APPELLI DI MICROECONOMIA AV III APPELLO 21 LUGLIO 2011 ESERCIZIO 1 ND = 10-2P 1. Disegnate la retta in modo esatto. a. Per disegnare una retta potete usare il metodo della “tabellina” (inserite valori di P e ricavate i valori di N) oppure ricordate quanto segue: una retta è data dall’equazione y = ax + b, dove b indica l’intercetta fra la retta e l’asse delle y, mentre a indica il coefficiente angolare (y/x, ovvero numeri di quadretti che ci si sposta in alto/basso (a seconda del segno + o ) fratto numero di quadretti che ci si sposta a destra. In questo caso, la retta intercetta l’asse delle y ad altezza 10 e spostandoci verso destra di un quadretto, ci si sposta verso il basso di due. Oppure, se P = 0, N =10; se P = 1, N=8 2. La retta incontra gli assi cartesiani nei due punti A(0,10) e B(5,0) Il significato economico è il seguente: il punto A ci indica la quantità massima di gelati che Osvalda comprerebbe; il punto B ci indica il prezzo massimo che Osvalda sarebbe disposta a pagare per unità di gelato. Poiché prezzo e quantità di acquisto non sono mai 0, è più giusto parlare dei punti limitrofi. 3. Il parametro che moltiplica la curva di domanda è sempre negativo; questo perché il consumatore è invogliato a comprare quantità maggiori di un bene se il prezzo per unità di tale bene è minore. 4. Scegliamo un punto qualsiasi P0. La domanda in tale punto è N0 = 10 -2P0 . Nel punto P0+1 invece, la domanda N0+1 = 10 -2 P0 -2 -> N = 8 - 2 P0 Calcoliamo la variazione, ovvero N0+1 - N0 = 8 – 10 = -2. La spiegazione matematica è che la variazione equivale al coefficiente angolare, ovvero il parametro che moltiplica il prezzo. Nel grafico, si legge tale risultato nell’inclinazione della retta. 5. Se il parametro diventa 12, la nuova curva di domanda sarà N = 12 -2P, ovvero traslata verso l’alto di due unità. Disegnamola. Una curva di domanda viene traslata verso l’alto per diversi motivi: aumenta il reddito, aumenta il prezzo dei beni sostituti, oppure diminuiscono i prezzi dei beni complementari. ESERCIZIO 2 APPELLI DI MICROECONOMIA AV Funzione di produzione BI = 5BO dove BI sono gli output e BO gli input. 1. Per sapere quanti output produciamo con una unità di input, sostituiamo nella funzione di produzione BO = 1 -> BI =5*1 = 5. Con una bottiglia riempiamo 5 bicchieri. 2. Una funzione di costo totale (complessivo) indica la somma dei fattori produttivi (input). In altre parole, mette in relazioni i costi e gli input. La formula generale è CC = wL + rK. Nel nostro caso, CC = wBO – rK; w indica il costo di ogni bottiglia, rK è uguale a 0. 3. Una bottiglia costa 10€ -> w = 10. La nostra funzione CC = 10BO 4. Una funzione di costo totale mette in relazione costi e beni prodotti (output). In altre parole, associa ad un livello di output il costo minimo; e ad ogni livello di costo il massimo output che si può produrre. La differenza con quella di CC è che la prima mette in relazione costo e input, mentre la seconda costo e output. 5. Per ricavare una funzione di costo minimo, bisogna prima prendere la funzione di produzione e ricavarne l’inversa (ovvero, nel nostro caso, in funzione di BO) BI = 5BO -> BO = BI/5 Una volta ricavato BO, inseriamo questo valore nella funzione di CC ottenendo quella di C C = 10*(BI/5) -> C = 2BI 6. Il costo medio è il rapporto fra costo minimo totale e quantità di output. In altre parole CM = C(Q)/Q. E’ rappresentato graficamente dall’inclinazione della retta che passa dall’orgine ad un punto della funzione di costo minimo. per calcolarla, basta prendere la funzione di costo minimo e dividerla per la nostra variabile Q, che in questo caso è BI. CM = 2BI / BI -> CM = 2 7. Il costo marginale è il costo aggiuntivo dovuto ad un incremento dei fattori prodotti. In altre parole C’ = derivata di C(Q). E’ rappresentato graficamente dall’inclinazione della retta tangente passante per un punto della funzione di costo minimo. APPELLI DI MICROECONOMIA AV II APPELLO 30 GIUGNO 2011 ESERCIZIO 1 1. Disegnate questo semplice diagramma. Diversamente dai soliti diagramma in cui si hanno due beni, in questo succede quanto segue: se dal punto H ci spostiamo verso il quadrante in alto a destra, la nostra utilità diminuisce; se ci spostiamo nel quadrante in basso a sinistra, la nostra utilità aumenta. Negli altri due quadranti (come in tutti i diagrammi di utilità) la nostra utilità non è prevedibile. 2. La particolarità di questa funzione è che le nostre curve di utilità hanno utilità sempre MINORE spostandosi verso destra, ovvero il contrario di quanto accade di solito. Questo perché abbiamo due beni negativi. 3. Le curve sono sempre convesse. Se fossero concave, allora darei poco del bene che ho tanto, per avere tanto del bene che ho poco; non è coerente con la teoria del consumatore. Un altro modo per affermare ciò, è dire che la convessità delle curve è una conseguenza del fatto che il consumatore preferisce panieri quanto più equilibrati. 4. L’sms, o saggio marginale di sostituzione, è la quantità di un bene y che sono disposto a dare in cambio di una unità in più di bene x. E’ importante ricordare che, nonostante l’sms sia un numero negativo (perché le curve sono decrescenti) si considera sempre l’sms positivo (perché non ha senso parlare di quantità negative). Nel caso in cui le curve siano convesse, esso decresce. 5. Due curve di indifferenza non si possono intersecare per la proprietà transitiva. le curve di indifferenza sono infinite per l’insaziabilità del consumatore: meno strada fa e meno sole prende, più in consumatore è felice. (o, cinicamente, più strada fa e più sole prende, più sarà triste) ESERCIZIO 2 Gcip = 2√L GCIOP = 1/2L 1. Funzione di costo totale (costo complessivo) = funzione che mette in relazione i costi e i fattori produttivi impiegati. Forma analitica: CC = wL + rK dove w indica lo stipendio (wage), r il tasso (rate) e L e K i fattori produttivi (input) LAVORO e CAPITALE Poiché Cip e Ciop sono scoiattolini inutili, non hanno capitale. quindi la formula si semplifica a CC = nL 2. Se n = 4 noci, CC = 4L. Ipotizziamo che i due scoiattolini lavorino 1 ora. APPELLI DI MICROECONOMIA AV L=1 In un’ora, cip riesce a raccogliere 2 noci (inserisci 1 al posto di L nella funzione di produzione) In un’ora ciop è pigro e ne raccoglie solo mezza (inserisci 1 al posto di L nella funzione di produzione) Viene chiesto di esprimere il prezzo di una ghianda in noci. In altre parole, la funzione di costo complessivo ti dice che, se cip e ciop si mettono a raccogliere ghiande, non hanno tempo di raccogliere noci. Quindi, ogni ora dedicata alla raccolta delle ghiande, cip e ciop perdono a testa 4 noci. Quindi, 4noci = 2ghiande per cip (e quindi 1 ghianda = 2 noci); 4 noci = ½ ghianda per ciop (e quindi 1 ghianda = 8 noci) 3. La funzione di costo minimo invece ti indica il prezzo minimo necessario per produrre una determinata quantità, oppure la quantità massima che è possibile produrre ad un determinato livello di costo. Si differenzia da quella del punto 1 (ovvero quella di costo complessivo) perché la prima mette in relazione costo e fattori produttivi (input) mentre la seconda mette in relazione costo e fattori prodotti (output) Per ricavarla, trovo l’inversa della funzione di produzione e la inserisco nella funzione di costo complessivo: CIP || G = 2√L -> G/2 = √L -> G2/4 = L CIOP || G = 1/2L -> 2G = L Queste sono le nostre funzioni inverse, ora le inseriamo nelle funzioni di costo complessivo e troviamo quelle di costo minimo al posto di L: C = 4*G2/4 -> C = G2 C = 4*2G -> C = 8G Per disegnarle; la prima è una normalissima parabola. Parte da 0,0 e va a 1,1 2,4 4,16 ecc. la seconda è una retta che parte dal punto 0,0 e va a 1,8 2,16 ecc. ecc. Ecco le due funzioni di costo minimo. Ovviamente va presa solo la parte positiva. Sull’asse delle x ci sono gli output (ghiande) mentre sull’asse verticale c’è il costo totale. 4. Per trovare il costo minimo medio, basta prendere le due funzioni di costo minimo e dividerle per G CM = G2/G -> CM = G CM = 8G/G -> CM = 8 5. Infine ti chiede di calcolare il costo minimo medio nel caso in cui cip lavori 9 ore. APPELLI DI MICROECONOMIA AV Poiché la funzione di costo medio mette in relazione la QUANTITA’ e il PREZZO per quantità, prima di tutto dobbiamo trasformare quelle 9 ore in ghiande. Per fare ciò, inseriamo L = 9 nella funzione di produzione. In 9 ore cip produce 6 ghiande. Poiché CM = G e G = 6, il costo minimo medio è uguale a 6. I APPELLO 9 GIUGNO 2011 1. Curve di indifferenza; sono decrescenti (perché se fossero crescenti avrei sulla stessa curva di utilità panieri sempre più abbondanti. Questo non è possibile per l’insaziabilità: più abbondanti sono i panieri, più l’utilità è maggiore.); sono convesse (vedi esercizio precedente); non si intersecano (vedi esercizio precedente) 2. la funzione relativa alle ghiande ha questa forma; a differenza di quello precedente, questo è crescente (perché più ghiande hai, più sei felice), ed è rappresentato attraverso una sola variabile indipendente (mentre quello precedente ne aveva due. Se aumentassero le quantità di noci, tutto il grafico sarebbe traslato verso l’alto. Questo perché l’utilità totale aumenterebbe. 3. U(N,G) = 2N + G Per disegnare questa funzione, scegliamo arbitrariamente qualche valore di utilità: saranno le nostre sezioni del tipo z = k. U = 2N + G. Questa è una formula economica; possiamo trasformarla in una funzione matematica (ovvero una retta) isolando la y (nel nostro caso le ghiande) G = U – 2N. (dove U può essere qualsiasi valore voi vogliate). eccone tre esempi: G = 4 – 2N (rossa) G = 6 – 2N (gialla) G = 10 – 2N (azzurra) Sono tutte rette con pendenza negativa e parallele l’un l’altra. 4. Non sono preferenze convesse, perché sono rette che rappresentano beni sostituti perfetti. Per essere convesse, l’sms dovrebbe essere variabile e decrescente. In questo caso è costante. La conseguenza tipica delle preferenze convesse è per l’appunto l’sms variabile 5. L’insaziabilità e la transitività; vedi gli esercizi precedenti. ESERCIZIO 2 1. La funzione di produzione mette in relazione input e output. Ovvero la quantità massima di output che si può produrre con un determinato livello di input, oppure la quantità minima di input per produrre un determinato livello di output. APPELLI DI MICROECONOMIA AV 2. Per disegnare le due funzioni, si ricorda che la seconda è una retta (vedi primo esercizio) mentre la prima è una radicale. Una radicale si disegna come una parabola ruotata di 90° verso destra. In alternativa, i metodi delle “tabelline” sono sempre efficaci: basta sostituire ad L dei valori e trovare G Quella più alta è relativa a cip, quella più bassa a ciop. 3. Sì, infatti, a parità di ore, durante le prime 9 ore della giornata cip riesce a racimolare molte più ghiande di ciop. 4. Il prodotto medio è la quantità prodotta rapportato alla quantità totale di input. In altre parole Q(L)/L [nel nostro caso G(L)/L] Per ricavarlo, basta prendere le due funzioni e dividerle per L: Gcip = 2/ Gciop = ½ Per disegnarlo, a meno che non sappiate la forma dell’equazione y = 1/x, è sempre opportuno usare la tabella. 5. Per il prodotto medio dopo 9 ore, basta inserire 9 al posto di L nelle due equazioni. Il prodotto medio di Cip è di 0.6666666666666666666666666666666666666666666666666666666667 ghiande all’ora, quello di Ciop è mezza. Cip si conferma il più sagace, perché riesce raccogliere 1/3 di ghianda in più all’ora di ciop mediamente. II APPELLO 22 GIUGNO 2009 a. Per disegnare in modo adatto questa funzione, basta semplicemente “spezzarla in due”, ovvero si disegna la retta S = 2L fino ad L = 4 e poi la retta S = 0 da quel punto in poi. La particolarità è che è spezzata: dopo 4 ore, non produciamo più nulla. b. La forma fisica è importante perché per le prime quattro ore produciamo in maniera costante. c. Il prodotto marginale è l’out che viene prodotto grazie ad un incremento dell’input. In altre parole, la derivata. La derivata da A a B = 2, mentre da P in poi è sempre uguale a zero. Graficamente, è una funzione “a gradini”; un segmento dal punto (0,2) al punto (4,2) e poi una semiretta dal punto P in poi d. Il prodotto medio è sempre 2 nell’intervallo delle prime 4 ore; poi è 0. APPELLI DI MICROECONOMIA AV ESERCIZIO 2 a. CC = wL = 8L b. Per trovare la funzione di costo minimo, troviamo l’inversa della produzione e la inseriamo al posto di L nella funzione CC S = 2L -> L = S/2 C = 4S c. Costo marginale è la derivata C’ = 4 costo medio è C(S)/S che per il primo intervallo CM = 4 d. La funzione di ricavo è R = PS il profitto, ∏ = R(S) – C(S) = PS – 4S e. per massimizzare il profitto, R’(S) = C’(S), ovvero P = 4. Quindi, il prezzo per metro di siepe è di 4€ al metro. f. Il nostro profitto sarà di 4€ ogni metro di siepe. Lavorando 4 ore, tagliamo 8 metri di siepe. 8 metri di siepe moltiplicati per 4€ = 32€. Poiché noi offriamo un servizio, e nessuno ci chiede di pagare qualcosa per offrire questo servizio, possiamo concludere che il nostro profitto sarà semplicemente la funzione di ricavo con P = 4. Quindi, possiamo disegnarlo come la funzione ∏ = 4S con S che va da 0 a 8 (8 metri di siepe è la distanza massima che riusciamo a tagliare in 4 ore). I APPELLO 4 GIUGNO 2009 ESERCIZIO 1 (vedi esercizio 1 dell’appello estivo del 2011) ESERCIZIO 2 R = 75€ Pg = 1€ PF=1.5€ Analiticamente, tutte e sole le combinazioni di gelato e frozen yogurt che possiamo acquistare con 75€ sono date dalla formula R = Pg G + Pf F. 75 = G + 1.5F Per disegnarla bisogna trasformare questa relazione in una funzione (in questo caso una retta), insomma scegliere una y e ricavare tutto in funzione di essa. Scegliamo come y i frozen yogurt: APPELLI DI MICROECONOMIA AV F = R/PF – Pg/Pf G che, nel nostro caso è: F = 50 – 2/3G. Possiamo già vedere che l’inclinazione della retta è data dal negativo del rapporto fra i prezzi; poiché i prezzi sono sempre positivi e maggiori di zero, sappiamo che la retta non può essere inclinata positivamente. Disegnamola (con il metodo della tabella o con il metodo a = coefficiente angolare, b = intercetta sull’asse y) Il rapporto fra i prezzi indica la quantità di bene y che posso acquistare rinunciando ad una unità di bene x. In questo caso vale 2/3 (come visto nella formula analitica). L’aspetto del grafico che lo rappresenta è la pendenza del vincolo di bilancio I prezzi si dimezzano, e ci viene chiesto di calcolare il nuovo potere d’acquisto. In altre parole, se prima potevo comprare 75 gelati, ora quanti ne posso comprare? 75: 100 = 150 : x [dove 75 corrisponde ai gelati che potevo comprare prima, 100 è l’intero, 150 sono i gelati che posso comprare con i nu ovi prezzi e la x rappresenta in percentuale il nuovo potere di acquisto] eseguendo i calcoli (100*150/75) scopriamo che il nuovo potere d’acquisto è del 200%. La variazione (nuovo potere d’acquisto – vecchio potere d’acquisto) è del +100%. Scegliamo i gelati (giusto per comodità visto che sono sull’asse x) e inventiamoci qualitativamente una funzione di utilità. La curva di domanda che stiamo per rappresentare è una funzione che mette in relazione la quantità del bene con il prezzo massimo che siamo disposti a pagare per una unità di quel bene. Per ricavarla portiamo i punti delle scelte ottime (dove i vincoli di bilancio sono tangenti alle funzioni di utilità) in un grafico inferiore. Sull’asse delle y, invece, riportiamo i prezzi per unità di bene (nel punto I che corrisponde a G sarà 1€, nel punto J che corrisponde a F sarà 0.5€). L’utilità totale scendendo lungo la curva aumenta, perché ci spostiamo in curve di utilità sempre maggiori (sempre più a destra). Per quanto APPELLI DI MICROECONOMIA AV riguarda l’utilità marginale, essa diminuisce perché è inversamente proporzionale alla quantità del bene che acquistiamo. Maggiori sono i gelati che abbiamo, minore sarà la loro utilità marginale. ESERCIZIO 3 Questa funzione è una parabola. Le parabole si riconoscono perché sono nella forma di y = ax^2 + bx + c (ricordando che b e c possono anche essere 0). Per disegnarla accuratamente, quindi, dobbiamo analizzarla un po’. ZERI DELLA FUNZIONE: la funzione tocca l’asse delle x in due punti; per trovarli, poniamo Q = 0 0 = 62L – 2L2 = 2L(31 – L) e ciò accade per L = 0 e L = 31. GOBBA DELLA PARABOLA: poiché il coefficiente davanti a L2 è negativo, la parabola avrà la “gobba” verso l’alto. VERTICE: il vertice si trova a metà strada fra i due vertici, quindi L = 31. Per trovare quindi la quantità massima che possiamo produrre, basta inserire nella funzione di produzione il valore di L = 15.5. Q(15.5) = 480.5 Disegnamola. Ovviamente, non ha senso lavorare per “distruggere bolle”; in altre parole, si considera la curva solo nell’intervallo [0,15.5] ovvero dove il prodotto marginale è maggiore o uguale a 0. Per sapere quante bolle produciamo in 2 ore, basta inserire 2 al posto di L. Q = 116. Il prodotto marginale è la derivata della funzione di produzione. Q’ = 62 – 4L. Dopo 3 ore (L=3) il prodotto marginale è uguale a 50. Il prodotto medio è la quantità prodotta fratto il totale degli input, Q(L)/L. la funzione del prodotto medio nel nostro caso è dunque QM = 62L/L – 2L2/L = 62 – 2L. Dopo 3 ore il prodotto medio è dunque 56. Ricavare graficamente la curva del prodotto medio e di quello marginale. partiamo dal punto (0,0). In questo punto la tangente è massima (ma non infinita!) e mano a mano che si si sposta verso il punto A, la tangente è sempre meno inclinata fino a raggiungere lo 0 (retta orizzontale) nel punto A medesimo. Inoltre, ricordiamo che la derivata di una parabola è una RETTA analizziamo il grafico del prodotto medio, partendo sempre dal punto (0,0). La retta che passa dall’origine al punto 0,0 (appartenente alla curva di produzione) è la pendenza stessa. Ricordiamo infatti, che la definizione più articolata di tangente è “la retta che interseca una curva in DUE PUNTI COINCIDENTI). Nel punto A invece, il prodotto medio raggiunge il suo minimo MA E’ SEMPRE MAGGIORE DI ZERO. riepilogando: le curve di PM e P’ partono dallo stesso punto massimo e positivo, e poi calano mano a mano che si avvicinano a 15.5 ore. A questo valore, P’ = 0, mentre PM > 0. APPELLO DEL 20 MARZO 2009 NON SVOLTO (ARGOMENTI NON TRATTATI) APPELLI DI MICROECONOMIA AV II APPELLO 27 FEBBRAIO 2009 U = U(S,G) Le curve di indifferenza sono insiemi di panieri che hanno lo stesso livello di utilità. Beni sostituti perfetti sono beni il cui SMS (ovvero la quantità di un bene che siamo disposti a dare per una unità dell’altro bene rimanendo indifferenti) è una costante. Una unità di bene S equivale ad una di bene G. In altre parole U = S + G. Questa è una formula “economica”: trasformiamola in una funzione matematica (ovvero mettiamo tutto in funzione della nostra y, in questo caso G) G = U – S. Le nostre tre linee di livello sono U = 2, 4, 6 a. G = 2 – S b. G = 4 – S c. G = 8 – S (per disegnarle si può ricorrere alla tabella, oppure al sistema a = coefficiente angolare b = intercetta sull’asse delle y) Il saggio marginale di sostituzione è dato dalla pendenza della funzione di utilità; poiché essa è formata da rette, e poiché i beni sono sostituti perfetti, l’SMS è costante. E in questo caso SMS = 1 (pendenza delle rette). Non varia alla quantità dei beni, per definizione di beni sostituti perfetti. Non è possibile disegnare tutte le linee di livello perché sono infinite (insaziabilità) ESERCIZIO 2 R = 2700 PS = 600 PG = 900 Ricordando quanto detto nell’esercizio di gelati e frozen yogurt, scriviamo l’equazione del vincolo di bilancio: 2700 = 600S + 900G che, in matematichese, corrisponde a G = 2700/900 – 600/900S, ovvero G = 3 – 2/3S Determiniamo due punti; per semplicità le combinazioni estreme. Sostituiamo S = 0 e G = 0 nell’equazione: S = 0 -> G = 3 G = 0 -> S = 4,5. Rappresentiamolo (verde) insieme alla funzione di utilità (nero). La scelta ottima si ottiene uguagliando il rapporto dei prezzi (coefficiente angolare del vincolo di bilancio) al saggio marginale di sostituzione (coefficiente angolare della funzione di utilità). Poiché in questo caso entrambi i coefficiente angolari appartengono a APPELLI DI MICROECONOMIA AV delle rette, sono costanti. Il rapporto dei prezzi è 2/3 mentre l’SMS è 1. Quando i coefficienti angolari non possono essere eguagliati, abbiamo una soluzione ad angolo. In questo caso, possiamo scegliere la soluzione ad angolo “tutto oro” (linea di livello 3) oppure “tutto argento” (linea di livello 4.5). Poiché la linea di livello 4.5 è più a destra (=ha un livello di utilità maggiore) della linea di livello 3, la mia scelta ottima sarà 0 once di oro e 4.5 once di argento. Vostro zio ha deciso di farvi una mancetta di 1800, che giustamente voi investite in oro e argento. In altre parole, il vostro reddito passa da 2700 a 4500. In questo modo, possiamo acquistare più once di materiale prezioso. La nuova funzione è: G = 4500/900 – 600/900S -> G = 5 – 2/3S Il vincolo nuovo è rappresentato dalla retta rossa; come prima, la scelta ottima sarà una soluzione ad angolo; e, per lo stesso ragionamento, acquisteremo la combinazione “0 oro, 7,5 argento” perché si trova su una linea di utilità maggiore rispetto alla combinazione “tutto oro” La curva reddito – consumo è il luogo geometrico che identifica le scelte ottime al variare del prezzo. Nel nostro caso, la curva reddito-consumo è l’asse delle x, perché indipendentemente dal reddito che abbiamo, noi compreremo solo argento. La curva di Engel invece mette in relazione reddito e quantità di un bene consumato. La nostra curva di Engel sarà una retta con pendenza angolare 600; ovvero ogni 600€ (asse y) compreremo una oncia di argento. La si può ricavare riportando dal grafico precedente la quantità di scelte ottime e correlarle al reddito (ovvero trovare i punti [4,5;2700] e [7,5;4500] I APPELLO 6 FEBBRAIO 2009 ESERCIZIO 1. Vedi gli altri esercizi sulle funzioni di utilità ESERCIZIO 2 R = 15 PF = 2 PC=1 Ovvero 15 = C + 2F, che in matematichese vuol dire F = 15/2 -1/2C APPELLI DI MICROECONOMIA AV Combinazione F, solo frittelle: 7,5 frittelle Combinazione C, solo crostoli: 15 crostoli. Combinazione A, 3 crostoli e 6 frittelle Combinazione B, 8 crostoli e 3,5 frittelle Partendo da entrambe le combinazioni A e B, se comprassimo un’etto in meno di crostoli avremmo 1€ risparmiato, che potremmo investire in mezzo etto di frittelle. Si tratta della stessa quantità, infatti corrisponde alla pendenza o coefficiente angolare della retta. I prezzi sono aumentati del 25%. Prendiamo ad esempio il prezzo dei crostoli, che da 1€ sono passati a 1.25€; impostiamo la proporzione: 1: 100 = 1.25 : x (dove 1 e 1.25 indicano i prezzi, 100 e x la percentuali di essi). X = 125%. 125 – 100 = +25% Per vedere la diminuzione del potere d’acquisto, impostiamo una nuova proporzione: 15 : 100 = 13: x (dove 15 e 13 sono la quantità di crostoli che possiamo acquistare, 100 e x la percentuale del potere d’acquisto). X = 80; 80 – 100 = -20. Il nostro potere d’acquisto si è ridotto del 20% ESERCIZIO 3 Q=3 Se non sapete “a memoria” disegnare una funzione radicale, ricorrete sempre al caro metodo della tabellina, assegnando valori di L (possibilmente comodi visto che è sotto radice cubica) L = 1 -> Q = 3 L = 8 -> Q = 6 L = 27 -> Q 9 con L = 8, come indica la tabella, produce 6 unità di frittelle Il prodotto marginale è la derivata della funzione di produzione. Vedi regole di derivazione. Q’ = 3*1/3L1/3-1 Q’ = L1/3-1 Q’ = 1/ Con L = 8, Q’ = ¼ APPELLI DI MICROECONOMIA AV Ignoriamo la domanda sui rendimenti di scala costanti, crescenti e decrescenti. La funzione di costo totale (complessivo) CC = wL + rK rK = 1000; determiniamo la funzione di costo minimo. Innanzitutto prendiamo l’inversa di Q, ovvero estrapoliamo la L in funzione di Q Q=3 -> L = Q3/27 Inseriamo L nella funzione CC e otteniamo quella di costo minimo C = w/27 Q^3 + 1000 ESERCIZIO 4 QD = 90 – 5P QS = 98 + P Per calcolare il prezzo di equilibrio, poniamo QD = QS 90 – 5P = 98 + P -6P = 98 – 90 -> P = -4/3 Una volta trovato il prezzo di equilibrio, troviamo la quantità di equilibrio sostituendo il prezzo in una delle due equazioni: Q = 98 -4/3 = 290/3 Non ha senso parlare economicamente di prezzo negativo. Ciononostante, è possibile che, dopo uno shock di mercato (che causa ad esempio di una traslazione verso destra della curva di domanda) che il prezzo diventi positivo. Per disegnare queste due rette, si occorre ai soliti due metodi. Ecco il grafico. (prezzo sull’asse delle x, quantità sull’asse delle y) La posizione e lo spostamento della curva di domanda e di quella dell’offerta è dovuto al parametro (in questo caso 90 e 98). Nel caso della domanda, il parametro aumenta quando il reddito aumenta, quando i beni sostituti aumentano, o quando i beni complementari diminuiscono. Nel caso dell’offerta, il parametro aumenta quando l’efficienza aumenta o quando il prezzo delle materie prime diminuiscono. Per ottenere uno spostamento della curva di domanda verso destra, dobbiamo aumentare il parametro 90 fino a farlo diventare minimo 98; ciò avviene nei casi sovra citati (aumento del reddito, ad esempio.) la retta rossa indica lo spostamento della curva di domanda nel caso il parametro diventasse 150