alcol, droghe e guida

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Programma
Dipendenze
Regionale sulle
n° 04
Anno
2009
ALCOL,
DROG HE
E GUIDA
TEEN’s PAPER
n° 04 - Anno 2009
A cura di:
Dipartimento delle Dipendenze - Azienda ULSS 20 Verona
Programma Regionale sulle Dipendenze, Regione Veneto
Direttore Scientifico: dott. Giovanni Serpelloni
Traduzione e adattamento:
Annalisa Rossi, Dipartimento delle Dipendenze - Azienda ULSS 20 Verona
Progetto Grafico:
Alessandra Gaioni, Dipartimento delle Dipendenze - Azienda ULSS 20 Verona
G
li incidenti stradali rappresentano uno
dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale. Il numero di persone coinvolte
ogni anno in incidenti mortali si aggira attorno
a 1,2 milioni, oltre a 50 milioni quello delle persone ferite. Secondo uno studio dell’OMS, l’Organizzazione mondiale della Sanità, un quarto
dei decessi di giovani maschi tra i 15 e i 29 anni
è dovuto al consumo di alcolici, per un totale
di 55mila morti all’anno per alcool. In Italia il
tasso alcolemico (alcolemia) di una persona al
volante non deve superare la soglia di 0,5 g/l e
in numerosi Paesi dell’Unione Europea (Romania, Slovacchi, Ungheria, ecc..) la legge prevede che tale valore sia pari a 0.
Guidare dopo aver assunto alcol, droghe o farmaci psicoattivi comporta un alto rischio di
essere coinvolti in incidenti stradali che possono causare la morte o l’invalidità, temporanea o permanente, sia dei conducenti che dei
passeggeri. Gli effetti delle sostanze psicoattive
(alcol e droghe) alterano il corretto funzionamento del Sistema Nervoso Centrale (SNC),
compromettendo la capacità di attenzione, di
concentrazione ed l’adeguatezza di risposta
ad un dato stimolo, che sono di fondamentale
importanza in termini di sicurezza alla guida.
L’alcol, le droghe ed alcuni farmaci sono quindi
in grado di compromettere in modo rilevante
le performance alla guida. L’assunzione di sostanze, infatti, compromette l’abilità alla guida
perché altera le funzioni neuro-psico-motorie
della persona al volante. Tutte le sostanze psicoattive alterano la capacità di guida con tempi
diversi rispetto al momento dell’assunzione.
Quando non si può fare a meno di bere, prendere un mezzo pubblico o un taxi è un’ottima
soluzione.
dell’alcol alterano i processi di attenzione e lo
stato di vigilanza, provocano disturbi visivi e
una riduzione della visione laterale, rendono
difficoltosa la coordinazione dei movimenti e
rallentano i tempi di reazione.
Gli effetti dell’alcol sui vari organi ed apparati
sono eterogenei:
riduzione della capacità visiva e dell’adattabilità alla luce, con riduzione della resistenza
all’abbagliamento per valori di alcolemia superiori a 0,3 g/l, compromissione della visione
periferica a 1,5 g/l e incipiente diplopia per livelli maggiori di 1,5 g/lriduzione della funzione e della soglia uditiva a livelli superiori a 1,0
g/lalterazione dei sensi olfattivo e tattile per
livelli superiori a 0,5 g/l
allungamento dei tempi di reazione agli stimoli visivi e uditivi
riduzione delle funzioni cognitive (attenzione,
capacità di giudizio, memoria, comprensione),
emergenti ad alcolemie di 0,2 – 0,3 g/l, marcati
a valori compresi tra 1 g/l e 2,5 g/li primi segni
di disfunzioni motorie compaiono a tassi alcolemici di 1 g/l e diventano marcati a livelli di
2,5 g/l; a valori di 1,0 g/l si presentano disturbi
nei meccanismi visuomotori rischio di morte a
valori di 3-4 g/l
In generale, quindi, possiamo dire che il consumo di alcolici determina un peggioramento
della abilità di guida, per aumento della velocità, perdita di vigilanza, oscillazioni rispetto
alla linea di demarcazione della corsia, rallentamento dei tempi di reazione “frenata-sterzata”, sottostima dei tempi di “collisione”, non
adeguata valutazione del rischio. L’inesperienza di guida, la giovane e la tarda età, l’intolleranza all’alcol sono fattori che contribuiscono
alla disabilità alla guida.
L’alcol
L’
alcol etilico causa disabilità alla guida
con rischio di incidente correlato alla sua concentrazione nel sangue (alcolemia) e alle caratteristiche del conducente. In corrispondenza
di tassi alcolemici pari a 0,8 g/l, 1,0 g/l e 1,5
g/l, il rischio di incidente stradale aumenta
rispettivamente di 3, 10 e 40 volte. Gli effetti
Figura 1: Visione sotto l’effetto di alcol
La cannabis
L
a disabilità alla guida causata dalla cannabis (marijuana, hashish, olio di hashish) varia secondo la dose di principio attivo assunta,
anche per i consumatori occasionali. Il principio attiva tetracannabinolo (THC) determina l’aumento della pressione sistolica e della
frequenza cardiaca, occhi arrossati, difficoltà
nella visione notturna e nella messa a fuoco,
soprattutto se in movimento, riduzione della
vigilanza, distorsione dello spazio e del tempo,
reazioni rallentate agli stimoli, ansia, paranoia,
attacchi di panico, difficoltà di giudizio e di
coordinazione motoria. Gli effetti si accentuano quando la cannabis è assunta in associazione con alcol nonché con altre sostanze psicoattive.
mento della pressione arteriosa, della temperatura corporea, distorsione dello spazio-temporale, depersonalizzazione e sono associati a
tentativi di suicidio. Fra gli psicostimolanti disabilitanti sono prevalenti la cocaina, le amfetamine ed analoghi, i quali, pur determinando
nella fase “up”/”high” l’accentuazione delle
funzioni psicomotorie (tempi di reazione, attenzione, vigilanza), causano disabilità per alterazione della percezione del rischio. Gli effetti
stimolanti iniziali vengono sostituiti da tremori, ipertensione, tachicardia e, nel caso delle
amfetamine, da incremento della temperatura
corporea e slatentizzazione di crisi epilettiche.
Nella fase “down” subentrano effetti disabilitanti alla guida quali depressione, irritabilità,
stanchezza e crisi d’ansia. In particolare, sia
per gli allucinogeni che per gli psicostimolanti,
gli studi di interazione uomo–macchina dimostrano: maggiori oscillazioni del veicolo guidato mantenimento di elevata velocità notevole
riduzione delle distanze di sicurezza ridotta
reazione a stimoli sonori e visivi. Questi effetti,
che corrispondono ad un aumento notevole del
rischio di incidenti stradali, vengono accentuati o favoriti se l’assunzione di sostanze è associata ad alcol e se la dose consumata aumenta.
Figura 2: Visione sotto l’effetto di cannabis
Allucinogeni
e psicostimolanti
T
utti gli allucinogeni, di estrazione naturale (mescalina, psilocina, psilocibina, ecc..) o
di sintesi (LSD, derivati indolici e simili) inducono disabilità da grave alterazione di tutte
le funzioni neuro-psicomotorie, a qualunque
dose. Gli effetti allucinogeni determinano l’au-
Figura 3: Visione sotto l’effetto di cocaina
Narcotici:
oppiacei e
oppioidi-solventi-GHB
T
utti gli xenobiotici, di estrazione naturale
o di sintesi, possono alterare l’abilità alla guida
in funzione della dose assunta. In tale gruppo
si includono i solventi (cloroformio, acetati,
idrocarburi, ecc) e l’acido gamma idrossibutirrico, GHB, in casi di consumo e/o intossicazione voluttuari. Gli effetti degli oppiacei sulla
disabilità alla guida sono correlati a modificazioni dell’umore (depressione generalizzata ed
euforia), riduzione del coordinamento muscolare, sonnolenza, rallentamento degli impulsi
motori e costrizione delle pupille. Notevole
rilevanza assumono la sindrome da astinenza
e la frequente associazione con altre sostanze
psicoattive, in particolare l’alcol. Il GHB impiegato a fine terapeutico-anestesiologico e nel
trattamento dell’alcol-dipendenze, è oggetto di
abuso voluttuario per i suoi effetti euforizzanti,
sedativi ed anabolici. Produce effetti collaterali
caratterizzati da nausea, vomito, sonnolenza,
vertigini, bradicardia, depressione respiratorio
e coma. L’associazione con alcol aumenta esponenzialmente gli effetti sopradescritti.
Figura 4: Visione sotto l’effetto di oppiacei
I farmaci
M
olti farmaci tranquillanti e ansiolitici,
antistaminici (soprattutto quelli di vecchia generazione, desclorfeniramina, corfeniramina),
antidepressivi, analgesici, farmaci contro il mal
d’auto, farmaci usati contro i disturbi gastroin-
testinali di origine nervosa, che contengono
ansiolitici, possono provocare sonnolenza riducendo la capacità di concentrazione, alterano i riflessi allungando i tempi di reazione, influenzano negativamente la valutazione della
distanza e della velocità.
L’associazione con l’alcol accentua questi effetti.
Naturalmente il discorso non va generalizzato
perché ogni individuo ha un proprio modo di
rispondere in razione non solo al farmaco ma
anche alle condizioni psicofisiche al momento
dell’assunzione ed alla dose ingerita. Il senso di
responsabilità di ognuno vorrebbe che, prima
di assumere un farmaco, anche di quelli di uso
più comune, non ci si limitasse ad uno sguardo
distratto al foglietto illustrativo del medicinale,
ma, in caso di dubbi, ci si informasse con un
medico sugli eventuali effetti secondari che il
presidio può avere sulla guida.
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