PAGINA PUBBLICITARIA Una pagina pubblicitaria sulla carta stampata (annuncio stampa) è composta da una serie di elementi ricorrenti. ELEMENTI TESTUALI Headline – (detto anche slogan o claim). L’Headline è il titolo, la frase sintetica che apre la pagina pubblicitaria, quella stringa di testo che racchiude gran parte del significato. Deve essere efficace, chiara, e quindi meglio se scritta con un carattere di grandi dimensioni, o comunque superiore a quello utilizzato nelle altre frasi della pagina, ma preferibilmente minuscolo. Da evitare il punto alla fine. È il titolo dell’annuncio che, proprio come quello di un giornale, deve essere in grado di catturare l’attenzione. Deve essere facilmente memorabile e contenere un concetto – possibilmente in modo sintetico – che porti a una lettura di tutto l’annuncio. Deve essere in linea col posizionamento del prodotto e sintetizzare quello che il messaggio vuole veicolare, riassumendo la promessa che la marca rivolge al pubblico in modo originale e comprensibile per il target group al quale si rivolge. Occhiello – Questo elemento viene concettualmente inserito prima dell’headline (ma spazialmente può essere collocato anche di lato o sotto) e può essere d’aiuto per eventuali headline troppo criptiche o che giocano su doppi sensi. Sub-Headline – La Sub-Headline precisa e arricchisce i significati veicolati dall’headline con un enunciato meno striminzito del precedente; Informazioni tecniche – Contiene informazioni che prescindono dal messaggio pubblicitario: informano i lettori della presenza di qualche evento o promozione particolarmente vantaggiosa. Viene collocato in alto a destra per dare meno fastidio possibile all’impaginato; Body Copy – Generalmente scritto con un font più piccolo e con un linguaggio meno sintetico, il body copy è il testo vero e proprio della pagina pubblicitaria, nel quale si forniscono tutte le informazioni relative a quanto pubblicizzato. Lo scopo principale è quello di spiegare e completare il messaggio pubblicitario: spiega e fornisce supporto a ciò che l'headline promette o lascia intuire. Caption – Eventuali didascalie che spiegano le immagini secondarie della pagina pubblicitaria; Pay Off – Chiamata anche baseline o tagline, questa frase viene utilizzata per chiudere la pagina pubblicitaria e riassumere il senso intero del messaggio. Il pay-off è una frase posta accanto al marchio negli annunci stampa, nelle affissioni, negli spot televisivi e negli spot radiofonici e che, praticamente, conclude il messaggio. - Riassume i valori della marca e/o dell’azienda. - Deve essere breve e incisivo, per poter lasciare una traccia del messaggio della marca nella testa delle persone. Le regole che deve assolutamente rispettare sono poche ma fondamentali: - Il messaggio deve essere sintetico - Semplice da capire (questo dipende molto dal target al quale si rivolge) - Memorabile. Deve essere semplice da ricordare) - Deve mettere in risalto la qualità della marca - Deve assumere una rilevanza distintiva per i consumatori. Baseline viene spesso considerato un sinonimo di payoff, ma secondo alcuni autori, come Annamaria Testa, tra i due termini c’è una differenza, per cui il payoff definirebbe l’azienda, mentre la baseline si collega alla campagna pubblicitaria. Per cui, tra quelli precedentemente indicati, solo “Dove c’è Barilla c’è casa” sarebbe un payoff, e tutti gli altri delle baseline. Alcuni esempi: Barilla – Dove c’è Barilla c’è casa Nokia – Connecting people Peugeot 206 – Enfant terrible Rotoloni regina – Non finiscono mai! Fazzoletti Scottex – Il posto più morbido dove mettere il naso Galbani – Vuol dire fiducia Rowenta – Per chi non si accontenta Zoppas – Zoppas li fa e nessuno li distrugge Lavazza – Più lo mandi giù e più ti tira su Star – Innamorarsi in cucina Apple – Think Different; Logo – Il logo è la scritta che rappresenta un prodotto, un servizio o un produttore con un uso ben preciso di font, colori e forme. Il logo diventa logotipo quando unisce la parte scritta con un simbolo (il marchio). Indirizzo – Gli indirizzi delle sedi aziendali, solitamente inseriti con caratteri più piccoli ed in fondo alla pagina. ELEMENTI GRAFICI • Visual principale – È l’immagine che domina la pagina insieme all’headline. Alcune scuole di pubblicità tendono a mantenere accordo tra questi due elementi, altre giocano con il contrasto, ma bisogna fare sempre attenzione a non trasformare il titolo in semplice didascalia dell’immagine; • Visual secondari – Ulteriori foto esplicative, immagini e grafici spesso accompagnate da caption; • Il marchio – Si tratta di un simbolo che distingue, attraverso un disegno unico per colori e forme, i tratti una determinata persona o azienda, rendendo il referente immediatamente riconoscibile (es. la mela delle Apple). Quando marchio e logo si uniscono nasce il logotipo, un elemento grafico-testuale costituito da una parola, da un acronimo o da una semplice lettera (esempio marchio BMW con al scritta); • Splash – Elementi grafici che attirano l’attenzione ed evidenziano una parte della pagina; Pack Shot – Un tipo di immagine secondaria, solitamente inserita in chiusura dell’annuncio, che raffigura il prodotto che si pubblicizza nella sua confezione o un suo particolare dettaglio. Particolarmente utile se nel visual primario e in quelli secondari non viene mai visualizzato l’oggetto che si sta pubblicizzando. Un annuncio può essere composto solo da alcuni di questi elementi. E’ indubbio però che elementi come l’headline o il visual o il logo debbano essere sempre presenti. Sulla disposizione dei vari elementi ci sono opinioni differenti. Per alcuni la disposizione dei vari elementi nella pagina (format) è variabile. C’è invece chi ritiene che l’annuncio stampa ideale debba presentare, in successione dall’alto, visual – headline – bodycopy ALCUNI ESEMPI Nella prima pubblicità la metà superiore della pagina è occupata dal visual, mentre nella metà inferiore della pagina compaiono l’headline (Cantico della femminilità), un breve bodycopy con a fianco il logo, il packshot (rappresentazione del prodotto) e il payoff conclusivo (i Coloniali di J&A Atkinsons. Il rituale del se’). Il messaggio che si vuole trasmettere è quello della bellezza classica, non a caso l’headline richiama il biblico ‘Cantico dei Cantici’, testo in cui la bellezza della sposa è celebrata con le metafore più poetiche, mentre il visual con la donna della foto, ricorda le figure femminili dipinte dai Preraffaelliti inglesi. Nella seconda pagina pubblicitaria invece la struttura è più tradizionale. In alto compare l’headline sotto la quale c’è il Visual. Nella parte inferiore invece ci sono il Packshot che rivela il prodotto di cui si sta parlando, la sub-headline che precisa il significato veicolato dall’headline (“GranPesto Tigullio alla Genovese con basilico fresco”, ecco perchè il riferimento ai genovesi), il logotipo (STAR), il Pay off (“il meglio in cucina) ed il body copy che spiega maggiormente il prodotto. Nella terza pagina pubblicitaria di Facebook. In alto, ben visibile, con caratteri molto grandi e di diverso tipo, compare l’headline che subito ci dice chi è il soggetto pubblicitario. Di seguito il Visual al cui interno compare il Packshot (nello schermo del computer). Nella parte finale troviamo il body copy, il logo (“The facebook company”) e a lato un visual secondario, un’ulteriore immagine che spiega di cosa si sta trattando. L’ultima pubblicità è un esempio tipico di adv legata al BtoB. In alto l’headline, sotto il visual, seguito dal body copy. Di seguito appaiono le informazioni tecniche che spiegano nel dettaglio il messaggio della pubblicità (tipologia e metrature appartamenti) ed infine ci sono il logo e gli indirizzi.