Lo specialista pneumologo nella diagnosi del TUMORE POLMONARE

Dott. Alessandro Fabbri
U.O. Pneumologia ASL 3 PT
Direttore ff Dott. Franco Vannucci
 Negli ultimi anni c’è stato un
notevole cambiamento nella
gestione diagnosticoterapeutica dei soggetti
affetti da neoplasia
polmonare
 Mentre fino a pochi anni fa era
sufficiente, ai fini della decisione
terapeutica, la distinzione tra
tumore polmonare a piccole cellule
(microcitoma) (SCLC) e tumore
polmonare non a piccole cellule
(non microcitoma) (NSCLC)
1.
2.
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Carcinoma a piccole cellule (microcitoma)
Carcinoma non a piccole cellule (non
microcitoma):
Adenocarcinoma
Carcinoma a cellule squamose
Carcinoma adenosquamoso
Carcinoma a grandi cellule (compreso il
carcinoma neuroendocrino a grandi cellule)
Carcinoma sarcomatoide
WHO Classification 2004
 Attualmente è necessario
differenziare, nell’ambito del
tumore polmonare non a
piccole cellule, tra carcinoma
squamoso e carcinoma non
squamoso
 International Association for the
Study of Lung Cancer/American
Thoracic Society/European
Respiratory Society International
Multidisciplinary Classification of
Lung Adenocarcinoma
J Thorac Oncol 2011; Vol 6; 2: 244-285
L’adenocarcinoma è il tipo istologico più comune
Non dovrebbe essere più usato il termine BAC
(carcinoma bronchioloalveolare) soprattutto su
materiale proveniente da piccoli campioni bioptici e
da materiale citologico
 Nell’ambito dell’adenocarcinoma invasivo sono stati
identificati sottotipi a prognosi favorevole,
intermedia, sfavorevole (nuovo sottotipo
micropapillare)
J Thorac Oncol 2011; Vol 6; 2: 244-285
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Nell’ambito dell’ex BAC, su materiale
operatorio:
Lesioni di diam. < o = 3 cm a buona prognosi
Lesioni pre invasive (sopravvivenza a 5 aa del 100% se resecate
IAA
Adenocarcinoma in situ (ex BAC)
 Adenocarcinoma minimamente invasivo con invasione <5 mm
(sopravvivenza a 5 aa circa del 100% se resecate)

Adenocarcinoma invasivo (dal 70 al 90% dei
casi) a prognosi peggiore
Lepidico predominante (ex BAC non mucinoso con invasione >5 mm )
Adenocarcinoma mucinoso invasivo (ex BAC mucinoso)
J Thorac Oncol 2011; Vol 6; 2: 244-285
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L’85% circa delle neoplasie polmonari è costituito da tumori non
microcitomi (NSCLC); il 15% è costituito da microcitomi (SCLC) il cui
trattamento è principalmente chemioterapico eventualmente associato a
RT
Per quanto riguarda il NSCLC, la sopravvivenza a 5 aa dopo intervento
chirugico è del 65%.
nel 70% dei casi la malattia è diagnosticata in stadio III-IV non
operabile; nei soggetti eleggibili al trattamento chemioterapico con un
buon PS l’utilizzo di schemi contenenti platino ha raggiunto un plateau
con un tasso di risposta di circa il 30%, una mediana di sopravvivenza di
10 mesi, senza quindi incidere significativamente sulla mortalità
Ad oggi la misura più efficace per ridurre la mortalità rimane la
cessazione del fumo di tabacco.
2009
Dati recenti indicano un possibile miglioramento della
sopravvivenza:

Terapia citotossica con Pemetrexed
(“Alimta”) associato a Cisplatino in I
linea nei carcinomi non squamosi e
soprattutto negli adenocarcinomi

Terapia con farmaci antitirosinchinasici
(Gefinitib “IRESSA” ed Erlotinib
“TARCEVA” ) nei carcinomi non squamosi e
soprattutto negli adenocarcinomi che
presentano con maggiore frequenza
mutazioni del dominio tirosinchinasico di
EGFR

Terapia con farmaci anti angiogenetici
inibitori del VEGF (Bevacizumab “AVASTIN”)
nei carcinomi non squamosi

Terapia con Crizotinib nei carcinomi non
squamosi che presentino la traslocazione di
ALK
Kwak et al. Anaplastic Lymphoma Kinase Inhibition in Non-Small-Cell Lung
Cancer. N Engl J Med 2010; 363: 733-742
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
Definizione del tipo istologico in particolare
nell’ambito del NSCLC (carcinoma a cellule
squamose vs carcinoma non squamoso)
Necessità di fornire al Patologo materiale
adeguato (da un punto di vista qualitativo
ma anche quantitativo) perché possa essere
utilizzato anche per indagini biomolecolari
 E’ un procedimento complesso che
necessita di un approccio
multidisciplinare, con la
partecipazione di diverse competenze
specialistiche coordinate e integrate
 Il MMG è generalmente la prima
figura professionale sanitaria
coinvolta nel sospetto diagnostico di
neoplasia polmonare
Fornire al MMG:
 Informazione sulle principali novità in
oncologia polmonare soprattutto in campo
diagnostico
 Informazione sul percorso diagnostico
attualmente in atto nella nostra ASL e
sull’accesso al percorso stesso, allo scopo di
rendere omogenei i comportamenti ed
evitare quanto possibile il ritardo diagnostico