Nicolo Ceccarelli - Ortottica e postura

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5° CONGRESSO NAZIONALE AIMO
Roma, 07 Novembre 2014
Corso Interprofessionale di Ergonomia della Visione
ORTOTTICA E POSTURA
nella lettura a luce naturale ed artificiale
Ortottista Ass. in Oftalmologia
NICOLO’ CECCARELLI
A.O. polo Universitario “Luigi Sacco” - MILANO
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Utilità illuminazione nella visione
(l’effetto illuminotecnico sull’Ortottica)
La visione è un sistema complesso e
specializzato che raccoglie ed elabora gli
stimoli luminosi.
la luce (illuminazione) riveste un ruolo fondamentale nella visione, illuminando
l’oggetto d’interesse permette la sua identificazione nello spazio
Soglia luminosa:
livello minimo di luminanza che permette di:
1) Localizzazione (movimenti vergenza)
2) Identificazione (movimenti di accomodazione)
3) Elaborazione (interpretazione di ciò che si vede)
Soglia cromatica:
Valore minimo di luminanza fotopica che permette la
percezione cromatica
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LETTURA e SCRITTURA nel futuro?
(UTILIZZO COMPUTER/TABLET)
Il Lavoro al computer (VDT) può rappresentare un impegno visivo
ravvicinato (33-70cm), statico e contratto nel tempo o con continui salti
da un’immagine all’altra, viene considerata un’attività a rischio per la
visione. Per vedere nitidamente a queste distanze il sistema visivo
deve continuamente regolare la messa a fuoco e spostare gli occhi in
modo veloce e preciso da un punto all’altro.
IMPORTANTE LA PREVENZIONE!
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Utilità illuminazione nella visione
(l’effetto illuminotecnico sull’Ortottica e la postura)
La quantità di luce influisce sulla soglia
luminosa e sull’abbagliamento, determina
la risposta fisiologica dell’adattamento
del diametro pupillare e può influire sulla
scelta di utilizzo dei fotoricettori (retina
periferica o centrale)
Vantaggi ottico-fisiologici della midriasi:
- Aumento quantità luminosa
La qualità della luce (spettro luminoso)
influisce a livello della percezione
cromatica ed indirettamente sull’effetto
scattering dovuto alla luce blu,
stimolazione selettiva dei fotoricettori
Vantaggi ottico-fisiologici di buono spettro:
- Aumento resa cromatica
- Riduzione effetto metamerismo
- Riduzione interazioni contorni (effetto Bezold)
Vantaggi ottico-fisiologici della miosi:
- Aumento profondità campo
- Aumento profondità di fuoco
- Riduzione effetto abbagliamento
- Riduzione aberrazioni sistemi ottici
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Vantaggi nell’illuminazione
con luce naturale ed artificiale
Vantaggi Luce Naturale
1) Solitamente maggior spettro luminoso
2) Nessun sfarfallio
3) Garanzia equilibrio del ritmo circadiano
(produzione melatonina notturna)*
4) Evoca segno caratteristico di chiusura
di un occhio nelle exotropie
intermittenti**
Vantaggi Luce Artificiale
1) Quantità luce regolabile in base
alle esigenze
2) Qualità spettro standardizzata
e garantita nel tempo
3) Aumento presenza di luce al
bisogno (maggior attività visiva)
Stress ed Efficienza visiva
*Wright et al. (2001) , Thapan K, Arendt J, Skene DJ, (2001), Berman, S.M. and Clear R.D., (2008), Leonid et al. (2005)
**Frosini (1998) e Von Noorden (1993)
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Principali disturbi nell’attività con illuminazione scorretta:
sono classificabili* in:
* Carbone U. (2011)
1) Maggior affaticamento mentale (difficilmente classificabili)
2) Disturbi muscolo-scheletrici (manifestano in dolori al collo e alla schiena)
3) Disturbi visivi (sindrome astenopica)
ASTENOPIA: Discomfort visivo che se correlato ad un
impegno visivo in un significativo periodo di tempo, si
può manifestare con alcuni dei seguenti sintomi :
bruciore, secchezza, lacrimazione, ammiccamento frequente,
fotofobia, sensazione corpo estraneo, cefalea, pesantezza
oculare, gonfiore oculare, stanchezza visiva/generale, visione
annebbiata/fluttuante (L-I-V), diplopia,…
Possibili cause:
-Illuminazione scorretta
-Postura scorretta
-Abilità Visive deficitarie
-Corr. ottica inadeguata Microclima sfavorevole
-Postazione inadeguata
SINDROME ASTENOPICA:
1) Astenopia Occupazionale
2) Astenopia Scolastica 3) Astenopia da Videogioco
(Visite ERGOFTALMOLOGIA) (OFT.PEDIATRICA 6 anni) (OFT.PEDIATRICA 3-6 anni)
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ILLUMINAZIONE durante
utilizzo VDT e durante LETTURA/SCRITTURA/STUDIO:
I requisiti di illuminazione (D.Lgs. 81/08 e D.Lgs 106/09) devono soddisfare*:
1) Comfort visivo
2) Prestazione visiva
3) Sicurezza
L’intensità della luce non deve essere troppo forte
(abbagliamento) né troppo debole (fatica a discriminare, in
particolarmodo i colori), fatica accomodativa indotta dalla
midriasi…ideale luce 200-400 lux
ABBAGLIAMENTO*:
A) Diretto – Indiretto (riflesso) – non omogeneo
B) Debilitante o fisiologico – Molesto o psicologico
L’Abbagliamento provoca riduzione sensibilità al contrasto che induce
abbassamento del visus; il soggetto potrebbe assumete postura
scorretta per ovviare ad un’ illuminazione scorretta
* Carbone U. (2011)
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Evitare condizioni sfavorevoli di illuminazione:
a) L’eccesso o l’insufficienza di illuminazione dell’ambiente e nell’attività visiva
b) Presenza di riflessi da superfici lucide
c) La luce diretta proveniente dalle finestre o da fonti artificiali non adeguatamente
schermate
d) La presenza di superfici di colore estremo (bianco/nero)
e) La scarsa definizione dei caratteri osservati (contrasto-illuminazione)
Possibilmente usare la luce naturale del sole posta di lato (evitare abbagliamento)
oscurabile all’occorrenza o avere una luce ambientale artificiale con ampio spettro nel
visibile con modalità diffusa (meglio se indiretta) oltre che una luce diretta posta sopra il
testo o di lato o alle spalle (meglio a sx) calda (2700°K) o fredda (4500°K) purchè eviti
abbagliamenti/riflessi diretti o indiretti. L’illuminamento delle aree immediatamente
circostanti può essere più basso di quello del compito visivo ma non deve essere minore di
circa 2/3 dell’illuminamento dell’area di lavoro* (UNI EN 12464-1 Luce e illuminazione )
* Bettega S. (2011)
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IGIENE VISIVA:
POSTURA SCORRETTA
La postura scorretta è una delle cause più frequenti
della maggior parte dei dolori del nostro corpo e colpisce
più del 90% della popolazione, provocando disagi come
insonnia, vertigini e difficoltà di concentrazione.
Postura scorretta Postura corretta
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IGIENE VISIVA: consigli sulla postura durante
VDT e LETTURA/SCRITTURA/STUDIO:
Sostegno alla schiena:
Idealmente mantenere una postura
rilassata con appoggio della schiena,
mano libera aperta appoggiata sul banco
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ABILTA’ VISIVE da indagare
1) Escludere anomalie della motilità oculare (intrinseca ed estrinseca)
specie se sintomatiche
2) Garantire adeguata correzione ottica (bilanciata opportunamente)
per tutte le distanze (L-I-V) che garantisca un buon visus
3) Analizzare la postazione di lavoro in funzione delle caratteristiche
oculomotorie del soggetto
Anomalie motilità oculare:
1) Strabismi acquisiti (forme acute e paralitiche)
2) Strabismi restrittivi con PAC scomode
4) Eteroforie facilmente scompensabili (exotropie intermittenti)
5) Eteroforie ampie sintomatiche
6) Deficit/insufficienza di convergenza
7) Deficit/insufficienza di accomodazione
8) Ipermetropia sottocorretta/slatentizzata sintomatica
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MOVIMENTI di VERSIONE
(9 Posizioni Sguardo: movimenti congiunti degli occhi)
Escludere PAC o posture insorti a causa di disturbi della motilità oculare
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Chiusura di un OCCHIO in presenza di una luce forte
(solitamente luce naturale)
EXOTROPIA INTERMITTENTE *:
Segno caratteristico: chiusura occhio alla luce intensa (fotofobia)
Epidemiologicamente più frequente nei paesi soleggiati (?)
Varie spiegazioni del fenomeno:
La luce intensa:
1) Riduce la soppressione? che stimolerebbe la
comparsa di diplopia (però non sempre confermata)
2) Aumenta la soppressione? che diminuisce lo stimolo
fusionale aumentando la deviazione
3) Riduce soppressione creando elemento di disturbo
che diminuirebbe lo stimolo fusionale?
Attualmente nulla è stato provato!
CONSIGLIO PRATICO: per mettere in evidenza unexotropia intermittente che non
si riesce ad evocare, se c’è luce naturale intesa fare guardare fuori dalla finestra
un oggetto lontano ed eseguire un CT
* Frosini R.(2013)
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Principali Abilità visive coinvolte nell’astenopia
ABILITA’ di ACCOMODAZIONE
1) Accomodazione Sfuocamento (Riflessa)
2) Accomodazione Fusionale (Vergenza)
3) Accomodazione Prossimale
4) Accomodazione Tonica (Tono basale)
ABILITA’ di CONVERGENZA
1) Vergenza Fusionale
2) Vergenza Accomodativa (Accom.)
3) Vergenza Prossimale
4) Vergenza Tonica (di base)
A) ACCOMODAZIONE DINAMICA
1) Ampiezza Accomodativa
2) Prontezza Accomodativa
(Flessibilità o Fluidità)
A) CONVERGENZA DINAMICA
1) PPC dinamico (Ro/Re, Ogg/Sogg)
2) PRC dinamico (exotropia interm.)
B) ACCOMODAZIONE STATICA
1) Accuratezza Accomodativa
2) Stabilità Accomodativa
B) CONVERGENZA STATICA
1) PPC statico
2) Ampiezza Fusiva L/V (Conv Rel -/+)
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DISTANZA DI HARMON
Indica la distanza confortevole di lettura e la distanza dalla quale gli occhi e le
mani possono lavorare con la massima efficienza evitando tensioni della
muscolatura del collo, del torace, dell’addome e compressione dello stomaco.
distanza di HARMON
in media è circa 33-40cm
HARMON
eseguì circa 40.000 misure su individui con normali capacità visive nel 1940 in Texas; escluse
pochissime eccezioni la differenza tra questa dimensione e quella della reale linea di
sguardo non si rilevò oltre ±3 cm
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Abilità di Convergenza
PPC ro: indica
il punto di rottura
della Visione Binoculare
PPC re: indica
il limite della fragilità della
Visione Binoculare
Distanza di lettura: indica un riflesso visivo posturale (RIVIPO), che idealmente
dovrebbe essere alla distanza di HARMON
OK, buon confort
Confort limitato con probabile astenopia
Astenopia con visione binoculare
labile nella lettura
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Ampiezza Fusiva: convergenza Relativa (+/-)
Convergenza Relativa Negativa (B.I.):
Convergenza Relativa Positiva (B.E.):
IGIENE VISIVA:
consigli durante LETTURA e STUDIO:
Riduzione disturbi astenopici: durante lo studio prolungato, concedere
brevi pause ed interruzioni (ridurre sindrome astenopica)
Quando si legge per molto tempo (> 45 minuti continuativi), o si lavora al VDT (> 30
minuti continuativi), è bene concedersi una pausa (DLgs 81/2008 indica 15 minuti ogni
2 ore!), mentre è possibile concedersi delle interruzioni ogni volta che ne si sente il
bisogno (attenzione però a non distrarsi troppo perché risulta poi controproducente sul
rendimento…) guardando qualcosa oltre i 3 metri, (azzeramento o “settaggio visione”)
idealmente fuori dalla finestra (rilassandosi). In questo modo il sistema visiva si rilassa
(si evita il sovraccarico) e se ne mantiene la flessibilità.
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Riferimenti bibliografici:
1) Bagolini B, Zanasi M (2007) STRABOLOGIA: diagnosi e terapia dello strabismo e del nistagmo. Verduci Editore ISBN 88-7620-748-1 ISBN
978-88-7620-748-8
2) Berman, S.M. and Clear R.D., (2008), Past visual studies can support a novel human photoreceptor. Light and Engineering, v. 16, no. 2,
p. 88-94
3) Bettega S. (2011) Luce ed ergonomia visiva, Giornale Italiano di Ortottica – Volume IV: 127-129 ISSN 1973-5170
4) Bettaga S., Ceccarelli N.D. (2007) Protocollo esame ergoftalmologico: proposta per l’ortottista assistente in oftalmologia, Notiziario
di Agg. prof. AIOrAO “PRISMA” n° 2, pag. 8-10.
5) Bottin D., Balzano A., Ceccarell iN.D., (2009) Relazione Interregionale AIOrAO Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige 08/11/2009, atti a cura
di N.D.Ceccarelli “Proposta di un protocollo per il training ortottico nell’adulto”, Prisma n° 2/2009
6) Carbone U. (2011) Effetti della luce sull’uomo: benefici e danni, Giornale Italiano di Ortottica – Volume IV: 86-89 ISSN 1973-5170
7) Colombini D., De Marco F., Meroni M., Occhipinti E., Petri A., Soccio A., Tosatto E., Vimercati C., Scarselli R., Palmi S.: Screening
ergoftalmologici in addetti a VDT: valutazione comparata di protocolli differenziati da applicare in funzione delle caratteristiche di
esposizione a carico visivo. Prevenzione oggi, ISPESL n°3-4, 1997.
8) Frosini R. et Al (1998) Diagnosi e terapia dello strabismo e delle anomalie oculomotorie. See Editrice
9) Frosini R.(2013) titolo relazione: EXODEVIAZIONI, presentata al XX Incontro di Strabologia e Neuroftalmologia, Bosisio Parini
10) Jenkins F.A. White H.E. (1957) FUNDAMENTALS OF OPTICS, McGraw-Hill Book Company
11) Noorden Von GK (1993), Visione Binoculare e motilità oculare: teoria e trattamento dello strabismo, Medical Books, cap 15: 396
12) Paliaga G.P., I vizi di refrazione (IV Edizione 2008), Edizione Minerva Medica
13) Piccoli B. (2006) Funzioni visive e attività lavorative. Impegno visivo ed ambiente di lavoro: valutazione e quantificazione, Seminari di
Medicina del Lavoro 2006, Scuola di Specializzazione di Medicina del Lavoro, Università degli studi di Genova, Genova 7 giugno 2006.
14) Wright, K., P.,Jr., Hughes, R., J., Kronauer, R.E., Dijk, D., J., Czeisler, C., A., (2001) Intrinsic near-24-h pacemaker period determines limits of
circadian entrainment to a weak synchronizer in humans, Proceedings of the National Academy of Sciences USA, 98(24): 14027-32
15) Thapan K, Arendt J, Skene DJ, (2001) An action spectrum for melatonin suppression: evidence for a novel non-rod, non-cone photoreceptor
system in humans, Journal of Physiology, 535, 261–267.
16) Leonid, K., Casper R.F., Hawa R.J., Perelman P., Chung S.H., Sokalsky S., Shapiro C.M., (2005) Blocking Low-Wavelength Light Prevents
Nocturnal Melatonin Suppression with No Adverse Effect on Performance during Simulated Shift Work, The Journal of Clinical
Endocrinology & Metabolism 90(5):2755–2761
17) Normative UNI-EN-12464-1
Grazie per l’attenzione
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