“La didattica per gli studenti con DSA: Casi Clinici” Liceo Classico statale “Virgilio” – Vico del Gargano Dott. A. Frolli Dott.ssa A. Chieti Tutor: Dott.ssa E. Falco Dott.ssa A. Mastromatteo Pietro Profilo di Funzionamento La Storia Pietro giunge all'osservazione per una valutazione neuropsicologica sollecitata dai genitori che riferiscono rilevanti difficoltà attenzionali, relazionali, e comportamentali. In particolare, viene segnalata una scarsa tolleranza alla frustrazione, con modalità reattive inadeguate caratterizzate da esplosioni di rabbia e condotte ostili e aggressive. Tali comportamenti rendono difficile un adeguato inserimento del ragazzo nelle normali attività della vita quotidiana come la scuola, le esperienze con il gruppo dei pari e i rapporti con le figure di riferimento significative. Osservazione Durante l'esame clinico il ragazzino si mostra collaborativo e disponibile nell’eseguire le attività proposte, mostrando, tuttavia, uno scarso interesse per l’interazione con l’altro. Si rilevano, inoltre, difficoltà a mantenere la concentrazione e comportamenti di utilizzazione; infatti, P. utilizza frequentemente oggetti che trova intorno a sé, giocherellandoci ripetutamente e distraendosi in attività reiterative (ad esempio: smonta e rimonta continuamente la penna che ha in mano). Indagine Psicodiagnostica. L’efficienza intellettiva è stata valutata attraverso le scale Wecshler (WISC-IV). Inoltre, è stato condotto un approfondimento neuropsicologico dell’Attenzione e delle Funzioni Esecutive (MATRICI ATTENTIVE; FRONTAL ASSESSMENT BATTERY; MEMORIA DI LAVORO:BVN 12-18) e una valutazione del profilo comportamentale mediante un questionario al genitore (SNAP-IV). Infine, è stato condotto un esame degli apprendimenti nelle aree della lettura e della scrittura attraverso prove standardizzate per seconda media (Prove MT di lettura; Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica - BVSCO; Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia evolutiva - DDE-2). La scala WISC-IV (Wechsler Intelligence Scale For Children-IV) Il QIT si ottiene da quattro punteggi compositi, o indici, che descrivono il comportamento del ragazzo in campi cognitivi distinti: o Indice di Comprensione verbale (ICV)= 104 o Indice di Ragionamento visuo-percettivo (IRP)= 87 o Indice di Memoria di lavoro (IML)= 64 o Indice di Velocità di elaborazione (IVE)= 85 o QIT= 95 Pietro: Il profilo cognitivo emerso colloca l'abilità intellettiva globale di Pietro nella media rispetto al confronto con soggetti di pari età e scolarità. Ulteriori indagini sono state condotte attraverso l'analisi dei singoli indici per individuare punti di forza e debolezza. L'interpretazione del profilo evidenzia competenze verbali pienamente nella norma: l'elaborazione di informazioni verbali rappresenta un punto di forza individuale. Inoltre, Pietro ottiene una prestazione nella media nei compiti di ragionamento visuo-percettivo e di velocità di elaborazione. Tuttavia, si riscontra una variabilità significativa delle prestazioni che impedisce di ottenere una misura unitaria sia della capacità di manipolare informazioni non-verbali sia della capacità di eseguire in modo veloce ed automatico compiti semplici, sotto il controllo dell'attenzione. L'indice di Memoria di Lavoro, che descrive l'abilità di mantenere e trasformare le informazioni nella memoria immediata è deficitaria e richiede ulteriori approfondimenti. Subtest/Indici PG Comprensione Verbale (ICV) PP 32 Somiglianze 20 9 Vocabolario 46 13 Comprensione 23 10 (Informazione) (Ragion. con le parole) 18 13 9 9 Ragionamento Visuo-Percettivo (IRP) 24 Disegno con icubi 27 8 Concettiillustrati 19 12 Ragion. con le matrici 12 4 (Compi. figure) Memoria di lavoro (IML) 31 16 8 Memoria di cifre 10 3 Riord. lettere-numeri 13 5 24 10 (Ragion. aritmetico) Velocità di elaborazione (IVE) 15 Cifrario 38 5 Ricerca di simboli (Cancellazione) 26 10 50 3 QI Totale 79 Indice/QI 104 87 64 85 95 SINTESI ABILITÀ VERBALI MEMORIA DI LAVORO PUNTO DI FORZA INDIVIDUALE PUNTO DI DEBOLEZZA NORMATIVO E INDIVIDUALE MATRICI ATTENTIVE FRONTAL ASSESSMENT BATTERY e MEMORIA DI LAVORO • P. ottiene una prestazione deficitaria alla prova delle Matrici Attentive che misura la capacità di concentrarsi su stimoli specifici • Il punteggio alla FAB è nella norma, suggerendo che il ragazzo è in grado di eseguire compiti semplici di pianificazione e di controllo inibitorio • Per la memoria di lavoro, la prestazione è ai limiti inferiori della norma in compiti che valutano la capacità di memorizzare temporaneamente informazioni verbali (Memoria di Cifre in avanti) e spaziali (test di Corsi). Nella norma è la manipolazione a breve termine delle informazioni verbali TEST Punteggi grezzi Punti Standard 0.20 0 Frontal Assessment Battery (FAB) 9 0 Memoria di cifre in avanti 4 80 Memoria di cifre all'indietro 3 90 Memoria spaziale (test di Corsi) 4 76.1 Matrici Attentive Comportamento - SNAP-IV I risultati dimostrano una compromissione sia dell'area attentiva che dell'area di Iperattività-Impulsività, in quanto P. ottiene un punteggio per la disattenzione che è pari a 2,11 (cut-off=1.78) e un punteggio per l'Iperattività-Impulsività pari a 2,33 (cut-off = 1.44). Inoltre, il punteggio medio ottenuto per il tipo combinato è pari a 2,22 e supera il cut-off (1.88). Prove per gli Apprendimenti Scolastici Prove MT oRapidità: prestazione deficitaria (RI) o Accuratezza: ai limiti della norma (RA) oComprensione: adeguata (PS) Batteria BVSCO Conferma le difficoltà che Pietro manifesta nel dettato di un brano che risulta deficitario (Richiesta di Intervento). Dal punto di vista qualitativo, si osservano in particolare "altri errori", come l'aggiunta di consonanti doppie (es. scrive "raggione" per "ragione") e omissioni di grafemi (es. scrive "alimnto" per "alimento"). È da segnalare inoltre un'alterazione nella realizzazione grafica delle parole (es. interruzioni e frequenti tentativi di aggiustamento; spazio inadeguato tra lettere e parole; irregolare pressione della mano sul foglio) che riduce la leggibilità del testo. Lettura Brano MT e Scrittura Brano BVSCO Lettura Punteggi grezzi Esito Proverbi - Correttezza 15 errori RA Vecchi proverbi – Rapidità 208 sec RI Anguille – Comprensione 9 corrette PS 15 errori RI Scrittura Il colore dei pesci Batteria DDE-2 L'elaborazione di singoli stimoli (grafemi) è deficitaria in velocità ma non in accuratezza, mentre la lettura di parole e non parole è patologica per entrambi I parametri. Non si osservano difficoltà nella comprensione e nella discriminazione di omofone. La scrittura valutata attraverso il dettato di parole, non parole e frasi con omofone è deficitaria per le parole e nella norma per le non parole e le frasi con omofone. Velocità (sill/sec) Errori Percentili Lettura Grafemi 1,11 0% 15 Parole 1,41 20% <5 Non parole 0,8 48% <5 Comprensione omofone 21% >15 Discriminazione omofone 5% >15 Parole 8% <5 Non parole 21% >15 Frasi con omofone 5% > 15 Scrittura Indicazioni Diagnostiche Pietro Disturbo da deficit di attenzione/iperattività e deficit della regolazione comportamentale. Disturbo di lettura e di scrittura. Indicazioni di trattamento • Training cognitivo focalizzato sull'attenzione selettiva e sostenuta • Addestramento comportamentale che favorisca il rafforzamento delle capacità di autoregolazione • Intervento psicoeducativo rivolto alla coppia genitoriale ("parent training") per la guida e il sostegno nella gestione delle difficoltà comportamentali APPROCCIO MULTIMODALE: • TRATTAMENTO COGNITIVOCOMPORTAMENTALE (ABA) • POTENZIAMENTO COGNITIVO PER DSA FAMIGLIA • PARENT TRAINING • COUNSELING FAMILIARE • GESTIONE DELLE CONTINGENZE COMPORTAMENTALI • PREDISPOSIZIONE DI UN AMBIENTE FACILITANTE PER L’APPRENDIMENTO SCUOLA RAGAZZINO … cosa fa la famiglia? I genitori devono: •Avviare Intervento Riabilitativo di Potenziamento delle competenze deficitarie con Psicologo specializzato in DSA (lettura: elaborazione delle parole e lettura di non parole, componente ortografica lessicale e realizzazione grafemica) •Avviare un training psico-educativo per supportare un migliore adattamento ai contesti con esperto in Analisi Applicata del Comportamento •Avviare un supporto pomeridiano individualizzato con insegnante specializzata in sinergia con scuola e riabilitazione •Avviare collaborazione con scuola e insegnanti per adottare misure di aiuto e programmi idonei nel rispetto della normativa MIUR sui BES ….e a scuola? IL DIRIGENTE SCOLASTICO RICEVE LA DIAGNOSI, L'ACQUISISCE AL PROTOCOLLO RISERVATO E LA CONDIVIDE CON IL GRUPPO DOCENTE viene formulato il PDP STRUMENTO DIDATTICO EDUCATIVO individua gli strumenti fa emergere il “vero” alunno Quando? • In qualsiasi momento dell’anno scolastico • È consigliabile redigerlo entro tre mesi dalla ricezione della diagnosi Chi ? • Gli INSEGNANTI • • • • i genitori il clinico che segue l’alunno per i DSA tecnico cognitivo-comportamentale il referente BES d’Istituto COERENZA PEDAGOGICA !!! è fondamentale che ci sia sinergia nei vari contesti di vita dell’alunno Apprendere attraverso Percorsi Personalizzati e Flessibili Centralità È necessario andare oltre le eventuali etichette diagnostiche e giungere all’importanza della soggettività, che rendono OGNI ALUNNO "unico" nel processo di formazione e crescita, e impongono così l'adattamento dei percorsi al singolo caso. INTERVENTO A SCUOLA STRUTTURATO SECONDO TRE LINEE: INTERVENTO SUL COMPORTAMENTO INDIVIDUAZIONE DI MODALITA’ DIDATTICHE FUNZIONALI PREDISPOSIZIONE DI UN CONTESTO SCOLASTICO FACILITANTE Obiettivi dell’intervento scolastico Favorire l’adattamento Sostenere il percorso di apprendimento considerando le potenzialità Osservazione sistematica del comportamento 1. Identificazione il comportamento-problema modello 2. Individuazione degli antecedenti ABC 3. Individuazione delle conseguenze Il modello ABC Antecedente (A) evento che precede e dirige il comportamento Comportamento (B) condotta messa in atto Conseguenza (C) evento che segue il comportamento e che può intensificare o ridurre la sua emissione 1. Comportamento ciò che l’alunno fa (NON quello che non fa) Es. Non scrive (non è un comportamento) Es. Disegna durante la lezione (è un comportamento) Deve essere: • osservabile • misurabile Comportamento - problema • • • • rischio per la vita ed il benessere dell’alunno rischio per la vita ed il benessere altrui ostacolo all’adattamento ostacolo all’apprendimento è osservabile e misurabile? Osservazione condotta x 5/10 gg (base-line) 2. Antecedenti eventi che dirigono il nostro comportamento Es. vedo il semaforo rosso (antecedente) Gli antecedenti possono essere: regole aspettative comunicazioni pensieri situazioni mi fermo Interventi basati sugli antecedenti Modificano l’ambiente per: • ridurre i comportamenti disfunzionali • facilitare i comportamenti desiderabili QUINDI si attua un cambiamento PRIMA che il problema si presenti creazione di un contesto facilitante Interventi basati sugli antecedenti a) Organizzazione dell’aula b) Organizzazione dei materiali c) Attività routinarie d) Regole e) Organizzazione del lavoro f) Attività di transizione e momenti liberi a) Organizzazione dell’aula Disposizione dei banchi 3 obiettivi: limitare noia e disturbo favorire le interazioni positive incrementare l’applicazione al compito b) Organizzazione dei materiali Obiettivi incrementare la capacità di organizzazione e pianificazione ridurre i comportamenti di disturbo (es. lamentarsi di non avere il materiale, chiederlo al compagno durante la lezione) È un’abilità che deve essere insegnata, utile per tutta la classe cartelloni da appendere in classe con l’elenco dei materiali schema con l’elenco del materiale per ogni materia da apporre sul diario (o figurine per ogni elemento del materiale scolastico) cassetta in cui poter riporre il materiale quaderni e cartellette ben contrassegnate (colore, etichetta) Penne Diario Sussidiario Pastelli Pennarelli Matita Gomma Colla Routine per favorire la gestione del materiale scolastico 1. preparare immagini del materiale 2. ad un orario stabilito: far leggere il cartellone delle materie per il giorno successivo far elencare il materiale necessario per ogni materia far incollare sul diario le immagini corrispondenti 3. ogni mattina, all’inizio della lezione, verificare la presenza del materiale (gratificazione) c) Attività routinarie Vantaggi: Permettono di prevedere tempi e richieste ambiente prevedibile Favoriscono l’adattamento ingresso in classe ad un’ora stabilita routine di inizio lezione (controllare il materiale) presentazione delle attività per la giornata (definizione dei tempi di lavoro, pause concordate) dettatura dei compiti ad un orario che consenta di verificare la comprensione delle consegne routine di saluto a fine giornata È importante garantire un programma giornaliero costante MA proporre anche una diversificazione all’interno di ogni attività per limitare la noia (es. mezzi audiovisivi, attività manuali, ecc.) d) Regole Funzioni: comunicano le aspettative stabiliscono un clima di giustizia permettono di consolidare il comportamento desiderato (attraverso l’applicazione sistematica) necessarie per le interazioni Costruzione di un sistema di regole: poche (max 6/8 per i più grandi) semplici formulate in positivo devono descrivere il comportamento in modo operativo specifiche per situazione (lezione, intervallo, ecc.) corredate da simboli grafici condivise esposte Regole poco chiare L’alunno appare confuso Es. “Devi fare i compiti dopo la scuola” subito? dopo pranzo? prima di cena? Esempio Regola meno efficace “Per uscire bisogna mettersi in fila per due ed aspettare che tutti siano pronti” Regola più efficace “Usciamo in fila per due” Per facilitare il rispetto delle regole: rispetto della regola: conseguenza positiva (gesto di approvazione) violazione della regola: conseguenza negativa (intervento con calma e fermezza) e) Organizzazione del lavoro Strategie utili: chiamare per nome + contatto oculare fornire consegne chiare assicurarsi che siano state comprese Ricordare all’alunno di - ripeterle prima di iniziare il compito riduce - verificare di averle comprese l’impulsività discutere sulla difficoltà del compito confrontarsi sui tempi necessari all’inizio dare indicazioni poi chiedere agli alunni suddividere il compito in unità più piccole consentire di fare brevi pause promuovere il controllo del compito prima della consegna Simboli relativi alla difficoltà del compito Facilissimo facile medio difficile difficilissimo Simboli relativi ai tempi di lavoro pochissimo tempo poco tempo tempo medio tanto tempo tantissimo tempo f) Attività di transizione e momenti liberi Momenti che rendono più probabile l’emergere di comportamenti problematici: Inizio e fine delle lezioni Intervallo Mensa Passaggio da un luogo ad un altro Inizio e fine delle lezioni Strategie utili prevedere delle routine pianificare l’uscita (es. evitare di dettare i compiti durante gli ultimi 5 minuti, di chiedere agli alunni di preparare la cartella dopo il suono della campanella, ecc.) Intervallo Strategie utili regole specifiche NON usare la sospensione dell’intervallo come punizione permette l’attività motoria consente di sfogarsi dopo alcune ore di lezione Mensa Strategie utili regole specifiche ruoli/compiti ben definiti gratificare la condotta adeguata Passaggio da un luogo ad un altro Strategie utili regole specifiche (es. camminare in fila per due, affidare la testa della fila a tutti gli alunni a turno, ecc.) organizzare i tempi (per evitare che il passaggio avvenga precipitosamente) 3. Conseguenze evento che segue il comportamento e che può intensificare o ridurre la sua emissione Es. studio prendo un voto positivo (conseguenza) Interventi basati sulle conseguenze positive Obiettivo del rinforzo: aumentare la frequenza, intensità e/o la durata di un comportamento Tipologia dei rinforzi positivi Rinforzi tangibili premi materiali Rinforzi sociali manifestazioni di approvazione o affetto Rinforzi simbolici bollini/punti che possono essere scambiati con un altro rinforzo materia Rinforzi dinamici attività gratificanti (gioco o utilizzo del pc) Aspetti importanti elargire il rinforzo in modo contingente rispettare le preferenze personali variare spesso i rinforzi fornire un rinforzo che sia proporzionale al comportamento messo in atto utilizzare una frequenza adeguata Rinforzo sociale Cosa fare: sottolineare la correttezza del comportamento messo in atto Es. “Hai aspettato il tuo turno nella conversazione” aggiungere commenti positivi al rinforzo Es. “Mario, sei stato seduto al tuo posto durante il compito, così va proprio bene” usarlo spesso (almeno 4/5 volte in una mattinata) pronunciarlo con un lieve innalzamento del tono di voce Cosa NON fare: NON dare attenzione all’alunno che si sta comportando negativamente NON esprimere giudizi sul bambino Es. “Bravissimo!” non dice nulla sul comportamento! NON aggiungere commenti negativi Es. “Mario, sei stato seduto al tuo posto durante il compito, perché non riesci a farlo sempre?” NON rinforzare il comportamento prima che sia stato attuato NON promettere una ricompensa di fronte ad un comportamento oppositivo Vantaggi del rinforzo sociale sempre disponibile economico richiede poco tempo può essere adottato da insegnati diversi Interventi basati sulle conseguenze negative Obiettivo:ridurre la frequenza, intensità e/o la durata di un comportamento inadeguato Quando usarlo? Un comportamento negativo porta ad un vantaggio per l’alunno Es. Aggredisce un compagno per ottenere un oggetto Pericolo per l’alunno o per altre persone Tipologie di conseguenze negative Ignorare pianificato Rimprovero Costo della risposta Ignorare pianificato Ignorare il comportamento inadeguato Quando NON si può usare? Comportamento pericoloso per se stessi o per gli altri Comportamento molto disturbante Il comportamento non viene mantenuto dall’attenzione Rimprovero Rimprovero pubblico permette di attirare l’attenzione Rimprovero privato è più efficace Rimprovero centrato sul comportamento 1. Descrizione del comportamento inadeguato 2. Spiegazione del motivo per cui è sbagliato 3. Indicazione del comportamento alternativo 4. Comunicazione dei vantaggi del comportamento adeguato Costo della risposta Associa all’emissione del comportamento inadeguato la perdita di un privilegio togliere un bollino dal cartellone dei premi Punizioni inutili e dannose Es. nota Gentile sig.ra suo figlio si è comportato come un bambino piccolo, le chiedo di prendere provvedimenti. Per castigo dovrà scrivere 30 volte: “Devo fare il bravo”. Svalutante nei confronti dell’alunno Non viene identificato il comportamentoproblema Viene delegata alla madre l’intervento Inoltre NON dovrebbe essere la prima o l’unica strategia perché la punizione fornisce informazioni su ciò che è sbagliato ma non spiega nulla sul comportamento corretto!! Insegnare attraverso una Didattica Flessibile Brevità Varietà Struttura favoriscono i comportamenti funzionali e l’apprendimento Brevità compiti brevi e frequenti o brevi unità di apprendimento pause Varietà Variare la modalità di presentazione dei contenuti Lezioni stimolati Tono di voce variato Coinvolgimento degli alunni Attività piacevole usata come ricompensa per un’attività poco gradevole Struttura Routine Aspettative Regole Conseguenze devono essere ben specificate Lavorare sui punti di forza Caratteristiche positive Abilità spesso oscurate dai comportamenti negativi elenco dei punti di forza e di debolezza ABILITÀ VERBALI MEMORIA DI LAVORO PUNTO DI FORZA INDIVIDUALE PUNTO DI DEBOLEZZA NORMATIVO E INDIVIDUALE Percentili Lettura Esito Lettura Proverbi - Correttezza RA Parole <5 Vecchi proverbi – Rapidità RI Non parole <5 Scrittura Il colore dei pesci Scrittura RI Parole <5 ADEGUARE GLI OBIETTIVI CURRICOLARI 1. LA SOSTITUZIONE: obiettivo uguale, si modifica l’accessibilità (registrazione audio dei testi, audio libri e libri digitali) 2. LA FACILITAZIONE: uso di tecnologie motivanti (LIM; software) e contesti didattici interattivi (cooperative learning., tutoring, laboratori…); proposto anche in ambienti reali 3. LA SEMPLIFICAZIONE: modificazione del lessico, riduzione dei concetti, dei criteri di esecuzione del compito (numero di errori più elevato…) 4. SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI FONDANTI: identificazione delle attività fondanti (strumentalità di base, lettura e scrittura funzionale, matematica pratica…) 5. PARTECIPAZIONE ALLA CULTURA DEL COMPITO: far sperimentare sfida cognitiva ottimale, elaborazione di un prodotto…per aiutare l’alunno a partecipare a momenti significativi LA SOSTITUZIONE L’OBIETTIVO CURRICOLARE NON VIENE SEMPLIFICATO. SI CURA LA SUA ACCESSIBILITA’. SI USA UN ALTRO CODICE SI USANO ALTRE MODALITA’ PER: - ascolto/comprensione - risposta/produzione ESEMPI AREA: ITALIANO OBIETTIVO: RISPONDERE A DOMANDE uso videoscrittura (PC) LA FACILITAZIONE L’OBIETTIVO NON E’ DIVERSIFICATO E STIMOLA UN APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO. SI RIDUCONO LE DIFFICOLTA’ DERIVANTI DAL CONTESTO O/E DAGLI STRUMENTI. SI LAVORA CON TEMPISTICA PIU’ DISTESA. SI ORGANIZZANO SPAZI e MATERIALI (posizione banco e arredi). SI INTRODUCONO STIMOLI DI VARIA NATURA: - colori - immagini - mappe - organizzatori anticipati (strategie metacognitive) - autoistruzioni per compiti specifici (“tabella di marcia”) ESEMPI DI CONTESTO AREA: ITALIANO OBIETTIVO: RINFORZARE L’USO DEI DIGRAMMI E TRIGRAMMI -software didattici per l’ortografia AREA: STORIA-GEOGRAFIA-SCIENZE OBIETTIVO: COMPRENDERE L’ORGANIZZAZIONE DI UN ARGOMENTO - fornire mappa concettuale ESEMPI DI STIMOLI - presentare immagini o fotografie riferite alle attività da svolgere - usare colori per evidenziare la parola chiave e le informazioni principali - far ricorso a mappe concettuali per sintetizzare informazioni - accompagnare l’uso delle mappe a disegni/immagini che ne evidenzino i concetti principali per favorire la memorizzazione - presentare script per la stesura di un testo o la sua revisione LA SEMPLIFICAZIONE L’OBIETTIVO E’ SEMPLIFICATO IN MERITO A: • COMPRENSIONE • ELABORAZIONE • RISPOSTA SI MODIFICA IL LESSICO. SI RIDUCE LA COMPLESSITA’ CONCETTUALE. SI EVITANO / SOSTITUISCONO ALCUNE PROCEDURE. SI MODIFICANO I CRITERI DI RISPOSTA E VALUTAZIONE (strumenti compensativi). ESEMPI DI SOSTITUZIONE DI PROCEDURE - far usare tabelle per l’analisi grammaticale e logica -( far usare la calcolatrice per l’esecuzione di calcoli) - far usare mappe durante l’esposizione di un argomento ESEMPI DI MODIFICAZIONE DEI CRITERI DI RISPOSTA - concedere tempi maggiori per le risposte - concedere tempi maggiori per l’esecuzione di verifiche - ridurre la quantità di richieste - consentire un maggior numero di errori, imprecisioni - consentire un maggior numero di approssimazioni nel riferire concetti o argomenti complessi ESEMPI DI RIDUZIONE DI COMPLESSITA’ CONCETTUALE: SEMPLIFICAZIONE ATTIVITA’ PER LA CLASSE Quel giorno mi ritrovai in mezzo alla campagna, in una zona di campi verdeggianti dove brucavano mucche dal muso dolce e mite. Davanti a me un sentiero tortuoso scendeva verso la grande conca azzurra del mare. Tra le siepi erbose crescevano viole e primule selvatiche e, quando uscì il sole, il colore dell’erba rigogliosa si trasformò e divenne verde smeraldo. Poco dopo giunsi a una svolta e vidi un cancello bianco che si apriva tra due bassi muretti. Poi notai un lungo viale che spariva dietro a una curva e ad altre siepi tormentate da un vento implacabile. ATTIVITA’ PER IL NOSTRO ALUNNO ERO IN MEZZO ALLA CAMPAGNA. I CAMPI ERANO VERDI. LE MUCCHE BRUCAVANO TRANQUILLE NEI CAMPI. UN SENTIERO SCENDEVA VERSO IL MARE AZZURRO. USCI’ IL SOLE . L’ERBA DIVENNE DI COLORE VERDE. ARRIVAI A UNA CURVA. VIDI UN CANCELLO BIANCO. IL CANCELLO ERA IN MEZZO A DUE MURETTI BIANCHI. UNA LUNGA STRADA SPARIVA DIETRO A UNA CURVA. UN FORTE VENTO MUOVEVA LE SIEPI ALTE. LA SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI FONDANTI L’OBIETTIVO E’ SEMPLIFICATO/MODIFICATO, FACENDOLO DIVENTARE PIU’ ACCESSIBILE. SI IDENTIFICANO ATTIVITA’ FONDANTI. SI IDENTIFICANO ATTIVITA’ ACCESSIBILI IN BASE ALLE DIFFICOLTA’ DELL’ALUNNO. SI PRESTA MINOR ATTENZIONE ALLE NOZIONI DELLA DISCIPLINA e PIU’ ATTENZIONE AI PROCESSI COGNITIVI DELLA DISCIPLINA AFFRONTATA. ATTIVITA’ PER LA CLASSE ANALIZZA I NOMI IN TABELLA NOME PR. COM. AN. PER. COS. M. F. S. SCOPA BERRETTI FIORISTA GOCCIA ATTIVITA’ PER L’ALUNNO : SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI FONDANTI ANALIZZA I NOMI IN TABELLA NOME SCOPA BERRETTI FIORISTA GOCCIA PL. ATTIVITA’ COMUNI SCRIVI L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO: COME E’? – COME SONO? CAMPI MUCCHE MARE ERBA CANCELLO MURETTI STRADA VENTO SIEPI (Per la classe aggiungere i nomi: muso, sentiero, conca, siepi, viole, primule, viale) SCOPRI E CANCELLA L’AGGETTIVO INTRUSO (CHE NON VA BENE) CAMPO CANCELLO VENTO MARE verde alto grande brullo (roccioso) bianco aperto acceso rumoroso impetuoso (forte) azzurro gustoso (saporito) costante (continuo) abbagliante (luminoso) azzurro acceso limpido (pulito) PARTECIPARE ALLA CULTURA DEL COMPITO L’OBIETTIVO E’ PIU’ SOCIALE CHE COGNITIVO. SI FA PARTECIPARE L’ALUNNO A MOMENTI SIGNIFICATIVI DELL’ATTIVITA’ CURRICOLARE DELLA CLASSE. SI INSISTE SUL CLIMA EMOTIVO. SI ATTRIBUISCE IMPORTANZA AI PRODOTTI ELABORATI. OBIETTIVO SOCIALE: interazione, integrazione, inclusione. CONTENUTI: abilità di autonomia (relazione, comunicazione, orientamento …) Occasione per lavorare con gli altri compagni Partecipare alla cultura del compito vuol dire identificare NON SOLO OBIETTIVI COGNITIVI, MA ANCHE SOCIALI Esempi Storia: Obiettivo ordinare cronologicamente fatti ed eventi Classe: riordinare fatti su una striscia del tempo Alunno: apprendere i concetti di prima e dopo INTERAZIONE: chiedere ad alcuni compagni o alla classe di collocare sulla striscia del tempo anche fatti significativi della propria vita Italiano: Obiettivo comunicare in modo adeguato Classe: usare registro formale e informale Alunno: rispondere a domande semplici INTERAZIONE: chiedere ai compagni quali sono le loro preferenze e comunicare le proprie difficoltà Geografia: Obiettivo conoscere le caratteristiche di un territorio Classe: confini, attività economiche, usi e costumi (guide turistiche per la gita) Alunno: organizzare la gita INTERAZIONE: con i compagni individuare luogo, mezzo di trasporto, abbigliamento adatto Scienze: Obiettivo conoscere peso, massa e peso specifico Classe: misurare forze (dinamometro, bilancia) Alunno: effettuare misurazioni con la bilancia, fare previsioni e confrontarle con gli esiti ottenuti INTERAZIONE: chiedere ai compagni di pesarsi, elaborare con loro un istogramma SEMPLIFICARE NON SIGNIFICA ELIMINARE CONCETTI E CONTENUTI STRUMENTI UTILI • Programmi di videoscrittura (per migliorare le competenze grammaticali e sintattiche) • Tecnologie ipertestuali e ipermediali • Software di tutoraggio per l'adattamento dei testi scolastici: "FACILTESTO“ http://www.sacricuoribarletta.it/progetti/as2008-2009/miur-swtutoraggio/manuale_utente_faciltesto.pdf http://www.testisemplificati.com/ http://labs.translated.net/leggibilita-testo/ MATERIALE NON STRUTTURATO IL CARTELLONE • Uso di parole-chiave • Uso collettivo • Facilita la memorizzazione e il recupero delle informazioni • Forma una memoria di gruppo • Facilita la sintesi Alunno con deficit lieve: partecipa alla costruzione Alunno con deficit grave: viene facilitato dalla presenza di colori e immagini Elaborazione del cartellone : al termine di un’unità di apprendimento. LE MAPPE PER LO STUDIO L’uso di MAPPE per lo studio consente di usare compiti POLIRISOLVIBILI e di andare incontro alle necessità di tutti gli alunni. L’uso di MAPPE CONCETTUALI favorisce: • l’analisi del contenuto • l’evidenziazione di parole chiave • l’associazione con immagini • la comprensione di causa ed effetti • i nodi che collegano logicamente le informazioni • la capacità di studio e memorizzazione • la capacità di esposizione • il lavoro cooperativo Esistono software a pagamento e sw free: Cmap Tools, MindManager, Supermappe Nelle situazioni di maggior difficoltà nella lettura è possibile far ricorso a lettori vocali (anch’essi a pagamento o free) Si devono preferire le MAPPE A STRUTTURA GERARCHICA TITOLO ARGOMENTO SOTTOTITOLO SOTTOTITOLO SOTTOARGOMENTO SOTTOARGOMENTO Parole ponte CONCETTO SOTTOCONCETTO DETTAGLIO Diagramma per la classe AGRICOLTURA Necessita di… Macchine agricole Diserbanti e pesticidi Concimi e fertilizzanti Produce Sistemi irrigazione -Frutta -Verdura - Legumi - Cereali Sistemi riscaldamento - Foraggio -Trattori - Trebbiatrici Lavoro più rapido Eliminare piante erbacee Rendere terreno fertile Acqua per i campi Foraggio serve per… Anticipare raccolti Proteggere da agenti atmosterici -Bovini - Ovini - Suini - Volatilii ALLEVAMENTO Diagramma per l’alunno I SETTORI DELL' ECONOMIA ITALIANA SFRUTTAMENTO BOSCHI SETTORE PRIMARIO AGRICOLTURA ALLEVAMENTO PESCA Mappa per la classe Mappa per l’alunno SuperMappe - Anastasis Attività sulle abilità di studio Attività utile per alunno e per la classe 1. Evidenziare il concetto chiave (in particolare per brani di tipo argomentativo/espositivo) 2. Sottolineare le parti più importanti (riferite alle parole che rappresentano il o i concetti chiave) 3. Schematizzare in maniera gerarchica i concetti e le informazioni essenziali (avvio alla costruzione di una mappa concettuale) 4. Costruzione di schemi cronologici e logici Memotecniche immaginative Per favorire la comprensione e memorizzazione dei concetti, si può far ricorso alle MEMOTECNICHE IMMAGINATIVE , cioè alla creazione di immagini mentali che possono essere facilmente compresi e ricordati da tutti. Memotecnica della parola chiave: in particolare per ricordare parole in una lingua straniera. Horse = immagine di un orso che cavalca un cavallo Rain = immagine di una rana sotto la pioggia Floor = immagine di un fiore che nasce da un pavimento Memotecnica di parole singole o di liste di parole Per parole singole: immagine che può evidenziare il concetto (corona con frecce per “sovrano”). Gatto, cortile, macchina, cancello… Disegno di un gatto sdraiato vicino al cancello del cortile di fianco alla macchina del papà. Memotecnica dei loci Individuare un percorso familiare (casa-scuola) all’interno dei quali inserire luoghi prestabiliti. Se si vogliono ricordare delle parole si porrà ogni singola parola in ognuno dei luoghi del percorso usando immagini mentali. Es: fiume – mare – lago – isola (parole da ricordare) . farmacia = fiume; piazza = mare; chiesa = lago; scuola = isola. L’USO DELLE TECNOLOGIE 1. Deve essere pianificato 2. Deve prevedere l’uso di strategie di problem solving 3. Deve promuovere l’apprendimento attivo Per facilitare il loro utilizzo si può prevedere di individuare una unità tematica SCHEMA DA UTLIZZARE OBIETTIVI ATTIVITA’ STRATEGIE DESCRIZIONE ARGOMENTO: L’alimentazione sana OBIETTIVI Conoscere le caratteristiche della propria alimentazione. ATTIVITA’ Raccogliere informazioni sulle proprie abitudini (tipi di cibo, di bevande…). Confrontare con gli altri compagni. STRATEGIE Brainstorming Mappa concettuale di classe. Uso del pc per elaborazione grafici . DESCRIZIONE L’alunno raccoglierà immagini relative ai cibi di cui fa uso. Sceglierà il grafico da utilizzare (istogramma, a torta…). Conoscere i rischi di un’alimentazione scorretta (malattie) e i vantaggi di una corretta (approfondimento scientifico). Reperire informazioni su giornali, in internet, attraverso immagini di riviste , rispetto ai cibi “buoni” e a quelli “cattivi”. Organizzazione in coppie cooperative (o gruppi) Uso di internet Uso di alcuni comandi dei programmi (copia, incolla, taglia…) L’alunno userà internet per reperire immagini relative a obesità. eccessivo dimagrimento. Uso copia e incolla Definire una tipologia di alimentazione corretta adatta alla propria età. Scrivere un menù tipo su base giornaliera e settimanale Lavoro in coppia o piccolo gruppo. Confronto con la classe. Uso strumenti tecnologici: LIM Alunno: scrivere alcune parole con programma di videoscrittura, inserire immagini. LA LIM Vantaggi Ambiente di apprendimento: è un ambiente dinamico all’interno del quale si apprende con gli altri: con le proprie competenze e i propri limiti. Risorsa per la classe: consente di far operare gli alunni in modo metacognitivo e cooperativo: importante il suo uso nell’aula-classe. Aiuta la didattica: favorisce il docente nella propria attività didattica, pur non essendo il suo uso indispensabile per lo svolgimento. Incentiva strategie didattiche individualizzate e di integrazione: l’interattività e la facilità d’uso consentono di rispondere ai diversi stili di apprendimento e di competenza degli alunni utilizzando diversi linguaggi e canali di comunicazione. Favorisce la didattica cooperativa: consente di proporre lavori in gruppo, assegnando il medesimo compito o compiti diversi uso di linguaggi diversi, vari materiali, organizzazione delle fasi di lavoro e dello spazio delle pagine della lavagna. Favorisce la didattica metacognitiva: attiva i processi di metacognizione degli alunni memoria di lavoro (cosa è stato già prodotto), con possibilità di riflettere sulle strategie utilizzate; monitoraggio dell’attività svolta durante e al termine; recupero delle informazioni dimenticate. Alcuni strumenti più di altri uso di schematizzazione e mappa concettuale, confrontando i vari cambiamenti dall’assetto originario; uso di immagini e video con costruzione di mappe visive e collegamenti ipertestuali. Favorisce il lavoro cooperativo a distanza: condivisione del lavoro in ambienti di lavoro Web: progetti di collaborazione o comunicazione con altre scuole. Favorisce l’azione: TOCCARE, SPOSTARE, MANIPOLARE, MUOVERE … Favorisce attività ludico-didattiche: GIOCHI DIDATTICI, SIMULAZIONI … Favorisce l’elaborazione di prodotti multimediali: MAPPE , FOGLI DI CALCOLO, PAGINE WEB, GRAFICI, SLIDES … Rischi ed elementi cui prestare attenzione Utilizzo di materiali non interattivi: evitare di utilizzare la LIM secondo la classica “lezione frontale”, senza far ricorso a materiali interattivi (anche reperibili sul Web) non mostrare solo la propria lezione o far ricorso a video o immagini. Presentare lavori già completi: stimolare le competenze cognitive, metacognitive e cooperative evitando di presentare lavori, attività già complete favorire una sfida cognitiva ottimale, far ricercare materiale, far integrare materiale, farlo trasformare. Prevedere solo un livello di presentazione: evitare di predisporre solo una tipologia di materiale , spesso adatto solo a chi ha buone competenze utilizzare la risorsa sostegno per modificare testi, materiale a vari livelli (attività metacognitiva utile per la classe). Lorenzo Ha 10 anni e frequenta la 4° elementare. Primogenito di tre figli maschi. Ambiente socioculturale della famiglia medio-basso. L. già da subito (ingresso scuola primaria) ha manifestato difficoltà sia dal punto di vista dell’apprendimento che dal punto di vista comportamentale, a tal punto da motivare finalmente i genitori a sottoporre il bambino ad una valutazione specialistica. La certificazione giunge alla scuola e quindi alle insegnanti nel 2° quadrimestre della classe III della scuola primaria. Indicazioni <<Avviare la normativa sui “B.E.S.” >> non è sufficiente affinchè gli insegnanti adottino misure personalizzate e adeguate Tuttavia….. • Somministrazione prove per gli Apprendimenti per individuare difficoltà specifiche • potenziamento didattico sulle difficoltà specifiche • Strumenti compensativi e misure dispensative adeguate alle difficoltà • richiesta ai genitori di una valutazione specialistica “Completa”, in cui siano messi in evidenza i punti di forza e i punti di debolezza Il colloquio MOTIVAZIONALE: Comunicazione Efficace con i genitori La relazione a volte non funziona...... Modalità comunicative disfunzionali Tra le parti si instaura un circolo vizioso Attenzione sui problemi e non sui possibili percorsi da intraprendere Condividere modalità educative (omogeneità tra casa e scuola) Contratto educativo Compiti a casa come terreno su cui collaborare Costruzione di un'alleanza Patti comportamentali Condividere le modalità educative I genitori devono essere facilitati a capire la differenza fra il contesto familiare e quello scolastico. Si devono invitare a: - tenere nella giusta considerazione gli apprendimenti e il comportamento del bambino a scuola; - costituirsi alleati degli insegnanti, dimostrando loro fiducia; - partecipare a patti comportamentali fra insegnante e bambino e sostenere la loro attuazione. COLLOQUIO GENITORI-INSEGNANTI Con alcune famiglie il colloquio è un momento di estrema tensione, un incontro infruttuoso Spesso la comunicazione è bloccata e entrambe le parti sono sulla difensiva Necessità di definizione di obiettivi comuni per orientare il percorso educativo degli studenti Genitori: Posizione di difesa e minimizzazione Percezione di inadeguatezza Percezione di essere attaccati Constatazione che la crescita non ha risolto il problema Atteggiamento aggressivo (gli insegnanti sono inadeguati) Sensazione di impotenza e di difficoltà: pochi strumenti per gestire una situazione difficile • La situazione scolastica è punitiva anche per loro: gran parte della comunicazione è sui problemi • • • • • • Insegnanti: • Confronto quotidiano con problemi di rendimento e di comportamento • Osservatorio sulla normalità • a volte l’incontro è con genitori che non fanno la loro parte • Scarso riconoscimento della professione • Quali aspettative? Obiettivo trasformare il colloquio da interazione inefficace in cui vengono fatti molti sforzi senza risultati a opportunità Spesso quello che manca non è l’interesse degli adulti ma un metodo formalizzato e strutturato per collaborare COLLOQUIO CON I GENITORI • Cose da dire sul figlio: comunicare osservazioni, no interpretazioni o opinioni, “attaccare il comportamento, sostenere la persona” • Conoscere e utilizzare le proprie risorse personali e capacità comunicative (competenze sul disturbo, capacità di ascolto, empatia, ecc.) • Utilizzare un metodo strutturato La comunicazione: La comunicazione è lo strumento principale di relazione che l'essere umano ha per costruire e mantenere l'interazione con i suoi simili La comunicazione strategica Il cambiamento è sempre possibile Il colloquio motivazionale Il lavoro sulla motivazione è finalizzato a preparare un individuo ad un cambiamento in modo da evitare il braccio di ferro in cui al “non-voglio-non posso cambiare” si contrappone “desidero-devo cambiarti”. È un modo efficace per lavorare sulla resistenza al cambiamento e sull’ambivalenza, tipiche dei genitori in una situazione di difficoltà del proprio figlio. Durante il colloquio l’insegnante…….. • Ha il compito di incrementare la probabilità che il genitore compia delle azioni verso il cambiamento • Dall’aggettivo passivo motivato si passa la verbo attivo motivare a Colloquio Motivazionale Il colloquio riconoscimento motivazionale è la metodologia che favorisce da parte del genitore, dei problemi sottesi il ai comportamenti disfunzionali del proprio figlio e l’individuazione delle strategie efficaci per la risoluzione dei problemi. Gli obiettivi : o Riconoscere l’esistenza di un problema o Esprimere preoccupazione o Esprimere la volontà di cambiare o Essere ottimista rispetto alla possibilità di cambiare o Creare un contesto nel quale il grnitore si senta compreso, sostenuto, non giudicato Strategie generali finalizzate alla motivazione: - Dare consigli (una strategia interamente non direttiva può creare confusione) - Rimuovere le barriere significative ai tentativi di cambiamento (problem solving) - Assicurare delle opzioni (riconoscere la libertà di scegliere gli obiettivi) - Praticare l’empatia, comprendere (calore, rispetto, supporto, assistenza, interesse attivo) - Dare feedback sulla reale situazione (esami obiettivi, automonitoraggio) - Chiarificare gli obiettivi (confrontare lo status percepito con gli standard personali, obiettivi realistici e conseguibili) - Aiutare in modo attivo attivo, essere interessati, positivi, avere iniziative e attenzione partecipe Modalità tecniche - Formulare domande aperte, aperte dev’essere soprattutto il genitore a parlare - Praticare l’ascolto riflessivo, riflessivo riformulare, fare supposizioni su quanto viene detto, mettere in discussione la certezza di capire quello che il genitore intende dire - Essere assertivi assertivi, sostenere il genitore e confermarlo in certe sue posizioni, fare apprezzamenti in modo diretto - Riassumere Riassumere, collegare vari aspetti che sono stati discussi, tirare le somme di quanto è stato detto, - Suscitare affermazioni autoauto-motivanti motivanti: L’ammissione di un problema (dimensione cognitiva) Esprimere preoccupazione (dimensione affettiva) La volontà di cambiare (dimensione comportamentale, intenzione di agire) Sentirsi ottimisti (pensare di potercela fare, autoefficacia) E ancora………. - Esprimere empatia l’accettazione facilita il cambiamento; un’efficace capacità di ascolto è fondamentale - Amplificare le fratture interiori la consapevolezza delle possibili conseguenze del comportamento è importante; la discrepanza tra il comportamento attuale ed importanti obiettivi personali stimolerà il cambiamento; - Evitare dispute e discussioni le discussioni sono controproducenti; un atteggiamento aggressivo produce un atteggiamento dello stesso tipo; un atteggiamento di resistenza è il segnale che si devono cambiare strategie - Sostenere il senso di auto-efficafcia la convinzione che il cambiamento è possibile è un importante fattore di motivazione; al genitore è lasciata la scelta e il modo di attuazione; anche gli insuccessi non devono far perdere la speranza. Errori tecnici da evitare • Domanda-risposta (fare delle domande a cui il genitore risponde con brevi risposte) • Confronto-negazione (affrontare in modo aggressivo il conflitto, polemizzare) • La trappola dell’esperto (possedere e dare tutte le risposte) • Il rischio dell’etichettatura (dare etichette diagnostiche e cercare di farle accettare al genitore) • La trappola del biasimo (le persone si sentono spesso in colpa e si aspettano di essere giudicati) Comportamenti di resistenza 1) Discutere il genitore contesta la capacità dell’insegnante, lo sfida, lo scredita, è ostile 2) Interrompere la persona disturba ed interrompe l’insegnante in maniera difensiva, si inserisce bruscamente mentre sta parlando, lo blocca 3) Negare il genitore non vuole riconoscere i problemi, cooperare, attribuisce la colpa agli altri, minimizza, è pessimista 4) Ignorare il genitore mostra di non seguire l’insegnante, è disattento, non risponde, cambia direzione nella conversazione Rafforzare l’impegno al cambiamento • Le strategie del colloquio motivazionale non vanno abbandonate quando il genitore è entrato nella fase dell’azione quando ha dato l’avvio al processo di cambiamento. • I principi e le strategie sono gli stessi che abbiamo già descritto. Un ruolo attivo da parte dell’insegnante può ridurre la probabilità che si interrompa la collaborazione Interazione insegnante-genitore Abilità interpersonali dell’insegnante Porre attenzione Saper rispondere Abilità interpersonali del genitore Lasciarsi coinvolgere Esplorare Personalizzare Comprendere Feedback Passare all’azione Passare all’azione