Pensiero automatico e pensiero algoritmico

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Pensiero
automatico
pensiero algoritmico
e
Il pensiero algoritmico è logico e razionale, procede per
deduzioni, associazioni, inferenze e confronti, analizza il
problema in sé e per sé in modo matematico, lasciando da parte
convinzioni, opinioni, abitudini, luoghi comuni, stereotipi.
Il pensiero algoritmico, però, il più delle volte è lento e di
difficile accesso.
Il pensiero automatico o euristico è l’esatto contrario del
pensiero algoritmico, in quanto si fonda su convinzioni,
abitudini, opinioni, stereotipi e luoghi comuni che risalgono
addirittura all’infanzia e che vengono utilizzati dai nostri
centri mentali per una risposta più pratica e comoda in
diverse situazioni.
Il pensiero automatico è figlio dell’istinto, mentre il
pensiero algoritmico è figlio del ragionamento, anzi è il
ragionamento; questo non significa che il pensiero automatico
sia sempre sbagliato, anzi ci sono molte situazioni in cui
l’automatismo ci salva la vita, quando non c’è il tempo di
fare un ragionamento astratto, ma ci sono anche molte
situazioni in cui ci fa commettere errori o costituisce un
intralcio al necessario ragionamento.
La necessità di ridurre al minimo necessario il pensiero
automatico si pone per evitare errori di pensiero e per
affrontare con saggezza la complessità della vita.
La ricerca scientifica ha capito che le aree cerebrali
attivate nel pensiero automatico possono essere disattivate da
altre aree del cervello . In pratica, per rispondere
rapidamente e senza sforzo ad una domanda, viene attivato
l’automatismo di pensiero, attraverso l’attivazione del solco
intraparietale laterale, che offre una stima automatica e non
ponderata. Per impedire che il pensiero automatico faccia dei
danni, occorre attivare la corteccia prefrontale inferiore,
situata nella parte anteriore del cervello; la corteccia
prefrontale disattiva il solco intraparietale laterale,
bloccando così l’automatismo, ed attivando un’altra zona (il
solco intraparietale ventrale) che permette di analizzare il
problema in modo logico.
Esercizi per allenare il nostro
cervello al pensiero algoritmico e pensare più correttamente
Il primo esercizio da fare, con regolarità, è quello di
abituare il cervello alla “fatica” del ragionamento, in modo
che non sia più tentato di prendere scorciatoie per evitarla:
leggendo romanzi o saggi, studiando, affrontando esercizi di
enigmistica, imparando regole a memoria, insomma tutto ciò che
può allenare la mente ad affrontare la fatica del ragionamento
e dell’apprendimento.
Il secondo esercizio da fare, quando necessario, è quello di
fare calcoli mentalmente, anche semplici, prima di rispondere
ad una domanda o risolvere un problema o affrontare una
situazione complessa; questo esercizio attiva la corteccia
prefrontale anteriore sede della razionalità, disattivando gli
automatismi cerebrali.
Cinzia Malaguti
Bibliografia:
O. Houdé, I neuroni del senso critico, su Mente & Cervello nr.
138
S. Dehaene, Coscienza e cervello: come i neuroni codificano il
pensiero, Milano, Cortina editore, 2014
D. Kahneman, Pensieri lenti e veloci, Milano, Mondadori, 2014
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