1 Velocità di reazione A V=- d[A] dt = B d[B] dt V= Velocità istantanea: coefficiente angolare della retta tangente alla curva in quel punto Quando t=0 la velocità istantanea sarà massima (V0) 2 Urti molecolari e velocità di reazione (1) Teoria delle collisioni (Arrhenius, 1888) Es: A2 + B2 → [A2B2] → 2AB Ogni reazione chimica Complesso attivato B-B A─A B B B B A A A A Energia libera, G A A Condizioni per un “urto efficace”: A2B2 Ea A2+ B2 Energia di attivazione BB “Complesso attivato” generato da un “urto efficace” B B A─A decorre attraverso la formazione di un 2AB Coordinata di reazione Sufficiente energia (almeno pari a Ea) Giusto orientamento (Effetto sterico) B B A A 3 Urti molecolari e velocità di reazione (2) Effetto Sterico Es1: OH- + CH3Cl [OH … CH3Cl]- Es2: N2O + NO CH3OH + Cl- + [N-N…O…N-O]# - Sono efficaci soltanto gli urti nei quali lo ione ossidrile attacca l’alogeno-derivato alchilico dal lato opposto a quello dove è legato l’atomo di alogeno N2 + NO2 4 Urti molecolari e velocità di reazione (3) Energia di attivazione L’energia di attivazione (Ea) corrisponde alla minima energia necessaria per un urto efficace Minore è il valore di Ea maggiore è il numero di molecole in grado di superare la barriera energetica e formare i prodotti La reazione anche se è termodinamicamente spontanea (DGr<0) potrebbe non avvenire se non attivata Spontaneità di reazione non vuol dire immediatezza C diamante O 2g CO 2g DG o298 396kJ Molto Lenta H +aq + OH-aq H 2 O l DG o298 = -79 kJ Istantanea 5 Urti molecolari e velocità di reazione (4) Energia di attivazione DG° = - 115 Kcal/mol Es: 2H2 + O2 → 2 H20 La reazione da un punto di vista termodinamico è spontanea ma non avviene. Occorre una scintilla che innesca la reazione la quale poi continuerà a fornire l’energia di attivazione necessaria perché altre molecole di H2 e O2 reagiscano A A H H Energia libera, G O O HH Ea O-O H-H H-H DGr<0 H Coordinata di reazione O H H O H 6 Teoria delle Collisioni e Temperatura NE=N • e-Ea /RT NE N T1 < T2 < T3 T1 Ea T2 ECm1 ECm2 T3 Aumentando la temperatura, aumenta l’energia cinetica media (ECm) delle molecole e di conseguenza aumenta il n°di molecole (NE) aventi l’energia minima necessaria per formare il complesso attivato (Ea). Si può dimostrare (Arrhenius,1988) che a temperatura T, la frazione di molecole che hanno energia Ea è proporzionale a e-E*/RT (area colorata sotto la curva) ECm3 Energia cinetica 7 Parametri che influenzano la velocità di reazione Secondo quanto detto sulla teoria delle collisioni è evidente che la velocità di una reazione chimica dipende da: Temperatura (energia cinetica) Energia di attivazione (barriera energetica) Fattore Sterico A (orientamento dell’urto molecolare) k = A·e-Ea/RT Costante cinetica Concentrazione dei reagenti (numero degli urti) V = k · [Concentrazione] 8 Concentrazione e velocità di reazione aA + bB cC + dD V = k · [A]m · [B]n m,n : Ordine di reazione di un singolo reagente (si ricava solo sperimentalmente) m + n : Ordine di reazione complessivo Molecolarità : n° di particelle (molecole, atomi, ioni) che urtano per dar luogo ad un singolo atto reattivo (reazione elementare) Es1: H2 + I2 2HI Es2: 2N2O5 4NO2 + O2 Es3: 2NO+H2 N2 + 2H2O Es4: NO2+2HClNO+H2O+Cl2 V=k[H2][ I2] V=k[N2O5] V=k[NO]2[H2] V=k[NO][HCl] 2° ordine, bimolecolare 1° ordine 3° ordine, trimolecolare 2°ordine Solo nei processi elementari (Es1, 3) il coefficiente stechiometrico (a,b) coincide con l’ordine di reazione (m,n) e con la molecolarità 9 Determinazione ordine di reazione (1) A + B C [A] [B] velocità (moli/litro) 0,2 0,1 0,2 (moli/litro) 0,1 0,1 0,2 (moli/litro/minuto) 0,1 0,05 0,1 V = k·[A] Dai dati sperimentali riportati in tabella è evidente che la reazione è di 1° ordine, in quanto la sua velocità si dimezza quando viene dimezzata la concentrazione di A mentre non si raddoppia quando viene raddoppiata la concentrazione di B 10 Determinazione ordine di reazione (2) A + B C [A] [B] velocità (moli/litro) 0,1 0,1 0,2 (moli/litro) 0,1 0,2 0,2 (moli/litro/minuto) 0,1 0,4 0,4 V = k·[B]2 Dai dati sperimentali riportati in tabella è evidente che la reazione è di 2° ordine rispetto a B, in quanto la sua velocità è proporzionale alla seconda potenza della concentrazione di B e non varia al variare della concentrazione di A 11 Determinazione ordine di reazione (3) A + B C [A] [B] velocità (moli/litro) 0,2 0,4 0,2 (moli/litro) 0,3 0,6 0,6 (moli/litro/minuto) 0,10 0,40 0,20 V = k·[A]·[B] Dai dati sperimentali riportati in tabella è evidente che la reazione è di 2° ordine, in quanto la sua velocità si duplica sia quando viene raddoppiata la concentrazione di A che quando viene raddoppiata la concentrazione di B Si può anche dire che la reazione è di 1° ordine rispetto ad A e di 1° ordine rispetto a B 12 Determinazione ordine di reazione (4) In generale una reazione viene definita di 2° ordine se la sua velocità risulta sperimentalmente essere funzione lineare della concentrazione di un solo reagente elevata al quadrato o al prodotto delle concentrazioni di due reagenti. Quindi, la reazione è di secondo ordine se si verifica sperimentalmente uno dei casi seguenti: V = k [A]2 V = k [B]2 V = k [A][B] 13 Meccanismo di reazione Salvo rare eccezioni l’equazione chimica rappresenta la somma di un certo numero di reazioni intermedie (Reazioni Elementari) da essa non desumibili La velocità di reazione è data dallo stadio lento (tappa limitante) Es: 2 ICl + H2 2 HCl + I2 V= k [ICl][H2] La reazione è il risultato di due reazioni elementari ICl + H2 HCl + HI Stadio lento V= k [ICl][H2] ICl + HI HCl + I2 Stadio veloce 2 ICl + H2 2 HCl + I2 V= k [ICl][H2] HI = “Intermedio di reazione” 14 La tappa limitante nelle reazioni a più stadi Reagenti Intermedi Prodotti Stadio 1 Stadio 2 Rapido Lento Stadio limitante la velocità k A B C D FG H I La velocità totale del processo è uguale a quella della reazione più lenta (V= k[D]) Questo è spesso sfruttato negli organismi viventi per regolare il metabolismo 15 L’azione del catalizzatore (1) X + Y → X-Y X + C → X-C X-C + Y → X-Y + C X + Y → X-Y Reazione non catalizzata (Ea alta, V bassa) Reazioni in presenza di catalizzatore (C) (Ea bassa, V alta) C non si consuma perché riciclato Energia libera, G XY Ea XC+Y EaC Il catalizzatore diminuisce Ea facendo percorrere alla reazione un cammino diverso senza variare il valore di DG Il catalizzatore non rende spontaneo un processo endoergonico X+Y DG X-Y coordinata di reazione 16 L’azione del catalizzatore (2) Es1: Esterificazione di un acido carbossilico O H3C O C H3C OH H O H2O C CH3 OCH3 La reazione è lenta ma viene accelerata aggiungendo un acido inorganico alla miscela di reazione + O H3 C C + + H3 C OH C OH OH H OH OH O H3C- C - O CH3 OH O CH3 OH + H3 C C OH H H OH H3C- C- O-CH3 + CH3 OH H+ HOH OH C H3 C OH H3C -C H OH H+ H3 C + C OH O CH3 H3 C C O O CH3 17 L’azione del catalizzatore (3) Es2: 2H202 → 2H2O + O2 G Ea H202 Eac DGr 2H2O+O2 coordinata di reazione DG°= -50,2 Kcal/mol 1) H2O2+2Fe+2+2H+→2H2O+2Fe+3 2) H2O2 + 2Fe+3 →O2+2H++2Fe+2 2H2O2 Fe+2 , H+ 2H2O + O2 Fe+2 e H+ = catalizzatori Le bollicine di O2 che si sviluppano quando si versa H2O2 su una ferita sanguinante sono dovute all’azione catalitica della catalasi, un enzima presente nel sangue 18 Catalisi omogenea Il catalizzatore e i reagenti sono nella stessa fase Es: 1)H2O2 + I- →H2O + IO2)H2O2 + IO- →H2O + O2+ I2H2O2 → 2H2O +O2 19 Catalisi eterogenea Il catalizzatore e i reagenti NON sono nella stessa fase Es1: 2H202 MnO2 → 2H2O + O2 Es2: CxHy + a O2 b CO2 + c H2O 2 CO + O2 2 CO2 2 NO O2 + N2 2 NO2 2 O2 + N2 Marmitta Catalitica Al2O3 20 Equilibrio chimico e velocità di reazione (1) t=0 R k1 k-1 k1 t=eq R P r v k1[ R ] P k-1 k1[ R]eq k1[ P]eq r s vv s v k 1[ P] r s vv k 1 [ P]eq Keq k1 [ R]eq 21 Equilibrio chimico e velocità di reazione (2) In generale per una reazione reversibile: aA + bB + pP + qQ + k1 [P]p • [Q]q • • • Keq = = k -1 [ A ]a • [B]b • • • All’equilibrio avremo: Se l’equazione è scritta nella forma inversa: pP + qQ + aA + bB + a b k -1 [ A ] • [B] • • • K' eq = = p q k1 [P] • [Q] • • • 1 da cui: K' eq = Keq 22 Cinetica Enzimatica “In vivo” ogni reazione è catalizzata da un enzima specifico Enzimi: Proteina (PM12.000÷1.000.000) Alto potere catalitico in condizioni blande di T, P e pH Elevata specificità e assenza di sottoprodotti Possibilità di regolazione fine Composizione CATENA POLIPEPTIDICA ÷ COFATTORE Apoenzima Coenzima o Gruppo prostetico Oloenzima (se legato covalentemente) 23 Gli enzimi sono classificati in base alle reazioni che catalizzano 24 Azione catalitica dell’enzima (1) L’aumento della velocità di reazione può variare di parecchi ordini di grandezza Es: Anidrasi carbonica 107 Fosfofruttomutasi 1012 Ureasi 1014 25 Azione catalitica dell’enzima (2) Effetto prossimità: l’enzima facilita l’urto efficace mediante un “aiuto sterico” 26 Azione catalitica dell’enzima (3) Un esempio di “Effetto di prossimità” nelle razioni organiche 27 Azione catalitica dell’enzima (4) Stereospecificità del sito catalitico 28 Azione catalitica dell’enzima (5) Stiramento e/o distorsione del legame da rompere 29 Analisi equazione di Michaelis & Menten E+S Km k k1 k-1 kcat ES P + E Kcat k +k K = k K1 1 -1 m Vmax • [S] vo = K m + [S] cat 1 Vmax Vmax • [S] = 2 K m + [S] 2[S] = K m + [S] [S] = K m 30 Grafico dei doppi reciproci (Lineweaver & Burk) Vmax • [S] Vo = K m + [S] 1 K m + [S] Km [S] = = + v o Vmax • [S] Vmax • [S] Vmax • [S] 1 Km 1 1 = • + Vo Vmax [S] Vmax 31 Significato di Km (1) Es1: confronto dei valori di Km tra due enzimi con i relativi substrati Il valore di Km indica il grado di affinità di un enzima per un certo substrato Anidrasi carbonica Fosfofruttomutasi Ureasi 107 1012 1014 32 Significato di Km (2) Es2: Confronto dei valori di Km della Esochinasi con due substrati diversi D-Glucosio (S1) D-Fruttosio (S2) La Km più alta riflette una minore affinità dell’enzima per S 2 La Km più bassa riflette una maggiore affinità dell’enzima per S 1 Km=0,05 Km=1,5 Minore è il valore di Km, maggiore è l’affinità dell’enzima per quel substrato 33 Significato di Km (3) Spiegazione alternativa E+S k1 k-1 ES kcat P+E k - 1 + kcat se k <<k (ipotesi quasi sempre verificata) avremo: cat -1 Km = k1 k-1 Km = = Ks k1 “Costante di Dissociazione” del Complesso ES ES k-1 k1 E+S k - 1 [E][S] Ks = = k1 [ES] [ES] Alta → Ks bassa → Alta Affinità 34 Significato di Vmax V0 = kcat [ES] [ET] = [E] + [ES] V0 Vmax = kcat [ET] Vmax3 Vmax è una misura della concentrazione enzimatica e si esprime in Vmax2 Vmax1 [E3]>[E2]>[E1] [S] Unità Internazionali (U) 1U= Quantità di enzima che catalizza la formazione di 1mM di prodotto per min in condizioni definite (pH, T, ...) Conoscendo [ET] e Vmax si può calcolare Kcat Vmax Kcat = [E T ] “Costante catalitica” o “Numero di turnover” (mM di substrato trasformate per min) 35 Effetto del pH sulla stabilità e attività dell’enzima S P E S ES E H+ E S E ES OH- ES 36 Effetto della Temperatura sulla stabilità e attività dell’enzima Risultato di due processi concorrenti: Aumento di V0 all’aumentare di T k = A·e-Ea/RT (vedi teoria degli urti di Arrenius) T ottimale Diminuzione di V0 a temperature superiori a quella ottimale per la rottura di legami deboli della struttura terziaria della catena polipeptidica della proteina (vedi denaturazione delle proteine) 37 Inibizione enzimatica L’inibizione (Reversibile o Irreversibile) è uno dei maggiori sistemi di regolazione del metabolismo Inibizione Irreversibile E+S k1 k-1 kcat ES P + E Km = Vmax + I EI “Complesso abortivo irreversibile” Es: Inibizione dell’ Acetilcolinesterasi con il gas nervino Diisopropilfluorofosfato (DIFP) (“Inibitore suicida” vedi anche 5F-U) O CH3 O CH3 E .. CH -OH + F-P-O-CH 2 Acetilcolinesterasi (degrada l’acetilcolina) O CH3 H3C-CH-CH3 E CH2-O -P-O-CH + HF O CH3 H3C-CH-CH3 38 Vm ax [S] vo = [I] ( K m 1+ Ki ) + [S] • Inibizione Competitiva (IC) Km app 1 Km 1 [I ] 1 = 1+ • + Ki [S] Vm ax v o Vm ax ( ) Vmax = Kmapp 39 Inibizione Competitiva (2) Es1: Antimetaboliti (sulfamidici, pro-farmaci analoghi di basi e nucleosidi purinici e pirimidinici) NH2 COOH NH2 O=S=O H–N–R Parte essenziale per l’attività Acido Timidilato Sintetasi dUMP dTMP p-aminobenzoico Diidrofolato Sintetasi (Solo batterica) Acido Folico R=H: Sulfanilamide “Antagonizza” l’incorporazione dell’acido p-aminobenzoico nell’acido folico DNA Negli animali non esiste la diidrofolato reduttasi. L’acido folico deve essere assunto dalla dieta (vitamina) 40 Inibizione Competitiva (3) Es2: Analogo non metabolizzabile COOCH2 CH2 COO- Succinato COOCH2 COO- Fumarato E-FAD E-FADH2 COOCH HC COO- )+ Succinico deidrogenasi Sito attivo )+ Malonato 41 Inibizione Competitiva (4) Es3: Analogo metabolizzabile H H H C-C-O-H H H Etanolo H H C-O-H H Metanolo H H C-C=O H H NAD NADH + H+ Alcool deidrogenasi Acetaldeide H H C=O Formaldeide Idrossimetila proteine e acidi nucleici 30 ml di metanolo sono letali 42 Inibizione Non Competitiva (INC) Vm ax Vo = Vmax Km = 1 Km = v o Vm ax 1+ [I] Ki • [S] K m + [S] 1 1 • + [S] Vm ax ( ) [I] 1+ Ki ( ) 1+ [I] Ki 43 Inibizione Incompetitiva (IIC) Vm ax 1+ Vo = Vmax Kmapp [I] Ki Km 1+ • [S] [I] + [S] Ki 1 Km 1 1 [I ] = • + 1+ ki v o Vm ax [S] Vm ax ( ) 44 Schema riassuntivo dei grafici dei doppi reciproci IC, INC, IIC Vmax Kmapp 1 Km 1 [ I] 1 v o Vma x Vma x Ki 45 Enzimi oligomerici Km K0.5 Macromolecole proteiche a più subunità (monomeri o protomeri) Se i siti catalitici sono indipendenti (non cooperativi) avremo enzimi con “cinetica classica Micheliana” (V0/[S] curva iperbolica) Se i siti sono dipendenti (cooperativi) avremo “enzimi allosterici” (V0/[S] curva sigmoide) 46 Enzimi allosterici L’interazione (binding) di una molecola di “legando” (substrato, inibitore, attivatore) con un sito catalitico di una subunità, modifica il binding, aumentando o diminuendo l’affinità degli altri siti liberi Interazioni omotropiche:stesso legando (substrato) Interazioni eterotropiche:legandi diversi (substrato,inibitore,attivatore) 47 Regolazione degli enzimi allosterici (1) Interazioni Omotropiche C - S C S C + V0 S ½ Vmax C S K0.5 S C C [S] S 48 Regolazione degli enzimi allosterici (2) Interazioni Eterotropiche ► Substrato ● Modulatore positivo(Attivatore) ■ Modulatore negativo (Inibitore) C S S S R + C R 49 Due possibili modulazioni allosteriche Vmax K0.5 = Vmax = K0.5 50 Enzimi allosterici: chiave di controllo nella regolazione metabolica Gli enzimi allosterici si trovano spesso in punti strategici delle vie metaboliche ed agiscono con “effetto switch on-off” 51