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REGOLE E CONSIGLI
Dr. Farinelli Franco
medico veterinario, Spezzano (MO)
I cani in appartamento,
regole e consigli
S
empre più frequentemente i cani entrano all’interno
delle nostre case e appartamenti per vivere insieme
a noi ed abbandonano il loro posto classico rappresentato dalla cuccia all’esterno dell’abitazione, magari nel
cortile o dentro un serraglio.
Qualunque sia la motivazione (compagni di gioco per i
bambini, rimedio alla solitudine per gli anziani, antidoto
alla depressione, o anche semplicemente come espressione di una moda o di uno status-symbol), fatto sta che
si instaurano rapporti sempre più stretti di convivenza tra
loro e noi e quindi sorge spontaneo il chiedersi cosa bisogna fare perchè questa vita in comune sia un piacere
e non si trasformi invece in un incubo.
La prima cosa da fare è mantenere in buona salute il nostro amico e curarlo nel modo migliore; in tal modo si evita il pericolo di trasmissione di alcune malattie, chiamate
nel loro complesso: zoonosi. Infatti, gli animali trasportano alcuni batteri, virus, parassiti, e funghi potenzialmente
patogeni per gli umani che possono contrarre la malattia
quando sono morsi o graffiati, o vengono a contatto con
le loro deiezioni, saliva, urina, sangue, pelo, ecc.
Maggiormente esposti sono tutti coloro che hanno un
sistema immunitario immaturo (bambini e neonati) o
compromesso (malati di HIV, leucemici o malati cronici),
nonchè le donne incinte.
La consapevolezza dei rischi potenziali legati al contatto
diretto con il cane non deve dissuadere chi lo desidera
dall’averne uno o, peggio, diventare motivo per abbandonarlo; deve invece essere uno stimolo a mettere in
pratica semplici regole igienico-sanitarie per preservare
la salute di chi convive con lui.
I cani possono in alcuni casi essere veicolo di infezioni,
quali:
Campilobatteriosi. Malattia non frequente che
causa diarrea, febbre e forti dolori addominali; il batterio responsabile può trovarsi nell’intestino dei cani e una
persona può infettarsi attraverso l’ingestione di materiale
contaminato. La scarsa igiene è fondamentale per la trasmissione della malattia; sono a rischio sopratutto i bambini che possono toccare il cane in “zone sporche” e poi
portarsi le mani non lavate alla bocca.
Papillomatosi orale contagiosa. Si
manifesta con la comparsa di masserelle simili a cavolfiore all’interno della bocca; il cane può diffondere l’infezione con la saliva, leccando le mani del padrone o, peggio, baciandolo sulla bocca come spesso si vede fare. E’
facile da riconoscere; richiede l’intervento del veterinario
che provvederà alla cura o all’asportazione chirurgica.
Influenza tipo A (H1N1) o “suina”. Il cane,
come l’uomo, è recettivo al virus e può ammalarsi. Di solito, però è il padrone a contagiarlo per primo; questi però,
a sua volta, può contagiare altri membri della famiglia: sopratutto i bambini, per via aerea, data la loro abitudine a
stare spesso “abbracciati” al cagnolino.
Leptospirosi. I roditori (topi e ratti, principalmente)
sono i serbatoi della malattia; il cane può infettarsi ingerendo acqua contaminata dalla loro urina infetta e trasmettere a sua volta la malattia al padrone per via diretta
(per il tramite di escoriazioni o ferite alle mani) o indiretta
(tramite contaminazione ambientale). Esiste già da molti
anni un vaccino apposito che protegge il cane, e quindi
indirettamente l’uomo, e che và praticato una volta all’anno, o anche ogni 6 mesi nei cani a rischio (cacciatori).
Brucellosi. E’ una malatia infettiva e contagiosa
divenuta nel tempo sempre meno frequente. Può causare aborto nelle cagne gravide ed il proprietario può infettarsi prestando assistenza al cane durante il parto per
contatto con le placente ed i liquidi biologici.
Tubercolosi. Anche questa è una malattia che, seppur
grave, è diventata sempre meno frequente nel cane il
quale può infettarsi o col bacillo umano (per convivenza
con una persona ammalata di TBC) o col bacillo bovino
(es. cani che sono nati o hanno frequentato stalle bovine
infette). A sua volta, il cane infetto può trasmettere la malattia ad altre persone con cui convive strettamente.
Rabbia. E’ una gravissima malattia, solitamente mortale, che il cane contrae da animali silvestri (volpi in particolare) e che può trasmettere all’uomo attraverso il
morso. Il diffondersi della vaccinazione ha ridotto praticamente a zero o quasi i casi di rabbia nei cani.
Tigna. E’ una infezione della pelle causata da vari funghi (o miceti) parassiti che si trovano nel suolo o sul pelo
degli animali e che in condizioni idonee di temperatura
(20°) e di umidità (oltre il 75°) possono provocare una
malattia caratterizzata dalla comparsa di aree arrossate,
squamose, senza pelo o capelli, fortemente pruriginose,
tendenti ad un progressivo allargamento con conseguente aumento del fastidio e del prurito. Si trasmette
per contatto diretto tra l’area infetta e la pelle del soggetto recettivo, uomo o animale.
Rogna sarcoptica o scabbia del
cane. E’ una infezione grave, altamente pruriginosa
e trasmissibile che colpisce la pelle del cane ed anche
dell’uomo, causata da un acaro parassita. Il proprietario
sviluppa frequentemente lesioni visibili subito dopo che
il cane è stato infettato, data l’elevata contagiosità (pari
o superiore a quella della tigna). L’acaro invade la cute
dell’uomo e provoca la formazione di papule rossastre,
crostose, pruriginose, accompagnate da caduta del
pelo o dei capelli.
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Pulicosi. L’infestazione da pulci è comune nel cane
e, a volte, possono causare problemi anche al proprietario pungendolo; la lesione è solitamente un insieme di
pomfi (cioè piccoli gonfiori), di colore rosso intenso, con
un centro emorragico che evolve in crosta, localizzati solitamente sulle gambe, braccia, collo (cioè le zone
più frequentemente a contatto con il corpo del cane). E’
anche possibile che questi parassiti possano, tramite la
puntura, inoculare nella pelle umana dei batteri in grado
di provocare fastidiose infezioni.
Toxocariasi. E’ una malattia causata da un verme
che vive nell’intestino del cane; le uova passano nelle feci
e contaminano il suolo sul quale possono giocare i bambini. Si attaccano, quindi, alle dita e, quando il bimbo si
lecca le dita contaminate, il parassita arriva nell’intestino
e qui si sviluppa in larva e comincia a migrare verso vari
organi (fegato, polmone, occhio, ecc.), provocando una
infezione conosciuta come sindrome da larva migrante viscerale che può condurre addirittura ad una cecità
permanente.
Morso o graffio. I denti e le unghie del cane
non sono mai sterili ma, al contrario, possono veicolare
grandi quantità di batteri contaminanti ambientali (Pseudomonas, Coli, Stafilococchi, ecc.) che possono provocare ascessi e infezioni, anche molto serie, che richiedono l’intervento del medico e un trattamento antibiotico.
Ecco alcuni semplici consigli da tener presente quando
si decide di convivere con un cane:
- mantenerlo in buona salute e pulito; sottoporlo alle periodiche vaccinazioni e visite di controllo;
saltuariamente è opportuno un esame delle feci per la
ricerca di vermi parassiti.
- Tenere lontani pulci, zecche e pidocchi con gli appositi
repellenti in forma di collari, spray,
fialette, polveri e bagni che oltretutto possono evitare le
punture di insetti, specialmente del pappatacio, veicolo
della grave malattia chiamata Leishmaniosi.
- Allontanare subito gli escrementi e lavare e disinfettare il pavimento con prodotti detergentidisinfettanti facilmente reperibili in qualunque supermercato.
- Lavare quotidianamente le ciotole con acqua calda
contenente qualche goccia di ipoclorito di sodio.
- Non baciare i cani o lasciarsi leccare sul viso o portarsi
le mani alla bocca dopo averli toccati, specie se in regioni naturalmente “sporche” (naso, bocca, inguine, coda,
perineo).
- Lavare spesso le mani, sopratutto ai bambini dopo che
hanno giocato col cagnolino o dopo che le hanno poggiate sul pavimento che può essere contaminato dalle
loro deiezioni.
- Non toccare o accarezzare animali sconosciuti e poi,
con le stesse mani non lavate e disinfettate, toccare o
lasciarsi leccare dal proprio cane.
- Nutrire sempre gli animali con carne cotta, mai con carne cruda.
- Nel caso di aggressione del nostro amico da parte di
animale sconosciuto rivolgersi subito al veterinario per le
profilassi del caso, o anche solo per un consiglio, al fine
di evitare la trasmissioni di possibili malattie.
Spendiamo due parole per toccare un problema diffuso
che riguarda la salute non del corpo bensì della psiche
canina e che può irrimediabilmente compromettere la
convivenza uomo-cane: cioè l’aggressività.
Può avere diverse motivazioni e diversi aspetti ma è
sempre sintomo di DISAGIO poiché la stragrande maggioranza dei cani aggressivi soffre di ansia, insicurezza,
difficoltà di adattamento all’ambiente che lo circonda, ed
anche fobie di vario tipo ( e ciò è particolarmente vero
per quei cani che sono stati adottati da un canile perchè
possono avere alle spalle una storia di sofferenza).
Persino un semplice ringhio non deve essere considerato “normale”, se rivolto al padrone o ad uno dei membri
della famiglia. E’ un problema che non và ignorato ma
che và affrontato, se esiste, o prevenuto, se non esiste:
ma in che modo? Facendo sì che il cane sia a proprio
agio nell’ambiente famigliare, perciò:
- evitate di disturbarlo mentre mangia; dategli i pasti ad
orari regolari, chiamatelo per nome, mettete la ciotola a
terra e allontanatevi. Sopratutto non fatelo mangiare a tavola con voi e non cercate di imboccarlo o di invogliarlo.
- Assegnategli un posto tranquillo dove riposare durante
il giorno e dormire alla notte, che non sia disturbato dal
rumore di elettrodomestici (tv, lavatrici,pc, e altro) o da
un frequente viavai di persone. Non lasciatelo dormire sul
vostro letto e sopratutto non permettete ai bambini di
tormentarlo ma insegnategli a rispettare il suo sonno.
- Abituatelo a sporcare nel posto giusto, quando è cucciolo o quando per vari motivi non può uscire in passeggiata, mettendo in un punto della casa (e sempre lì) gli
appositi pannoloni assorbenti in vendita nei negozi specializzati.
- Non punitelo inutilmente e con cattiveria. Il cane non
riesce ad associare un fatto presente (la punizione) con
una sua azione passata e quindi non capirebbe il perchè della violenza che subisce. Lo si può (e lo si deve),
invece, interrompere con un secco “NO!” quando viene
sorpreso a fare qualcosa di sbagliato: questo comando
lo ricorderà bene!
- Analogamente, siate solerti anche nel gratificarlo con
carezze allorquando vi obbedisce e fa esattamente
quello che voi desiderate da lui: anche questo lo ricorderà bene.
- Non lasciatelo troppo tempo in casa solo ma abituatelo
ad uscire ad orari regolari almeno un paio di volte al giorno per espletare i suoi bisogni e sgranchirsi le zampe.
Ricordiamoci che anche gli esseri umani, quando vivono un disagio famigliare, possono diventare aggressivi
e finanche andarsene di casa: i cani non fanno eccezione.