La tecnica e la pittura vascolare

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Liceo Scientifico N. Copernico
Dipartimento di disegno e storia dell’arte
Anno scolastico 2015-2016
Cojan Monica
Classe 1a C
28/01/2016
L’arte Greca
La tecnica e la pittura vascolare
I vasi
(a sinistra)Vaso di Exekias
(a destra) vaso del Dípylon o anfora del Dípylon
Nella
Grecia
antica
l'arte
della ceramica e
della pittura
vascolare
presentavano un alto livello di qualità artistica e i vasi a noi pervenuti
testimoniano e ci “raccontano”, tramite la pittura, la loro vita quotidiana.
La maggior parte di questi vasi sono stai ritrovati in frantumi che sono stati
poi accuratamente rimessi insieme, così come oggi possiamo ammirarli nei
musei.
I vasi si caratterizzano diversamente anche per la qualità esecutiva e per il
tipo di decorazione: dai vasi belli e ricchi di ornamenti a quelli un po’ più rozzi
e meno curati.
Ci sono poi molte differenze a seconda del posto o del periodo in cui sono
stati fabbricati.
Storia e collocazione della produzione dei vasi
I vasi greci non erano fabbricati solo in Grecia, ma anche nelle isole Egee,
sulla costa occidentale dell'Asia Minore, nell'Italia meridionale ed in Sicilia.
La maggiore produttrice era Atene considerando anche che esistono circa
50.000 vasi provenienti solo da essa.
I vasi del periodo proto-geometrico (v. 1050 a.C.-900 a.C.) costituiscono una
delle essenziali testimonianze relative all’inizio dei secoli oscuri della civiltà
greca. Al contrario, la produzione ceramica non sembra risentirne, in
particolare ad Atene. I vasi sono decorati con motivi a vernice nera brillante
tipica dell'età del bronzo.
Nello stile proto-geometrico le forme ceramiche sopravvissute della ceramica
micenea diventano ben definite, più in armonia e visivamente più affascinanti
da osservare. Tra le forme principali troviamo l'anfora a collo distinto,
l'oinochoe con imboccatura trilobata, la lekythos, il cratere, lo skyphos, la
coppa ad una sola ansa e il kantharos a due anse.
Dall'Attica lo stile proto-geometrico viene esportato ed imitato nelle diverse
regioni greche, dando origine a diversi stili locali.
Stile geometrico
Anfore dello stile proto-geometrico;atene museo della ceramica
Lo stile geometrico si sviluppa tra il IX e l'VIII secolo a.C.I motivi decorativi si
arricchiscono di elementi figurati, in particolare figure umane e cavalli.
Le forme dei vasi si fanno sempre più articolate e slanciate ed anfore e crateri
di grandi dimensioni vengono utilizzati come segnacoli per le tombe.
In quest’epoca iniziano a svilupparsi in Grecia delle scuole locali, che
cominciano a distaccarsi dallo stile attico, per seguirne uno locale, come
a Corinto e nelle Cicladi.
Stile orientalizzante
Olpi protocorinzie, Museo del Louvre
Lo
stile
orientalizzante
si
sviluppa
principalmente
a
Corinto
approssimativamente dal 725 al 625 a.C.
Si caratterizza per una forte influenza dell’arte orientale e in un maggiore
realismo delle figure.
Le rappresentazioni umane restano relativamente rare ed accanto alle scene
di battaglia fanno la loro apparizione le scene ispirate dagli episodi della
mitologia greca.
Produttori e soggetti dei vasi
Generalmente c’era una suddivisione dei compiti: il vasellame era prodotto
dal vasaio e dipinto dal pittore.
Alcuni vasai e alcuni pittori lasciavano le loro firme sui vasi, orgogliosi della
loro opera.
Normalmente i vasai erano di classe sociale più alta rispetto ai pittori, alcuni
dei quali erano schiavi. Le loro botteghe erano situate nel Kerameikos
(Ceramico) quartiere dell'agora ateniese.
I vasi greci rappresentavano scene di vita quotidiana come sport, banchetti,
matrimoni, funerali, o scene mitologiche. La scene riprodotte ci rivelano molti
importanti particolari sullo stile di vita e sulle usanze degli antichi Greci.
Le immagini dei vasi greci, sono quindi interessanti, non solo per i visitatori di
un museo o per i collezionisti, ma anche per gli studiosi della cultura e della
mitologia greca.
Produzione e tecnica pittorica
Raccolta l'argilla, veniva seccata e frantumata in pezzi piccoli, e venivano
rimossi gli scarti.
Dopo di ciò, l'argilla era sciolta in acqua e lavata da ogni impurità come
sabbia o radici.
Il procedimento era ripetuto più volte, ed infine l'argilla era lasciata ad
asciugare fino ad ottenere una spessa pasta, messa poi a riposare in una
stanza umida.
Qui restava fino ad essere abbastanza duttile da essere lavorata al tornio.
Molti dei vasi erano preparati al tornio, in pezzi separati che venivano poi
uniti.
Il vasellame finito doveva poi essere levigato e lucidato con un utensile di
pietra o di legno. Le figure erano schizzate sulla superficie pulita e asciutta
con un bastoncino di carbone o di piombo.
Tecnica delle "figure-nere": prima era tracciata la linea di contorno, e poi
all'interno di questa veniva messo il colore; venivano poi applicati i cosiddetti
colori aggiunti, quali il bianco e il rosso, e venivano tracciati i dettagli con un
utensile appuntito.
Quella delle "figure-rosse" è una derivazione dalla tecnica delle "figure-nere".
Il contorno delle figure era tracciato e i dettagli dipinti con un pennello o altro
utensile. Poi veniva dipinta la parte fuori dai contorni.
Cottura dei vasi
Gli studiosi hanno trovato che per produrre i due colori rosso e nero , era
necessario un procedimento in tre passaggi.
↑ Nel primo passo, il vasellame era cotto in un forno con il camino aperto: il
ferro contenuto nell'argilla, si combinava con l'ossigeno e diventava ossido
di ferro (rosso). Tutta la superficie del vaso diventava così rossa.
↑Il camino era poi chiuso, e l'atmosfera presente all'interno del forno
diventava ricca di ossido di carbonio che riduceva l'ossigeno nell'argilla:
l'intera superficie diventava così nera.
Nell'ultima parte del procedimento, il camino era di nuovo aperto, e
l'atmosfera diventava di nuovo ricca di ossigeno. Alcune parti dell'argilla
diventavano di nuovo rosse, ma le parti dipinte restavano nere, perché la
pittura rendeva difficile il processo chimico di ossidazione.
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