 2, andando a formare le 2 ARTERIE CEREBRALI POSTERIORI. CIRCOLO DI WILLIS Circolo anastomatico (circuito di collegamento) tra le arterie. Garantisce vascolarizzazione anche in caso di occlusioni. MA solo circa il 60% di noi ce l’hanno così completo. ARTERIA CEREBRALE MEDIA appoggiata contro corteccia dell’insula, corre lungo la scissura silviana e vascolarizza gran parte della superficie laterale degli emisferi (eccetto temporale inferiore e occipitale)., ARTERIA CEREBRALE ANTERIORE corrono all’interno della scissura interemisferica a cavalcioni del corpo calloso. Vascolarizza tutta la faccia mediale dei 2 emisferi. ARTERIA CEREBRALE POSTERIORE corre lungo la faccia inferiore del lobo temporale, vascolarizza lobo temporale e occipitale. Autore: elena - Appunti distribuiti da www.appuntibicocca.com 6