chemioembolizzazione epatica - consenso informato

Regione del Veneto - AZIENDA U.L.SS. N. 8 ASOLO
Ospedale di Castelfranco Veneto e Montebelluna
dipartimento diagnostica per immagini
unità operativa radiologia
CHEMIOEMBOLIZZAZIONE EPATICA
- CONSENSO INFORMATO –
La chemioembolizzazione epatica è una metodica terapeutica che è stata affinata e migliorata negli
ultimi 10 anni per praticare la terapia di alcuni tipi di lesioni epatiche maligne primitive.
L’indicazione alla procedura è stata prima discussa dall’oncologo e dal chirurgo con il radiologo, per
l’esatta pianificazione.
La metodica è utilizzata soprattutto quando la malattia non è operabile e purchè vi siano condizioni
anatomiche che lo permettano (pervietà della vena porta e volume della neoplasia non troppo
elevato).
Durante la procedura Lei sarà lievemente sedato e verrà praticata anestesia locale inguinale a
livello della puntura dell’arteria femorale.
Il cateterismo dell’arteria femorale permetterà di raggiungere l’aorta addominale e di entrare
selettivamente nel vaso che alimenta il tumore e tutte le manovre saranno guidate dalla scopia con
radiazioni X.
Attraverso questo sottile catetere saranno infuse nella massa sostanze antitumorali e soprattutto
piccole particelle embolizzanti che prima dell’iniezione avranno assorbito al loro interno il farmaco
necessario a distruggere il tumore.
Durante l’intervento è possibile che Lei avverta un discreto dolore nella parte alta dell’addome e
per questo sarà necessario l’impiego di farmaci antidolorifici; l’entità del dolore è generalmente
ben dominata, ma in taluni pazienti, raramente, è necessario anche l’impiego di sostanze
morfinosimili.
Le complicanze di questo intervento sono legate, come per tutte le procedure angiografiche, al sito
di puntura dell’arteria, con possibili ematomi o alla dissezione dell’ arteria epatica; quest’ultima
complicanza si instaura durante le manovre del cateterismo e risulta spesso poco importante con
risoluzione spontanea a distanza di tempo.
Nei giorni successivi si potranno verificare anemia e stanchezza, ma soprattutto febbre, che è
legata all’azione delle sostanze antitumorali.
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In rarissimi casi la neoplasia può trasformarsi in ascesso, con necessità di aspirazione e di
drenaggio del materiale purulento all’interno della neoplasia; questa evenienza, nella nostra
esperienza, si è verificata due volte in 10 anni.
La chemioembolizzazione infatti è praticata nell’ U.O. di Radiologia di Castelfranco Veneto da 10
anni e per questo tipo di trattamento abbiamo effettuato indagini e procedure anche per pazienti
di altre ULSS.
Qualora lo svolgimento della procedura diagnostica/interventistica e le possibili complicanze
non le fossero sufficientemente chiare è pregato di chiedere ulteriori delucidazioni al medico
che effettuerà l’indagine, prima di sottoscrivere il suo consenso.
Io sottoscritto/a………………………………………………………………………………………………………………………………..
dichiaro di essere stato/a adeguatamente informato/a dei problemi relativi alla mia situazione
clinica, di essere consapevole dell’ utilità dell’ indagine, delle modalità di svolgimento e degli
eventuali effetti collaterali e complicanze e pertanto:
ACCONSENTO ALL’ESECUZIONE DELL’ INDAGINE E ALLE MANOVRE INTERVENTISTICHE
PREVISTE.
NON ACCONSENTO ALL’ESECUZIONE DELL’INDAGINE
La Sua privacy è importante. Tutte le informazioni raccolte in questa procedura saranno considerate confidenziali. Se
pubblicheremo i risultati della Sua procedura in riviste mediche, non useremo informazioni che potrebbero svelare la Sua
identità. La sottoscrizione del presente modulo implicherà, ai sensi e per gli effetti della Legge 196/2003 che ha
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citata in merito ai suoi diritti, prestando conseguentemente il suo consenso incondizionato al trattamento, comunicazione
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Data…………………………………………………………….
Firma……………………………………………………………………………………
Mod. 79018984 int
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