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A SCUOLA DI ASCOLTO. LO SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA NELLA SCUOLA A SCUOLA DI ASCOLTO. LO SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA NELLA SCUOLA Relazione educativa e intelligenza emotiva
La scuola è chiamata ad un compito complesso che coinvolge una rete di relazioni di difficile gestione. Alunni, insegnanti, genitori, sono sottoposti ad una serie di sollecitazioni relazionali e soggettive che sono fonte di fatica, di demotivazione, e che producono ed alimentano stress e un forte senso di inadeguatezza. Allievi, docenti, e ovviamente genitori, entrano in relazione tra loro con atteggiamenti e comportamenti che non coinvolgono soltanto le loro componenti razionali, bensì, soprattutto, le loro componenti affettive ed emotive. Qualsiasi intervento volto a migliorare le relazioni all’interno della classe e tra scuola e famiglia deve essere teso a raggiungere una maggiore competenza emotiva e relazionale, una migliore definizione e valorizzazione di sé. Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva è quindi, in questa ottica, di primaria importanza. Le difficoltà emotive portano ad un inaridimento dei rapporti interpersonali, ad un senso di inadeguatezza e di caduta dell’autostima, ad una riduzione del senso critico e della capacità di interagire positivamente con gli altri. Possono portare a perdita o scarsa capacità di controllo delle proprie reazioni. Lo sviluppo
scuola
dell’intelligenza
emotiva
nella
Gli insegnanti che si pongono l'obiettivo di sviluppare l’intelligenza emotiva dei loro allievi, devono essi stessi accettare di confrontarsi, di riflettere, per assumere in modo efficace e realistico le proprie mansioni. Occorre affinare le competenze emotive degli insegnanti per favorire nei bambini e nei ragazzi la comunicazione dei loro problemi e dei loro disagi. Non bisogna mai dimenticare che la comunicazione inizia non già dalla bocca di chi parla, ma dall’orecchio di chi ascolta. Nella realtà scolastica attuale la dimensione cognitiva e la dimensione emotiva tendono ad essere messe in contrapposizione fra loro, e non vengono fatte dialogare. C’è un pregiudizio che pesa sulle emozioni nella nostra cultura razionalistica ed efficientistica: le emozioni sarebbero soltanto un fattore di disturbo dei processi di educazione, comunicazione, apprendimento, valutazione. Non si riesce a vedere che la vita emotiva è una grande ricchezza e che le emozioni, prima di evolversi in impulsi privi di controllo e in spinte confusive, sono intelligenti e contengono una grande ricchezza di informazioni, che il soggetto deve imparare ad elaborare e controllare. A scuola di ascolto. Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nella scuola
L’intelligenza emotiva, la sintesi tra razionalità e vita emotiva, può migliorare il benessere degli individui e dei gruppi. Può inoltre ottimizzare i processi di acquisizione e di scambio delle informazioni. L’intelligenza emotiva è uno strumento fondamentale per comunicare ed ascoltare. Occorre quindi impegnarsi per favorire lo sviluppo dell’intelligenza emotiva sia degli adulti che degli allievi impegnati nel processo educativo. 2 A scuola di ascolto. Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nella scuola
L’intelligenza emotiva e l’ascolto difficile
L’attuale generazione di bambini presenta un maggior numero di problemi emozionali rispetto alle generazioni precedenti (irrequietezza, difficoltà a concentrarsi, depressione, solitudine, disturbi d’ansia…) Tali problemi si accompagnano ad un vero e proprio analfabetismo emotivo. Da qui nasce la fondamentale esigenza di insegnare ai bambini l’alfabeto emozionale, quale insieme di capacità interpersonali ed intrapersonali essenziali alla loro vita relazionale, culturale e sociale. Il primo principio dell’intelligenza emotiva è l’autoconsapevolezza, che nasce dalla capacità di dare un nome ai sentimenti, imparando a riconoscerli e a rispettarli. La mancanza di autoconsapevolezza emotiva produce nei minori uno scarso controllo sui sentimenti, in particolare su quelli di rabbia, di ansia e di tristezza, con conseguenze molto negative sul piano della vita mentale e sociale, sul piano della capacità di apprendere, sul piano delle relazioni con i coetanei. Esiste un rapporto direttamente proporzionale tra analfabetismo emotivo e disturbi del comportamento, atteggiamenti di irrequietezza, di chiusura comunicativa, di demotivazione all’apprendimento, di bullismo. Lo scarso sviluppo dell’intelligenza emotiva dei bambini contrasta le possibilità di crescita sul piano sociale e culturale e impedisce loro di “apprendere dall’esperienza” (Bion, 1972). L’alfabetizzazione emotiva dei bambini può risultare una strategia molto efficace per elaborare conflitti irrisolti all’interno del gruppo classe; per migliorare la relazione tra insegnanti ed allievi; per ridurre le tensioni e gli agiti aggressivi e provocatori; per aumentare la calma, l’attenzione e per favorire rapporti di comunicazione e di cooperazione tra i bambini; per affrontare temi difficili, ma di vitale importanze, come quelli collegati alla sessualità, alla violenza, alla malattia, alla morte. Finalità
Per intelligenza emotiva, come s’è visto, intendiamo la capacità di armonizzare il pensiero e i sentimenti, la parola con i vissuti emotivi, la dimensione mentale con la dimensione affettiva. In particolare l’intelligenza emotiva prevede lo sviluppo delle le seguenti competenze: •
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consapevolezza, attraverso la crescita della capacità di distinguere e riconoscere i propri sentimenti;
autocontrollo, attraverso la crescita della capacità di nominare e di pensare le emozioni;
capacità empatica, grazie alla maggiore capacità di riconoscere e rispettare i propri sentimenti. Obiettivi generali
3 A scuola di ascolto. Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nella scuola
Lo sviluppo delle competenze emotive permette di: •
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saper riconoscere, rispettare e mettere in parola sentimenti ed emozioni proprie ed altrui; saper controllare e guidare gli impulsi emotivi; motivarsi al raggiungimento di obiettivi e scopi significativi; saper gestire i conflitti, i problemi comunicativi e relazionali con gli altri. Gli obiettivi saranno opportunamente dimensionati in relazione alle modalità e alla durata dell’intervento formativo Obiettivi specifici
L’intervento formativo punta al raggiungimento di specifiche competenze utilizzabili nel lavoro scolastico. In particolare è possibile: •
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acquisire tecniche e strategie che, agendo sull’ascolto e la condivisione dei problemi, riducano i livelli di conflitto e di stress, aiutando gli allievi a riconoscere e a mettere in parola il conflitto nel contesto scolastico;
fornire strumenti per il lavoro di gruppo, col fine di aumentare gli scambi relazionali e la condivisione dei vissuti emotivi e delle esperienze;
fornire strumenti per a sviluppare negli allievi la capacità di pensare, riconoscere e mettere in parola le emozioni sottese alle esperienze dolorose fornire strumenti per attivare nel gruppo classe risposte di comprensione reciproca, di contatto vitale con la sofferenza e di solidarietà. Gli obiettivi specifici possono essere ridefiniti, all’interno del contesto di sviluppo di competenze emotive e relazionali, in relazione alle esigenze della scuola. Contenuti
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Tecniche e metodologie per facilitare la comunicazione, la consapevolezza e lo sviluppo di competenze emotive. Il clima comunicativo scolastico. La comunicazione tra i docenti, con le famiglie, tra gli allievi. Empatia, consapevolezza ed elaborazione dei conflitti: teoria e metodologia.
L’ascolto più difficile: conflitto , rabbia, handicap, bullismo, sessualità, lutto.
4 ASPETTI ORGANIZZATIVI
Per l’organizzazione e l’esecuzione del progetto ci avvarremo della collaborazione di un organismo economico di provata affidabilità e di fiducia del “Centro Studi Hansel e Gretel Onlus”, denominato Sie s.r.l., di cui Vi alleghiamo il preventivo inviatoci. Contatti
Per informazioni e preventivi rivolgersi a Eva Strazzullo dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle ore 16,00 Centro Studi Hänsel e Gretel onlus Corso Roma 8 10024 Moncalieri (TO) tel. 0116405537 ‐ fax 0116828548 e mail [email protected] web www.cshg.it Dott. Claudio Foti, direttore scientifico Claudio Bosetto, presidente 
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