PATOLOGIE DELLA
PROSTATA NEL CANE
ANATOMIA
• Costituisce l’unico annesso ghiandolare dell’apparato
genitale del cane.
• La prostata è situata sulle superfici dorsale e laterale
dell’uretra, subito dietro il collo della vescica. Assume
rapporti dorsalmente con il retto e con la porzione
terminale dei deferenti.
• Ha forma ovoidale, divisa da un setto connettivale
mediano in due lobi simmetrici, lisci e percepibili al
tatto per via digito-rettale.
• Istologicamente, è composta da tessuto
stromale, ghiandolare e da una capsula.
• È una ghiandola androgeno-dipendente e
il suo secreto costituisce parte della
prima
e
della
terza
frazione
dell’eiaculato.
• Il fluido prostatico è prodotto
continuamente nel maschio intero e
viene espulso per via retrogada nella
vescica o anterograda attraverso il
meato uretrale in volumi variabili.
¾Nei cani prepuberi: la prostata immatura
si presenta con dotti sviluppati, alveoli
non sviluppati e uno stroma abbondante;
¾Nei cani post-puberi: la prostata
normale aumenta di dimensioni
presentando un epitelio secernente
sviluppato, alveoli ben definiti con grandi
cellule e lume non evidente, e stroma
ben sviluppato con cellule muscolari lisce
La capsula della prostata è fibro-muscolare, da questa originano
setti connettivali (SC) che dividono l’organo in logge al cui interno si
trovano le ghiandole. Il parenchima è costituito da ghiandole (gh)
tubulo-alveolari o tubulo-acinose; ciascuna ghiandola prostatica si
apre con un proprio orifizio entro l’uretra prostatica.
• La crescita prostatica e la sua attività sono
mediate dal 5α - diidrotestosterone (DHT),
metabolita derivato del testosterone (T) per
attività dell’enzima 5α-reduttasi.
• Il 5α-DHT si lega agli stessi recettori per il T,
ma presenta affinità doppia e percentuale di
dissociazione inferiore di cinque volte (Grino
et al., 1990)
• Il 5α-DHT produce localmente i fattori della
crescita
• Il 5α-DHT induce crescita ghiandolare e
stromale.
Patologie della Prostata
•
•
•
•
•
•
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Ipertrofia Prostatica Benigna (BPH)
Cisti Prostatiche
Prostatite, acuta o cronica
Ascessi prostatici
Metaplasia Squamosa
Neoplasia
IPERPLASIA PROSTATICA BENIGNA
Aumento di volume benigno della prostata legato a
fenomeni di iperplasia e ipertrofia.
INCIDENZA:
- colpisce il cane intero, in età avanzata:
16%: nei soggetti di 2-3 anni di età;
> 50%: nei soggetti oltre i 5 anni di età.
- è una condizione parafisiologica che si sviluppa con
l’età.
- è frequente nei cani di grossa taglia
EZIOPATOGENESI
SQUILIBRI ORMONALI:
• Modificazione della secrezione di androgeni.
• Alterazione del rapporto tra estrogeni e
androgeni.
• Aumento del numero dei recettori per gli
androgeni.
• Aumento della sensibilità tissutale agli
androgeni.
• Iperplasia prostatica semplice: epitelio
secernente aumentato di dimensioni, con
alveoli secernenti molto sviluppati con grandi
cellule e stroma non molto abbondante.
• Iperplasia prostatica complessa: zone
d’iperplasia ghiandolare alternate a zone di
atrofia, alveoli mediamente o notevolmente
dilatati, flogosi cronica e metaplasia squamosa
delle aree di epitelio secernente. Gli alveoli
prostatici dilatati danno origine a cisti, a
contenuto liquido trasparente, ambrato o
ematico.
Iperplasia Prostatica Benigna
Sintomi clinici
- Spesso asintomatica (condizione fisiologica)
- Perdite ematiche dal meato uretrale non correlate
alla minzione
- Ematuria
- Disuria
- Costipazione
- Presenza di sangue nell’eiaculato
- Risentimento sistemico assente o lieve
DIAGNOSI:
SEGNALAMENTO: colpisce i
cani maschi interi, dopo i sei
anni d’età.
I Cani (soggetti anziani)
possono essere presentati
alla visita a causa di:
- Tenesmo
- Ematuria
- Costipazione
ESAME CLINICO
- Nella maggior parte dei cani è asintomatica
- La palpazione rettale della prostata evidenzia
un aumento di volume simmetrico e indolente.
- Radiograficamente, la prostata appare
aumentata di volume in modo simmetrico
- Ecograficamente, la prostata appare
aumentata di volume e si osservano
comunemente piccole cisti multiple diffuse.
L’ecogenicità varia da normale ad aumentata.
REPERTI DI LABORATORIO
L’esame citologico rivela:
- presenza di emorragia
- modica infiammazione senza sepsi
- presenza di cellule prostatiche, eritrociti ed
alcuni leucociti.
L’esame istopatologico ci permette di fare la
diagnosi definitiva in quanto conferma la
presenza di alterazioni iperplasiche.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
-
Metaplasia squamosa
Cisti prostatiche
Cisti paraprostatiche
Prostatite
Neoplasie prostatiche
Ascessi prostatici
Per differenziare un ingrossamento benigno da uno
maligno è necessario eseguire la biopsia o
l’aspirazione prostatica.
L’esame ecografico ci permette di distinguere un
aumento di volume benigno da uno dovuto a cisti o
ad ascessi
Terapia:
• Castrazione: riduzione del volume della
prostata dopo 4-6 settimane.
• Progestinici (medrossiprogesterone,
megestrolo acetato): riducono la
concentrazione di T e inibiscono
l’attività del 5a-reduttasi.
• GnRH
Finasteride (classe degli azasteroidi):
• inibitore dell’enzima 5alfa-reduttasi, la cui
azione determina una riduzione dei livelli
di DHT (diidrotestosterone) plasmatici e
prostatico,
• si ha soppressione androgenica, con
riduzione del volume prostatico senza
provocare alterazioni della fertilità,
• per espletare il proprio effetto clinico da 3
a 8 settimane.
Flutamide:
• antiandrogeno, inibisce l’ingresso dell’ormone
nell’organo bersaglio e/o il legame con il
recettore androgenico;
• 5-40 mg/kg/dì
• diminuzione del volume prostatico già dopo 10
gg di trattamento e un mantenimento di libido e
caratteristiche seminali inalterate
• si accumula nel secreto prostatico e viene
emesso con l’eiaculato
• rimane intatta la fertilità
CISTI PROSTATICHE:
cavità ripiene di fluido, non settiche, situate
all’interno o adese alla prostata
Le cisti possono essere:
- Parenchimali (all’interno della ghiandola):
sono delimitate da epitelio compatto di
transizione, cuboide o squamoso e ripiene di
materiale secretorio e detriti cellulari.
- Paraprostatiche (all’esterno della ghiandola):
sono rare. Generalmente non comunicano con
il parenchima, sono ampie e possono
estendersi nella fossa perineale e
nell’addome, compromettendo la funzionalità
dei visceri adiacenti. Sono ripiene di un fluido
giallo pallido o arancio.
Le cisti prostatiche parenchimali:
• originano dal parenchima prostatico ed hanno
una comunicazione fisica con esso.
• Sono comuni nel cane e possono essere
associate con l’iperplasia prostatica benigna.
• La loro eziologia è sconosciuta ma alcune sono
congenite.
• Fenomeni di metaplasia squamosa possono
occludere i dotti con stasi secretoria e
dilatazione progressiva degli acini.
• Le cisti spesso confluiscono formando cavità
più ampie.
• le cisti possono ossificare oppure infettarsi
e divenire ascessi
Sintomi clinici
- Spesso asintomatiche (condizione fisiologica)
- Perdite ematiche dal meato uretrale non correlate
alla minzione
- Ematuria
- Disuria
- Costipazione
- Presenza di sangue nell’eiaculato
DIAGNOSI
Segnalamento: cani anziani interi e di grossa
taglia.
Anamnesi:
Spesso asintomatici.
Se le cisti diventano ampie:
- Tenesmo
- Distensione addominale
- Depressione
- Inappetenza
- Stranguria
- Scolo ematico uretrale
RILIEVI ALL’ESAME CLINICO:
- Sintomi simili all’iperplasia prostatica benigna,
ma le cisti sono asimmetriche, fluttuanti e a
volte causano dilatazione addominale
- Reperto più comune: massa addominale
palpabile, non dolente.
ESAME RADIOGRAFICO/ECOGRAFICO
- Può essere difficile differenziare le cisti
prostatiche e le cisti paraprostatiche dalla
vescica urinaria.
- Le radiografie senza mezzo di contrasto
evidenziano la presenza di calcificazioni
- All’ecografia le cisti paraprostatiche
appaiono ampie, anecogene e con setti interni
- Si possono eseguire raccolte di campioni
mediante biopsia ecoguidata.
-
TRATTAMENTO CHIRURGICO
Drenaggio delle cisti,
Omentalizzazione
Parziale prostatectomia
Castrazione
DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
-
Ascessi prostatici
Metaplasia squamosa
Iperplasia prostatica benigna
neoplasie
PROSTATITI
Le flogosi batteriche a carico della prostata possono
influire negativamente sulle capacità riproduttive:
• per la diffusione del processo all’epididimo ed al
testicolo
• per la riduzione della spermatogenesi, conseguente
agli accessi febbrili
• per il calo della libido
• per l’eventuale occlusione meccanica del dotto
deferente
• per la presenza di sangue nell’eiaculato.
•Può decorrere in forma acuta o cronica
• Nel cane ha quasi sempre eziologia
batterica
• L’infezione avviene generalmente per via
ascendente
• E’ più frequente nel cane intero, ma può
svilupparsi anche nel castrato
•L’età di insorgenza varia in funzione della
causa
Batteri:
•
•
•
•
•
E.Coli
Stafilicocchi coagulasi positivi
Streptococchi
Klebsielle spp.
Enterobacter
Fattori predisponenti:
• aumento carica batterica nell’uretra
prostatica
• ridotta immunità locale
• patologie delle vie urinarie
• alterazioni dei tessuti prostatici (BPH,
cisti, metaplasia, neoplasia)
SINTOMATOLOGIA
PROSTATITE ACUTA
• Presenza di scolo ematico o purulento a livello
uretrale/prepuziale
• Letargia, inappetenza, vomito, ipertermia
• Dolorabilità addominale
• Tenesmo e costipazione
• Alterazione dell’andatura
• Dimagrimento
• Tumefazione e dolorabilità delle gonadi ed
epididimo
DIAGNOSI
• Anamnesi
• Visita clinica:
9 Risentimento febbrile
9 Dolorabilità aspecifica nei settori inguinocaudali dell’addome
9 Palpazione trans-rettale: dimensioni normali o
prostatomegalia, forma e simmetria
conservate o alterate, aree molli e fluttuanti
(ascesso)
9Esame
emocromocitometrico:
iperleucocitosi neutrofila
9Analisi delle urine: ematuria, piuria e
batteriuria
9Esame batteriologico di campioni di urina,
di liquido prostatico o di parenchima
ghiandolare
PRELIEVO PROSTATICO:
• Massaggio digitale della prostata con
catetere urinario
• Eiaculazione
• Ago aspirazione ecoguidata con ago
sottile
PRELIEVO PARENCHIMA PROSTATICO
• Biopsia ecoguidata per aspirazione con
ago sottile per via transaddominale o
perirettale
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI:
• Tipo e numero di microrganismi in gioco
(soprattutto Gram negativi, > 105/ml)
• Presenza di neutrofili e di cellule
epiteliali squamose in attiva fagocitosi
batterica
9 Esame radiografico: aumento di dimensioni
dell’organo,
aree
di
mineralizzazione
all’interno del parenchima e margini sempre
più indistinti.
9 Esame ecografico: aree ad ecogenicità
normale, cui si alternano zone iperecogene
irregolari; in presenza di ascessi o di cisti
prostatiche si possono individuare, invece,
cavità ipo od anecogene del parenchima,
ripiene di liquido.
TERAPIA
In caso di prostatite acuta la barriera
ematica viene infranta, motivo per cui si
potrebbe anche non tener conto di questo
fattore al momento della scelta
dell’antibiotico; nel dubbio, comunque sarà
certamente preferibile un antibiotico:
• basico
• non ionizzabile
• liposolubile
TERAPIA
• Antibiotici: fluorchinoloni (enrofloxacinBaytril),cloramfenicolo, trimethoprimsulfonamide, monobattamine
(per circa 3 settimane)
• Antiandrogeni
• Castrazione:
9 riduzione degli androgeni responsabili del
trofismo prostatico
9 riduzione del volume di parenchima a
disposizione del microrganismo proliferante
COMPLICAZIONI
•
•
•
•
Epididimite
Orchite
Orchiepididimite
Prostatite batterica cronica
PROSTATITE BATTERICA
CRONICA
• Può
rappresentare
la
diretta
conseguenza di un processo flogistico
acuto, ribelle alla terapia
• Manifestarsi ex novo in un cane sino a
quel momento apparentemente esente
da patologie prostatiche.
•
•
•
•
•
SINTOMATOLOGIA:
ricorrenti infezioni delle vie urinarie in
un soggetto, sessualmente intero ed in
buone condizioni di salute.
presenza di scolo uretrale e/o
prepuziale (ematico o purulento)
atteggiamenti anomali all’atto della
defecazione (tenesmo, costipazione)
orchio-epididimite
infertilità
DIAGNOSI:
• Palpazione transrettale:
9Grado d’iperplasia
9Asimmetria tra i due lobi
9Superficie irregolare ed una consistenza
accresciuta
9Riscontro di una cavità cistica o
ascessuale (comparsa di aree cedevoli e
fluttuanti, indolenti al tatto).
• Analisi delle urine:
9 Piuria
9 Ematuria
9 Batteriuria
• Esami batteriologico del liquido prostatico
• Esame istologico: infiammazione localizzata
con fibrosi, atrofia e accumuli stromali di
linfociti e plasmacellule.
• Esame radiologico: normale o aree di
mineralizzazione del parenchima
• Esame ecografico: aree iperecogene
irregolarmente distribuite nel parenchima
alternate a cavità ipo o anecogene ripiene di
liquido (ascessi o cisti).
TERAPIA
• Antibiotico:
9Specifico per l’agente eziologico
dell’infezione
9In grado di superare la barriera ematica
(integra in caso di prostatite cronica)
L’effetto barriera che separa il circolo
ematico dai liquidi prostatici è dovuto:
¾Alle differenze di pH esistenti tra
sangue (pH 7,4), interstizio ghiandolare
(pH 7,4) e fluido prostatico (pH 6,4)
¾Alle caratteristiche strutturali
dell’epitelio che riveste gli acini
¾Dal livello di affinità degli antibiotici
per le proteine plasmatiche
Gli antibiotici più adatti a superare la
barriera prostatica e a raggiungere il
secreto prostatico devono essere:
¾Basici
¾Altamente liposolubili
¾Possedere ridotta affinità per le
proteine plasmatiche
(fluorchinoloni,Trimethoprim-sulfamidici,
Eritromicina, Clindamicina)
(per 6 settimane)
COMPLICAZIONI
• Orchite
• Epididimite
• Infertilità per:
9 Ipertermia locale
9Distruzione immuno-mediata della linea
germinale (in caso di orchite)
9Effetti letali delle tossine batteriche
sugli spermatozoi.
ASCESSI PROSTATICI:
Accumuli localizzati di materiale purulento
all’interno del parenchima prostatico
CONDIZIONI PREDISPONENTI:
- Prostatiti
- Malattie uretrali
- Cistiti
- Alterazioni del flusso urinario
- Abbassamento della difesa immunitaria
- Iperplasia cistica della prostata
- Metaplasia squamosa
- cisti
Inizialmente abbiamo la formazione di piccoli
ascessi
che,
se
non
trattati
tempestivamente, si fondono a formare
ascessi più grandi.
La prostata ingrossata comprime il colon e
raramente anche l’uretra, provocandone
l’ostruzione.
La rottura degli ascessi può portare alla
setticemia, alla peritonite e al collasso
cardiovascolare.
DIAGNOSI
Segnalamento: maschi interi vecchi, affetti da
prostatite, iperplasia prostatica o cisti
prostatiche
Anamnesi:
- Frequenti infezioni urinarie, ricorrenti e non
sensibili al trattamento specifico.
- Comparsa di abbattimento, letargia,difficoltà
a defecare o urinare, ematuria, vomito,
disagio, dolore, poliuria, polidipsia, febbre,
anoressia, diarrea, disidratazione.
RILIEVO ALL’ESAME CLINICO:
- Ghiandola aumentata di volume, dolente, asimmetrica e con
aree fluttuanti.
- Può essere presente dolore addominale localizzato al tratto
caudale, dolore lombare e rigidità degli arti pelvici
In presenza di infezioni gravi e setticemia:
- Abbattimento
- Febbre
- Anoressia
- Vomito
- Diarrea
- Disidratazione
- Tachicardia
- Mucose pallide o congeste
- Tempo di riempimento capillare aumentato
- Polso debole
ASPETTI RADIOGRAFICI/ECOGRAFICI/DI
LABORATORIO
All’esame Radiografico: prostatomegelia con margini indistinti
e, talvolta, mineralizzazione.
All’esame ecografico: presenza di spazi iperecogeni
intraparenchimali ripieni di fluido.
Gli esami ematochimici evidenziano:
- Leucocitosi neutrofila, alterazioni tossiche dei neutrofili e
monocitosi.
- Aumento della fosfatasi alcalina
- Aumento della creatinina
- Iperglobulinemia
All’esame delle urine:
- Ematuria
- Piuria
- Batteriuria
- Presenza di neutrofili
DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
-
Prostatite
Cisti prostatiche
Cisti paraprostatiche
Neoplasie prostatiche
Iperplasia prostatica
Masse rettali
Masse intrapelviche
TRATTAMENTO MEDICO
- Antibiotici ad ampio spettro
- Fluidoterapia
TRATTAMENTO CHIRURGICO
- Quando le condizioni del paziente sono stabili
drenare l’ascesso e castrare l’animale
- Prostatectomia parziale per drenare ascessi
recidivanti.
METAPLASIA SQUAMOSA
• La metaplasia squamosa è un’alterazione, sia
morfologica che fisiologica dell’epitelio ghiandolare,
che generalmente insorge come componente di altre
alterazioni prostatiche progressive.
• Le cellule ghiandolari, cubiche basse o colonnari alte,
si modificano assumendo forma appiattita e
disposizione a cerchi concentrici che circondano gli
acini prostatici. Tali cellule metaplasiche non sono
metabolicamente
attive
e
determinano
stasi
secretoria
• Gli acini spesso contengono detriti eosinofilici e
neutrofili
Eziopatogenesi
• Insorge a seguito all’esposizione della
prostata agli estrogeni, endogeni o
esogeni.
• Spesso è una complicanza del sertolioma
estrogeno-secernente.
• Può avere origine iatrogena (trattamenti
con estradiolo)
Sintomi clinici
• Può decorrere in forma asintomatica.
• Alopecia bilaterale, iperpigmentazione,
ginecomastia e prepuzio pendulo.
• Risentimento sistemico generalmente
assente o minimo se non insorgono
infezioni acute.
Diagnosi
• Palpazione transrettale: aumento di
volume della prostata, spesso
asimmetrico, per presenza di cisti o
ascessi.
• Esame citologico del liquido prostatico:
emazie, cellule squamose e cellule
infiammatorie
• Esame ecografico:
parenchima
disomogeneo con
alternanza di aree
plurifocali ipo-ed
iperecogene
• La diagnosi
definitiva è fornita
dalla biopsia
Terapia
La terapia consiste nell’eliminare la
fonte di estrogeni, castrando l’animale o
sospendendo
il
trattamento
con
estrogeni, nei casi di origine iatrogena.
Neoplasia prostatica
Segnalamento
• Le neoplasie prostatiche sono rare.
• Non sembra esservi predisposizione di
razza anche se la neoplasia è più
frequente in cani di taglia media e
grande.
• L’età media d’insorgenza è 10 anni
(range: 6-15 anni)
Patogenesi
• La neoplasia prostatica più comune del
cane è l’adenocarcinoma maligno, seguito
dai carcinomi a cellule indifferenziate,
dai leiomiosarcomi.
• Presenza di metastasi nel 70-80% dei
casi (sedi più frequenti in ordine
decrescente: l. iliaci, intestino, vescica
urinaria, mesentere, retto, ossa)
• Sono state descritte anche neoplasie
prostatiche di origine metastatica.
• L’adenocarcinoma prostatico è la
patologia prostatica più comune del cane
castrato.
• Tale neoplasia non risulta ormonodipendente, o è influenzata da steroidi
diversi da quelli testicolari.
• La castrazione non svolge alcuna azione
profilattica sull’insorgenza della
neoplasia prostatica.
• Le patologie prostatiche non sembrano
predisporre all’evoluzione neoplastica.
Sintomi clinici
Sono correlati all’aumento delle dimensioni
prostatiche che comprimono le strutture
circostanti, e alle metastasi:
• Tenesmo persistente,
• costipazione, dischezia.
• Disuria, stranguria, ematuria.
• Perdita di peso.
• Debolezza treno posteriore, atassia.
• Dolore addominale
Diagnosi clinica:
• Anamnesi: simile ad altre patologie prostatiche;
spesso, però, dimagrimento e difficoltà di
deambulazione
• Palpazione digitale rettale: riscontri variabili.
Possibile presenza di uno o più noduli di consistenza
dura
• Esame ematochimico:
9 emocromo normale;
9 neutrofilia assoluta con forme immature e tossiche
se c’è ascesso .
9 aumento significativo dell’ALP (70% dei casi),
aumento del BUN e della creatinina se c’è
ostruzione delle vie urinarie.
Diagnosi ecografica:
aree focali o
plurifocali ipo-o
iperecogenee
contorno della
prostata irregolare
e/o discontinuo
Diagnosi radiografica:
• Possibile riscontro di ipertrofia prostatica e
di aree di mineralizzazione.
• L’adenocarcinoma può coinvolgere le strutture
ossee adiacenti del bacino, del femore e delle
vertebre lombari che presentano aree litiche
metastatiche.
• La cistouretrografia con mezzo di contrasto
può evidenziare stenosi o soluzioni di
continuità dell’uretra prostatica, alterazioni
della vescica e reflusso del mezzo di
contrasto nel parenchima prostatico.
Diagnosi citologica
• Permette la diagnosi circa nell’80% dei
casi di adenocarcinoma
• Le cellule neoplastiche epiteliali sono di
forma poligonale, con grandi nuclei
vescicolari e nucleoli evidenti.
Diagnosi istologica
1. Adenocarcinoma: l’epitelio
adenocarcinomatoso si organizza in dotti
o acini. Si descrivono tre morfologie:
• Alveolare-papillare
• Acinare
• A rosetta
2. Carcinoma scarsamente differenziato
Trattamento
Prostatectomia totale, intervento
associato a varie complicazioni:
• Incontinenza urinaria
• Debolezza del treno posteriore per
danni al nervo pudendo
• Stranguria, ematuria
• Edema degli arti inferiori
FINE