C) Preparazione di fleboclisi con farmaci antiblastici

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6. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
Guanti
Devono essere marcati CE, in ottemperanza alla norma tecnica EN 374/1-2-3 (contro il rischio
chimico) EN 388 (contro il rischio meccanico) corredati da documentazione tecnica attestante
l’adeguatezza degli stessi rispetto ai rischi di esposizione agli antiblastici.
In tutte le fasi di manipolazione diretta ed indiretta dei farmaci si devono indossare:
guanti monouso in lattice pesante (rinforzati sul palmo e polpastrelli), sufficientemente lunghi da
coprire i polsini del camice, non talcati, sterili e non.
In alternativa, se non interferisce con la tecnica eseguita, è possibile utilizzare un doppio paio di
guanti in latice da laboratorio.
Gli operatori devono:

Lavare le mani prima di indossare guanti di tipo chirurgico (in lattice se non si è
allergici) e ad ogni ricambio.

Sostituire immediatamente i guanti se contaminati e comunque ogni 30 minuti ed in caso
di abrasioni, tagli, ecc.

Utilizzare guanti senza polvere lubrificante.
Camici
Devono essere marcati CE, in ottemperanza alla norma tecnica EN 340, EN 369, EN 465 (Cat.3 tipo
4), EN 467 (protezione da agenti chimici).
Il camice monouso, impermeabile è di tipo chirurgico in tessuto non tessuto (TNT) con
maniche lunghe e polsini di elastico o maglia e rinforzato anteriormente e sugli
avambracci. I rinforzi non sono necessari per le operazioni di somministrazione.
Gli operatori devono:

Indossare durante la preparazione e somministrazione camici chirurgici monouso
impermeabili in tessuto non tessuto con polsini.
 Sostituire il camice immediatamente in caso di contaminazione o di strappi, tagli,
ecc..
Copricapo e soprascarpe
•
Cuffie monouso idrorepellente in TNT che contenga tutti i capelli per proteggere da
possibili contaminazioni.
•
Soprascarpe monouso in TNT o altro materiale idrorepellente indicati per personale
addetto alla preparazione, somministrazione e smaltimento per evitare la diffusione
della contaminazione.
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Dispositivi di protezione per le vie respiratorie
Devono essere marcati CE, in ottemperanza alla norma tecnica EN 140 (semimaschera), EN 143
(filtri antipolvere), EN 149 (facciale filtrante antipolvere).
-
Facciale filtrante rigido plastificato a conchiglia appartenente alla classe FFP2 (exFFP2S)
Facciale filtrante rigido plastificato a conchiglia appartenente alla classe FFP3 (ex FFP3SL)
Semi-maschera con filtro di classe P3
Gli operatori devono:
• indossare semi-maschere con filtri ad alta efficienza o facciali filtranti di classe FFP2,
qualora la preparazione non dovesse avvenire sotto cappa.
•
evitare le mascherine chirurgiche perché non offrono sufficiente protezione.
•
nel caso di incidente ambientale utilizzare i facciali filtranti di classe FFP3.
Occhiali protettivi, visiere e schermi trasparenti
I dispositivi per gli occhi – volto, devono essere marcati CE, in ottemperanza alla norma tecnica
EN 166 (protezione da gocce e spruzzi di liquidi).



Occhiali con protezioni laterali
Occhiali a visiera – maschere
Schermi facciali trasparenti con trattamento antiappannante
Gli operatori devono:
indossare occhiali o visiere nelle operazioni di preparazione fuori cappa, somministrazione,
smaltimento, eliminazione escreti paziente, incidente.
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SCHEMA RIASSUNTIVO PER L’USO DEI DPI
PREPARAZIONE
In
cappa
CAMICE
SI
SI
GUANTI
ConsiFACCIALE
gliabile
FILTRANTE
OCCHIALI A
MASCHERINA
VISIERA
Sul
piano
libero
SI
SOMMINI SMALTI
STRAZIONE MENTO
INCIDENTE
PULIZIA
LOCALI
RIMOZIONE
FILTRO
HEPA
ELIMINAZIO
NE ESCRETI
PAZIENTE
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
CUFFIA
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SOPRASCARPE
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
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7. RESPONSABILITA’
AZIONI
Immagazzinamento farmaci antiblastici (FA)
presso reparto
Preparazione FA
Trasporto interno dei FA
Trasporto esterno dei FA
Somministrazione FA
Eliminazione escreti
Smaltimento FA
Interventi in caso di spandimenti accidentali
nell’ambiente
Pulizia cappa e superfici di lavoro
Interventi in caso di spandimenti accidentali nella
cappa
Pulizia ambienti
Manutenzione cappa e filtri
Esposizione accidentale del personale trattamento
Esposizione accidentale del personale - notifiche
interne
Approvvigionamento Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI)
Utilizzo DPI
IP = Infermiere
CHI ESEGUE
IP
OTA - ASS
IP
IP
OTA – ASS
IP
AUTISTI
IP
AFD
IP
OTA – ASS
IP
OTA – ASS
IP
OTA – ASS
IP
OTA – ASS
IP
AFD
AFD
IP
AFD
IP
AFD
IP
AFD
IP
AFD
AFD
AFD
IP
OTA – ASS
AFD – MED - PS
Operatore coinvolto
MED
IP
AFD
IP
OTA – ASS
AFD – MED
AFD
OTA = Operatore tecnico addetto all’assistenza - ASS = Ausiliario
- PS = Pronto Soccorso
DIRSAN = Direzione Sanitaria di Presidio
AFD
AFD
OTA – ASS
DITTA ESTERNA
DITTA ESTERNA
- AFD = Caposala servizi interessati
MED = Medico della U.O.
CHI
CONTROLLA
AFD
AFD
DIRSAN
AFD
MED
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8. RISORSE
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
MATERIALI
Comune detergente
Sapone detergente disinfettante con erogatore
Alcool al 70%
Ipoclorito di sodio al 5% e al 10%
Contenitore per la raccolta e smaltimento dei rifiuti
sanitari pericolosi
Contenitori per la raccolta e smaltimento dei
materiali taglienti
Telino monouso assorbente nella parte superiore ed
impermeabile in quella inferiore
Guanti chirurgici non talcati o guanti testati per
farmaci antiblastici
Camice monouso in TNT con chiusura posteriore,
polsini e rinforzo anteriore
Semimaschera o facciale filtrante FFP2
Cuffia monouso e soprascarpe
Occhiali a mascherina e visiera
Luer lock
Equalizzatore di pressione/ago con filtro idrofobico
Garze sterili
Siringhe sterili larghe
Siringhe Amber
Deflussori
Contenitori adeguati per il trasporto
Kit d’emergenza:
a) Istruzioni per l’uso;
b) Un facciale filtrante FFP3 o semimaschera con
filtro P3;
c) Un paio di occhiali di protezione;
d) Due paia di guanti di lattice;
e) Un paio di guanti in gomma;
f) Due telini assorbenti e compresse di garza;
g) Un contenitore rigido per taglienti;
h) Una paletta a perdere;
i) Adeguato materiale assorbente e neutralizzante
j) Camice monouso
k) Sovrascarpe
l) Sacchi per lo smaltimento
UMANE
 INFERMIERE
 OTA
 AUSILIARIO
 AFD
 MED
 AUTISTI
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
9.1 Immagazzinamento dei farmaci
antiblastici
1.1 I farmaci devono essere stoccati in specifici
locali aerati e con pavimentazione facilmente
lavabile (dovrebbe essere in materiale
plastico).
1.2 Devono essere conservati in armadi e scaffali
provvisti di barriera o di altri dispositivi
antiribaltamento.
MOTIVAZIONI
1.1 Perché in caso di rottura accidentale dei
flaconi la pulizia possa avvenire più
efficacemente.
1.2 Per prevenire l’alterazione dei farmaci
fotosensibili, l’accumulo di polvere sulle
confezioni, le rotture accidentali per
caduta.
9.2 Preparazione dei farmaci antiblastici con
l’utilizzo della cappa di Classe II
2.1 Accendere la cappa almeno 20-30 minuti
prima di iniziare la lavorazione e controllare
la funzionalità degli allarmi.
2.2 Predisporre sotto cappa un contenitore per lo
smaltimento dei rifiuti pericolosi ed uno per i
taglienti.
2.3 Lavarsi le mani con detergente disinfettante
(lavaggio antisettico).
2.4 Indossare i seguenti DPI: camice, guanti,
cuffia e soprascarpe (facciale filtrante
consigliato).
2.5 Pulire (dall’alto verso il basso e dalla
periferia verso il centro) il piano di lavoro
della cappa con una garza imbevuta di alcool
al 70%, evitando di usare gli spray.
2.6 Iniziare la lavorazione dopo 20-30 minuti che
è stata accesa la cappa.
2.7 Introdurre solamente il materiale necessario
alla preparazione.
2.8 Evitare di operare in vicinanza dell’apertura
della cabina.
2.9 Non interporre le mani o un oggetto tra il
filtro sovrastante ed il materiale sterile.
2.1 Per mettere a regime la cappa e
controllarne la sua funzionalità.
2.2 Per smaltire in sicurezza i rifiuti in quanto
occorre evitare di portare fuori dalla
cappa materiale contaminato.
2.3 Per diminuire la flora batterica
transitoria e residente.
2.4 Per proteggersi da contaminazioni con i
farmaci.
2.5 Per assicurare la disinfezione del piano di
lavoro. I filtri della cappa captano gli
aerosol degli spray.
2.6 Per avere un ambiente asettico.
2.7 Per diminuire la possibilità di
contaminazioni.
2.8 Perché fino a 15 cm dal suo ingresso
frontale la zona di aspirazione è meno
efficiente.
2.9 Per permettere il regolare flusso dell’aria
nella cappa.
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
2.10 Coprire la zona di lavoro della cabina con
un telino in TNT monouso impermeabile
agli schizzi che deve essere rimosso al
termine delle operazioni o dopo visibile
contaminazione.
2.11 Non posizionare fogli o telini in modo che
possano occludere i fori.
2.12 Il telino monouso, assorbente e
impermeabile nella parte inferiore, non deve
rilasciare particelle.
2.13 Non effettuare movimenti bruschi delle
braccia all’interno della cabina, né quelli
laterali delle mani, ma muovere le braccia
in direzione parallela al piano di lavoro.
2.14 Lavorare al centro della cappa.
2.15 Tenere leggermente inclinato il flacone
durante il prelievo del farmaco.
2.16 Rimuovere eventuali liquidi dal piano di
lavoro con una garza idrofila senza lasciare
residui o filamenti.
2.17 L’aria filtrata proveniente dalla cappa deve
essere eliminata direttamente all’esterno
quando possibile.
MOTIVAZIONI
2.10 Per evitare contaminazioni del piano di
lavoro.
2.11 Per non interrompere la barriera di
protezione dell’aria frontale.
2.12 Per evitare la contaminazione e
l’intasamento dei filtri.
2.13 Per diminuire il movimento di aria che
modifica i flussi e solleva particelle
contaminanti.
2.14 Perché l’efficienza del flusso è migliore.
2.15 Per evitare la contaminazione del farmaco
e facilitarne l’entrata nella siringa.
2.16 Per diminuire la contaminazione del piano
di lavoro.
2.17 Per evitare la contaminazione
dell’ambiente di lavoro.
A) Preparazione con farmaci antiblastici
liofilizzati
2.18 Leggere e seguire attentamente le istruzioni 2.18 Per ottimizzarne la preparazione.
riportate su ogni confezione del prodotto.
2.19 Aprire la fiala del solvente avvolgendo una 2.19 Per impedire contaminazioni del farmaco,
garza sterile attorno al collo della stessa.
assorbire le eventuali fuoriuscite ed evitare
ferite da taglio.
2.20 Aspirare tutto il contenuto della fiala di
solvente.
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
MOTIVAZIONI
2.21 Perforare centralmente la membrana in 2.21 Per eliminare la sovra pressione
gomma del flaconcino di farmaco con ago
all’interno del flacone ed evitare
dotato di filtro idrofobico o filtro
sconnessioni tra il flacone e la siringa.
equalizzatore di pressione con raccordo di
sicurezza luer-lock (per l’utilizzo di questi
dispositivi seguire le istruzioni del
fabbricante).
2.22 Introdurre nel flacone la quantità minima 2.22 Per garantire che tutta la polvere sia
richiesta di solvente. Questa operazione va
bagnata prima di agitarla e minimizzare la
eseguita lentamente e dirigendo il diluente
pressione creatasi nel flacone.
sulle pareti del flacone.
B) Preparazione con farmaci contenuti in fiale
2.23 La manovra di apertura delle fiale
contenenti farmaci antineoplastici deve
essere eseguita dopo aver letto le istruzioni
e aver controllato che non vi siano crepe o
che sia rimasto del farmaco nella parte
superiore.
2.24 Avvolgere il collo della fiala con garza
sterile imbevuta di alcool a 70 ° fino alla
linea di segnalazione del punto di rottura.
2.23 Per ottimizzarne la preparazione ed evitare
dispersioni.
2.25 Aprire la fiala con movimenti decisi delle
mani, rivolti verso l’esterno.
2.25 Per evitare di schizzarsi con il farmaco.
2.24 Per assorbire l’eventuale fuoriuscita di
farmaco, per impedire dispersioni di
farmaco sotto forma di aerosol all’atto
dell’apertura della fiala ed evitare
all’operatore il rischio di ferite da taglio.
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
C) Preparazione di fleboclisi con farmaci
antiblastici
2.26 Perforare con l’ago della siringa o del filtro
equalizzatore la parte centrale della
membrana del tappo.
2.27 Nel rimuovere la siringa o il dispositivo per
la ricostituzione del farmaco dal flacone
della fleboclisi, proteggere il punto di
fuoriuscita dell’ago con una garza sterile.
2.28 Etichettare la fleboclisi con le seguenti
indicazioni:
- nome e dose del farmaco,
- identificazione paziente,
- nome dell’operatore che ha preparato
- data di preparazione e di scadenza
2.29 Proteggere i farmaci fotosensibili contenuti
in fleboclisi con foglio di alluminio da
mantenersi durante il trasporto e la
somministrazione.
D) Preparazione di siringa con farmaco
antiblastico
2.30 Disconnettere correttamente l’ago dalla
siringa, usata per preparare il farmaco (fiale
o flaconcino), ed eliminarlo nei contenitori
per taglienti.
2.31 La siringa allestita con la corretta dose del
farmaco va connessa con un ago sterile per
la successiva somministrazione. La
manovra espulsiva dell’aria dalla siringa
deve essere effettuata posizionando una
garza sterile imbevuta di alcool
all’estremità superiore dell’ago facendo
attenzione a non procurarsi lesioni cutanee.
2.32 Etichettare la siringa con le seguenti
indicazioni:
- nome e dose del farmaco,
- identificazione paziente,
- nome dell’operatore che ha preparato
- data di preparazione e di scadenza
2.33 Proteggere i farmaci fotosensibili
utilizzando siringhe AMBER per il
trasporto e la somministrazione.
MOTIVAZIONI
2.26 Per dosare il farmaco nella flebo.
2.27 Per evitare possibili spandimenti di
farmaco antiblastico.
2.28 Per evitare errori di persona o farmaco
nella somministrazione.
2.29 Per impedire l’alterazione del farmaco.
2.30 Perché l’ago non garantisce più la sterilità
e la funzionalità.
2.31 Per una sicura e corretta
somministrazione.
2.32 Per evitare errori di persona o farmaco
nella somministrazione.
2.33 Per impedire l’alterazione del farmaco.
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
MOTIVAZIONI
E) Frazionamento o triturazione delle dosi per
terapia orale o topica
2.34 La manovra è estremamente rischiosa.
2.34Perché il dosaggio deve essere sempre
controllato.
2.35 Operare sempre sotto cappa aspirante con le 2.35per evitare contaminazioni dei piani di
stesse precauzioni indicate nei punti
lavoro, per mantenere la sterilità delle
precedenti.
manovre.
2.36 I frammenti vanno conservati in contenitori 2.36Per conservare e riconoscere il farmaco.
chiusi non trasparenti ed etichettati con il
nome del farmaco, la dose e la data di
scadenza.
9.3 Preparazione dei farmaci antiblastici
senza l’utilizzo della cappa
( può essere effettuata solo eccezionalmente con
adeguate cautele).
3.1 Individuare un locale aerato da adibire 3.1 Per contenere il rischio di dispersione
esclusivamente a tale attività, segnalato e
ambientale e contaminazione.
con accesso limitato.
3.2 Prima di procedere alla preparazione dei 3.2 Per ridurre la possibilità di dispersione dei
farmaci antiblastici, è opportuno: rivestire
farmaci in caso di una fuoriuscita
il piano di lavoro con un telino monouso
accidentale e facilitare le operazioni di
adsorbente nella parte superiore e
pulizia.
impermeabilizzato su quella inferiore,
disponendo sul piano solo i materiali
occorrenti per la preparazione della terapia.
3.3 L’operatore dovrà indossare sopra la divisa: 3.3 per diminuire la possibilità di
contaminazioni mediante l’utilizzo dei DPI.
 camice monouso;
 semi-maschera rigida o facciale
filtrante (FFP2);
 occhiali con protezioni laterali;
 guanti monouso chirurgici da sostituire
ogni 30 minuti ed al termine delle
operazioni o immediatamente in caso di
contaminazione, di abrasioni e tagli.
 cuffia monouso idrorepellente in TNT
 soprascarpe monouso
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
3.4 Il telino deve essere immediatamente 3.4
sostituito dopo ogni evidente spandimento di
antiblastici e comunque rimosso al termine
di ogni preparazione.
3.5 Per la preparazione attenersi alle indicazioni
del punto 9.2 “Preparazione dei farmaci
antiblastici con l’utilizzo della cappa di
classe II”.
MOTIVAZIONI
Per ridurre al minimo eventuali
contaminazioni.
9.4 Trasporto dei Farmaci antiblastici
preparati
4.1 I farmaci che debbono essere trasportati 4.1 Per permettere il contenimento di eventuali
manualmente all’interno del reparto
fuoriuscite di citostatico.
necessitano di vassoi a bordi rialzati.
4.2 Per tragitti lunghi ( al di fuori del reparto 4.2 Per consentire il trasporto in sicurezza e
e/o del Presidio Ospedaliero ) devono essere
permettere il controllo di eventuali
utilizzati contenitori trasparenti a tenuta in
fuoriuscite di citostatico.
cui dovranno essere introdotti i farmaci
antiblastici pronti per la somministrazione.
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
9.5 Somministrazione dei farmaci antiblastici
Fornire al paziente, anche a domicilio, tutte
le informazioni sulle avvertenze; osservare
le reazioni locali o sistemiche.
MOTIVAZIONI
A) Somministrazione di fleboclisi
5.1 L’operatore deve indossare i DPI (schema
pg.10).
5.2 Verificare correttamente prima dell’utilizzo
l’integrità dei set endovenosi e dei cateteri
5.3 Posizionare un telino assorbente e
impermeabile (nella parte inferiore), sotto il
braccio del paziente e sotto l’intero
percorso del deflussore.
5.4 Per la somministrazione dei
farmaci,
preceduta e seguita da infusione di
fisiologica,
all’introduzione
ed
all’estrazione dell’ago, usare un tampone
sterile imbevuto di disinfettante (iodio
povidone o clorexidina gluconato).
5.5 Durante la sostituzione dei flaconi di
farmaci antiblastici l’operatore deve
mantenere il busto eretto e indossare i DPI:
visiera trasparente, camice monouso, cuffia,
soprascarpe e guanti.
5.6 Nel sostituire il flacone utilizzare garze
sterili sia sulla parte di innesto del
deflussore sia sul collo del flacone, che
deve essere appoggiato su un piano stabile.
5.7 Al termine della manovra l’operatore dovrà
togliere i guanti, gettarli nei rifiuti speciali e
lavarsi accuratamente le mani.
5.1 Per la protezione individuale.
5.2 Per evidenziare eventuali difetti.
5.3 Per evitare spandimenti del farmaco sulla
biancheria del letto e nell’ambiente
circostante.
5.4 Per decontaminare la zona di iniezione.
5.5 Per la tutela dell’operatore da eventuali
fuoriuscite accidentali di farmaco
antiblastico
5.6 Per assorbire eventuali fuoriuscite di
farmaco antiblastico
5.7 Per evitare eventuali contaminazioni.
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
MOTIVAZIONI
B) Somministrazione orale
5.8 Per manipolare le compresse estrarle dal 5.8 Per evitare i contatti con il farmaco
flacone, facendole scivolare nel coperchio antiblastico.
della confezione senza toccarle e
successivamente nel contenitore monouso
del paziente. Nel caso di confezioni “blister”
comprimere la capsula dall’involucro
direttamente nel contenitore monouso del
paziente. In entrambi i casi assicurarsi
dell’immediata assunzione.
Se
le
manovre
vengono
eseguite
correttamente non esistono possibilità di
contatti tra la cute e il farmaco, quindi l’uso
dei guanti è consigliato ma non obbligatorio.
C) Somministrazione cutanea
5.9
Nella
manipolazione
di
farmaci
chemioterapici per uso topico (creme, 5.9 Per la protezione dell’operatore.
pomate, unguenti) utilizzare i DPI (doppi
guanti in lattice sopra i polsini del camice
protettivo monouso idrorepellente in TNT
rinforzato anteriormente e sulle maniche).
5.10 Al termine dell’operazione rimuovere i
guanti e lavarsi accuratamente le mani.
5.10 Per evitare eventuali contaminazioni.
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
D) Somministrazione intramuscolare
MOTIVAZIONI
5.11 L’operatore deve indossare i DPI.
5.11 Per la protezione individuale.
5.12 Disinfettare la cute prima e dopo l’iniezione 5.12 Per decontaminare la zona di iniezione.
(con
iodio-povidone
o
clorexidina
gluconato).
5.13 Eliminare il materiale utilizzato per la 5.13 Per impedire il rischio di ferite e
disinfezione
e
la
siringa,
senza
contaminazioni accidentali.
disconnettere l’ago, nel contenitore per
taglienti.
9.6 Smaltimento dei farmaci antiblastici
A) Raccolta ed eliminazione degli escreti,
secreti del paziente e della biancheria
contaminata. Smaltimento di accessori e
materiale utilizzato dall’operatore.
6.1 Per l’assistenza di un paziente che abbia 6.1 Per la protezione dell’operatore.
ricevuto farmaci antineoplastici nelle ultime
48 ore che possa comportare l’esposizione
accidentale con sangue, vomito o altri
escreti, è necessario l’uso dei DPI previsti
allo schema riassuntivo di pag.10.
6.2 È necessario inattivare con ipoclorito di 6.2 Perché si inattiva la molecola del farmaco
sodio al 5% le urine dei pazienti in terapia.
entro le 24 ore. Per evitare l’inquinamento
Qualora non sia possibile inattivare i liquidi
ambientale o contaminazione
biologici dei pazienti in terapia è necessario
dell’operatore.
porre i loro escreti e vomito in recipienti
ermeticamente chiusi da smaltirsi come
rifiuti speciali pericolosi.
6.3 I pazienti devono essere educati a inattivare
con ipoclorito di sodio i secreti ed escreti a 6.3 Per limitare l’inquinamento ambientale.
domicilio e a versare al bisogno ipoclorito
al 5% nel WC.
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
MOTIVAZIONI
6.4 La biancheria contaminata dai farmaci, 6.4 Per evitare contaminazioni ed evidenziare la
sangue, vomito o altri escreti di un paziente
pericolosità del materiale.
che abbia ricevuto farmaci antineoplastici
nelle ultime 48 ore deve essere posta in
sacchi idrosolubili, che a loro volta vanno
messi in sacchi impermeabili etichettati.
6.5 I contenitori utilizzati per i farmaci 6.5 Per evitare contaminazioni con farmaci
antiblastici, i deflussori, i telini assorbenti
antiblastici residui.
monouso, le garze, tutti i DPI, ecc. devono
essere smaltiti come rifiuti speciali
pericolosi e quindi introdotti nei contenitori
appositi, con un trattamento di inattivazione
preventiva (ipoclorito di sodio al 5%),
prima della loro chiusura.
6.6 Per i materiali taglienti (siringhe con ago 6.6 Per evitare ferite accidentali e
innestato, fiale, flaconi rotti, ecc), lo
contaminazioni con farmaci antiblastici
smaltimento deve avvenire nei contenitori
residui.
per taglienti i quali debbono essere a loro
volta riposti nei contenitori per rifiuti
speciali pericolosi.
9.7 Pulizia a fine preparazione
A) Pulizia della cappa e di tutte le superfici di
lavoro
7.1 Nelle operazioni di pulizia la cappa deve
rimanere sempre accesa.
7.2 Togliere il telino, rimuovere qualsiasi
oggetto presente all’interno della cappa,
dopo adeguata pulizia con alcool al 70% o
smaltirlo direttamente.
7.3 Rimuovere dalla cappa i contenitori dei
rifiuti dopo averli chiusi, collocandoli in
quelli per rifiuti speciali pericolosi.
7.1 Per allontanare gli inquinanti.
7.2 Per procedere alle successive manovre di
pulizia.
7.3 Per evitare contaminazioni.
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9. PROCEDIMENTO
7.4
7.5
7.6
7.7
7.8
AZIONI
Pulire la cappa procedendo dall’alto verso il
basso con movimenti concentrici dalla
periferia verso il centro.
Utilizzare una garza (evitare cotone o
stracci che lasciano residui) imbevuta di
alcool e procedere alla decontaminazione
delle superfici di lavoro, poi usare un
detergente ad alto PH (sapone di Marsiglia
o altro compatibile con l’acciaio
inossidabile), sciacquare abbondantemente
con acqua deionizzata o distillata, asciugare
con un panno, disinfettare con garza
imbevuta di alcool al 70% e lasciare
asciugare.
Non procedere a operazioni di pulizia
durante le fasi di preparazione dei farmaci,
se non in caso di spandimenti accidentali
del farmaco stesso.
Spegnere la cappa non prima che siano
trascorsi 20 minuti dal termine delle
operazioni e chiudere il vano di lavoro.
Finita la pulizia chiudere l’accesso alla
cappa, con l’apposito tampone di chiusura,
e sigillarlo con un telo di plastica
trasparente e impermeabile.
B) Pulizia degli ambienti
7.9 Nella pulizia dei locali si deve evitare di
generare polvere.
7.10 In caso di spargimenti di farmaco, si dovrà
sospendere la pulizia convenzionale fino
alla completa decontaminazione.
7.11 Durante le fasi di preparazione dei farmaci
si dovranno evitare anche lievi operazioni
di pulizia dell’ambiente.
7.12 Decontaminare i pavimenti con ipoclorito
di sodio al 5%, detergere e sciacquare.
MOTIVAZIONI
7.4 Per non ricontaminare le zone già pulite.
7.5 Per decontaminare, detergere e disinfettare
le superfici di lavoro, senza ostruire i fori
della cappa.
7.6 Per evitare contaminazioni del farmaco in
preparazione.
7.7 Per completare l’allontanamento degli
inquinanti.
7.8 Per garantire il mantenimento della pulizia,
e prevenire ogni possibile contaminazione
dall’interno all’esterno della cappa.
7.9 Perché la polvere potrebbe veicolare
particelle del farmaco.
7.10 Per permettere di inattivare il farmaco.
7.11 Per evitare contaminazione.
7.12 Per inattivare le molecole di farmaco se
presente.
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
9.8 Manutenzione della cappa e dei filtri
8.1 Un controllo di buon funzionamento della
cappa e dei filtri, in particolare l’integrità dei
filtri HEPA e la velocità dei flussi d’aria in
entrata e in uscita, a cura di un tecnico
qualificato, andrà effettuato semestralmente
e in ogni caso dopo ogni 1000 ore di lavoro
o in caso di trasferimento della cappa.
8.2 Nella sostituzione e smaltimento dei filtri, si
dovrà isolare completamente il locale, anche
dal sistema di condizionamento, se presente,
che dovrà essere disattivato.
8.3 Il filtro, che deve essere smaltito come
rifiuto pericoloso, deve essere riposto in un
doppio sacco chiuso ermeticamente. Tali
operazioni devono essere effettuate sempre a
carico del tecnico specialista che deve usare
gli opportuni DPI da smaltirsi analogamente
ai filtri.
8.4 A fine operazione, si riattiverà, se presente,
il condizionamento del locale e la stanza
dovrà restare chiusa per almeno 30 minuti
per permettere un efficace ricambio di aria
nell’ambiente.
Per tutte le altre notizie controllare il manuale
d’uso dell’apparecchiatura.
MOTIVAZIONI
8.1 Per un corretto e sicuro funzionamento
della cappa.
8.2 Per impedire dispersioni di farmaci in tutti
gli ambienti adiacenti.
8.3 Per evitare l’inquinamento ambientale.
8.4 Perché dopo questo tempo non vi è più il
rischio di dispersioni del farmaco.
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
9.9 Interventi in caso di spandimenti
accidentali di farmaci antiblastici
A) Procedure generali
9.1 Nei locali in cui si immagazzinano,
preparano
e
somministrano
farmaci
antiblastici deve essere presente un kit
d’emergenza, da utilizzare in caso di
spandimento
accidentale
di
farmaci
antiblastici.
9.2 Gli spandimenti devono essere prontamente
puliti da personale adeguatamente protetto e
preparato a fronteggiare tali situazioni.
9.3 I frammenti di vetro devono essere rimossi
con cura utilizzando le attrezzature del Kit
d’emergenza.
9.4 L’area ove si sia verificato lo spandimento
va
immediatamente
circoscritta
ed
adeguatamente segnalata.
MOTIVAZIONI
9.1 Per far fronte ad eventuali incidenti.
9.2 Per evitare dispersione ambientale ed
esposizione del personale.
9.3 Per evitare ferite da taglio.
9.4 In modo da evitare che altre persone
vengano contaminate.
B) Pulizia di piccoli spandimenti
9.5 Spandimenti di meno di 5 ml o 5 gr devono 9.5 Per evitare la contaminazione ambientale e
essere puliti immediatamente dal personale
delle persone.
utilizzando il Kit d’emergenza ed i DPI
indicati nello schema.
9.6 I liquidi devono essere asciugati con garze; 9.6 Per risanare la zona contaminata.
l’area contaminata deve essere pulita
utilizzando acqua ed una soluzione di
ipoclorito di sodio al 5%, l’operazione va
ripetuta almeno 3 volte. Il materiale
derivante dall’azione di pulizia va trattato
come rifiuto sanitario pericoloso.
9.7 Se lo spandimento avviene all’interno del
9.7 Per ridurre al massimo la dispersione dei
box utilizzato per il trasporto del farmaco
chemioterapici.
ricostituito, procedere nel modo seguente:
 indossare i DPI
 assorbire con garze lo sversamento
 introdurre il materiale nei sacchi contenuti
nel kit d’emergenza, che deve essere poi
gettato nei contenitori per rifiuti sanitari
pericolosi
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9. PROCEDIMENTO
AZIONI
 decontaminare il box con ipoclorito di sodio al
5%, lavare il box con detergente, sciacquare,
asciugare e se richiesto disinfettare o inviare
per la sterilizzazione a 121°C (ciclo della
gomma) alla centrale di sterilizzazione.
 Quando possibile eseguire tutte le operazioni
sopra riportate sotto cappa.
C) Pulizia di grandi spandimenti
9.8
Per spandimenti di entità superiore ai 5 ml
o ai 5 gr è necessario intervenire per
limitarne la diffusione, applicando
delicatamente panni assorbenti. Nel caso di
un medicinale in polvere utilizzare un
panno umido.
9.9
L’accesso all’area contaminata deve essere
limitato.
9.10 Devono essere utilizzati adeguati
dispositivi di protezione individuale,
compresi quelli respiratori (schema pag.10)
e il kit di emergenza.
9.11 Tutte le superfici contaminate devono
essere adeguatamente decontaminate
utilizzando acqua e soluzione di ipoclorito
di sodio al 5%. L’operazione va ripetuta
almeno tre volte.
9.12 Quanto utilizzato per assorbire il farmaco
deve essere immesso nei sacchi presenti nel
kit di emergenza e smaltito nei contenitori
per rifiuti sanitari pericolosi.
D) Spandimenti nella cappa
9.13 rocedere alla decontaminazione di tutte le
superfici interne della cappa, dopo aver
attuato tutte le misure indicate per gli
sversamenti.
9.14 Nel caso in cui i filtri HEPA si fossero
contaminati, la cappa non deve più essere
utilizzata fino alla sostituzione di tali filtri.
MOTIVAZIONI
9.8 Per evitare la contaminazione ambientale e
delle persone.
9.9 Per limitare il numero degli esposti.
9.10 Per la protezione degli operatori.
9.11Per ridurre l’inquinamento ambientale.
9.12 Per un corretto smaltimento.
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10. NORME COMPORTAMENTALI GENERALI PER IL PERSONALE
E’ VIETATO:

l’accesso alla zona di preparazione dei farmaci antiblastici al personale non
autorizzato.

usare cosmetici (come cipria, rossetto, smalto per unghie, lacca per capelli,
etc.) nelle zone di lavoro: questi, se contaminati, possono costituire una fonte
prolungata di esposizione.

mangiare, bere, masticare gomme e caramelle, fumare e conservare cibo,
bevande o altro materiale di uso personale nelle zone dove si manipolano
sostanze citotossiche.

indossare gli indumenti di protezione fuori dalle zone di lavoro e riutilizzarli
dopo una precedente esposizione.

reincappucciare gli aghi.
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RACCOMANDAZIONI

Usare sempre gli adeguati DPI per la manipolazione e smaltimento farmaci
antiblastici.

Utilizzare siringhe e set di infusione con raccordo di sicurezza luer-lock e
proteggere l’estremità a valle con garza sterile.

Evitare di riempire la siringa oltre i 3/4 del suo volume.

Adottare le precauzioni indicate per evitare la formazione di schizzi durante la
diluizione di antiblastici liofilizzati, durante l’espulsione dell’aria dalla siringa
o l’introduzione ed estrazione dai flaconi.
Tenere sempre pronta della garza per assorbire l’eccesso di farmaco.


Tenere sempre a disposizione l’occorrente per gli eventuali spandimenti
accidentali.

Etichettare le siringhe ed i flaconi per endovenosa con le seguenti indicazioni:
nome e dose del farmaco, data di preparazione e scadenza, identificazione del
paziente, nome dell’operatore che ha preparato il farmaco.

Il tubo di collegamento del deflussore applicato al flacone di flebo, deve essere
protetto all’estremità a valle con una garza sterile e chiuso con luer-look.

Le manovre di frazionamento o triturazione delle dosi di farmaco per terapia
orale sono estremamente rischiose e vanno effettuate solamente sotto cappa e
con adeguati DPI.

Lavare il piano di lavoro all’inizio ed al termine dell’attività con prodotto
idoneo.

Prima di aprire una fiala di farmaco già “soluto”, verificare che non rimangano
residui liquidi nella parte superiore; avvolgere il collo della fiala con una garza
sterile ed aprire la fiala con movimenti decisi delle mani verso l’esterno.

Controllare che l’aria filtrata proveniente dalla cappa sia eliminata direttamente
all’esterno.

Trasportare sempre i farmaci su vassoi a bordi rialzati; per tragitti lunghi i
flaconi, le siringhe, etc. devono essere immessi in recipienti a tenuta,
trasparenti per controllare eventuali fuoriuscite di citostatico.
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11. ESPOSIZIONI ACCIDENTALI
CONTAMINAZIONE DEL PERSONALE
1. In caso di evidenti contaminazioni di guanti e camice o contatti diretti con la cute,
adottare le seguenti procedure: togliere immediatamente guanti e camice; lavare
accuratamente la cute contaminata con acqua. Per il trattamento specifico delle
contaminazioni cutanee acute confrontare lo schema di seguito riportato. In caso di
arrossamento della cute o sensazione di pizzicore può essere utile applicare una
pomata all’idrocortisone e consultare un Medico.
2. In caso di puntura accidentale della cute con ago contaminato di farmaco, far
fuoriuscire dalla zona interessata il sangue, poi lavare bene con un getto di acqua
corrente. La zona deve essere controllata per una settimana, trascorso tale periodo se non
compare arrossamento, bruciore, edema, non occorre più prestare alcuna cura.
3. In caso di contatto con gli occhi, irrigare abbondantemente con acqua corrente o
soluzione fisiologica per almeno 15 minuti (contattare un Oculista).
4. In caso di inalazione aprire subito le finestre.
5. In ogni caso di contaminazione il personale, dopo aver messo in atto i primi
trattamenti per le esposizioni acute sopra descritti, dovrà recarsi al Pronto
Soccorso con il foglio illustrativo del farmaco. Il Medico del Pronto Soccorso,
presterà le cure appropriate e provvederà a redigere il primo certificato di
infortunio sul lavoro.
6. Il lavoratore interessato ed il Responsabile dell’U.O. o Servizio di appartenenza
dovranno segnalare congiuntamente, tramite la scheda allegata (allegato n.1), ogni caso
di contaminazione alla Direzione Sanitaria, che provvederà ad informare il Medico
Competente ed il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale.
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SCHEMA PER IL PRIMO TRATTAMENTO DELLE ESPOSIZIONE ACUTE
NOME
COMMERCIALE
ADRIBLASTINA
ARACYTIN
MOLECOLA
DOXORUBICINA
CITARABINA
VIA DI
SOMMINISTRAZIONE
Bolo o infusione
endovenosa (E.V.)
Bolo o infusione E.V.,
intramuscolo (I.M.) o
sottocutanea (S.C.)
EFFETTI DELLA
TRATTAMENTO
CONTAMINAZIONE
Fortemente irritante
Non irritante
Lavare con acqua o acqua e sapone
o
una
soluzione
di
sodio
bicarbonato.
In caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente con una soluzione
di bicarbonato di sodio
Lavare comunque con acqua o
acqua e sapone
In caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente con una soluzione
di cloruro di sodio 0,9%
(fisiologica )
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NOME
COMMERCIALE
BICNU
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MOLECOLA
CARMUSTINA
BLEOMICINA
BLEOMICINA
CAELYX
DOXORUBICINA
CLORIDRATO IN
LIPOSOMI
PEGILATI
CAMPTO
IRINOTECAN
CLORIDRATO
TRIIDRATO
VIA DI
SOMMINISTRAZIONE
Infusione E.V.
(non è indicato il bolo)
Bolo o infusione E.V.
Infusione E.V.
Infusione E.V.
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EFFETTI DELLA
CONTAMINAZIONE
TRATTAMENTO
Fortemente irritante
Lavare abbondantemente con acqua
e fare impacchi con una soluzione di
sodio bicarbonato.
Non irritante ma
allergizzante
Lavare con acqua e sapone
In caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente con una soluzione
di cloruro di sodio 0,9%
(fisiologica)
Lavare immediatamente a fondo con
acqua e sapone
Lavare immediatamente con acqua
e sapone in caso di contatto con la
pelle, solo con acqua per contatto
con mucosa
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NOME
COMMERCIALE
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MOLECOLA
VIA DI
SOMMINISTRAZIONE
EFFETTI DELLA
CONTAMINAZIONE
CISPLATINO
SEGIX
CISPLATINO
Infusione E.V.
Irritante
COSMEGEN
DACTINOMICINA
Bolo o infusione E.V.
Fortemente irritante
DETICENE
DACARBAZINA
Bolo o infusione E.V.
Non irritante
OXALIPLATINO
Infusione E.V.
ELOXATIN
ENDOXAN ASTA
CICLOFOSFAMIDE
Orale, bolo, infusione
E.V., via intraperitoneale ed
intrapleurica
TRATTAMENTO
Lavare con abbondante quantità di
acqua, in presenza di irritazione
cutanea applicare una crema
emolliente
Lavare con acqua o soluzione di
sodio fosfato
Lavare comunque con acqua o
acqua e sapone
In caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente con una soluzione
di cloruro di sodio 0,9%
(fisiologica)
Lavare con acqua sia cute che
mucose
Non irritante
Lavare comunque con acqua o
acqua e sapone
In caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente con una soluzione
di cloruro di sodio 0,9%
(fisiologica)
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NOME
COMMERCIALE
FARMORUBICINA
FLUDARA
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PER LA MANIPOLAZIONE IN SICUREZZA
MOLECOLA
EPIRUBICINA
Bolo o infusione E.V.
FLUDARABINA
Infusione E.V.
FLUOROURACILE
TEVA
GEMZAR
VIA DI
SOMMINISTRAZIONE
FLUOROURACILE
GEMCITABINA
Bolo o infusione E.V.
Infusione E.V.
Data stesura: 18/09/02
Revisione:
Pagina 26 di 33
EFFETTI DELLA
CONTAMINAZIONE
Fortemente irritante
TRATTAMENTO
Lavare con acqua o acqua e sapone
o una soluzione di sodio
bicarbonato.
In caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente con una soluzione
di bicarbonato di sodio.
Lavare con acqua e sapone o in
caso di contatto con gli occhi solo
con acqua.
Non irritante
Lavare comunque con acqua o
acqua e sapone
In caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente con una soluzione
di cloruro di sodio 0,9%
(fisiologica).
Azienda Sanitaria N. 3 Fano
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NOME
COMMERCIALE
MOLECOLA
VIA DI
SOMMINISTRAZIONE
HERCEPTIN
TRASTUZUMAB
Infusione E.V.
HYCAMTIN
TOPOTECAN
Infusione E.V.
HOLOXAN
METHOTREXATE
MYOCET
MITOMYCIN
MUPHORAN
IFOSFAMIDE
METOTRESSATO
DOXORUBICINA
LIPOSOMIALE
Bolo o infusione E.V.
Data stesura: 18/09/02
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Pagina 27 di 33
EFFETTI DELLA
CONTAMINAZIONE
TRATTAMENTO
Lavare occhi o pelle con grandi
quantità di acqua
Non irritante
Lavare comunque con acqua o
acqua e sapone,
In caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente con una soluzione
di cloruro di sodio 0,9%
(fisiologica)
Intramuscolo, bolo o
infusione E.V.. Via intraarteriosa
Irritante
Lavare con acqua. In presenza di
reazione cutanea applicare una
crema emolliente
Infusione E.V.
Irritante
Lavare abbondantemente con acqua
la cute e gli occhi
Fortemente irritante
Lavare con soluzione di sodio
bicarbonato 8,4 % e poi con acqua e
sapone
MITOMICINA C
Bolo o infusione E.V.
FOTEMUSTINA
Infusione E.V.
Lavare abbondantemente con acqua
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NOME
COMMERCIALE
NAVELBINE
NOVANTRONE
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MOLECOLA
VINORELBINE
MITOXANTRONE
VIA DI
SOMMINISTRAZIONE
Bolo o infusione E.V.
Infusione E.V. Il bolo
venoso non è raccomandato
Data stesura: 18/09/02
Revisione:
Pagina 28 di 33
EFFETTI DELLA
CONTAMINAZIONE
Fortemente irritante
TRATTAMENTO
Lavare la cute con acqua o acqua e
sapone. In caso di schizzi agli occhi
irrigare immediatamente ed
abbondantemente con acqua o con
una soluzione di cloruro di sodio
0,9% (fisiologica) perché può
provocare grave irritazione o
addirittura ulcerazione della cornea.
Lavare la pelle con abbondante
acqua calda o acqua e sapone. In
Leggermente irritante caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente con una soluzione
di cloruro di sodio 0,9%
(fisiologica)
PARAPLATIN
CARBOPLATINO
Bolo o infusione E.V.
Debolmente irritante
PLATINEX
CISPLATINO
Iinfusione E.V. (non usare
boli venosi)
Irritante
(Potenzialmente
allergizzante)
Lavare con acqua e sapone in caso
di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente con una soluzione
di cloruro di sodio 0,9%
(fisiologica)
Lavare con abbondante quantità di
acqua. In presenza di reazione
cutanea applicare una crema
emolliente
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NOME
COMMERCIALE
MOLECOLA
VIA DI
SOMMINISTRAZIONE
TAXOL
PACLITAXEL
Infusione E.V.
TAXOTERE
TEMODAL
TOMUDEX
DOCETAXEL
TEMOZOLONIDE
RALTITREXED
Data stesura: 18/09/02
Revisione:
Pagina 29 di 33
EFFETTI DELLA
TRATTAMENTO
CONTAMINAZIONE
In caso di inalazione può
insorgere dispnea,
dolore toracico, bruciore
Lavare la cute con acqua e sapone.
alla gola e nausea. In
Lavare con abbondante acqua le
caso di contatto con la
mucose
cute sono stati osservati
formicolio , bruciore ed
arrossamento.
Lavare immediatamente e
perfettamente la pelle con acqua e
sapone. Lavare immediatamente e
perfettamente le mucose.
Infusione E.V.
Lavare con acqua la cute, le mucose
e l’occhio venute a contatto
accidentalmente con la polvere
contenuta nella capsula.
Per os
Infusione E.V.
Irritante
In caso di contatto con la cute lavare
accuratamente con acqua. In caso di
schizzi accidentali negli occhi
irrigare con acqua corrente, tenendo
distanti le ciglia per almeno 10
minuti.
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NOME
COMMERCIALE
VELBE
VEPESID
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MOLECOLA
VINBLASTINA
ETOPOSIDE
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VIA DI
EFFETTI DELLA
SOMMINISTRAZIONE CONTAMINAZIONE
Bolo o infusione E.V.
Infusione E.V.. Per os
VINCRISTINA
VINCRISTINA
SOLFATO
Bolo o infusione E.V.
XELODA
CAPECITABINA
Per os
ZANOSAR
STREPTOZOCIN
Fortemente irritante
irritante
Fortemente irritante
TRATTAMENTO
Lavare comunque con acqua o acqua e
sapone. In caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente ed accuratamente con acqua
o con una soluzione di cloruro di sodio 0,9%
(fisiologica), perché il farmaco può provocare
ulcerazioni corneali.
Lavare con acqua o acqua e sapone, in caso di
schizzi agli occhi irrigare immediatamente
con una soluzione di cloruro di sodio 0,9%
(fisiologica)
Lavare comunque con acqua o acqua e
sapone. In caso di schizzi agli occhi irrigare
immediatamente ed in modo completo con
acqua o con una soluzione di cloruro di
sodio 0,9% (fisiologica), perché il farmaco
può provocare ulcerazioni corneali.
Lavare immediatamente la cute o le mucose
con acqua e sapone
Azienda Sanitaria N. 3 Fano
Direzioni Mediche di Presidio
SPPA/Medico Competente
FARMACI ANTIBLASTICI
INFORMAZIONE SUI RISCHI PER GLI
OPERATORI SANITARI
PROTOCOLLO
PER LA MANIPOLAZIONE IN SICUREZZA
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12 . RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E/O LEGISLATIVI
1.
D.Lgs. 626/94 e successive modificazioni ed integrazioni
2.
Gazzetta Ufficiale della repubblica Italiana “Documento di linee guida per la sicurezza e
salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario”
Provvedimento agosto 1999. G.U. 7/10/99.
3.
Ministero della Sanità ISPESL, AIMPLS “Indicazioni per applicazioni delle linee guida sui
chemioterapici antiblastici” Convegno Nazionale. Roma, 6 dicembre 2000.
4.
Villa L., Viganò G., Corvi C. “Rischi e prevenzione nella manipolazione dei farmaci
antiblastici”. ASSL 9 Sondrio, 1996 IV Edizione.
5.
Villa L. La protezione collettiva ed individuale (DPI) nella Sanità rischi biologici e chimici.
ISPESL – Regione Lombardia – Azienda Sanitaria Locale Provincia Sondrio.
Sondrio, Luglio 2000
13 . ALLEGATI
Allegato 1 – Scheda di Segnalazione per Esposizione Accidentale
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FARMACI ANTIBLASTICI
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Allegato n.1
SCHEDA DI SEGNALAZIONE PER ESPOSIZIONE ACCIDENTALE
(da compilare a cura dell’Operatore Sanitario e del Responsabile U.O. o Servizio di appartenenza
da consegnare alla Direzione Sanitaria di Presidio che provvederà alla trasmissione al Medico Competente e Responsabile SPPA)
Cognome e Nome …………………………………………………………………………………...
Nato a …..............................................................……………….il…................................……...….
Qualifica professionale:……………………………………………………………………….…….
U.O./Servizio di appartenenza ………………………………………………………………………
Luogo dell’infortunio: (indicare la stanza)
………………………………………………………………………………………………………..
Data infortunio….......................................................... ora ….......................................................…
Descrizione dell’attività svolta al momento dell’infortunio……………………………………….….
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
CONTAMINAZIONE PER :  contatto cutaneo  contatto mucoso……………………….…
 inalazione  ingestione/altro …..............................................................................................…
DPI (dispositivi di protezione) usati:  guanti  occhiali  mascherina  camice  cuffie
 sovrascarpe  altro…........................................................................................…………………….
FARMACO FONTE DELLA CONTAMINAZIONE…...........................................................………….
TRATTAMENTO POST-ESPOSIZIONE ATTUATO……………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
E’ STATO COMPILATO IL PRIMO CERTIFICATO DI INFORTUNIO SUL LAVORO ?
SI [ ] NO [ ]
Data ………………………………………
FIRMA
L’OPERATORE SANITARIO
…………………………………………..
IL RESPONSABILE U.O./SERVIZIO……………………………………...
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LISTA DI DISTRIBUZIONE
FUNZIONI INTERESSATE
RESPONSABILI
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