Le Guerre Persiane La spedizione di Serse Corso di Storia greca 2015-16 LaspedizionediSerse(481-479a.C.) HDT., VII, 20-33 (passim): Morto Dario, il regno passò a suo figlio Serse. Dalla conquista dell'Egitto, per quattro interi anni, egli preparava un esercito …e verso la fine del quinto si pose al comando di un’armata di grandi proporzioni. Infatti, delle spedizioni che noi conosciamo, questa fu di gran lunga la più grande … Quale popolo infatti Serse non condusse dall'Asia contro la Grecia? Quale corso d’acqua potabile non fu prosciugato, tranne quello dei grandi fiumi? E gli uni fornirono navi, altri furono schierati per l’esercito di terra, a questi fu ordinato di fornire cavalli, ad altri navi per trasporto dei cavalli, e al tempo stesso di partecipare alla spedizione, ad altri ancora di preparare grandi navi per i ponti, ad altri infine viveri e navi. E in primo luogo, dal momento che i primi che avevano circumnavigato l’Athos, avevano subito un disastro, per tre anni faceva preparativi e soprattutto sull’Athos. Giunto a Sardi, in primo luogo mandava araldi in Grecia per chiedere terra e acqua ed avvertire di preparare banchetti per i re e, tranne che ad Atene e a Sparta, in ogni altra zona mandava per la seconda volta a chiedere terra e acqua, perché credeva che quanti prima non l’avevano concessa a Dario quando aveva inviato i suoi messi a richiederla, costoro allora, intimoriti, le avrebbero concesse; volendo dunque sapere questo con esattezza, inviava gli araldi. Fra coloro che le avevano concesse vi furono Tessali, Dolopi, Eniani, Perrebi, Locresi, Magneti, Maliesi, Achei della Ftiotide, Tebani e gli altri Beoti, tranne Tespiesi e Plateesi.… Ad Atene e a Sparta Serse non mandò messaggeri per la richiesta della terra, per questa ragione, perché, avendoli mandati Dario in precedenza per questa stessa ragione, gli uni avevano gettato i richiedenti nel baratro e gli altri, gettandoli in un pozzo, li invitavano a portare al re terra e acqua da lì.… Differen:reazionidegliElleni La coalizione anti-persiana: hòi Hèllenes (Erodoto VII, 138; 145) La spedizione del re si diceva che si dirigesse verso Atene, ma in realtà andava contro tutta la Grecia. Saputo ciò da molto tempo, i Greci non si comportavano tutti allo stesso modo. Quelli di loro che avevano dato la terra e l’acqua al Persiano, avevano la fiducia di non dover patire nulla dal barbaro, ma quelli che non l’avevano data erano in grande paura, sia perché non c'erano in Grecia navi in numero sufficiente per far fronte all’invasore, sia perché molti non volevano partecipare alla guerra e viceversa volentieri stavano dalla parte dei Medi. …Ed essendosi riuniti in uno stesso luogo quanti fra gli Elleni si preoccupavano dell’Ellade nel senso migliore, dandosi gli uni con gli altri consiglio e fiducia, allora, stabilirono, come prima cosa utile, di abbandonare tutte le inimicizie reciproche e tutte le guerre in atto fra loro. … Poi, avendo saputo che Serse con l’esercito era a Sardi, deliberarono di mandare in Asia qualcuno che spiasse le azioni del re e ad Argo degli ambasciatori per concordare un’allenza militare contro il Persiano e di mandarne degli altri in Sicilia, presso Gelone il Dinomenide, e a Corcira per invitarli ad aiutare l’Ellade e altri ancora a Creta per capire se tutta la grecità diventasse una sola e se tutti insieme d’accordo facessero ciò, dal momento che sciagure si stavano abbattendo allo stesso modo su tutti i Greci. Posizioni filopersiane o di prudente neutralità ( Diodoro Siculo XI, 3) È utile distinguere, fra i Greci, quanti scelsero di stare dalla parte dei barbari… Dunque Eniani, Dolopi, Maliesi, Perrebi, Magneti erano schierati al fianco dei barbari fin da quando l’avanguardia mandata a protezione della zona di Tempe era ancora sul posto, mentre gli Achei Ftioti, i Locresi, i Tessali e la maggior parte dei Beoti, dopo il ritiro di questa, passò dalla parte dei barbari. Ma quelli fra i Greci che erano riuniti all’Istmo votarono la proposta di far pagare una decima agli dei - una volta che avessero vinto la guerra - a quanti avessero volontariamente scelto la collaborazione con i Persiani, e di inviare ambascerie a quanti invece non avevano preso posizione, per chiedere loro di combattere insieme in difesa della libertà di tutti. Fra questi, alcuni scelsero di entrare nell’alleanza senza riserve, altri rimandarono per lungo tempo, anteponendo la loro propria sicurezza rimanendo ad osservare gli esiti del conflitto… Alleanzeeschieramen: Le Termopili (480 a.C.) C'è anche un altro fiume, non grande, il Fenice, a mezzogiorno dell’Asopo, che, scorrendo da ques: mon:, sigeKanell’Asopo.NellazonadelfiumeFenicelaregione èstreMssima,perchéc'èilpassaggiosoloperuncarro.… IlreSersesiaccampavaaMalideTrachinia,mentreinvece iGrecistavanonelpassaggio.Questaregioneèchiamata dallamaggiorpartedeiGreciTermopili,madallagentedel postoedaivicinièdeKa,“Pilai”,Porte.… Ed erano ques:, fra i Greci, quelli che aKendevano il Persiano in questa zona: trecento opli+ Spar+a+ e mille fra Tegea+ e Man+neesi, metà e metà, centoven+ provenien+ da Orcomeno d’Arcadia e mille dal resto dell’Arcadia. Da Corinto erano in qua@rocento. da FliunteduecentoedaMiceneo@anta. Ques+venivano dal Peloponneso, mentre invece dai Beo+ di Tespi se@ecentoedeiTebaniqua@rocento. E oltre a ques: c'erano degli uomini scel:, i Locresi Opunzi,contuKol'esercito,emilleFocesi.… Costoro avevano comandan: diversi secondo le singole ciKà, ma quello più illustre, sopraKuKo anche perché avevailcomandoincapodituKal'armata,eralospartano Leonida,figliodiAnassandrida,…(segue,insegnod’onore, l’intera genealogia regale di Leonida, re della famiglia degli Agiadi.) figlio di Illo, figlio di Eracle, che aveva oKenutolacaricaregaleinmodoimprevisto. LabaKagliadelleTermopili(ErodotoVII,202-228passim) Leonida …andava alle Termopili con trecento uomini scelti e che avevano figli, secondo le norme. E giungeva avendo raccolto fra i Tebani, … perché li si accusava molto di medizzare (stare dalla parte dei Persiani). Perciò li sollecitava alla guerra volendo sapere se avrebbero mandato un contingente o se avrebbero rifiutato apertamente l’alleanza con gli Elleni. E costoro, benché la pensassero diversamente, lo seguivano. Gli Spartiati inviarono per primi questi con Leonida affinché gli altri alleati, vedendo questi, partecipassero alla spedizione e non medizzassero anche loro, se fossero venuti a sapere che essi stessi erano incerti. Tuttavia, poiché era loro di impedimento la celebrazione delle Carnee, si preparavano, dopo la festa, a lasciare a Sparta solo un contingente di sorveglianza e a venire rapidamente a sostegno di costoro con tutto l’esercito. Dal canto loro, gli altri alleati avevano il proposito di fare anch’essi altrettanto: infatti l’Olimpiade coincideva con questi avvenimenti, ed essi, non pensando che lo scontro alle Termopili si decidesse velocemente, mandarono solo le avanguardie. … i Greci che erano alle Termopili, come il Persiano fu vicino al passo, presi da timore si consultavano circa la ritirata. A tutti gli altri Peloponnesiaci la cosa migliore sembrava tornare nel Peloponneso e difendere l’Istmo ma, dal momento che i Focesi e i Locresi si opponevano a questa decisione, Leonida decise di rimanere lì e di mandare messaggeri nelle città per chiedere di aiutarli, dal momento che essi stessi erano pochi per respingere l’esercito dei Medi. … I Lacedemoni combatterono in modo memorabile, fra l’altro dimostrando i saper combattere fra gente che non lo sapeva fare e, anche quando volgevano le spalle, si ritiravano in formazione serrata e allora i barbari, vedendoli fuggire, si lanciavano con grida e con fracasso e quelli allora si giravano per parare l’attacco e fronteggiare i barbari e, volgendosi, abbattevano un numero incalcolabile di Persiani, mentre degli stessi Spartiati ne cadevano pochi. E poiché i Persiani non riuscivano ad impadronirsi del passaggio, benché cercassero e coi dardi e in ogni modo, si ritirarono. …E il giorno dopo i barbari non avevano maggior successo, … i Greci, schierati e raggruppati per popoli, erano là e combatterono ciascuno a turno, tranne i Focesi, perché questi erano stati messi a guardia del sentiero sulla montagna. Essendo Serse incerto su cosa fare nella presente circostanza, Epialte di Euridemo, un Malio, gli andò a parlare credendo di ottener qualcosa di cospicuo dal re, e gli disse del sentiero che portava alle Termopili attraverso il monte.… …Attraverso questo sentiero, i Persiani varcato l’Asopo, avanzavano per tutta la notte, avendo alla destra le montagne degli Etei, alla sinistra quelli dei Trachinii. Come dunque apparve l’alba, anch’essi si trovarono in cima alla montagna. …Ed i Focesi si accorsero di loro quando già erano saliti in cima… Per primo l’indovino Megistia, dopo aver esaminato le interiora delle vittime, annunciò a quelli che erano alle Termopili che con l’aurora sarebbe toccata loro la morte; c’erano poi anche dei fuggiaschi che annunciarono l’aggiramento da parte dei Persiani. Questi fecero la segnalazione che era ancora notte, e infine, per terze, le sentinelle, correndo giù dalle vette quando ormai s’intravedeva la luce del giorno. A questo punto i Greci si riunirono a consiglio e le loro opinioni erano divise, perché alcuni non volevano che si abbandonasse lo schieramento mentre altri erano d’avviso contrario. A quel punto, sciolta l’assemblea gli uni se ne andarono e si diressero ognuno verso la propria città, ma altri di loro si preparavano a rimanere là insieme a Leonida. Si racconta però anche che sia stato lo stesso Leonida a mandarli via, preoccupandosi perché non morissero, mentre per lui e per gli Spartiati presenti non era lecito e onorevole abbandonare la posizione per la quale, in primo luogo, erano venuti in difesa.… … accanto ai Lacedemoni restarono solo Tespiesi e Tebani. Fra costoro, i Tebani rimasero contro la loro volontà – in effetti Leonida li tratteneva considerandoli degli ostaggi - invece i Tespiesi dissero che non se ne sarebbero andati lasciando Leonida e i suoi compagni, ma vollero rimanere e morirono insieme. …I barbari che erano con Serse avanzarono e gli Elleni con Leonida si lanciarono nel punto più stretto del colle…E del resto, sapendo che la morte sarebbe loro venuta da quanti circondavano il monte, spiegavano contro i barbari quanta più forza avessero senza economia e con disperazione. Per la maggior parte di essi le lance si spezzarono allora ed essi dovettero combattere i Persiani con le spade e in quest’azione cade Leonida, che si rivelò uomo coraggiosissimo e attorno a lui altri illustri Spartani … …per il possesso del cadavere di Leonida, vi fu una grande mischia fra Persiani e Lacedemoni, finché i Greci, col loro valore, lo trascinarono via e misero in fuga quattro volte gli avversari. E questo durò finché sopravvennero gli uomini di Epialte. Come i Greci si accorsero che arrivavano questi, si ritirarono verso la strettoia della strada e, scavalcato il muro, si attestarono tutti, tranne i Tebani, riuniti presso la collina: lì i barbari li assalirono mentre si difendevano con le spade, quelli che le avevano ancora, e con le mani e con i denti, gli uni attaccandoli frontalmente e abbattendo la parte alta del muro, gli altri, dopo averli circondati, stringendoli in accerchiamento da ogni parte. La sconfitta più gloriosa: l’aretè dei Trecento delle Termopili ErodotoVII,228 Simonide di Ceo, fr. 5 D.: encomio dei cadu: alle Termopili Per essi, sepol: lì dove caddero, e per quan: Deimor:alleTermopili erano mor: prima che quelli congeda: da gloriosaèlasorte,belloildes:no, Leonida si allontanassero, stanno scriKe delle unaltareillorosepolcro,perloro,invecedilamen:, epigrafichediconoquesto: memoria;l’offertafunebreèilcantodilode. “QuiungiornocombaKeronocontro Diquestatomba,néildegrado trecentomila offuscalosplendore,néiltempo,chepurtuKodoma. quaKromila,venu:dalPeloponneso.” Questorecintod’eroiha, devotoallasuacura,l’onoredellaGrecia: QuesteparolesonostatescriKepertuM,maper gliSpar:a:inpar:colare: neètes:moneLeonida, rediSparta,chehalasciato “Ostraniero,annunciaaiLacedemonichequi, unornamentograndedivirtùedigloriaimperitura. mor:,giaciamoinobbedienzaailoroordini.” …persecoli Onoreacolorochenellavita siergonoadifesadiTermopili. Maichedaldovereessirecedano, inognicircostanzagius:ereM, agendoconpietà,contenerezza generosisericchi,generosi ugualmentequantopossono,sepoveri. Sempreaiutando,perquantoloropossibile, sempredicendoilvero, masenzaodioneiconfron:dichimente. Edancormaggioreonoreglièdovuto Quandoprevedano(emol:loprevedono) CheinfinespunteràunEfialte EcheiMedi,allafine,passeranno. Costan:nosKavafis(1903) L’armatapersianadilagaeconquistaAtene(Erodoto,VIII, 31-53passim) SubitodopoildisastrodelleTermopiliiTessali,inodioaiFocesi,fecerodaguideallamarciadeibarbari.PartendodallaTrachiniainvaserola Doride…,manonladevastavano:infaMgliabitan:stavanodallapartedeiPersianieiTessalisiopposero.QuandodallaDorideentraronoin FocidenonriuscironoaprendereiFocesi:AlcunidiessiinfaMeranosali:sullealturedelParnaso,portandoiloroaveri,lamaggioranzainvece trovò rifugio pressi i Locresi Ozoli, nella ciKà di Anfissa, posta sopra la pianura crisea. I barbari invasero tuKa la Focide…tuKe le zone che occuparono le diedero alle fiamme e le saccheggiarono, meKendo a fuoco le ciKà e i templi. Insegui:li sui mon:, caKurarono una parte dei Focesi…A Panopeo l’esecito si divise in due. La parte più numerosa e forte, marciando con Serse verso Atene penetrò in Beozia. I Beo: parteggiavano per i Medi, e alcuni Macedoni invia: da Alessandro e insedia: nelle varie ciKà li protessero.…Il resto dei barbari, condoO da guide,sidiresseversoilsantuariodiDelfi…persaccheggiareilsantuarioemostrarelericchezzealreSerse…IDelfii,nell’apprenderequesto furonocosterna:e,nellalorogranpaura,consultaronol’oracolosullericchezzesacre,sedovesseroseppellirleoportarleinunaltropaese.Ildio nonpermisechelerimuovessero,dicendocheeracapacedidifenderedaséisuoibeni.IDelfii,uditociò,sipreoccuparonoalloradellapropria sorte.Mandaronoifiglielemoglifuoridallaregione,inAcaia;lamaggiorpartesalìsullecimedelParnasoemiseinsalvoisuoibeni…altrisi rifugiaronoadAnfissa,nellaLocride.TuMiDelfiidunquelasciaronolaciKà,trannesessantauominieilprofeta.… NonappenasiriunironoaSalaminaglistrateghidelleci@à…giunseunuomoateniesecheannunciavacheilbarbaroeraarrivatoinAOcae cheessaeratu@amessaafuocoefiamme.InfaMl’esercitoalseguitodiSerse,marciandoaKraversolaBeozia,dopoaverincendiatolaciKàdei Tespieicheques:avevanoabbandonatorifugiandosinelPeloponnesoeaverfaKolostessoperquelladeiPlateesi,eraarrivatoadAteneela devastavatotalmente.… Apar+redallatraversatadell’Ellesponto,dadoveibarbariiniziaronolaloroavanzatapassandoinEuropa,intremesiessifuronoinAOca, nell’anno in cui era arconte ad Atene Calliade. Ed essi presero la ciKà bassa ormai deserta e trovarono alcuni Ateniesi, pochi, che ancora rimanevano nell’acropoli: tesorieri del tempio e gente dei ce: più bassi, i quali avendo ereKo a difesa dell’acropoli porte e travi di legno intendevanorespingeregliassalitori.… IPersiani,installa+sisull’alturachefronteggial’acropoli,quellachegliAteniesichiamanoAreopago,conducevanol’assediolanciandocontro le barricate frecce incendiarie: gli Ateniesi che erano streM d’assedio si difendevano, benché ormai loro fossero ridoM al lumicino …Dopo qualche tempo, apparve ai barbari una via d’accesso, … dapprima si diressero alle porte, e dopo averle spalancate uccisero quan: avevano cercatoscamponelmegaron:dopocheebberomassacratotuMcostoro,dopoaverdepredatoilsantuariodiederoallefiammetuKal’acropoli. …IPeloponnesiaciappenasepperochegliuominidiLeonidaeranosta:trucida:alleTermopili,accorsidalleci@àall’istmo,quisifermarono,al comandodiCleombroto,figliodiAnassandrida,fratellodiLeonidaequi,avendosbarratolaviaScironide,deciserodopoavertenutoconsigliodi costruireunmurochepassassea@raversol’istmo.DalmomentochesitraKavadimoltedecinediuominiechetuMlavoravanoall’opera,essa venivaportataatermine:portavanolìinfaMpietre,maKoni,tronchieces:disabbiaricolmi,equan:eranoaccorsiindifesanonsmeKevano maiilavori,nédinoKe,nédigiorno. “DecretodiTemistocle”,iscrizionetrovataaTrezene nel1959,conservataalMuseoEpigraficodiAtene IldecretodiTemistocle(Meiggs-Lewis,n.23) Iscrizione su stele di marmo, rinvenuta a Damala (Trezene), Peloponneso, nel 1959. Ora al Museo Epigrafico di Atene. Si tratta di un testo redatto nel IV-III sec. a.C., ma che contiene il testo di un decreto della Boule ateniese, lo stesso che, su proposta di Temistocle, alla vigilia della battaglia di Salamina prendeva le decisive misure riguardanti l'evacuazione dell'Attica, la mobilitazione della flotta e il rimpatrio degli esuli politici. Di tale decreto parla anche Erodoto (VII, 144), ma il testo epigrafico restituisce un quadro degli eventi parzialmente divergente dalla testimonianza dello storico. Su di esso si è tuttavia sviluppato un acceso dibattito. Poiché non si tratta sicuramente del decreto originale del 480 a.C., la critica si è divisa tra i fautori della storicità del testo e gli studiosi convinti che si tratti di un falso. Per i primi l’epigrafe ritrovata a Trezene sarebbe una copia del decreto originale, ben noto agli Ateniesi anche in epoche successive ai fatti (vd. Jameson, Meiggs-Lewis, Berve, Hammond, all.) ovvero con molti punti di contatto con esso, o infine, nella peggiore delle ipotesi, un rifacimento vicino all’originale almeno nei suoi contenuti di fondo (Moretti, Guarducci, Braccesi, Musti). Per gli scettici si tratterebbe invece di una falsificazione ispirata ai temi del nazionalismo ateniese e redatta all’epoca degli ultimi importanti conflitti con Filippo II o con i successori di Alessandro. Jameson, in Hesperia, 29, 1960, 198-223; SEG XXII, 1962, 274; L. Braccesi, Il problema del decreto di Temistocle, Bologna 1968; N.G.L. Hammond, CAH IV2. Dei! La boulé e il popolo hanno decretato: Temistocle figlio di Neocle, del demos di Frearrioi, avanzò la proposta: si affidi la città ad Atena, protettrice di Atene, e a tutti quanti gli altri dei, affinché la proteggano e allontanino il barbaro dal paese. Gli Ateniesi, dal canto loro, e gli stranieri che vivono ad Atene, mettano al sicuro i figli e le mogli a Trezene … I vecchi e i beni li mettano al riparo a Salamina; i tesorieri e le sacerdotesse rimangano sull’acropoli a custodire le cose degli dei. Gli altri Ateniesi e gli stranieri che hanno l’età per prestare servizio, tutti insieme, si imbarchino sulle duecento navi che sono state allestite e difendano contro il barbaro la libertà propria e degli altri Elleni, insieme con gli Spartani, i Corinzi, gli Egineti e gli altri che vogliono condividere questo pericolo. Gli strateghi nominino duecento trierarchi, uno per ciascuna nave, cominciando da domani, scegliendoli fra coloro che posseggono terre e casa ad Atene, abbiano figli legittimi e non siano più vecchi di cinquant’anni, e sorteggino fra essi le navi. Arruolino poi per ciascuna nave dieci soldati da imbarcare, presi fra quelli d’età compresa fra i venti e i trenta anni, e quattro arcieri. Essi sorteggino anche l’equipaggio destinato alla nave nello stesso tempo in cui avviene il sorteggio dei trierarchi. Che gli strateghi inoltre registrino anche gli altri imbarcati nave per nave, su tavole bianche, per quel che concerne gli Ateniesi prendendoli dai registri dei cittadini, per gli stranieri da quelli iscritti presso il polemarco; li iscrivano avendoli divisi secondo l’inquadramento in armamenti, nelle duecento navi, in numero di cento, e si iscriva sopra l’armamento il nome della trireme e del trierarco e dell’equipaggio, affinché gli arruolati sappiano su quale trireme deve imbarcarsi ciascun armamento. Dopo che siano state suddivise tutte quante le ciurme e siano state sorteggiate nelle triremi, che la Boulé e gli strateghi completino i ranghi delle duecento navi dopo aver compiuto il sacrificio propiziatorio a Zeus Onnipotente e ad Atena e a Nike e a Poseidone Protettore. Allorché le navi siano state completamente armate, con cento di esse si porti aiuto all’Artemisio di Eubea, mentre con le altre cento si incroci presso Salamina e il resto dell’Attica e si protegga il territorio. Affinché poi, con spirito unanime, tutti gli Ateniesi combattano contro il barbaro coloro che sono esiliati per dieci anni si rechino a Salamina e lì rimangano in attesa fino a che il popolo non deliberi nei loro riguardi. Coloro che sono stati privati dei diritti civili…[lacuna ] Temistocleela“profe:ca”costruzione dellafloKa “Un’altra volta, prima di questa circostanza, il modo di pensare di Temistocle s’era imposto al momento opportuno e aveva trionfato; quando gli Ateniesi, affluendo nel pubblico erario enormi ricchezze, che venivano loro dalle miniere del Laurio, stavano per ricevere individualmente dieci dramme a testa, allora Temistocle era riuscito a persuadere il popolo in modo che, rinunciando alla riparAzione degli uAli, con quel denaro provvedesse alla costruzione di 200 navi da usare per la guerra, intendendo quellacontroEgina.SicchélaguerrascoppiataallorarisultòdisalvezzaperlaGrecia, poiché aveva costreJo gli Ateniesi a interessarsi del mare; e fu così che le navi, non uAlizzate allo scopo per cui erano state costruite, furono pronte al momento opportunoperladifesadell’Ellade. Queste navi, dunque, in precedenza allesAte, erano già a disposizione degli Ateniesi, altreancorabisognavaaggiungernedinuovacostruzione.Inun’assemblea,convocata dopo aver ricevuto il responso, stabilirono, in ossequio alla volontà del dio, di imbarcare tuJe le loro forze sulle navi, opporsi sul mare al Barbaro che moveva minaccioso contro la Grecia. QuesA, dunque, erano staA gli oracoli ricevuA dagli Ateniesi.” • Hdt.,VII,144. Idueoracolidel“murodilegno” (…)«Pallade non può affaJo piegare Zeus “InfaQgliAteniesi,mandaAdegliincaricaA a Delfi, avevano voluto consultarne l’oracolo; quando, compiute le cerimonie consuete entro il sacro recinto, entraA nel sacrario, vi si sedeJero, la Pizia, che si chiamava Aristonice, pronunciò questo oracolo: «O sventuraA, perché ve ne state quiseduA?Lascialetuecaseelealtecime della tua ci.à dalla rotonda cinta e fuggi agliestremilimi5delmondo!(…)InfaQla distruggeArescheguidauncocchiosiriaco. Anche molte altre fortezze rovinerà, non soltanto la tua; e al fuoco distruJore darà molA templi di immortali, che già da ora si ergono imperlaA di sudore, tremanA di paura; dagli eccelsi fasAgi gronda sangue nero, presagio di inevitabile sventura. Suvvia, andatevene dal sacrario e ai mali opponeteilcoraggiodell’animovostro.» Hdt.,VII,140. Olimpio, pure ricorrendo a molte preghiere e ad accorta saggezza ma a te io darò questonuovoresponso,saldocomeacciaio. Quando sarà preso tuJo quello che è racchiusofrailterritoriodiCecropeel’antro del divino Citerone, l’onneveggente Zeus concede alla Tritogenia che solo il muro di legnosiainespugnabile;questosalveràtee i tuoi figli. E non aspeJare, inerte, la cavalleriaeleforzediterrachearrivanoin massadalconAnentemariAraAvoltandole spalle: verrà ancora il tempo che potrai restare in campo a viso aperto. O divina Salamina,daraimortetuafiglididonne,o quando il dono di Demetra si disperde, o quandosiraccoglie.» Hdt.,VII,141,3-4 La discesa di Serse verso Atene e gli spostamenti della flotta Poiché gli Ateniesi lo richiedevano, la flotta degli Elleni dall’Artemisio indirizzò le navi a Salamina. Gli Ateniesi lo avevano chiesto per questo motivo: per potere essi stessi evacuare i figli e le mogli dall’Attica, dopo di che si sarebbero consultati con loro su cosa bisognasse fare. …credevano che avrebbero trovato i Peloponnesiaci che in massa aspettavano l’arrivo del barbaro in Beozia, e invece non avevano trovato niente di tutto ciò, ma anzi vennero a sapere che essi stavano fortificando l’istmo, interessati soprattutto al Peloponneso e avendo cura di sorvegliare solo questo, le altre regioni, invece, abbandonandole a se stesse.… Gli altri dunque si diressero a Salamina, gli Ateniesi invece verso la loro patria. Dopo la partenza avevano fatto il proclama che chiunque degli Ateniesi fosse in condizioni di farlo mettesse in salvo i figli e i familiari: in quell’occasione la maggior parte fu mandata a Trezene, altri a Egina, altri ancora a Salamina stessa. … …A Salamina, si raccolse anche il resto della flotta degli Elleni, …non appena si riunirono a Salamina gli strateghi delle città che partecipavano alla coalizione navale tenevano consiglio, sul luogo in cui sembrava che fosse più opportuno dare battaglia navale, fra le località delle quali gli alleati avevano il controllo: (secondo quanto riteneva Euribiade, navarco Spartano) infatti l’Attica era ormai perduta ed egli faceva la proposta riferendosi alle regioni ancora restanti. I pareri di quanti avevano parlato, in maggioranza concordavano sull’idea di combattere davanti al Peloponneso, dopo essersi spostati verso l’istmo… Mentre gli strateghi di parte peloponnesiaca riflettevano su queste ipotesi giunse un uomo ateniese che annunciava che il barbaro era arrivato in Attica e che essa era tutta messa a fuoco e fiamme La lungimiranza strategica di Temistocle Erodoto, VIII, 56-63 (passmi) Gli Elleni che si trovavano a Salamina, non appena fu loro annunziato com’erano andate le cose per l’acropoli di Atene, piombarono in un tale scompiglio che alcuni degli strateghi non aspettarono neppure che si concludesse la delibera sulla questione in esame, ma si precipitarono sulle navi e issarono le vele per allontanarsi di volata: da quanti di essi rimasero fu deciso che la battaglia navale si ingaggiasse di fronte alle coste dell’istmo. Si fece notte, e quelli, allontanatisi dal luogo del consiglio se ne andarono sulle navi. Temistocle ,allora, [ dopo aver convinto il navarco Euribiade a convocare una nuova assemblea perora con insistenza una diversa tesi]…parlò così: “Sta ora a te salvare l’Ellade, se ti volessi far persuadere da me a restare e a combattere qui invece di far salpare le navi verso l’istmo, facendoti convincere dai discorsi di costoro. Confronta infatti le due ipotesi, dopo averle ascoltate. Cercando lo scontro nelle acque dell’istmo combatterai in mare aperto, ciò che è la situazione meno adatta per noi che abbiamo navi più pesanti e inferiori per numero; oltre a ciò, quand’anche per il resto dovesse andarci bene, perderai Salamina, Megara ed Egina. Con la flotta, infatti, seguirà anche il loro schieramento di terra e così tu stesso li porterai fin nel Peloponneso, mettendo a repentaglio tutta quanta l’Ellade. Se invece farai le cose che ti dico, in esse riscontrerai i seguenti vantaggi: innanzi tutto, combattendo in uno spazio ristretto con poche navi contro molte, se dovesse accadere ciò che è probabile in battaglia, di gran lunga risulteremo i più forti. Lo scontro navale in un’area angusta infatti è a nostro vantaggio, mentre invece vasti spazi sono a favore di quegli altri. Oltre a ciò continuiamo ad avere il controllo di Salamina, nella quale noi abbiamo fatto rifugiare figli e donne. E ancora c’è questo, cui voi maggiormente tenete: rimanendo qui combatterai ugualmente per il Peloponneso, come nelle vicinanze dell’istmo, e, se hai senno, non li porterai fin dentro il Peloponneso. Se dovesse avvenire ciò che io spero e noi vinceremo con le navi, i barbari non si avvicineranno all’istmo né riusciranno ad avanzare più in là dell’Attica, si ritireranno senz’ordine e ci noi avremo guadagnato il fatto di conservare Megara, Egina e Salamina, nella quale c’è anche un oracolo a predirci che risulteremo vincitori dei nostri nemici…”. Mentre Temistocle così parlava di nuovo il corinzio Adeimanto lo attaccò, e intimava a lui, che non aveva patria, di tacere, e ad Euribiade di non consentire a un apolide, un uomo senza più città, di proporre una votazione; che Temistocle dichiarasse la sua città e solo dopo sottoponesse agli altri il suo parere: lo invitava, per offenderlo, e l’insultava così perché Atene era stata presa e occupata. Allora Temistocle contro di lui e i Corinzi parlò molto e duramente, mettendo in chiaro, col suo discorso, come per gli Ateniesi, finché avevano in mare duecento navi pienamente equipaggiate, ciò equivalesse ad avere e città e territorio più grandi dei loro: nessuno dei Greci infatti avrebbe potuto opporsi a un loro attacco.… Così parlando Temistocle riuscì a convincere Euribiade: secondo il mio avviso soprattutto per timore che gli Ateniesi non defezionassero da loro, se portava le navi all’istmo. Infatti se gli Ateniesi avessero abbandonato la coalizione, quelli che restavano non sarebbero stati più in condizione di combattere. Perciò scelse questo consiglio, di restare lì a combattere la battaglia navale. La sorprendente vittoria navale di Salamina Diconseguenzasbarcaronomol:Persianinell’isole@achestafraSalaminaelaterraferma,mentre,dopochesifuametàdellanoKe,daun lato facevano avanzare l’ala dello schieramento che dava a ponente, con disposizione circumnavigare Salamina, dall’altro fecero muovere anchequellischiera:intornoaCeoeCinosura,econlenavioccuparonotu@olostre@ofinoaMunichia.…Facevanoquestoinsilenzio,inmodo cheinemicinonnefosseroinforma:. Fraicomandan:aSalamina……nonappenafuronoconvin:diquantoeraavvenuto,sidisposeroperlabaKaglianavale.Apparvel’aurorae… preseroillargocontuKelenavi.Eall’improvvisoibarbaripiombaronosudiloromentresistavanospostando. DifronteagliAteniesistavanoschiera+iFenici,chetenevanoillatochedavaversoEleusieaponente;difronteaiLacedemonigliIoni,che inveceoccupavanoillatoadorienteversoilPireo. …IGrecicomba@evanoloscontronavaleconordineesecondoloschieramento,mentreibarbarinonmantenevanopiùl’inquadramentoe nonfacevanonullacongiudizio,…sebbenequelgiornoessifosserodigranlungapiùvalorosi…tuMpienidiardimentoe:morosidiSerse,e ciascunocredevacheilreavrebbeguardatopropriolui.…infaMSerse,mentresenestavasedutoaipiedidelmontepostopropriodifrontea Salamina, deKo Egialeo, allorché vedeva qualcuno dei suoi che si meKeva in luce per qualche impresa nel corso della baKaglia navale si informavasuchil’avessefaKaegliscribiregistravanoilcomandantedellanave,colpatronimico,elaciKà.…mentreibarbarieranovol:infuga ecercavanodiprendereilmareallontanandosiindirezionedelFalero,gliEgine:,apposta:sisullostreKocompironoazionidegnedimenzione. GliAteniesineltumultodistruggevanosialenavichevenivanoloroincontropercomba@eresiaquellechefuggivano,gliEgine+invecequelli che cercavano di allontanarsi dallo specchio delle operazioni: in tal modo quelli che fossero sfuggi: agli Ateniesi, a tuKa velocità cadevano predadegliEgine:. Invecel’atenieseAris:de,figliodiLisimaco…inquestamischiacheavvenivaintornoaSalamina,presiconsémol:degliopli:ateniesischiera: sullaspondadiSalamina,allorocomandopassòsull’isoladiPsiKaleia,edessimassacraronotuOquan+iPersianicheeranosuquest’isole@a. Serse,appenasiresecontodellasciaguracheglieracapitata,temendochequalcunodegliIonisiconsigliasseconiGreci,oppurecheessi stessi decidessero di andare all’Ellesponto per rompere i pon+, per paura dii rischiare, bloccato in Europa, l’annientamento, …mandò ai Persianiunmessaggeroconlano+ziadeldisastro.…(Erodoto,VIIII,76-98passim) L’invenzione della trireme “Si dice che per primi i Corinti esercitassero la marineria nel modo più simile al nostro e che per la prima volta in tutta la Grecia le triremi fossero costruite a Corinto. Sembra che Aminocle, costruttore corinzio, fabbricasse quattro navi anche ai Sami: sono circa trecento anni alla fine di questa guerra da che Aminocle andò dai Sami (…)” Th., I, 13, 2-3. Le principali manovre della guerra navale : periplous e diekplous Lo scontro decisivo a Platea (479 a.C.) …gli Spartani, senza dir nulla agli ambasciatori venuti dalle città alleate, inviarono, nottetempo, cinquemila Spartiati, assegnando a ciascuno di loro sette iloti, e affidando la conduzione dell’esercito a Pausania figlio di Cleombroto. Il comando spettava in verità a Plistarco, figlio di Leonida: ma egli era ancora un bambino e l’altro era suo tutore e cugino. Cleombroto, infatti, il padre di Pausania, figlio di Anassandrida, era morto poco tempo dopo che aveva ricondotto indietro dall’istmo l’esercito che aveva lavorato alla costruzione del muro. Dopo di ciò a Mardonio giunse la notizia che i Greci si erano ricongiunti all’istmo. Così egli tornò indietro (dall’Attica) via Decelea…Il suo accampamento si estendeva da Eritre, nella zona di Isie, fino al territorio di Platea, disposto lungo il fiume Asopo. … I Lacedemoni, non appena giunsero all’Istmo, qui posero l’accampamento. Informati di ciò gli altri Peloponnesiaci, quelli che avevano scelto di stare dalla parte migliore, ma alcuni solo perché vedevano gli Spartani uscire in campo, presero parte alla spedizione. Dall’istmo, dunque, avendo raccolto nei sacrifici auspici favorevoli, avanzavano tutti insieme e arrivano alla regione di Eleusi: dopo aver compiuto anche qui un sacrificio, che riuscì loro propizio, si spingevano avanti, e insieme ad essi gli Ateniesi, passato il mare da Salamina, si riunirono in territorio eleusino. Quando arrivarono ad Eritre, in Beozia, seppero che i barbari avevano posto il campo presso l’Asopo, e si schierarono di fronte, alle pendici del Citerone. Il numero complessivo dell’esercito degli Elleni raccolto a Platea, opliti e armati alla leggera, era di centodiecimila, cui mancavano milleottocento uomini. Con i Tespiesi presenti raggiungevano i centodiecimila. … La lunga e complicata manovra vincente di Pausania IlsaccodelcampopersianoeilboMno diguerra …Pausania,fa@ounbandochenessunotoccasseilboOno,diedeordineagliilo+diraccogliere inuncumuloglioggeOpreziosi.Essiallora,sparsisiperl’accampamentotrovaronotendeornate d’oroed’argento,leMdora:eargenta:,craterid’oro,coppeealtri:pidivasiperbere;suicarri trovarono sacchi nei quali scoprirono lebe: d’oro e d’argento, ai mor: che giacevano al suolo portarono via braccialeM, collane e le scimitarre, che erano d’oro; delle ves: ricamate non fu faKonessunconto.… AmmassatelericchezzeeprelevataladecimaperildiodiDelfi,inbaseallaqualefudedicatoil tripoded’orochestasulserpentebronzeoatretestechesorgevicinissimoall’altare,etoltala parteancheperildiodiOlimpia,grazieallaqualededicaronoloZeusdibronzoaltodiecicubi+, ealdiodell’Istmo,dacuiderivòilPoseidondibronzodise@ecubi+,toltequestepar+,ilresto lodiviseroeognunodiquellichelomeritavanopreseleconcubinedeiPersiani,l’oro,l’argentoe lealtrericchezzeeilbes:ame…perPausania,poi,fusceltaladecimadituKoeglifuconsegnata: donne,cavalli,talen:,cammellioltreallealtrericchezze. (Erodoto,IX,80-81passim) Lacolonnaserpen:naeiltripodedelladedicadi Delfi