CANNABIS E SCLEROSI MULTIPLA Riassunto dei risultati dello Studio Multicentrico randomizzato sull’uso della Cannabis relativo allo Studio Clinico nella Sclerosi Multipla (CAMS) Pubblicato sulla rivista Lancet del 7 novembre 2003 Il più ampio studio intrapreso nel trattamento dei sintomi della SM ha messo in luce che la cannabis non ha effetti significativi sulla spasticità muscolare, misurata da una scala di valutazione indipendente sulla spasticità denominata “scala di Ashworth” Tuttavia una maggioranza di pazienti che ha assunto il farmaco ha ritenuto che questo avesse ridotto i sintomi della loro spasticità così come del dolore. Ci sono inoltre evidenze relative al fatto che il trattamento con la cannabis migliori la mobilità. Questo studio britannico è stato effettuato su più di 600 pazienti con Sclerosi Multipla stabile e spasticità, sostenuto dal Medical Research Council and the MS Society of Great Britain and Northern Ireland, è stato pubblicato sul numero di Lancet di questa settimana. Non vi è una spiegazione chiara sulla differenza fra i risultati oggettivi e soggettivi sull'effetto della cannabis sulla spasticità ma il gruppo di ricerca suggerisce che questo possa riflettere una riduzione delle manifestazioni della spasticità piuttosto che un effetto sulla rigidezza del muscolo di per se. PREMESSA La Sclerosi Multipla causa una varietà di sintomi cronici, compresi rigidità muscolare e spasmi (spasticità), dolore, tremore e problemi vescicali. I trattamenti tradizionali non forniscono spesso un adeguato miglioramento per questi sintomi e, di conseguenza, molte persone con SM sperimentano terapie complementari, compresa la cannabis ed i cannabinoidi (i relativi componenti attivi più importanti). Vengono riportati risultati aneddotici sul successo della cannabis sul trattamento dei sintomi della SM, specialmente nella spasticità ed è stato valutato che 1-4% della popolazione BRITANNICA totale colpita da SM stia utilizzando la cannabis in una forma o in un altra per migliorare questo sintomo. Nonostante questo, c’è poco evidenza scientifica che questi farmaci funzionino e prima di oggi sono state condotte quattro (molto piccole) sperimentazioni che hanno fallito e non sono riusciti a dimostrare oggettivi benefici. I PAZIENTI ED I TRATTAMENTI Lo studio clinico è stato predisposto per verificare la teoria che la cannabis ed i cannabinoidi abbiano un effetto benefico sullo spasticità e possano anche contribuire ad alleviare altri sintomi correlati alla SM. Questo studio è stato condotto da Dr John Zajicek, Consultant Neurologist e Associate Medical Director of Research & Development at Plymouth Hospitals NHS presso la Peninsula Medical School, Plymouth L'altro ricercatore principale era il professor Alan Thompson, Consultant Neurologist al National Hospital for Neurology and Neurosurgery, University College Hospitals, London. Un totale di 657 pazienti, con SM stabile e spasticità “definita come problematica”, sono stati reclutati per lo studio in 33 centri del Regno Unito per un periodo di due anni. Ogni paziente è stato assegnato a caso ad uno di tre gruppi di trattamento per un periodo di 15 settimane: 1. trattamento con l'estratto completo della cannabis; 2. trattamento con una versione sintetica di uno dei cannabinoidi, conosciuto come Tetraidrocannabinolo (THC); 3. trattamento con placebo, una preparazione (fittizia) inattiva preparata in modo che potesse sembrare come uno dei due trattamenti attivi. I trattamenti sono stati somministrati ai partecipanti dello studio, in aggiunta alle cure standard già utilizzate dalle persone per il trattamento della SM; cure che sono state ottimizzate – cioè stabilizzate prima che le persone in trattamento iniziassero lo studio. Tutti i trattamenti sono stati somministrati oralmente. Lo studio è stato condotto a doppio cieco, ciò significa che né i pazienti né i professionisti, che hanno condotto e valutato, sapevano a quali gruppi di trattamento appartenessero le persone. E’ ampiamente dimostrato che tale metodo è il migliore per fornire i risultati più obiettivi nelle prove cliniche. Le prime cinque settimane dello studio sono state dedicate a stabilire la dose migliore tollerata per ogni specifico paziente, basandosi sul peso corporeo. I pazienti sono quindi rimasti su una dose stabile per le settimane dalla 6° alla 13° prima che il farmaco venisse gradualmente diminuito e tolto nella settimana 14. MISURAZIONE DELL'EFFETTO DEL TRATTAMENTO E’ stata valutata la spasticità in 10 coppie di gruppi di muscoli delle braccia e delle gambe dei pazienti prima che iniziasse lo studio e ad intervalli durante il trattamento, utilizzando la “scala di Ashworth”, uno strumento progettato per fornire una misurazione del deficit biologico. Il punteggio ottenuto dai pazienti alla fine del trattamento è stato confrontato con il punteggio ottenuto prima del trattamento per stabilire l'efficacia del trattamento stesso. La scala di Ashworth sulla spasticità è stata considerata dall'inizio come la misura primaria di comparazione per i risultati dello studio - la prova principale attraverso cui il trattamento con la cannabis sarebbe stato valutato. Allo stesso tempo, i ricercatori hanno precisato di voler valutare dei risultati secondari, includendo la mobilità, il benessere generale e la valutazione soggettiva dei pazienti sull'effetto del trattamento sui loro vari sintomi. E’ stata misurata la mobilità prima, durante e dopo il trattamento utilizzando un questionario conosciuto come indice di mobilità di Rivermead (Rivermead Mobility Index). La mobilità inoltre è stata valutata tramite il confronto del tempo impiegato per completare una camminata di 10 metri prima che venisse effettuato il trattamento ed alla conclusione del periodo di trattamento. Le esperienze soggettive dei pazienti sono state valutate attraverso quattro questionari autocompilati comunemente predisposti per misurare la disabilità neurologica, lo svolgimento delle attività quotidiane, lo stato di benessere l'umore e la gravità dei sintomi. Alla fine dello studio, i pazienti sono stati visti dai loro medici e sono state fatte loro domande specifiche riguardo all'effetto generale del trattamento su quattro sintomi chiave: spasticità, tremore, dolore e disturbi vescicali. RISULTATI CHIAVE i risultati principali dopo l'analisi di tutti i dati sono i seguenti: Nessuno dei trattamenti con derivati della cannabis ha avuto un effetto significativo sulla spasticità del muscolo come misurato dalla scala di Ashworth. Si è verificato un piccolissimo miglioramento nei punteggi per tutti e tre i gruppi di trattamento e questi miglioramenti erano leggermente maggiori nei gruppi trattati con la cannabis rispetto al gruppo trattato con il placebo. Tuttavia, nessuno di questi cambiamenti ha raggiunto la significatività statistica. Il questionario progettato per valutare l'esperienza soggettiva dei pazienti in relazione ai cambiamenti su nove sintomi della SM ha indicato che sensibilmente più pazienti trattati con la cannabis hanno percepito miglioramenti rispetto a quelli trattati con il placebo relativamente al dolore, qualità del sonno, spasmi e spasticità, anche se nessun effetto soggettivo di trattamento è stato rilevato su irritabilità, depressione, stanchezza, tremore e energia. Quando i pazienti sono stati visti dai loro medici ed è stato chiesto loro direttamente sull'effetto generale del trattamento sui quattro sintomi specifici, una maggioranza di quelli trattati con cannabis ha percepito un miglioramento nella spasticità e nel dolore, rispetto ad una proporzione significativamente più piccola di quelli trattati con placebo Non vi è alcuna evidenza, attraverso l’uso di questionari generici, che il trattamento a base di cannabis abbia effetto sulla disabilità neurologica, lo svolgimento delle attività quotidiane, lo stato di benessere, l'umore. L'indice di mobilità di Rivermead non ha suggerito miglioramenti nella mobilità. Tuttavia, la mobilità come misurata dal tempo di camminata è risultata significativamente migliorata con il trattamento attivo. In generale i farmaci utilizzati nello studio clinico erano ben tollerati, nessun effetto collaterale maggiore è stato riportato. Una particolare attenzione è stata prestata a mantenere lo studio clinico “cieco” dato il potenziale per i pazienti in trattamento con derivati della cannabis di indovinare il loro farmaco. Per mantenere l'obiettività, le persone adibite al controllo della spasticità attraverso la scala di Ashworth non conoscevano i particolari delle discussioni che i pazienti avevano avuto con il loro medico curante circa il benessere e gli effetti secondari. Durante le valutazioni, le persone adibite al controllo non avevano accesso ai punteggi dalle visite precedenti. Alla fine dello studio, l'analisi ha mostrato che circa i tre quarti dei pazienti che assumevano come trattamento derivati della cannabis ha individuato che stavano assumendo il farmaco attivo e circa la metà del gruppo del placebo ha indovinato correttamente che erano sotto placebo. E’ interessante rilevare che, si sono verificate inaspettatamente meno ricadute in entrambi i gruppi in trattamento attivo. Questo studio in particolare non è stato predisposto per studiare l’azione dei derivati della cannabis sulle ricadute, ma i ricercatori ritengono che questo risultato meriti altri studi più approfonditi. Implicazioni I risultati obiettivi La misura di risultato primario dello studio clinico era stata costruita intorno alla scala di Ashworth e potenziata (il numero di pazienti necessari allo studio per mostrare un cambiamento clinicamente significativo) su uno studio precedente sulla Tizanidina nella Sclerosi Multipla. Sulla base dei loro risultati, i ricercatori si pongono le seguenti domande: 1 è la scala di Ashworth abbastanza sensibile per identificare i piccoli ma clinicamente significativi effetti sulla spasticità? 2 Potrebbe un più alto dosaggio avere un effetto sulla spasticità? anche se lo studio suggerisce che dosi più elevate non sarebbero state tollerate. Risultati soggettivi Come si spiegano i risultati soggettivi dei pazienti sulla riduzione di spasticità e dolore? Per quanto riguarda la spasticità, i ricercatori suggeriscono che questo potrebbe riflettere una riduzione delle manifestazioni dello spasticità piuttosto che un effetto sulla rigidità muscolare di per se. I risultati sul dolore concordano con i suggerimenti precedenti che la cannabis potrebbe essere un efficace analgesico e potrebbe svolgere un ruolo più specifico rispetto ai semplici antidolorifici nel controllo del dolore neuropatico. Questo studio solleva questioni interessanti circa l'importanza delle percezioni dei pazienti rispetto alle valutazioni indipendenti nelle prove cliniche. Cannabinoidi nella MS – conclusioni I ricercatori concludono che i cannabinoidi potrebbero essere clinicamente utili nel trattare alcuni sintomi correlati alla SM, ma credono che una ulteriore ricerca sia necessaria usando misurazioni dei risultati che valutino più adeguatamente l'impatto dei sintomi nella malattia cronica. (Comunicato a cura del Medical Research Council)