Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 1 Introduzione al corso di economia politica Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Il corso: Economia politica ORARI E CLASSI: Lunedì (17.30.19-30 aula 20), martedì (13.30-15.30 aula 7) e mercoledì (10.30-12.30, aula 23). Email: [email protected] ([email protected]) Parliamo di cose serie la struttura del corso: Prima parte: MACROECONOMIA (gli aggregati) Seconda parte: MICROECONOMIA (gli individui) IL SITO DEL CORSO: http://dibartolomeo.comunite.it/ep1.htm http://www.unitevi.it (non ufficiale, ma utile) La lezione di oggi Qualche definizione di economia Qualche strumento matematico: La retta Il meccanismo della domanda INIZIAMO Gli argomenti della scienza economica È sempre difficile definire una disciplina prima di conoscerla un po’. Questo vale anche per la scienza economica. Tutti, però abbiamo un’idea degli argomenti di cui si occupa. Ecco un elenco rappresentativo anche se molto parziale: lavoro, imprese, produzione; consumatori, risparmiatori; acquisti, vendite, merci, prezzi; mercato, concorrenza, monopolio; disoccupazione, inflazione; spesa pubblica, tasse, debito pubblico, pensioni; moneta, euro, dollaro; azioni, borsa; recessione, espansione, sviluppo e sottosviluppo; multinazionali, globalizzazione; ecc. Gli argomenti non bastano L’elenco (anche arricchito) non è sufficiente, però, a definire la scienza economica. Sono argomenti di cui non si occupa solo la scienza economica. Se ne occupano anche : • studiosi di altre discipline (sociologi, aziendalisti, giuristi, ecc.); • le imprese; le banche; i sindacati; i partiti politici; il governo; • le istituzioni (locali, nazionali, internazionali); ecc. Ci sono tre domande preliminari: • Cosa hanno in comune gli argomenti dell’elenco? • Qual è il punto di vista da cui li guarda l’economista? • Qual è il metodo con cui l’economista li studia? Ne parleremo (un po’ alla volta). Prima dobbiamo introdurre una distinzione importante. Microeconomia e Macroeconomia La scienza economica si articola in due grandi suddivisioni disciplinari: la microeconomia e la macroeconomia. MICROECONOMIA (“micro”): pone l’accento sulla dimensione individuale dei vari problemi economici (la scelta del singolo consumatore, la scelta della singola impresa, il funzionamento di un determinato mercato, la determinazione di un prezzo, ecc.). (“macro”): studia il funzionamento del sistema economico nel suo complesso (il prodotto nazionale, la disoccupazione, l’inflazione, ecc.). MACROECONOMIA ANALOGIA: se la scienza economica si occupasse di alberi, la microeconomia studierebbe il funzionamento del singolo albero mentre la macroeconomia studierebbe il funzionamento della foresta nel suo complesso. Di solito si comincia dalla “micro”. Ma noi non faremo così. Una parola-chiave: scarsità DEFINIZIONE PROVVISORIA: la microeconomia studia i problemi che hanno a che fare con la scarsità Cosa vuol dire “scarsità”? Una cosa è scarsa se si verificano due circostanze: 1) qualcuno la vuole (gli serve, la desidera, gli è utile); 2) non ce ne è abbastanza per tutti. una cosa è scarsa – è un bene economico – quando non è disponibile in quantità sufficiente rispetto al fabbisogno; la scarsità è una proprietà relativa dei beni. SINTETIZZANDO: Implicazioni della scarsità Le cose scarse suscitano immediatamente un interesse economico: • ha senso appropriarsene; • ha senso pagare per averle, ossia comprarle; • ha senso (ove possibile) produrle, e venderle. Le cose scarse diventano oggetto di attività economica Solo le cose scarse hanno un valore (un prezzo) Risorse e Ricchezza Il possesso di una cosa scarsa consente diverse possibilità : • consumo (suo utilizzo per soddisfare un bisogno); • scambio (vendita per acquistare altro); • impiego come mezzo di produzione. Le cose scarse sono risorse Una risorsa è appunto ogni mezzo scarso impiegabile per scopi alternativi. L’insieme delle risorse di un soggetto costituisce la sua ricchezza. La definizione di Robbins La (micro)economia studia i problemi che hanno a che fare con l’utilizzo di mezzi scarsi suscettibili di impieghi alternativi. Quali sono questi problemi? Sono tantissimi, ma rientrano tutti in due categorie principali: • I problemi di scelta • I problemi di coordinamento Punto di vista e metodo L’economia (sia “micro” che “macro”) studia problemi di scelta e di coordinamento ponendo l’accento non sul caso specifico ma sulla dimensione generale dei problemi. Tre caratteristiche del metodo della teoria economica: • La rappresentazione con modelli • L’ipotesi di razionalità • L’ipotesi di equilibrio Che cosa è un modello? È una rappresentazione semplificata (e stilizzata) del “pezzo” di realtà che si vuole studiare. Un modello elimina tutti i particolari che vengono giudicati non importanti in modo da mettere a fuoco l’essenziale. Ci sono tanti modi per fare un modello: • descrizione verbale (a parole) • descrizione con grafici • rappresentazione formale (matematica) Equilibrio Un sistema economico è in equilibrio quando sono soddisfatte due condizioni: (a) ciascun soggetto economico non ha motivo di cambiare la propria scelta (cond. “soggettiva”); (b) le scelte dei vari soggetti coinvolti sono compatibili tra loro (cond. “oggettiva”); Come la razionalità, anche l’equilibrio non è una caratteristica della realtà, ma è una ipotesi che serve per costruire i modelli economici. L’ipotesi di razionalità è rilevante soprattutto per i problemi di scelta; quella di equilibrio per i problemi di coordinamento. La razionalità Un soggetto prende una decisione (economica) in modo razionale se: (a) prende in considerazione tutte le alternative possibili (e solo quelle); (b) formula una graduatoria completa e coerente delle alternative sulla base delle sue preferenze; (c) sceglie l’alternativa (tra quelle realizzabili) più alta in graduatoria. L’ipotesi di razionalità presenta alcuni aspetti problematici, ma è utile. Un po’ di matematica: L’equazione della retta Una delle formule più usate in economia è y = a + b ⋅ x Equazione di una retta: • a → termine noto • b → coefficiente angolare a' > a y b' < 0 b' > b b a 0 x a misura l’intercetta : un valore più grande sposta la retta in alto (parallela) b misura l’inclinazione : un valore più grande ruota la retta verso l’alto (più ripida); se b < 0, la retta è decrescente Richiami di matematica – La retta La curva di domanda La curva di domanda (spostamenti) Spostamenti della retta e lungo la retta Curva di offerta Spostamenti della curva di offerta Squilibri e la legge della domanda L’equilibrio Come cambia l’equilibrio: Esempio 1 Come cambia l’equilibrio: Esempio 2 Come cambia l’equilibrio: Esempio 3 e 4