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Anno diciottesimo dicembre 2013
news dalle aziende
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e che è la causa di alcuni
disturbi dell’apparato oculo
visivo, spesso riferiti da
videoterminalisti, segretarie,
rammendatrici, cassiere di
Una sindrome sempre più supermercati: l’astenopia
comune: l’astenopia
occupazionale.
In particolare è stato
L’astenopia (indicata anche
dimostrato un aumento
come “discomfort visivo”
dei casi di “astenopia
o “fatica visiva”) è una
occupazionale” per l’elevato
condizione abbastanza
numero di lavoratori che
frequente causata da un
utilizzano i videotermiali che
affaticamento dei muscoli
accusano affaticamento nella
oculari ed extraoculari. Tale
lettura.
affaticamento è secondario ad Un altro esempio è
una faticosa messa a fuoco e l’astenopia panoramica
ad una eccessiva convergenza che si osserva nei miopi
in risposta allo sforzo visivo
e nei soggetti con eccessi
necessario per ottenere
di divergenza e che viene
un'immagine distinta.
guardando lontano invece
Le cause possono essere
che vicino.
diverse.
Ci sono anche forme di
L’astenopia è presente nei
astenopia che sono correlate
soggetti ipermetropi a
con differenze di difetto
causa del continuo sforzo
ottico tra i due occhi che
accomodativo (astenopia
sono costretti a lavorare non
accomodativa).
in sintonia tra loro.
È frequente soprattutto nei
Tra le altre cause:
bambini che fisiologicamente
astigmatismo non corretto,
sono ipermetropi e che
difetti della motilità oculare,
sono impegnati per molte
strabismo, ecc.
ore in attività da vicino.
L’astenopia si manifesta con
Per lo stesso motivo anche
un insieme di sintomi e
i videoterminalisti soffrono
segni che sono in prevalenza
di questo problema al
oculari. Questi ultimi sono
punto che esistono anche
costituiti principalmente da
delle linee guida elaborate
affaticabilità alla lettura,
nell’ambito della Medicina del riduzione dell'acuità visiva,
Lavoro e che hanno lo scopo difficoltà accomodative
di suggerire comportamenti
(problemi a mettere a
idonei ad evitare o
fuoco le immagini, visione
minimizzare il disturbo.
offuscata), cefalea frontale,
Di recente sono state
iperemia congiuntivale,
utilizzate nuove definizioni
blefarite, prurito, fotofobia,
di astenopia, legate al tipo
nausea, vertigini, contrazioni
di attività lavorativa svolta
palpebrali, ecc.
L’ipermetropia è un difetto
refrattivo molto diffuso;
è presente nel 20% della
popolazione ma spesso chi
ne è affetto, trattandosi per
lo più di un difetto lieve,
non sa di averlo fino al
momento di un’accurata visita
oculistica.
Nell’ipermetropia il bulbo
oculare è più corto della
norma, per cui l’immagine
si presenta posteriormente
alla retina; aumentando
l’accomodazione, anche
tramite l’uso di correzioni
tramite lenti diottriche, si
riesce a riportare l’immagine
sulla retina e quindi a vedere
bene.
Il difetto è quasi sempre
congenito e il soggetto,
soprattutto giovane,
vede bene sia vicino che
lontano, ma a prezzo di
una continua messa a fuoco
(sforzo di accomodazione).
Con l’aumentare dell’età,
a seconda dell’entità del
difetto, l’ipermetrope
continua a vedere bene,
o relativamente bene, per
lontano ma con difficoltà e
sempre peggio per vicino.
Se il difetto non viene
corretto con occhiali, a
lungo andare si manifestano
i disturbi astenopeici,
il disturbo si accentua
maggiormente verso i
quarant’anni per la riduzione
della capacità accomodativa
dell’occhio e la comparsa
della presbiopia.
In generale oggi
l’affaticamento visivo è
certamente più diffuso
®
OtticaFisiopatologica
richiede maggiore energia
prontamente disponibile.
Il continuo sforzo di messa
a fuoco delle immagini può
produrre turbe metaboliche
a livello dei muscoli oculari e
della retina.
Nei soggetti che presentano
astenopia, oltre ad interventi
specifici, occorre ottimizzare
il metabolismo delle strutture
muscolari e retiniche
oculari per ottenere un
miglioramento funzionale e
sintomatologico.
Proprio in questi casi
diviene utile migliorare il
metabolismo delle fibre
muscolari, a livello del
muscolo orbitale, per meglio
agevolare la scrittura e
la lettura al computer,
soprattutto nei soggetti
che già riferiscono difficoltà
accomodative e che magari
iniziano ad utilizzare occhiali
da vicino o progressivi.
Da poco è in commercio
il Meramirt compresse, un
preparato che grazie alla
sua razionale composizione
è un valido supporto
nutrizionale per il trofismo
dei muscoli oculari e per
il miglioramento della
funzionalità visiva in soggetti
affetti da Astenopia.
Il Meramirt compresse
contiene l’Eleteurococco
che è un adattogeno,
ovvero accresce la resistenza
dell’organismo allo stress
metabolico da super lavoro;
la Carnitina che favorisce
la produzione di energia per
la cellula e risulta utile per
il metabolismo del tessuto
muscolare oculare; l’Estratto
di Frutti di Sambuco ricco
in antocianine e catechine,
svolge una attività di
stimolazione del pigmento
visivo, migliorando in tal
modo la qualità della visione
e la sensibilità al contrasto
in pazienti con astenopia;
l’Estratto di Frutti di Ribes
ricco in polifenoli, aiuta
a favorire la funzionalità
dei piccoli vasi retinici,
garantendo il trofismo del
tessuto retinico; e lo Zinco
che aiuta a prevenire i
processi degenerativi dei
tessuti oculari e prende
parte a numerose attività
enzimatiche a livello retinico,
in particolare dell’epitelio
pigmentato retinico.
Il Meramirt, grazie alla sua
razionale formulazione è un
valido supporto nutrizionale
per il miglioramento della
funzionalità visiva in soggetti
affetti da astenopia.
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rispetto al passato.
Le ore passate a leggere
e scrivere, il lavoro al
computer, i telefonini
palmari, la guida, la
televisione e quanto altro
impegna ogni giorno la
vista, impongono all’apparato
visivo un super lavoro che
risulta troppo faticoso e
impegnativo per un organo
che durante l’evoluzione
della specie umana è passato
in pochi decenni, senza
cambiamenti strutturali, da
un'attività prevalentemente
indirizzata alla visione per
lontano, ad un'attività
moderna dove le distanze
ravvicinate sono quelle
maggiormente utilizzate
durante l’attività quotidiana.
Durante il lavoro da vicino,
per ottenere una visione
chiara anche dei più piccoli
particolari, il muscolo ciliare
svolge un intenso lavoro di
“accomodazione” e pertanto