16 REGOLE E CONSIGLI Dr. Farinelli Franco medico veterinario, Spezzano (MO) I cani in appartamento, regole e consigli S empre più frequentemente i cani entrano all’interno delle nostre case e appartamenti per vivere insieme a noi ed abbandonano il loro posto classico rappresentato dalla cuccia all’esterno dell’abitazione, magari nel cortile o dentro un serraglio. Qualunque sia la motivazione (compagni di gioco per i bambini, rimedio alla solitudine per gli anziani, antidoto alla depressione, o anche semplicemente come espressione di una moda o di uno status-symbol), fatto sta che si instaurano rapporti sempre più stretti di convivenza tra loro e noi e quindi sorge spontaneo il chiedersi cosa bisogna fare perchè questa vita in comune sia un piacere e non si trasformi invece in un incubo. La prima cosa da fare è mantenere in buona salute il nostro amico e curarlo nel modo migliore; in tal modo si evita il pericolo di trasmissione di alcune malattie, chiamate nel loro complesso: zoonosi. Infatti, gli animali trasportano alcuni batteri, virus, parassiti, e funghi potenzialmente patogeni per gli umani che possono contrarre la malattia quando sono morsi o graffiati, o vengono a contatto con le loro deiezioni, saliva, urina, sangue, pelo, ecc. Maggiormente esposti sono tutti coloro che hanno un sistema immunitario immaturo (bambini e neonati) o compromesso (malati di HIV, leucemici o malati cronici), nonchè le donne incinte. La consapevolezza dei rischi potenziali legati al contatto diretto con il cane non deve dissuadere chi lo desidera dall’averne uno o, peggio, diventare motivo per abbandonarlo; deve invece essere uno stimolo a mettere in pratica semplici regole igienico-sanitarie per preservare la salute di chi convive con lui. I cani possono in alcuni casi essere veicolo di infezioni, quali: Campilobatteriosi. Malattia non frequente che causa diarrea, febbre e forti dolori addominali; il batterio responsabile può trovarsi nell’intestino dei cani e una persona può infettarsi attraverso l’ingestione di materiale contaminato. La scarsa igiene è fondamentale per la trasmissione della malattia; sono a rischio sopratutto i bambini che possono toccare il cane in “zone sporche” e poi portarsi le mani non lavate alla bocca. Papillomatosi orale contagiosa. Si manifesta con la comparsa di masserelle simili a cavolfiore all’interno della bocca; il cane può diffondere l’infezione con la saliva, leccando le mani del padrone o, peggio, baciandolo sulla bocca come spesso si vede fare. E’ facile da riconoscere; richiede l’intervento del veterinario che provvederà alla cura o all’asportazione chirurgica. Influenza tipo A (H1N1) o “suina”. Il cane, come l’uomo, è recettivo al virus e può ammalarsi. Di solito, però è il padrone a contagiarlo per primo; questi però, a sua volta, può contagiare altri membri della famiglia: sopratutto i bambini, per via aerea, data la loro abitudine a stare spesso “abbracciati” al cagnolino. Leptospirosi. I roditori (topi e ratti, principalmente) sono i serbatoi della malattia; il cane può infettarsi ingerendo acqua contaminata dalla loro urina infetta e trasmettere a sua volta la malattia al padrone per via diretta (per il tramite di escoriazioni o ferite alle mani) o indiretta (tramite contaminazione ambientale). Esiste già da molti anni un vaccino apposito che protegge il cane, e quindi indirettamente l’uomo, e che và praticato una volta all’anno, o anche ogni 6 mesi nei cani a rischio (cacciatori). Brucellosi. E’ una malatia infettiva e contagiosa divenuta nel tempo sempre meno frequente. Può causare aborto nelle cagne gravide ed il proprietario può infettarsi prestando assistenza al cane durante il parto per contatto con le placente ed i liquidi biologici. Tubercolosi. Anche questa è una malattia che, seppur grave, è diventata sempre meno frequente nel cane il quale può infettarsi o col bacillo umano (per convivenza con una persona ammalata di TBC) o col bacillo bovino (es. cani che sono nati o hanno frequentato stalle bovine infette). A sua volta, il cane infetto può trasmettere la malattia ad altre persone con cui convive strettamente. Rabbia. E’ una gravissima malattia, solitamente mortale, che il cane contrae da animali silvestri (volpi in particolare) e che può trasmettere all’uomo attraverso il morso. Il diffondersi della vaccinazione ha ridotto praticamente a zero o quasi i casi di rabbia nei cani. Tigna. E’ una infezione della pelle causata da vari funghi (o miceti) parassiti che si trovano nel suolo o sul pelo degli animali e che in condizioni idonee di temperatura (20°) e di umidità (oltre il 75°) possono provocare una malattia caratterizzata dalla comparsa di aree arrossate, squamose, senza pelo o capelli, fortemente pruriginose, tendenti ad un progressivo allargamento con conseguente aumento del fastidio e del prurito. Si trasmette per contatto diretto tra l’area infetta e la pelle del soggetto recettivo, uomo o animale. Rogna sarcoptica o scabbia del cane. E’ una infezione grave, altamente pruriginosa e trasmissibile che colpisce la pelle del cane ed anche dell’uomo, causata da un acaro parassita. Il proprietario sviluppa frequentemente lesioni visibili subito dopo che il cane è stato infettato, data l’elevata contagiosità (pari o superiore a quella della tigna). L’acaro invade la cute dell’uomo e provoca la formazione di papule rossastre, crostose, pruriginose, accompagnate da caduta del pelo o dei capelli. 17 Pulicosi. L’infestazione da pulci è comune nel cane e, a volte, possono causare problemi anche al proprietario pungendolo; la lesione è solitamente un insieme di pomfi (cioè piccoli gonfiori), di colore rosso intenso, con un centro emorragico che evolve in crosta, localizzati solitamente sulle gambe, braccia, collo (cioè le zone più frequentemente a contatto con il corpo del cane). E’ anche possibile che questi parassiti possano, tramite la puntura, inoculare nella pelle umana dei batteri in grado di provocare fastidiose infezioni. Toxocariasi. E’ una malattia causata da un verme che vive nell’intestino del cane; le uova passano nelle feci e contaminano il suolo sul quale possono giocare i bambini. Si attaccano, quindi, alle dita e, quando il bimbo si lecca le dita contaminate, il parassita arriva nell’intestino e qui si sviluppa in larva e comincia a migrare verso vari organi (fegato, polmone, occhio, ecc.), provocando una infezione conosciuta come sindrome da larva migrante viscerale che può condurre addirittura ad una cecità permanente. Morso o graffio. I denti e le unghie del cane non sono mai sterili ma, al contrario, possono veicolare grandi quantità di batteri contaminanti ambientali (Pseudomonas, Coli, Stafilococchi, ecc.) che possono provocare ascessi e infezioni, anche molto serie, che richiedono l’intervento del medico e un trattamento antibiotico. Ecco alcuni semplici consigli da tener presente quando si decide di convivere con un cane: - mantenerlo in buona salute e pulito; sottoporlo alle periodiche vaccinazioni e visite di controllo; saltuariamente è opportuno un esame delle feci per la ricerca di vermi parassiti. - Tenere lontani pulci, zecche e pidocchi con gli appositi repellenti in forma di collari, spray, fialette, polveri e bagni che oltretutto possono evitare le punture di insetti, specialmente del pappatacio, veicolo della grave malattia chiamata Leishmaniosi. - Allontanare subito gli escrementi e lavare e disinfettare il pavimento con prodotti detergentidisinfettanti facilmente reperibili in qualunque supermercato. - Lavare quotidianamente le ciotole con acqua calda contenente qualche goccia di ipoclorito di sodio. - Non baciare i cani o lasciarsi leccare sul viso o portarsi le mani alla bocca dopo averli toccati, specie se in regioni naturalmente “sporche” (naso, bocca, inguine, coda, perineo). - Lavare spesso le mani, sopratutto ai bambini dopo che hanno giocato col cagnolino o dopo che le hanno poggiate sul pavimento che può essere contaminato dalle loro deiezioni. - Non toccare o accarezzare animali sconosciuti e poi, con le stesse mani non lavate e disinfettate, toccare o lasciarsi leccare dal proprio cane. - Nutrire sempre gli animali con carne cotta, mai con carne cruda. - Nel caso di aggressione del nostro amico da parte di animale sconosciuto rivolgersi subito al veterinario per le profilassi del caso, o anche solo per un consiglio, al fine di evitare la trasmissioni di possibili malattie. Spendiamo due parole per toccare un problema diffuso che riguarda la salute non del corpo bensì della psiche canina e che può irrimediabilmente compromettere la convivenza uomo-cane: cioè l’aggressività. Può avere diverse motivazioni e diversi aspetti ma è sempre sintomo di DISAGIO poiché la stragrande maggioranza dei cani aggressivi soffre di ansia, insicurezza, difficoltà di adattamento all’ambiente che lo circonda, ed anche fobie di vario tipo ( e ciò è particolarmente vero per quei cani che sono stati adottati da un canile perchè possono avere alle spalle una storia di sofferenza). Persino un semplice ringhio non deve essere considerato “normale”, se rivolto al padrone o ad uno dei membri della famiglia. E’ un problema che non và ignorato ma che và affrontato, se esiste, o prevenuto, se non esiste: ma in che modo? Facendo sì che il cane sia a proprio agio nell’ambiente famigliare, perciò: - evitate di disturbarlo mentre mangia; dategli i pasti ad orari regolari, chiamatelo per nome, mettete la ciotola a terra e allontanatevi. Sopratutto non fatelo mangiare a tavola con voi e non cercate di imboccarlo o di invogliarlo. - Assegnategli un posto tranquillo dove riposare durante il giorno e dormire alla notte, che non sia disturbato dal rumore di elettrodomestici (tv, lavatrici,pc, e altro) o da un frequente viavai di persone. Non lasciatelo dormire sul vostro letto e sopratutto non permettete ai bambini di tormentarlo ma insegnategli a rispettare il suo sonno. - Abituatelo a sporcare nel posto giusto, quando è cucciolo o quando per vari motivi non può uscire in passeggiata, mettendo in un punto della casa (e sempre lì) gli appositi pannoloni assorbenti in vendita nei negozi specializzati. - Non punitelo inutilmente e con cattiveria. Il cane non riesce ad associare un fatto presente (la punizione) con una sua azione passata e quindi non capirebbe il perchè della violenza che subisce. Lo si può (e lo si deve), invece, interrompere con un secco “NO!” quando viene sorpreso a fare qualcosa di sbagliato: questo comando lo ricorderà bene! - Analogamente, siate solerti anche nel gratificarlo con carezze allorquando vi obbedisce e fa esattamente quello che voi desiderate da lui: anche questo lo ricorderà bene. - Non lasciatelo troppo tempo in casa solo ma abituatelo ad uscire ad orari regolari almeno un paio di volte al giorno per espletare i suoi bisogni e sgranchirsi le zampe. Ricordiamoci che anche gli esseri umani, quando vivono un disagio famigliare, possono diventare aggressivi e finanche andarsene di casa: i cani non fanno eccezione.