Terapia farmacologica dell’ipercolesterolemia e delle dislipidemie Prof. Sergio Scaccianoce Iperlipidemia aterosclerosi m. coronarica ischemia cerebrovascolare m. vascolare periferica Sommario • Inibitori della 3-idrossi-3-metilglutaril coenzima A (HMG-CoA) reduttasi – statine; • resine sequestranti acidi biliari; • acido nicotinico (niacina); • fibrati; • inibitori assorbimento colesterolo; • farmaci diretti verso i recettori LDL (approvati e in fase di valutazione); • farmaci per le iperlipoproteinemie primarie. I lipidi assolvo a diverse funzioni. In particolare, possono essere considerati come elementi strutturali, funzionali e come riserve energetiche. Elemento strutturale (di costruzione): di membrane cellulari in genere: fosfolipidi, colesterolo di tessuti nervosi: sfingolipidi (legati a zuccheri, proteine, fosfati) di tessuti lipidici strutturali come termoregolatori. Elemento funzionale: ormoni steroidei; per la biosintesi di acidi biliari, colesterolo; per la biosintesi di vitamina D3. Riserva energetica: nel tessuto lipidico bianco, maggiormente costituito di trigliceridi formati da acidi grassi. I principali lipidi sono: acidi grassi, trigliceridi, colesterolo e lecitine. Colesterolo Può essere nella forma libera oppure esterificato da un acido grasso (forma altamente lipofila). E’ trasportato nel circolo ematico in complessi aggregati sferici di trasporto, le lipoproteine. Struttura delle lipoproteine Proteine (apolipoproteine o apoproteine) + lipidi (colesterolo libero o esterificato; trigliceridi; fosfolipidi) Caratteristiche delle lipoproteine plasmatiche LDL (Low Density Lipoprotein) VLDL (Very Low Density Lipoprotein) IDL (Intermediate Density Lipoprotein) HDL (High Density Lipoprotein) Apolipoproteine Riassumendo (e semplificando) Dislipidemie Alterazioni della quantità di lipidi circolanti, in particolare del colesterolo, dei trigliceridi, dei fosfolipidi. Le dislipidemie si distinguono in primarie (su base genetica) e secondarie (o acquisite). L’Organizzazione Mondiale della Sanità le suddivide in 6 fenotipi indipendentemente dall’eziologia. LDL (Low Density Lipoprotein) VLDL (Very Low Density Lipoprotein) IDL (Intermediate Density Lipoprotein) Classificazione delle dislipidemie primarie e cause di dislipidemie secondarie Iperlipidemie indotte da farmaci IMMUNOSOPPRESSORI: Ciclosporina Tacrolimus Sirolimus ANTIVIRALI: Aciclovir, Valaciclovir, Famciclovir Idoxuridina Lamivudina INIBITORI DELLA AROMATASI: Anastrozolo Letrozolo Exemestane Fattori di rischio Metabolismo dei chilomicroni e delle VLDL LPL (lipasi lipoproteica) HL (lipasi epatica) LPL (lipasi lipoproteica) idrolizza trigliceridi dei chilomicroni Chilomicroni remnant processati dal LPL e da HL (lipasi epatica) e captati (via ApoE) dal fegato e FFA (free fatty acid). FFA captati dal tex adiposo ed utilizzati dai tessuti periferici (es., muscolo). FFA stimola produzione VLDL: metabolizzate da LPL IDL e da LPL e HL LDL. IDL captata fegato; LDL captata tex periferici e fegato (meccanismi mediati da ApoE e ApoB, rispettivamente). Metabolismo lipidico e siti d’azione dei farmaci ipolipemizzanti diversi dalle statine. ? Nell’intestino, il colesterolo arriva dal fegato attraverso il sistema biliare e da fonti alimentari. Il colesterolo libero può essere assorbito dalla proteina Niemann-Pick C1-like (NPC1L1) o eliminato dall’organismo come sali biliari. Il colesterolo assorbito viene trasportato al fegato sotto forma di chilomicroni, che contengono apolipoproteina B-48. Nel fegato il colesterolo è confezionato e secreto come VLDL contenente ApoB-100, in un processo che richiede la presenza della proteina microsomiale di trasferimento dei trigliceridi (MTP o MTTP). L’idrolisi delle VLDL comporta la successiva formazione di IDL e LDL, che possono essere ricaptate dal fegato attraverso il recettore LDLR. Le LDL possono essere depositate nei macrofagi all'interno della parete arteriosa. Nel processo di trasporto inverso del colesterolo, trasportatori e recettori facilitano l'efflusso di colesterolo libero dai macrofagi periferici a HDL nascente e HDL3. L’esterificazione del colesterolo produce HDL2 matura che deposita il suo contenuto di colesterolo nel fegato o è riciclata come apoA-1 libera. CE: colesteril estere. Biosintesi del colesterolo • Un passaggio chiave nella biosintesi del colesterolo consiste nella riduzione di un precursore (idrossimetilglutaril coenzima A, HMG-CoA) a mevalonato. • L’enzima necessario, HMG-CoA-riduttasi, è inibito competitivamente dalle statine. Statine: meccanismo d’azione L’inibizione reversibile di HMG-CoA riduttasi avviene per similitudine molecolare. Regolazione del colesterolo dell'espressione dei LDLR. Il promotore del gene LDLR contiene un Sterol Response Elements (SRE). Due SREbinding proteins, SREBP-1 e -2, sono presenti nel RE. Quando i livelli di colesterolo cellulare sono bassi, SREBP cleavage activating protein (SCAP) trasporta i precursori di SREBPs dal RE al Golgi, dove due proteasi, S1P e S2P, in sequenza, liberano SREBPs. Il secondo clivaggio libera le proteine mature SREBP dalla membrana, consentendo loro di entrare nel nucleo, legare i SRE ai geni bersaglio, come quella per LDLR. La reattività del sistema al contenuto di colesterolo cellulare è compiuta attraverso un dominio sensibile agli steroli presente in SCAP con la quale il contenuto cellulare di colesterolo reprime il movimento del complesso SCAP-SREBP al Golgi. La deplezione di colesterolo attiva la traslocazione del complesso SCAP-SREBP inducendo la generazione di SREBPs maturi e aumento dei LDLR. Riassumendo (e semplificando) Farmacocinetica Statine Nota sull’assunzione delle statine • La biosintesi epatica del colesterolo è massima tra mezzanotte e le 2 del mattino. Pertanto tutte le statine con t/2 ≤ 4 ore dovrebbero essere assunte la sera. Effetti delle statine sui livelli di colesterolo LDL (LDL-C) La percentuale di riduzione è statina- e dosaggiodipendente. Le riduzioni sono indipendenti dal valore basale di LDL-C. Effetti collaterali Miopatia: disturbi muscolari che variano da debolezza muscolare e crampi a mialgia con o senza innalzamento dei livelli di creatin kinasi (CK), lieve incremento dei livelli di CK o miosite e rabdomiolisi. Eziopatogenesi: probabile deficienza acquisita di ubichinone (coenzima Q10). Fattori di rischio per le sindromi muscolari associate all’uso di statine www.farmacovigilanza.org Epatotossicità: aumento dei livelli di transaminasi (x3) generalmente entro i primi 3 mesi di terapia. % di comparsa www.farmacovigilanza.org Altri effetti collaterali: diabete mellito (raramente), malattia renale interstiziale (raramente). Statine: gravidanza e allattamento • Sicurezza statine in gravidanza non dimostrata. • Non consigliata l’assunzione durante l’allattamento. Interazioni farmacometaboliche Simvastatina Fluvastatina Atorvastatina Rosuvastatina Lovastatina CYP3A4 CYP2C9 CYP3A4 CYP2C9 – CYP2C19 CYP3A4 Amiodarone Chinidina Verapamil Diltiazem Claritromicina Eritromicina Ketoconazolo Itraconazolo Warfarin Clopidrogel Lacidipina Nifedipina Felodipina Misazolam Triazolam CiclosporinaA In. Proteasi Niacina Warfarin Fenitoina Diclofenac Amiodarone Chinidina Verapamil Diltiazem Claritromicina Eritromicina Ketoconazolo Itraconazolo Warfarin Clopidrogel Lacidipina Nifedipina Felodipina Misazolam Triazolam CiclosporinaA In. Proteasi Niacina Warfarin Fenitoina Diclofenac Fenobarbitale Diazepam Ibuprofene Omeprazolo Amiodarone Chinidina Verapamil Diltiazem Claritromicina Eritromicina Ketoconazolo Itraconazolo Warfarin Clopidrogel Lacidipina Nifedipina Felodipina Misazolam Triazolam CiclosporinaA In. Proteasi Niacina 33 da: A. Caputi: Farmacovigilanza e appropriatezza prescrittiva Rimembranze: Metabolismo xenobiotici e farmacoterapia. Un esempio paradigmatico: il succo di pompelmo. Il bergamottino e la naringina, presenti nel succo di pompelmo sono potenti inibitori CYP3A4. Bloccano il metabolismo a livello intestinale ed epatico con conseguente aumento della biodisponibilità. Effetti pleiotropici delle statine Non è ancora chiaro se questi effetti, verosimilmente mediati dalla inibizione degli isoprenoidi necessari al trasporto dei lipidi per i segnali molecolari intracellulari, rappresentino un effetto di classe e se tali effetti siano di rilevanza clinica o biologica (adattato da G&G). Statine e funzione endoteliale • Incremento della ossido nitrico sintasi, con aumento di NO (vasodilatatore); • riduzione della endotelina-1 (vasocostrittore); • regolazione di migrazione e proliferazione delle cellule muscolari lisce nella parete vasale; • riduzione della aggregabilità piastrinica con meccanismo simile all’aspirina; • aumento delle cellule endoteliali progenitrici; • riduzione della formazione di trombi. Statine e stabilità della placca • Stabilizzazione della placca vulnerabile mediante inibizione dei processi infiammatori: riduzione dell’adesione dei monociti e della proliferazione dei macrofagi e dei linfociti. • Riduzione del deposito di LDL-C. • Aumento del contenuto di collagene. Statine e infiammazione • Riduzione dei livelli di proteina C reattiva (PCR). • Riduzione della metalloproteasi MM P-9 (enzima proteolitico contenuto nelle cellule schiumose) che distrugge la matrice proteica della placca, destabilizzandola, esponendo l’endotelio a fenomeni trombotici. • MM P-9 ha anche effetti mielinotossici a livello nervoso. • Riduzione dei livelli delle citochine proinfiammatorie (IL-6 e IL-8) e del TNF. • Inibiscono l’espressione di molecole di adesione sui leucociti (CD11, LFA-1) e sulle cellule endoteliali (P-selectina, CD40, ICAM-1). Resine sequestranti gli acidi biliari Gli acidi biliari, prodotti dal fegato a partire dal colesterolo, emulsionano i grassi alimentari. Subiscono un ricircolo enteroepatico. Il mancato riassorbimento induce il fegato a captare più colesterolo ematico. Resine sequestranti gli acidi biliari Gli acidi biliari contengono colesterolo. Sono farmaci di seconda scelta o come add-on alla terapia con statine. Le resine, intrappolano chimicamente gli acidi biliari impedendone il riassorbimento. Complesso resina-acido biliare eliminato con le feci. Effetti sul metabolismo del colesterolo L'interruzione del riassorbimento degli acidi biliari (AB) induce un aumento della sintesi epatica di AB. Conseguentemente, diminuisce il contenuto epatico di colesterolo 1) stimolazione produzione di LDLR. L'aumento dei LDLR induce eliminazione di LDL e conseguente riduzione LDL-C. 2) aumento sintesi colesterolo inducendo HMG-CoA riduttasi. Uso concomitante statine: effetto sinergico. Resine sequestranti gli acidi biliari • • • • Colestipolo Colestiramina Colesevelam La colestiramina trova impiego anche nel trattamento da intossicazione da digitale impedendone l’assorbimento. Resine sequestranti gli acidi biliari: effetti collaterali • Non essendo assorbiti danno effetti collaterali localizzati al tratto gastrointestinale (diarrea, stitichezza, crampi addominali, nausea e vomito). • Possono interferire con l’assorbimento di vitamine liposolubili (A, D, K) ed altri farmaci. Può esserci la necessità di supplementare queste vitamine e assumere gli altri farmaci 12 ore prima o 4-6 ore dopo le resine. • Casi di inasprimento di trigliceridemia dovuti a stimolazione della sintesi epatica. • Date le elevate quantità somministrate (12-24 g/die in 2-3 volte 30’ prima o dopo i pasti), non sono sempre tollerate bene dal paziente. Acido nicotinico (niacina) Inibisce, tramite GPCR (Gi), la lipasi ormone-sensibile riduzione acidi grassi liberi (FFA) necessari per la sintesi dei trigliceridi (TG) e delle VLDL e LDL. Niacina: effetti farmacologici • • • • Aumento (30-40%) HDL-C; Riduzione (35-45 %) trigliceridi; Riduzione (20-30 %) LDL-C; Riduzione Lp(a) effetto non condiviso da altri ipolipidemizzanti. Niacina: dosaggio, assorbimento, metabolismo ed escrezione • • • • 1,5-2 gr/die Assorbimento completo; picco ematico 30-60 min; t/2 60 min (2-3 somministrazioni/die). In alcuni paesi sono presenti formulazioni XR; • eliminazione (metabolita) urinaria. Niacina: effetti collaterali • Vampate e dispesia (limitano l’aderenza al trattamento). • Vampate e prurito: mediate da prostaglandine, tendono a ridursi (1-2 sett.). • Dispepsia ridotta se assunzione postprandiale. • Epatotossicità. • Non consigliata in gravidanza. Niacina e laropiprant, antagonista recettore della prostaglandina D2 (responsabile degli effetti secondari cutanei della niacina). Ritirato. Fibrati Gli effetti dei fibrati si esercitano tramite interazione con recettori in grado di indurre proliferazione perossisomiale (peroxisome proliferator-activated receptor PPAR) che regolano la trascrizione genica. Segue una eterodimerizzazione con i recettori nucleari per l'acido cis-retinoico (RXR). In prticolare, i fibrati interagiscono con PPARα presenti principalmente nel fegato e nel tessuto adiposo. Fibrati: meccanismo d’azione e effetti sulle lipoproteine Fibrati Aumento sintesi lipasi lipoproteica (LPL) e riduzione espressione apoC-III. • L’aumento della LPL stimola la clearance delle lipoproteine ricche di TG Riduzione TG. • La riduzione di apoC-III stimola la clearance di VLDL. Aumento HDL-C dipendente da stimolazione PPARα-mediata di apoA-I e apoA-II. Fibrati: assorbimento, metabolismo ed escrezione • Assorbimento completo. Picco dopo 1-4 ore. • t/2: da 1.1 (gemfibrozil) a 20 ore (fenofibrato). • Ampia distribuzione (fegato > plasma). Gemfibrozil passa la placenta. Controindicati in gravidanza. • Eliminazione renale (60-90% come glucoronidi). Controindicati se presente insufficienza renale. Fibrati: effetti avversi e interazioni • Generalmente ben tollerati. Effetti collaterali gastrointestinali relativamente frequenti (5-10%) ma modesti. • Effetti a livello muscolare (mialgia, aumento di CPK) si osservano raramente in mono-terapia con fibrati mentre in pazienti con associazione fibrato + statina la presenza degli effetti tossici si osserva nel 2% dei casi. I fibrati competono con glucoriltransferasi che metabolizzano le statine. • Potenziamento degli effetti degli anticoagulanti orali. Fibrati: uso terapeutico • I fibrati sono utilizzati come terapia di scelta nelle ipertrigliceridemie primarie oppure nella iperlipidemia mista e in combinazione con le statine (in casi estremamente selezionati) nelle forme di ipercolesterolemia familiare. • Le dislipidemie secondarie nelle quali i fibrati possono avere indicazioni particolari sono quelle caratteristiche del diabete, sindrome metabolica. • Non dovrebbero essere somministrati a bambini o a donne in gravidanza. Inibitori assorbimento colesterolo • Ezetimibe • Inibizione assorbimento dagli enterociti intestino tenue; • Concentrazione LDL-C: - 20%; • di norma come add on statine. Ezetimibe: assorbimento, metabolismo, escrezione e effetti avversi. • L’elevata insolubilità in acqua della molecola ne ha limitato gli studi di biodisponibilità. Dopo somministrazione orale (dose raccomandata: 10 mg), l'ezetimibe è ampiamente assorbito e convertito in ezetimibe-glucuronide. • Eliminazione renale e biliare. t/2: 22 ore. • Scarsi effetti avversi, raramente reazioni allergiche. Non usare in gravidanza. Ezetimibe: terapia combinata con statine. • Disponibili preparazioni di statine contenenti ezetimibe (10 mg). • Effetti biochimici. Esempio: 80 mg di simvastatina + 10 mg ezetimibe LDL-C ridotto del 60%. • Benefici cardiovascolari controversi. Altri inibitori assorbimento colesterolo PCSK9 (Proprotein convertase subtilisin/kexin type 9) o proproteina della convertasi subtilisina/kexin tipo 9 Regola la degradazione dei recettori per le LDL. Isolata nel 2003 a livello cerebrale in pazienti con ipercolesterolemia famigliare. Funzioni di PCSK9 (A) LDL legano LDLR formazione del LDL-LDLR. Dissociazione pH-dipendente del complesso. LDL degradata e LDLR riciclato. (B) Effetti di PCSK9. PCSK9 è sintetizzata principalmente nel fegato e viene secreta nel plasma. legame con i LDLR. Quando LDL si lega ad un LDLR a cui PCSK9 è già legato, viene impedito il riciclo del recettore LDL. Anticorpi monoclonali anti PCSK9: razionale Anticorpi monoclonali anti PCSK9 Alirocumab (capostipite). L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ne ha raccomandato la concessione di un'autorizzazione all'immissione in commercio. Evolocumab (approvato AIFA). Problema: costi (1200 €/mese) Selezione del paziente. Iperlipoproteinemie primarie. in associazione con una statina nei pazienti che non rispondono adeguatamente alla dose massima della statina; pazienti che non tollerano o non possono assumere le statine Evolocumab La dose raccomandata per gli adulti con malattia primaria è di 140 mg (s.c.) ogni due settimane o 420 mg (il contenuto di tre siringhe pre-riempite) una volta al mese. Gli effetti indesiderati più comuni (1/10 trattamenti) sono nasofaringite (infiammazione del naso e della gola), infezione delle alte vie respiratorie (raffreddore), mal di schiena, artralgia (dolore articolare), influenza e nausea. Silenziamento mRNA PCSK9 Gli siRNA (small interfering RNA) consistono di due filamenti: guida e passeggero. La guida lega il gene bersaglio, il passeggero conferisce la geometria necessaria per interagire col RNA-induced silencing complex (RISC). Effetto duraturo. La coniugazione con GalNAC triantennario serve per legare la asialoglicoproteina (ASGPR) altamente espressa sulla superfice degli epatociti. Meccanismo d’azione GalNAC-siRNA lega asialoglicoproteina (ASGPR). Internalizzazione. Filamento guida entra nel RNA-induced silencing complex (RISC). Clivaggio e degradazione mRNA PCSK9. End point: sovraespressione recettori LDL riduzione LDL-C Inclisiran Inclisiran: studio fase I Ulteriori potenziali benefici: facilità realizzativa (paragonata a UMABs); costo (poche centinaia di €/grammo << UMABs). • Lomitapide • Mipomersen (approvato FDA, ma non dal Comitato scientifico dell’European Medicines Agency) Lomitapide: meccanismo d’azione La proteina microsomiale di trasferimento dei trigliceridi (MTTP) è essenziale per la formazione delle lipoproteine contenenti apo B. La lomitapide inibisce l'attività di MTTP, inibendo così il caricamento di trigliceridi sul ApoB e formazione di particelle VLDL. Di conseguenza, la secrezione di VLDL da epatociti è ridotta, determinando una riduzione della produzione di particelle LDL e diminuzione del livello di LDL-C nel sangue. Mipomersen: meccanismo d’azione (1) L'oligonucleotide antisenso lega il mRNA di ApoB. (2) Riduzione secrezione di VLDL. (3) Riduzione LDL e LDL-C nel sangue. Lopitamide • Indicato come adiuvante di una dieta a basso tenore di grassi e di altri medicinali ipolipemizzanti con o senza aferesi delle LDL in pazienti adulti affetti da ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH). • Interazioni: CYP3A4 • Le reazioni avverse gravi: aminotransferasi epatiche. Altro: effetti gastrointestinali (comuni). • Dosaggio: di norma 5 mg. 28 capsule € 31.145